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Circolo Miani » News Correnti » Page 60 Chi ne porta la colposa responsabilità? » Inviato da valmaura il 4 February, 2022 alle 11:44 am “Ridotta la chirurgia e giù le visite: ecco come il Covid ha frenato il resto della sanità in Friuli Venezia Giulia. Dal 2020 pesante la flessione delle prestazioni causata dalla pandemia. A bilancio i 10 milioni dello Stato per cercare di accorciare le liste d’attesa.
TRIESTE Un sistema sanitario letteralmente dimezzato nella capacità di curare le patologie non Covid. Screening oncologici falcidiati, capacità di ricovero ridotta a volte anche di due terzi, difficoltà a procedere con prime visite ed esami. La pandemia segna uno spartiacque tra la normalità e prestazioni che dal 2020 si sono pesantemente assottigliate. È impietosa la fotografia della sanità del Friuli Venezia Giulia.”
La sintetica risposta ha due nomi.
Questa politica, che da 30 anni e più ha sistematicamente chiuso strutture territoriali, depotenziato gli ospedali eliminando interi reparti, tagliando posti letto e soprattutto personale attraverso la scellerata gestione regionale della sanità pubblica a vantaggio di quella privata.
Tutta la galassia dei negazionisti del Covid, dei complottisti No Vax che hanno oggettivamente aiutato la diffusione della pandemia ingorgando ospedali e terapie intensive e riempito gli obitori a partire da loro stessi.
Questi portano oltre a questa diretta responsabilità anche quella forse ancor più grave della riduzione nella aspettativa di vita di tutte quelle persone sofferenti di appunto altre patologie che non hanno potuto, anche per la incapacità soprattutto pregresse di una politica sciagurata, fare i controlli, le analisi specialistiche, gli interventi chirurgici oncologici e cardiovascolari.
Ed i nefasti risultati si conteranno in termini numerici a breve.
Altro, con questi dati, non c'è da argomentare, che parlare di “Terra piatta” non ci interessa.
Ippocrate. Supercazzole. Guida a indentificarle. » Inviato da valmaura il 4 February, 2022 alle 11:43 am Prendiamo gli esempi recenti del Laminatoio (Noghere e Duino) e del TAV ferroviario sul Carso, ma la cartina di tornasole classica fu la questione Ferriera.
Un fiume di chiacchiere a salve dove il filo conduttore è lo slogan “lavoro e ambiente”, mentre su Ferriera era “lavoro e salute”. Intanto balza subito agli occhi che oggi come ieri gli “sloganisti” antepongano sempre la parola “lavoro” a quelle “ambiente, salute”, e già questo la dice lunga anche se, per la “salute”, tutela, la Costituzione in ben due articoli inverte il rapporto.
A parte che meglio sarebbe declinare la parola “lavoro” con quella “affari, e di pochi” ma tiriamo avanti.
Chi usa questo slogan mai scende poi nei particolari, ovvero indica uno straccio di proposta concreta, una soluzione percorribile.
Prendiamo i sindacati, la politica e gli “ambientalisti” da salotto buono, che poi sono tutti schierati partiticamente e per questo supportati mediaticamente, che altrimenti per quel che valgono tutti li ignorerebbero.
Mai in questi decenni sono entrati nell'approfondito merito, mai si sono confrontati nelle piazze, sempre hanno svolto un ruolo parassitario andando a ruota e cavalcando le proteste più o meno spontanee, quando ci sono state, dei cittadini, intestandosele arbitrariamente.
L'ultimo esempio arriva fresco oggi sulla stampa, con la periodica uscita sul nulla della più assoluta banalità di “prezzemolo” Giorgio Cecco, che fa sempre da spalla a destra dell'omologo Andrea Wehrenfennig a sinistra: «Il laminatoio? Si tutelino lavoro e ambiente»
Progetto Fvg (dell'assessore regionale Bini, lo sponsor politico di Danieli e Metinvest) interviene in merito all'impianto siderurgico proposto dalla cordata Metinvest-Danieli: «È evidente che, nella ricerca del sito più adatto, si deve trovare la migliore soluzione che porti alla sostenibilità sia economica che ambientale - così il referente Giorgio Cecco - inutili ora le prese di posizione senza una proposta reale. Comunque l'attenzione quindi deve essere posta sulle soluzioni migliori per i cittadini».
Con scappellamento a destra come se fosse Antani.
Tapioca!
“Ambientalisti” per caso. Laminatoio a Duino Aurisina. » Inviato da valmaura il 3 February, 2022 alle 11:48 am Che strano, oggi inizia la carrellata sulla stampa delle dichiarazioni delle più svariate sigle ambientaliste e di personaggi che non rappresentano da decenni, sempre gli stessi, neppure i loro parenti stretti.
Duino Aurisina: “Area delicata, unicità ecosistema locale” sono le loro preoccupazioni, della salute e qualità della vita dei residenti, non passa loro neppure per la testa.
Sono gli stessi che, nulla conoscendo del rilevante impatto in termini di emissioni e rumore del progettato Laminatoio a Caldo errante, per mesi e mesi non hanno aperto bocca quando questo veniva dato per assodato alle Noghere, in quel di Aquilinia a Muggia.
No li smuoveva dal silenzio neppure la tutela della “delicatezza dell'ecosistema” dell'oasi faunistica-parco naturale dei Laghetti delle Noghere ad un tiro di sputo dalla costruenda mega acciaieria.
Se ne sono accorti solo in campagna elettorale tirando su una lista di disturbo dall'improbabile nome verde, miseramente naufragata nelle urne a Muggia.
Per quel che vale, e non è molto, per ora non rimane che prendere atto che il Sindaco Pallotta si è mosso bene, contrariamente alle infelici, e diremmo stupefacenti, dichiarazioni della collega di Monfalcone Cisint che contraddicono in un amen quanto di meritorio finora fatto contro l'inquinamento della Centrale A2A.
Lo ripetiamo, se i residenti desiderano approfondire, informarsi e comprendere cosa significhi trovarsi alle porte di casa un impianto di cotal genere, non hanno che da chiamarci (telefono e indirizzo email sono su questa pagina) e provvederemo volentieri alla bisogna.
A Muggia la nostra azione preventiva ha dato importanti e determinanti risultati ed ha prodotto una partecipazione nelle piazze di centinaia e centinaia di cittadini decisi a difendere la loro vita, magari con meno passerelle sulla stampa. Ed il risultato alla fine si è visto.
Poi alla fin fine ognuno è padrone del proprio futuro anche a Duino Aurisina-Devin-Nabrežina.
Da un Laminatoio all'altro. Da Noghere a Duino. » Inviato da valmaura il 2 February, 2022 alle 1:18 pm Francamente mai viste tante sciocchezze ed inesattezze di quante il Diego D'Amelio, passato alla storia per i suoi incredibili svarioni sulla Ferriera, è riuscito a metter insieme in una manciata di righe nell'articolo di oggi in terza sul quotidiano.
Oltre ad esercitare un ruolo che sembra più quello di un addetto stampa della Danieli che di un cronista per le opinioni che esprime.
Ma sezioniamo le sue “perle”.
“Si chiama sindrome Nimby: è l'acronimo di "not in my back yard" e suona più o meno come "non fatelo nel mio cortile". La formula torna alla ribalta ogni volta che si leva la protesta di comitati ed enti locali che si oppongono alla realizzazione di un'attività produttiva o un'infrastruttura più o meno impattante vicino a casa propria. Il laminatoio di Metinvest non ha fatto eccezione. La sindrome Nimby è scattata a Muggia quando è trapelata l'idea di creare lo stabilimento sul pur inquinato terreno delle Noghere. Sono nati comitati e partite le raccolte di firme, le elezioni comunali sono state segnate dal dibattito sul nuovo impianto e i sindacati si sono divisi tra favorevoli e contrari ”.
Allora egregio imparziale, cominciamo con le cose non vere: “partite le raccolte di firme”. Quali e quando? Forse ha mangiato pesante D'Amelio?
E perchè allora non si mette un Laminatoio a caldo ed una bella infrastruttura “più o meno impattante” vicino a casa sua? Così nessuno protesterà!
Prosegue l'Alighieri nostrano nel rimproverare e dare lezioni pure al sindacato, rimbrottare Dipiazza e riportare all'ordine il presidente Confindustria che evidentemente non lo ha omaggiato con il panettone d'ordinanza: “Un tempo le rappresentanze sociali avrebbero parteggiato per la fabbrica capace di produrre un migliaio di posti di lavoro, ma oggi la sostenibilità ambientale è argomento prevalente, tanto che anche il sindaco Roberto Dipiazza ha accolto il naufragio delle Noghere con un sospiro di sollievo e pure il presidente di Confindustria Alto Adriatico Michelangelo Agrusti ha auspicato per il territorio uno sviluppo basato su altri modelli.”
AAAZZO! Avete appena assistito alla moltiplicazione dei pani e dei pesci d'ameliana: da 400 posti di lavoro diretti, che l'indotto è inesistente e casomai tutto da verificare, questi diventano “un migliaio”, come da Aiazzone o alla Fiera di San Nicolò.
Poetico poi quel “ma oggi la sostenibilità ambientale è argomento prevalente”, ovvero il Pianeta sta collassando, esplodono pandemie, cataclismi alluvioni ma per il D'Amelio sarebbe tutto sommato una questione di moda. Marchesa che indossa stasera? Un bel terremoto, o lo scioglimento dei ghiacci?
Poi insegna alla Pallotta come fare il sindaco: “Ora l'idea del laminatoio migra e si sposta a Duino Aurisina. Gli effetti? Identici. La sindrome Nimby si ripropone e la giunta comunale già si schiera contro. La sindaca Daniela Pallotta preferisce il turismo e, dopo essersi lamentata per l'assenza di coinvolgimento sulla galleria per la velocizzazione ferroviaria, evidenzia di non essere stata sondata neppure questa volta. «Non ne so niente - dice la prima cittadina - ma mi piacerebbe sapere ed essere ascoltata in rappresentanza degli 8.400 residenti del mio comune.”
Avete capito che pretende questa aristocratica di Sindaca? Di essere informata e consultata!
Dove arriveremo signora mia.
Eppoi i soliti commenti dell'articolista che tifa per la sua, e quella del giornalismo, futura disoccupazione, sproloquiando sulle deprecabili “fughe di notizie”. Invece di preoccuparsi delle fughe dalla legalità di chi, ente pubblico elettivo o di nomina, nasconde le informazioni ai cittadini tradendo così i dettami della nostra Costituzione e violando una quintalata di leggi.
Ma per D'Amelio non conta, non le ha scritte mica la Danieli!
Ps: se serve un aiutino per tirar su una quarantina di firme per la presentazione della Lista civica Duino Aurisina-Devin-Nabrežina per le prossime comunali, e per informare su quale sia l'impatto ambientale dello sventurato progetto, noi ci siamo.
Teodor Alberi, la strage continua. » Inviato da valmaura il 31 January, 2022 alle 12:04 pm Lo stillicidio di abbattimenti di alberi d'alto fusto, in particolare conifere e latifoglie, prosegue imperterrito ed anzi aumenta d'intensità. Dal Carso alla città è tutto un rombare di motoseghe: da Prosecco a via Dandolo e Campo Marzio.
Ma la domanda che ci e vi facciamo è questa: dove sono, sempre che esistano nella realtà e non solo sulla scheda elettorale, i verdi, i verdini e gli “ambientalisti” di ogni nome e declinazione, gli amici di Greta, i politici di sinistra che tanto hanno speculato nell'ultima campagna elettorale?
Ed ancora: dove sono le migliaia di nostri lettori che ci hanno inondato di foto e segnalazioni ma che ci hanno negato gli strumenti per intervenire, ci hanno letteralmente disarmato su questo e tanto altro a Trieste o non andando a votare o dando la loro preferenza agli incantatori di serpenti.
Vorremmo tanto saperlo, tra un albero e l'altro abbattuto.
Teodor.
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