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Circolo Miani » News Correnti » Page 81 5G. L'Europa si sveglia. » Inviato da valmaura il 26 July, 2021 alle 1:59 pm Per la UE innalzare i limiti dell'elettrosmog sopra la soglia 5V/m (attualmente il limite in Italia è 6) provoca danni allo sperma umano e può avere “effetti cancerogeni”.
Sotto osservazione la nuova tecnologia 5G ma anche le precedenti 4 e 3G.
Altro segnale importante dell'Europa è la decisione di affidare proprio all'Istituto Ramazzini di Bologna un Report per valutare eventuali effetti avversi delle emissioni dei campi di energia delle antenne per il 5G, ma anche appunto per le tecnologie precedenti attualmente in uso.
Un grosso esborso finanziario è dunque prevedibile a carico delle aziende di Telefonia mobile.
Sul 5G in particolare il problema individuato dalla UE non è la frequenza ma il campo di emissione dell'antenna, ovvero l'intensità dell'energia emessa, che non deve superare secondo gli studi scientifici fin qui condotti nel mondo i 5V/m.
Bene dunque hanno fatto gli oltre 600 sindaci che in Italia (in FVG ad esempio quelli di Udine e Sacile) hanno ordinato una moratoria all'applicazione della tecnologia 5G nei propri territori.
Richiesta avanzata al sindaco di Trieste dal solo Circolo Miani con l'appoggio di Trieste Verde, per ben due volte attraverso un noto studio legale triestino, così come la richiesta di varare al più presto un Piano regolatore per Antenne e Ripetitori di telefonia mobile, onde evitare che siano installati nelle vicinanze di strutture pubbliche, scolastiche, sanitarie ed assistenziali e in aree densamente abitate.
Tutte richieste rimaste senza risposta, e senza che alcuna forza verdina-ambientalista o politico-partitica abbia mai aperto bocca, ma che sono entrate nel programma di Trieste Verde tra gli impegni assunti per il Comune alle prossime elezioni.
Trieste Verde. La vita e la salute sono cose troppo serie! » Inviato da valmaura il 25 July, 2021 alle 4:32 pm MUGGIA: questa politica e questa stampa non prendano in giro i cittadini.
Spiace notare che oggi sulla stampa, per altro totalmente silente sull'ultimo incontro pubblico da noi promosso ai Giardini Europa lo scorso venerdì e che ha visto una partecipazione di cittadini di oltre quattro volte superiore alla manifestazione organizzata il giorno prima dalla maggioranza che regge il Comune, abbia pubblicato, senza alcuna verifica né confronto, una nota proveniente da un esiguo gruppetto di persone che preferiscono impegnare il loro tempo in accordicchi partitici invece che rispettare la decisione assunta con una votazione da 400 cittadini di Muggia nell'assemblea del 27 giugno scorso, di dare vita ad un Lista civica denominata Muggia. E per rispetto della quale, e per darne attuazione, si sono tenuti due incontri pubblici appunto ai Giardini Europa, dove si è scelto il logo e si è discusso il programma.
Ma questo non ci stupisce affatto essendo questa stampa assai sensibile ai desiderata dei partiti e degli industriali, e ci attendiamo nuove puntate di questa campagna tendente a dividere e disorientare (lo hanno fatto per oltre 20 anni a difesa di Ferriera e Siot) la grande corale partecipazione dei Muggesani alle iniziative promosse, chissà perchè poi solo da noi, contro il pericoloso progetto dell'annunciata nuova Acciaieria.
Tale atteggiamento evidentemente sponsorizzato da un cosiddetto terzo polo che fino al mese di giugno si esprimeva a favore del progettato Laminatoio a Caldo (basta leggere le loro dichiarazioni sul sito ufficiale del Comune, per altro riportate dallo stesso giornale dalla memoria “corta”) e che non ha ritenuto finora di aprire bocca sulla gravità del rischio dragaggi. Ma che ora ha promosso pure una chat pubblica amministrata da un gruppetto di politici, alcuni risalenti all'epoca di Tangentopoli, appropriandosi del nome Comitato Noghere, per confondere i cittadini accusandoli di “voler fare politica”. Della serie "il bue che da del cornuto all'asino".
Questi comportamenti altro non fanno che mettere a repentaglio il risultato di una battaglia che non riguarda direttamente il Circolo Miani e Maurizio Fogar che per primi a Trieste hanno evidenziato il problema nel silenzio di tutti i politici (che dal centrodestra al centrosinistra passando per il Ministro Patuanelli (5Stelle) sostengono il progetto annunciato, cioè a scatola chiusa) ma salute, qualità della vita e interessi economici di chi risiede nel Comune di Muggia e non solo.
Resta da notare che a tutt'oggi alcun consigliere tra i venti che siedono attualmente in Comune non abbia avuto nulla da ridire sulla legittimità della delibera giuntale del Comune che ha autorizzato la sottoscrizione del Protocollo che apre la strada alla nuova Acciaieria, ove si scrive che la eventuale variante al Piano regolatore del Comune, necessaria per permetterne la realizzazione, non arrecherebbe alcun danno al patrimonio comunale. Come se declassare una zona oggi accatastata come commerciale e verde a industriale non comportasse la drastica svalutazione del valore a metro quadro dei terreni.
Ma queste sono le “competenze” di una politica che mira esclusivamente alla conservazione del posto a costo di compromettere l'unità di intenti necessaria per sconfiggere una volta per tutte questo nefasto progetto facendo eleggere come Lista civica nel prossimo consiglio comunale dodici consiglieri determinati a non approvare la variante ed a mettere la parola fine al Laminatoio a Caldo, oltre che vigilare rigorosamente sui rischi connessi ai tre dragaggi che investono un'ampia porzione del Vallone di Muggia.
Noi non intendiamo, proprio perchè siamo distinti e distanti da questa politica, prendere in giro i tanti cittadini di Muggia che in pubblica assemblea hanno votato all'unanimità scegliendo di dare vita a questa Lista civica “Muggia”, senza aggettivazione di parte o colore, a servizio della nostra comunità.
Nè tradire la loro volontà perchè altrimenti saremmo uguali a tutti quei simboli presenti sulla scheda elettorale cinque anni fa che hanno portato quasi la metà dei nostri concittadini a disertare i seggi.
Ed a tale fine vogliamo riportare il primo punto dei dodici che compongono il nostro programma, oltre si intende alle questioni Acciaieria e dragaggi: “Impegno della nuova amministrazione ad incontrare i residenti sul territorio, nei borghi e nelle frazioni, attraverso pubbliche riunioni in cui informare periodicamente (indicativamente almeno ogni tre mesi) i cittadini sulle attività di Giunta e Consiglio comunale, ascoltare segnalazioni e suggerimenti sulle questioni volte a migliorare la qualità della vita degli abitanti.”
Acciaieria Noghere » Inviato da valmaura il 24 July, 2021 alle 1:16 pm Riceviamo e pubblichiamo dal fondatore del Comitato Noghere. “Maldestro tentativo di dividerci a tutto vantaggio della nuova Acciaieria.
Spiace notare che oggi sulla stampa, per altro totalmente silente sull'ultimo incontro pubblico promosso ai Giardini Europa lo scorso venerdì è che ha visto una partecipazione di cittadini di oltre quattro volte superiore alla manifestazione promossa il giorno prima dalla maggioranza che regge il Comune, abbia pubblicato, senza alcuna verifica né confronto, una nota proveniente da un esiguo gruppetto di persone che preferiscono impegnare il loro tempo in accordicchi partitici invece che rispettare la decisione assunta con una votazione da 400 cittadini di Muggia nell'assemblea del 27 giugno scorso di dare vita ad un Lista civica denominata Muggia. E per rispetto della quale, e per darne attuazione, si sono tenuti due incontri pubblici appunto ai Giardini Europa, dove si è scelto il logo e si è discusso il programma.
Tale atteggiamento evidentemente sponsorizzato da un cosiddetto terzo polo che fino al mese di giugno si esprimeva a favore del progettato Laminatoio a Caldo (basta leggere le loro dichiarazioni sul sito ufficiale del Comune, per altro riportate dallo stesso giornale) e che non ha ritenuto finora di aprire bocca sulla gravità del rischio dragaggi.
Questi comportamenti altro non fanno che mettere a repentaglio il risultato di una battaglia che non riguarda direttamente il Circolo Miani e Maurizio Fogar che per primi a Trieste hanno evidenziato il problema nel silenzio di tutti i politici (che dal centrodestra al centrosinistra passando per il Ministro Patuanelli (5Stelle) sostengono il progetto annunciato, cioè a scatola chiusa) ma salute, qualità della vita e interessi economici di chi risiede nel Comune di Muggia e non solo.
Resta da notare che a tutt'oggi alcun consigliere tra i venti che siedono attualmente in Comune non abbia avuto nulla da ridire sulla legittimità della delibera giuntale del Comune che ha autorizzato la sottoscrizione del Protocollo che apre la strada alla nuova Acciaieria, ove si scrive che la eventuale variante al Piano regolatore del Comune, necessaria per permetterne la realizzazione, non arrecherebbe alcun danno al patrimonio comunale. Come se declassare una zona oggi accatastata come commerciale e verde a industriale non comportasse la drastica svalutazione del valore a metro quadro dei terreni.
Ma queste sono le “competenze” di una politica che mira esclusivamente alla conservazione del posto a costo di compromettere l'unità di intenti necessaria per sconfiggere una volta per tutte questo nefasto progetto.”
Come Circolo Miani osserviamo che come è calata la censura e l'oscuramento sulle iniziative promosse da noi e Trieste Verde, ed ultimamente si dia spazio ad un partitino di disturbo dei Verdi che esisterà solo per il simbolino sulla scheda elettorale, il piccolo giornale non ha esitato a cogliere e rilanciare delle dichiarazioni messe in giro da alcune persone aderenti da tempo al supposto terzo polo muggesano. Ovviamente a questa stampa che risponde ai partiti ed agli interessi economici “forti” non pare vero di poter utilizzare degli “utili idioti” che le si offrono agratis, con raro masochismo ed autolesionismo, per indebolire il fronte anti Laminatoio a Caldo e Dragaggi a tutto vantaggio di questa politica imbelle e complice di cui questi terzopolisti fanno parte a pieno titolo.
Peccato solo che così questi sprovveduti mettono a grave rischio l'esito della lotta contro Laminatoio e dragaggi, facendo vincere a Muggia di nuovo i suoi sostenitori palesi od occulti, con l'unico risultato di spalancare la strada di casa a questi insani progetti.
Trieste Verde.
Nella foto il “terribile” Maurizio Fogar ritratto assieme a Nadia Toffa
Verdi chi? » Inviato da valmaura il 24 July, 2021 alle 1:13 pm E la domanda che sorge spontanea a Trieste ma anche a Muggia.
Mai pervenuti negli ultimi quindici e passa anni: dalla Ferriera alla Siot e Depuratore fognario, idem dicasi per il nuovo Laminatoio a Caldo ed i dragaggi, per non parlare della devastazione del territorio e la mattanza degli alberi con i giardini inquinati e degradati come i quartieri di Trieste, senza dimenticare il Far West di Antenna Selvaggia e la questione 5G, ma l'elenco sarebbe sterminato di una assenza sistemica.
Da tutto ma non dal simbolino sulla scheda elettorale dopo aver fatto per mesi il pellegrinaggio solo nelle parrocchiette partitiche, a plastica dimostrazione del perchè il partito dei verdi in Italia sia da decenni sotto la soglia di sopravvivenza in un panorama europeo ed internazionale che li vede invece veleggiare stabilmente in doppia cifra ad ogni elezione.
Se questo serve a mercanteggiare con il centrosinistro Russo ad un eventuale secondo turno, come annunciano, temiamo dovranno accontentarsi di un caffè. E stesso analogo discorso vale per gli sfortunati loro compagni di strada che tanto parlano di “sfruttati”, peccato che non li abbiamo mai incontrati quando da anni lottavamo con i “poveri” contro Inps e sfruttatori.
Ma si ricordino la difesa del nostro ambiente e della nostra comunità riguarda tutti ed è grave errore trasformarla in questione ideologica e di parte.
Altro non merita perdere tempo.
Teodor. Decreto INGIUSTIZIA. » Inviato da valmaura il 23 July, 2021 alle 12:20 pm Sottoscriviamo dalla prima all'ultima parola. Io so che tu sai che non so (di Marco Travaglio - Il Fatto Quotidiano) - Il dibattito se i 5Stelle debbano restare al governo o uscirne è surreale, perché ci sono entrati con l’impegno a “non andare oltre” l’“accordo raggiunto con Pd e LeU” sulla blocca-prescrizione di Bonafede. Quindi, prima di andare oltre, devono chiedere agli iscritti che senso abbia restare in un governo che non va solo oltre, ma proprio agli antipodi. In ogni caso, in un Paese serio, il problema nemmeno si porrebbe perché dal governo sarebbe già uscita la ministra Cartabia. Da due giorni scriviamo che è una bugiarda, perché chiunque sa di giustizia (pm, giudici, avvocati, Dna, Csm) non fa che smentire le sue menzogne al Paese e financo al Parlamento. Ma forse, così, le facciamo un favore, presupponendo che sappia di cosa sta parlando ed escludendo che non ne abbia la più pallida idea. Ipotesi molto concreta, a leggere il Salvaladri&mafiosi e le parole usate per giustificarlo: “Si è detto che i processi per mafia e terrorismo andranno in fumo, ma non è così, perché per i reati puniti con l’ergastolo si esclude l’improcedibilità”.
Una frase agghiacciante già in sé: le vittime di tutti i reati che non siano l’omicidio apprendono che la ministra della Giustizia trova normale mandare i loro processi “in fumo”. Ma soprattutto una menzogna: la stragrande maggioranza dei processi di mafia e terrorismo non contemplano omicidi (puniti con l’ergastolo) e la ministra della Giustizia trova normale mandarli “in fumo”. La pena massima per associazione mafiosa e terroristica è 30 anni: se dalla sentenza di primo grado a quella d’appello passano 3 anni e un giorno, il processo muore stecchito. Quello per la trattativa Stato-mafia (minaccia a corpo politico) dura da oltre 3 anni: con la Cartabia, sarebbe già improcedibile (e non è escluso che lo diventi, se gli avvocati riusciranno a ottenere l’applicazione retroattiva, visti gli effetti penali sostanziali che comporta). Quelli ai forzisti D’Alì e Cosentino, condannati l’altroieri a 6 e a 10 anni in appello per concorso esterno, duravano da 6 e da 5 anni: con la Cartabia sarebbero finiti in fumo. Che queste cose la Guardasigilli le sappia o le ignori, poco cambia. Basterebbe un governo non dei migliori, ma dei discreti, per accompagnarla ipso facto alla porta. A prescindere. Se manda consapevolmente al macero decine di migliaia di processi perché sa quel che fa e poi mente sapendo di mentire, se ne deve andare per palese malafede. Se manda inconsapevolmente al macero decine di migliaia di processi perché non sa quel che fa (ma lo sa chi le scrive le leggi) e poi mente a sua insaputa, se ne deve andare per palese incompetenza. La nota giurista (per mancanza di prove) prestata alla politica va immediatamente restituita, prima che faccia altri danni. |
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