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Circolo Miani » News Correnti » Page 94 E lo chiamavano Podestà, di Trieste. » Inviato da valmaura il 18 May, 2019 alle 12:19 pm Vi diamo un solenne annuncio: d'ora in poi quando scriveremo di Roberto Dipiazza su queste pagine non lo chiameremo più Sindaco bensì Podestà. In fondo è quello che lui preferisce e gradisce. «Con ’sto antifascismo il Pd ha rotto – prosegue Dipiazza –. Che pensino a parlare di lavoro. Siamo nel terzo millennio». Appunto, proprio come si autodefinisce Casa Pound: “I fascisti del Terzo Millennio”. Lungi da noi difendere il PD, ma resta il fatto, assai improbo a lui spiegarlo, che se vive e prospera in questa Italia, se può permettersi di dire le prime corbellerie che gli passano per la testa, si fa per dire, è solo e soltanto per quell'Antifascismo da cui è nata la Costituzione della Repubblica Italiana sulla quale lui ha giurato. “Come movimento antifascista, come rivoluzione democratica, come movimento patriottico”, ha scritto l’Azionista Norberto Bobbio, “dobbiamo riconoscere che la Resistenza ha vinto. Questa è storia, la nostra storia, piaccia o non piaccia. Chi rifiuta la Resistenza, rifiuta questa storia: si mette fuori dall’Italia vivente, invoca un’Italia di fantasmi o peggio di spettri”. Fatti informare! Amarcord triestino. » Inviato da valmaura il 16 May, 2019 alle 12:41 pm Sono 18 anni esatti che la stampa locale censura, e quando può sputtana, il Circolo Miani e Maurizio Fogar, anche al prezzo di oscurare all'opinione pubblica manifestazioni con magistrati (Gherardo Colombo ed il Procuratore di Udine), giornalisti (Corrado Stajano, Oliviero Beha) oppure tutte le iniziative promosse sulla Ferriera, sul Depuratore fognario cittadino, sul degrado dei nostri quartieri, sull'emergenza povertà (assemblee e cortei con migliaia di partecipanti). I promotori di questo scempio informativo sono il piccolo giornale, teleCamberquattro e da alcuni anni la Rai regionale. Gli stessi che sponsorizzano da anni il festival con premi sul “buon giornalismo” in Trieste. La ragione di questi comportamenti che sono la negazione di qualunque principio democratico e professionale è molto semplice: ubbidiscono agli ordini dei partiti di riferimento che vedono nelle iniziative del Circolo l'ostacolo principale ed unico alla realizzazione dei loro interessi. E questo vale per tutti i colori politici, vecchi e nuovi. Potremmo fare un dettagliato quanto sterminato elenco di esempi concreti, ma vi annoieremmo inutilmente. Resta il fatto che dobbiamo rompere questo regime di truffa continua ai danni dell'opinione pubblica, della nostra comunità. Resta il fatto che ad onta di tutti i silenzi ed i boicottaggi il Circolo è ancora qui, vive ed agisce, ed ha come unico riferimento gli interessi dei cittadini, che poi sono anche i nostri, al di là di qualunque appartenenza politica, che non ci interessa. Per questo dobbiamo poter continuare a contare sulla vostra partecipazione e sul vostro sostegno. Per farlo è importante continuare ed incrementare l'autofinanziamento che è la nostra unica forma di entrata, e per questo la scelta ora di destinare il vostro 5 X 1000 al Circolo Miani, scrivendo il nostro Codice Fiscale 90012740321 nella apposita casella delle associazioni di volontariato sulla vostra dichiarazione dei redditi, qualunque essa sia. Abbiamo da tempo rifiutato ogni contributo pubblico proprio per non essere “condizionati” dalla politica, per essere liberi da ogni ricatto o pressione. Così come abbiamo bisogno della vostra collaborazione per aumentare la tiratura e la diffusione delle nostre notizie, dei nostri articoli su Facebook (attualmente sono oltre 4.300 le persone che hanno messo il loro “Mi Piace” alle nostre tre pagine, ed un centinaio in più che le seguono). Per farlo puntiamo ad allargare questi numeri per arrivare a breve a coinvolgere 5000 persone almeno. Allargare poi la fascia di persone raggiunte, attualmente circa ventimila a settimana, è cosa in cui potete aiutarci “condividendo” gli articoli che vi piacciono ed invitando i vostri amici e contatti a seguirci. Sembra poco ma non lo è, anzi! Qui sotto riproduciamo un vecchio filmato TGRai, ma similare ai più recenti di Beppe Grillo, di un Umberto Bossi d'antan. Colore politico a parte, ne condividiamo ogni parola. https://www.youtube.com/watch?v=e1Dna-Pz-rM Trieste “la Lampedusa del Nord”. » Inviato da valmaura il 14 May, 2019 alle 5:19 pm Insomma a sentire Giorgia Meloni Trieste ed il Friuli Venezia Giulia rischiano di diventare la Lampedusa del Nord. Ovviamente parlando di “Migranti” in comizio. Peccato che non si sono accorti, e gran parte della classe politica, che dagli anni Sessanta hanno trasformato la nostra città nella Reggio Calabria, con tutto il rispetto dovuto ma un nome vale l’altro, del Nord. Ovvero dalla chiusura del Cantiere San Marco (1966) e della Fabbrica Macchine in poi Trieste è sempre stata una realtà che viveva sul terziario e sulla burocrazia pubblica, e sulla spartizione a pioggia dei copiosi sussidi statali del Fondo Trieste. Con il porto che agonizzava garantendo però lautissimi compensi ai vertici politici. Poi ci fu, per “rimborsare”, l’apertura della Grandi Motori, in sostanza il pretesto per scaricare il settore in perdita della FIAT sulle Partecipazioni Statali. E si è visto come è andata fino alla vendita alla Wartsila. Basterebbe guardare poi come sono stati spesi i finanziamenti pubblici, e qui la responsabilità è quasi tutta della classe dirigente locale, del Fondo Trieste e fare un impietoso confronto come invece il Friuli, onore al merito, ha saputo gestire i di gran lunga inferiori fondi per la ricostruzione post terremoto. Ecco Trieste il Meridione lo conosce da quasi 60 anni. Dunque un “rischio” che vice da decenni. Per le foto: Facebook Circolo Miani. Fatti informare! BigFarma? No, BigTruffa! » Inviato da valmaura il 13 May, 2019 alle 12:29 pm Farmaci essenziali per le principali patologie aumentati del 1000% (mille per cento) nei prezzi. Questa la corale denuncia, la più importante iniziativa giudiziaria di sempre negli USA, che i Procuratori Generali di 40 Stati, hanno lanciato ieri nei confronti del “cartello” formato dalle principali aziende farmaceutiche americane, e mondiali, dette BIG Pharma, per frodare e fregare l'assistenza sanitaria pubblica e i malati. Questo in America. E' lecito dunque sollevare il problema anche per l'Europa e soprattutto per l'Italia, visto che le multinazionali del farmaco sono sempre le stesse? Così, giusto per domandare. https://www.facebook.com/circolo.miani/photos/a.1497907753813521/2454581054812848/?type=3&theater Fatti informare! Due Trieste. » Inviato da valmaura il 12 May, 2019 alle 3:53 pm Assolutamente incomunicabili, anzi l’una non vede proprio l’altra: la seconda talvolta sì, su giornali e tivù e per questo non va a votare, prova istintiva simpatia per Casa Pound (ogni settimana infatti con banchetto e attivisti fuori dal Lild di Valmaura) e Lega. In questi giorni francamente non se ne può più. Nove decimi della “cronaca” del piccolo giornale ed altrettanto nelle televisioni (TeleCamberquattro e Rai regionale servizio pubblico dei partiti) sono dedicate ad annunci e resoconti di convegni, tavole rotonde e progetti futuristi, molto e tanto futuristi. Poi se guardi meglio distingui la solita compagnia di giro (giornalisti buoni per tutte le stagioni, intellettuali idem, professori più o meno universitari, politici e qualche spruzzata di pubblico i cui abiti e costumi parlano da soli). Come tradizione si autolodano, si autopremiano, si parlano addosso per slogan (il più gettonato è ritornato ad essere quello dello sviluppo di scienza e ricerca). Insomma gli attori dell’opera in scena fanno parte da tempo di quella minoranza, molto minoritaria, triestina di benestanti ed ipergarantiti a cui non manca mai in tasca l’abbonamento al Rossetti ed al Verdi (ci mancherebbe, che la “cultura” dove la metti), sempre presenti dal Miela al San Marco a presentazioni di libri e con in mano i giornali del cuore, che batte a sinistra ma non troppo, anzi meglio se poco. A dar man forte, si fa per dire, tutta la stampa e le televisioni, e le aziende locali di catering. A forza di vedersi e di leggersi finiscono col pensare di essere loro la città, di rappresentare il comune sentire triestino, e lo ritengono giusto e naturale come un investimento divino e classista che gli spetti in dovuta sorte. Non vedono, e non possono farlo perché non ne hanno la più pallida idea, l’altra faccia di Trieste. Quella largamente maggioritaria che da tempo ha smesso di votare, di frequentare, se mai ci è andata, i templi ed i sacri riti della “cultura” più o meno ufficiale. Che vive, e molto spesso sopravvive con tanta fatica e depressione, nelle aree più o meno periferiche, in affastellati quartieri dormitorio abbandonati da decenni a se stessi. Che tocca sulla propria pelle la “qualità” dei servizi sanitari e ospedalieri, per non parlare di quelli sociali. Che musei, teatri, tendopoli eleganti non sanno manco dove stiano, e che anche se lo sapessero si terrebbero lontani un miglio per resistere alla tentazione di tirarli un pomodoro maturo o peggio. Ecco c’è un piccolo particolare: questa seconda Trieste, invisibile alla prima, è in realtà la grande maggioranza della città, di cui fanno parte anche le migliaia di famiglie povere che aumentano di giorno in giorno. Ma tra un premino tra i soliti amici ed un bicchiere di frizzantino (con ruttino, ino, ino) questi non lo capiranno mai. Prosit e pardon signora Marchesa. https://www.facebook.com/circolo.miani/photos/a.1497907753813521/2453786621558958/?type=3&theater Fatti informare! |
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