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Circolo Miani » News Correnti » Page 84 FERRIERA, peccato che non sia reale. » Inviato da valmaura il 24 August, 2019 alle 2:21 pm Oggi in una nota emessa dall’ufficio stampa di Siderurgica Triestina, che per altro non si occupa da tempo dell’area a caldo ceduta ad Acciaierie Arvedi ma solo della logistica portuale, curato da Rossana Bettini Illy si puntualizza i dati delle emissioni dell’anno 2018 rilevate da “ente terzo”. Capiamo l’imbarazzo di nominarlo questo “ente terzo” che poi è l’Arpa FVG ai cui dati non crede da lungo tempo nessuno a Trieste. Peccato che nella ricerca della verità puntualizzata dica cose non corrispondenti alla realtà. Un esempio per tutti? Il nuovo filtro dell’impianto di Agglomerazione, costruito e messo in funzione, ancora in via sperimentale come recenti episodi di fuoriuscita di nubi rosse hanno dimostrato, a partire dal giugno 2019. Come possa incidere sui dati rilevati un anno prima è un mistero: forse per telepatia? Chiamiamo il Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri (NOE) di Udine a verificare la situazione, e poi ne riparliamo. https://www.facebook.com/circolomiani/photos/a.1497907753813521/2532223607048592/?type=3&theater Amianto allo Scalo Legnami. E l’Arpa? » Inviato da valmaura il 23 August, 2019 alle 3:14 pm Trieste con Monfalcone è tra le città d’Italia più colpite dal Mesotelioma pleurico, il terribile tumore causato dall’amianto. Abbiamo già scritto più e più volte negli ultimi anni sulla presenza di amianto interrato allo Scalo Legnami. Vuoi perché nel dopoguerra e fino agli anni Settanta lì venivano mandate a morire e smantellate vecchie navi, cariche di amianto a bordo, vuoi perché i tetti in Eternit delle tettoie dei capannoni quando venivano sostituiti erano semplicemente sepolti lì vicino. Bene, anzi male, malissimo. Non molti anni fa l’intera area era stata sequestrata dalla magistratura perché trasformata in discarica di materiale edile, bitume ed amenità varie. Risultato? I lavori per la costruzione della nuova e tanto decantata Piattaforma logistica portuale hanno subito un ritardo di un anno proprio per bonificare “l’amianto spuntato da sotto terra”. E non scherziamo. La domanda dunque che sorge prepotentemente spontanea è: ma a cosa serve l’Arpa FVG e dov’era in tutti questi anni visto che in precedenza, e non vogliamo infierire, gli inquinamenti spaventosi dei terrapieni di Barcola, Porto San Rocco e Acquario (strada costiera Muggia), per non parlare delle grotte e cavità carsiche trasformate in discariche abusive, sono stati scoperti e denunciati da associazioni e privati cittadini, e mai dall’Arpa? Che dipende dalla Regione FVG, assessorato all’ambiente. Alla sanità regionale mancano soldi? Ecco, un’idea da dove recuperarli noi ce la avremmo. Tutti a casa! Arvedi e Trieste. » Inviato da valmaura il 22 August, 2019 alle 1:16 pm Rinfreschiamo la nostra memoria e soprattutto quella dei politici di ogni colore. Per prendersi praticamente in omaggio la Ferriera il Cavalier Arvedi ha incassato, oltre che tutte le agevolazioni previste dall'inserimento dell'area Ferriera nel Decreto governativo (Renzi) Crisi Complesse, ed oltre all'apertura di un fido praticamente sulla parola di 100 milioni dalla BEI (Banca Europea Investimenti), più di una Cinquantina di milioni tra Regione e Stato. Un bel comperare, non c'è che dire. Nei due accordi programmatici governativi (vi ricordate le foto con il cavaliere sorridente, e ne aveva ben donde, tra Renzi e Serracchiani, oltre a ministri e sottosegretari vari?) il primo senza il suo nome ma con un dito che lo indicava, il secondo ad personam, si imponeva una serie di obblighi per la nuova proprietà. Qui ci va di ricordare la spesa quantificata in dieci milioni di euro per la rimozione ed il conferimento in discarica per rifiuti “speciali”, alias tossici, delle centinaia di migliaia di tonnellate con le quali era stata interrata, abusivamente si intende, una parte del Vallone di Muggia in zona Scalo Legnami, formando quella che i lavoratori hanno battezzato “Punta Loppa” (scarto di lavorazione dell'Altoforno) e gli esterni “la collina della vergogna”, per un'area pari ad OTTO campi di calcio. Va precisato che il misfatto era avvenuto sotto le precedenti proprietà dello stabilimento e sotto gli occhi chiusi, che una talpa è un falco a confronto, di Capitaneria, Regione, Comune, Arpa e magistratura varia. Infatti l'azione legale ed il sequestro dell'area venne promossa dalle procure di Perugia e Grosseto che proprio non hanno la vista sul Golfo di Trieste, ed a eseguire il provvedimento, arresti compresi, furono i carabinieri del NOE di Udine. Ma chi acquista, come chi eredita, si prende tutto: oneri ed onori. Ora da tempo si parla di un interesse straniero (cinese?) ad acquistare anche la parte privata dell'area dove sorge la Ferriera, centenaria di nome e di fatto, visto che il 60% e passa è di proprietà demaniale (pubblica). Il vero mediatore in questa operazione che coinvolge il rilancio-raddoppio del Porto di Trieste è Zeno D'Agostino, il suo Presidente. Dunque i vari Fedriga-Scoccimarro e Dipiazza non c'entrano una mazza e non hanno merito o capacità alcuna nell'operazione. Bene, se Arvedi intende vendere parte (Area a calco) o tutta (Laminatoio e Centrale) la Ferriera è affar suo. AFFARE NOSTRO è invece che per il tempo (2-4 annetti) che ci vorrà prima che la eventuale compravendita vada in porto lo stabilimento smetta di inquinare, di danneggiare salute e qualità della vita di triestini e muggesani nel disinteresse di chi li governa, si fa per dire. AFFARE NOSTRISSIMO è che i costi di bonifiche e smantellamenti della ferraglia NON siano a carico del denaro pubblico, sia esso dell'Autorità Portuale, dello Stato o di chi altro. Ma ad esclusivo onere del privato che compra e di quello che vende. Se lo imprima bene nella testa il “mediatore” portuale. FERRIERA. “E ho detto tutto!” » Inviato da valmaura il 21 August, 2019 alle 2:33 pm Peppino a Totò, i fratelli Capone. Fermo restando che a breve pubblicheremo una scheda su quello che a nostro avviso non va nel ciclo produttivo e soprattutto sugli impianti dello stabilimento, fatto che da solo dovrebbe imporre un immediato intervento risolutore da parte di chi ha la responsabilità di controllo e rispetto delle norme a tutela della salute. Amministrare una città, una regione. O si è capaci o no! » Inviato da valmaura il 20 August, 2019 alle 2:45 pm L'amministrare Trieste o il Friuli Venezia Giulia non dovrebbe derivare da scelte politico-ideologiche ma da funzionalità, competenza e capacità. Ci spieghiamo meglio: governare la comunità significa risolvere problemi e bisogni delle persone che ci vivono, garantire per quanto possibile un futuro sereno ed una qualità della vita accettabile. Conoscere storia, tradizioni e costumi della terra che si amministra e tutelarne il territorio da tramandare quanto più possibile intatto a chi verrà dopo di noi. Far funzionare la sanità, l'istruzione, l'assistenza sociale, risanare i quartieri periferici, garantire un futuro di lavoro e prosperità, tutelare l'ambiente ed il verde pubblico, dare una casa e servizi dignitosi ai residenti non dovrebbero essere scelte di “parte” ma patrimonio comune di tutti coloro che si candidino ai vertici di Comune e Regione. Ed i cittadini elettori, dovrebbero essere chiamati quanto più frequentemente possibile a partecipare a queste scelte. Il discrimine per chi guida il Comune o la Regione non dovrebbe mai, o quasi, essere il colore politico di appartenenza ma la competenza, la capacità ed il risultato conseguito. Attaccare o difendere per partito preso significa non avere a cuore il nostro benessere. Purtroppo capita spesso, ed a Trieste e nel Friuli Venezia Giulia forse più frequentemente che in altri luoghi, che chi ha la responsabilità delle pubbliche amministrazioni, maggioranza e opposizione ma anche dirigenti e burocrati, non sia per niente all'altezza del compito. Arroccarsi a difesa per simpatia o vicinanza politica di questo o quel colore di un governo di incapaci significa non avere una adeguata ed obbiettiva serenità di giudizio a discapito di tutti noi che in ogni campo ne sopportiamo le conseguenze. Per questo il Circolo Miani incalza, critica e propone dal 31 agosto 1981 chi ha scelto di avere la responsabilità del governo a Trieste e nel Friuli Venezia Giulia nel tentativo di dare voce e rappresentare i bisogni e le speranze di chi ci vive, senza mai guardare in faccia nessuno. Giudicate voi se la nostra è una scelta irresponsabile o di “parte”. Post Scriptum. E’ di stamane la “notizia” che da una “indagine” de Il Sole 24ore sulla Qualità del tempo libero, Trieste è quarta in Italia. Roberto Dipiazza: “Checché se ne dica, a Trieste la qualità della vita è altissima.” Il quarto di Triestini che sopravvive in povertà assoluta o relativa (dati ISTAT) “checché se ne dica” non se ne sono accorti, ma forse sono invisibili e testardamente ostinati a non godersi la vita. Godiamoci una bella foto, per tutti. https://www.facebook.com/circolomiani/photos/a.1497907753813521/2529151424022477/?type=3&theater |
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