» Inviato da valmaura il 3 December, 2019 alle 12:19 pm
Una inefficienza da far spavento, che il tempo per lo stupore è ampiamente scaduto.
Questa amministrazione comunale, del “fare” come ama citare il podestà, dimostra una assoluta incapacità, e da qualunque parte la si prenda, e si che ritenevamo che peggio di Cosolini fosse difficile fare. Prendiamola dal Silos, una vicenda bandiera della propaganda dei due vicesindaci leghisti, prima Roberti ed ora Polidori. A tre anni di distanza tutto è come prima, basta pigliare gli articoli del piccolo giornale scritti allora e cambiare le date: una fotocopia anche nelle foto. Lo stesso si potrebbe dire per la vicenda di via Sant'Anastasio-via Udine. Ora per chi lancia proclami sui “muri” di 240 chilometri, sulle “ronde”, sui “porti chiusi”, sulle espulsioni di massa, non riuscire a risolvere in 36 mesi neppure l'accampamento di qualche decina di persone all'interno dei ruderi del Silos in pieno centro città è incredibile. E si che inibire l'accesso ad un vetusto stabile, per quanto grande sia, non è opera difficile. Convogliare le persone che vi si dirigono nei centri di provvisoria accoglienza non sembra azione impossibile. Certo queste persone devono farsi identificare e se lo rifiutano allora semplicemente devono essere espulse dall'Italia entro 48 ore. Non è questione difficile da comprendere e realizzare. Ed invece no. Come lasciare un uomo da centinaia di giorni appollaiato in cima all'Ursus, torto o ragione che abbia, è di una rara disumanità a cui i triestini sembrano aver fatto insana abitudine. Sono cose forse leggermente più importanti della “gobba” della Cometa, o ci sbagliamo?
Una piscina chiamata Tram di Opicina.
» Inviato da valmaura il 30 November, 2019 alle 2:39 pm
E ci riferiamo alla collassata “nuova” Piscina Terapeutica.
Visto come si son messe le cose ed ancora di più dopo aver letto le “uscite” del Podestà sulla stampa, la vicenda della ricostruzione della Piscina Terapeutica di Campo Marzio, all'ombra incombente del funesto Parco del Mare, si avvia ad essere una esatta fotocopia del Tram di Opicina oppure del vecchio Magazzino Vini sulle Rive. “Se eletto, quel rudere lo abbatto in 40 giorni”: proclamò l'allora candidato Sindaco DiPi nell'aprile 2001. Ci vollero 15 anni e solo grazie ad una sballata operazione delle fallende Coop sostituite in extremis dalla Fondazione CRT che risolse la questione del “rudere” a vantaggio di Farinetti e la sua Eataly. Ma si avvicina, insomma non è proprio dietro l'angolo, il 2021 e la quarta candidatura di DiPi. Dunque sperate e credete, se non vi scappa da ridere.
Chi ci da una mano? Oggi siamo su RAI Uno, TVSette.
» Inviato da valmaura il 29 November, 2019 alle 12:24 pm
Per la prima volta siamo costretti a rivolgerci alla pubblica benevolenza. La prossima settimana, dobbiamo per forza portare la vettura-autocarro di proprietà del Circolo Miani dal meccanico per una riparazione non più rinviabile. Essa ci ha servito fedelmente dal 2003 e contiamo di potercene servire per almeno altrettanti anni. Ma il preventivo ad occhio dei meccanici, bisogna smontare il motore per saperne di più, oscilla sui duemila euro che noi ovviamente non possediamo. Rivolgerci a chi elargisce contributi pubblici o parapubblici significava e significa farsi inevitabilmente condizionare dalla politica di chi li gestisce, e rinunciare alla nostra autonomia che abbiamo difeso con le unghie e con i denti fin dalla nostra nascita nel 1981. Ergo, poiché viviamo esclusivamente sull'autofinanziamento e sulle “collette” anche per pagare le bollette della luce, ci rivolgiamo a qualche anima di buon cuore che ci voglia aiutare in questa per noi emergenza. Come fare? Attraverso un bonifico sul conto bancario intestato al Circolo Centro Studi Ercole Miani con codice IBAN : IT 45 W 01030 02205 000061231568 Banco Monte dei Paschi Siena (ex Antonveneta) filiale di Corso U. Saba 18/20 in Trieste. Oppure attraverso un versamento tramite Paypal, per chi ne è utente, intestato a Circolo Miani tramite l'indirizzo di posta elettronica di registrazione circolomiani@gmail.com scegliendo l'opzione “invio denaro ad amici”. Oppure chiamarci al telefono (334 216 9438) per concordare un incontro. Grazie. Un'ultima cosa: oggi venerdì 29 novembre alle ore 23.05 nella puntata di TVSette in onda su Rai 1, dopo il TG di seconda serata, va in onda un servizio sulla Ferriera fatto assieme. Buona visione. Nelle foto la prima sigla di TVSette della Rai nel 1963 e quella odierna.
Visibili, le foto, su Facebook Circolo Miani.
ATER. Una emergenza divenuta da anni norma.
» Inviato da valmaura il 28 November, 2019 alle 12:49 pm
Lettera al neonato presidente Novacco.
Insediato per nomina regionale con decreto del 6 agosto 2019.
In premessa un sommesso suggerimento.
La smetta di menzionare il poco tempo trascorso dalla sua nomina a giustificazione della necessità di conoscere le criticità Ater presenti in città.
L'impressione che desta tale excusatio (Excusatio non petita, accusatio manifesta) le è totalmente controproducente perchè porta immediatamente le persone a farsi due domande.
La prima, più ovvia, è: ma da dove viene e dove ha vissuto finora Riccardo Novacco se ignora l'esistenza di realtà altamente problematiche esistenti dagli anni Settanta in poi a Trieste, quali i mega mostri edilizi di Valmaura, Rozzol Melara, i “Puffi”, di cui anche la cronaca locale si è dovuta occupare più volte negli anni. Realtà che quasi tutti i triestini conoscono anche solo per esserci andati qualche volta.
La seconda è conseguente: ma per quali meriti specifici dunque è stato nominato ai vertici di un'azienda che si occupa di una emergenza sociale come la casa?
Alla prima domanda non merita aggiungere altre riflessioni, mentre alla seconda la risposta è scontata. I “meriti” che hanno portato alla nomina di Novacco, come, va detto, di tutti i suoi predecessori in questo ultimo ventennio, sono esclusivamente di partito (Lega).
Pertanto accetti il nostro consiglio è cessi immediatamente di ricordare il “poco tempo per rendersi conto”.
Quando poi cita le ispezioni ed i sopraluoghi effettuati finora, immaginiamo accompagnato dai funzionari Ater responsabili coatti di questo stato di cose, a cui sarebbero seguite immediate rimozioni di immondizie abbandonate, ci è obbligo ricordarle che un rondone non fa primavera.
Ovvero che fatta la festa e gabbato lo santo, il giorno dopo, con sua buona pace, tutto torna come prima. Un po' come se un automobilista, per restare in un campo a lei caro, pensasse di riparare i guasti alla sua macchina semplicemente lavandola.
Invece di fare ispezioni come i generali nelle caserme dell'esercito di cui è ricco il mondo dell'aneddotica, meglio avrebbe fatto ad incontrare in apposite riunioni sul posto i residenti per farsi raccontare crudemente la realtà quotidiana con cui devono confrontarsi.
Poi magari dovrebbe correre a sbirciare come sono iscritte al catasto queste abitazioni e porsi fondate domande, e poi ancora …. Ma non vogliamo rubarle il mestiere, d'altronde le abbiamo chiesto un incontro, forse ingenuamente, per esporle alcune priorità di intervento, e dunque se troverà il tempo di rispondere alle nostre e-mail e telefonate, bene, altrimenti visto che sembra prediligere il confronto via Facebbok, meglio: così ci leggeranno in tanti. (38.776 fino ad ora solo per l'ultimo articolo che lei ha gentilmente commentato).
Le diamo una utile per lei notizia. Smentisca sul nascere le malelingue dei dipendenti Ater che la definiscono un “oggetto misterioso” che passa solo il venerdì. Cozzano fortemente con il suo “lavorare 24 ore su 24”.
» Inviato da valmaura il 27 November, 2019 alle 12:21 pm
Imperversa sulla stampa locale lo “spetegulez” sulle candidature a Sindaco di Trieste, e non solo, per il 2021. Insomma si portano avanti con il lavoro. Ecco dopo che uno ha letto i “fondamentali” su cui verrebbero scelti i nomi (per simpatia, lobbying e quant'altro) ed il solito già in corso scannatoio interno a partiti e movimenti, anche loro “macellano” con due anni di anticipo perchè la carne frollata è notoriamente più morbida, se mai aveva qualche pallida intenzione di far parte di quel sempre più sparuto 40% che a Trieste si reca ancora ai seggi, cambia subito idea. I nomi in uscita, non ci vuole molta fantasia poi, sono quelli che, a partire dal più scontato: Dipiazza, nemmeno sanno come è fatta Trieste al di fuori dai salotti buoni di piazza Unità e piazza Oberdan. Sono quelli che mai si sono occupati del degrado dei nostri quartieri, della sanità ospedaliera e territoriale a pezzi, delle emergenze povertà e casa, dell'emergenza clima e verde pubblico, per non parlare poi di Ferriera e lavoro. Fanno le solite sparate sul barnum di Porto Vecchio, su di un fantomatico Parco del Mare, sul Tram di Opicina no perchè altrimenti i triestini li linciano, sulla Barcolana e sul Porto come fosse merito loro, e non lo è. Se il buongiorno si vede dal mattino qui si prospetta la notte fonda e nera.