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Circolo Miani » News Correnti » Page 59 Noi e la CGIL. » Inviato da valmaura il 10 October, 2021 alle 12:21 pm Cominciamo da quanto dichiara l'ex segretario provinciale del sindacato sullo sciopero dei portuali contro il GreenPass.
Pensavo bloccassero il porto per l'aumento delle bollette - scrive Waldi Catalano -, perchι si aspetta una visita specialistica anche oltre un anno, contro i licenziamenti con un sms, contro la vergogna degli stipendi negli appalti e sub appalti. Si vede che nella quotidianitΰ questi problemi sono tutti piω sopportabili.
Bravo, sembri quasi un nostro collaboratore. Ti accogliamo a braccia aperte.
E poi passiamo ad una di quelle notizie che non fregano ad alcuno.
La povertΰ nascosta con cui conviviamo, nonostante la Barcolana alla Siot, che oltre alla puzza porta pure sfiga meteo.
Una famiglia su cinque, in Regione, θ in stato di disagio economico (un eufemismo per dire miseria). Nel 2020 in Friuli Venezia Giulia i nuclei familiari che hanno presentato una Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) per il calcolo dell'Isee sono stati quasi 154 mila, a cui corrispondono oltre 425 mila residenti (poco piω di un terzo del totale regionale). Lo rende noto il ricercatore dell'Ires Alessandro Russo che ha rielaborato dati Inps. Le famiglie che in Regione presentano una situazione piω critica, con un Isee inferiore ai 6 mila euro annui, costituiscono poco piω di un quinto del totale (il 21,7% nel 2020); tale percentuale sale al 27,3% in provincia di Trieste, che θ la provincia italiana in cui le persone sole evidenziano l'incidenza maggiore (33,6% nel 2020).
Ma tanto qui la povertΰ non interessa: θ invisibile, non conta nulla anche elettoralmente che si sa i poveri non vanno da tempo a votare.
Uno spritz alla nafta per festeggiare la Barcolana, offre la Siot.
Come desertificare i seggi. Risate a denti stretti. » Inviato da valmaura il 10 October, 2021 alle 12:20 pm Sentite qua cosa scrivono i due spin doctor (?: dottori della spina dorsale?) dei candidati Russo e Dipiazza in lizza per il ballottaggio tra pochi intimi di domenica prossima.
Ambedue, Matteo Russo, fratello minore di nome e di fatto, nella foto gli arriva alla spalla, del Francesco, e Vittorio Squeglia della Marra non in Serbelloni Mazzanti Vien dal Mare, per Roberto, hanno una cosa in comune: sono diversamente alti e diversamente dotati di capelli.
La seconda cosa che li unisce θ l'uso della lingua inglese, e tra parentesi troverete le qualifiche professionali in uso a Londra o negli States, tutte rigorosamente in lingua italiana, lμ.
Partiamo da quanto pescato sulla stampa oggi pro Francesco Russo.
Head of digital brand protection (Responsabile della protezione del marchio digitale) all'interno di Fincantieri, durante una conferenza stampa assieme al fratello Matteo, che gli fa da "campaign manager (responsabile della campagna). Dichiara il minore: Martedμ mattina farΰ (Russo) il giro delle osterie di San Giacomo, e risulta che ha il tasso di reach ed engagement (raggiungere il coinvolgimento) piω alto.
Ne siamo convinti, che il tasso sale dopo il giro delle osterie.
Passiamo al lato Dipiazza.
Lo Squeglia, semplifichiamo, dice che La comunicazione di questa campagna, che sto curando con la collaborazione degli esperti di tutti i partiti della coalizione, θ l'evoluzione di quella del 2016, mai interrotta. Dal primo giorno di insediamento il sindaco ha fatto comunicazione di campagna permanente. Dietro c'θ lo studio approfondito di flusso e analisi dei dati che provengono dalla websfera, qualunque cosa significhi.
Ma una cosa risulta chiara: ogni atto di Dipiazza dal 2016 al 2021 era teso ad una campagna (elettorale) permanente. Interessante confessione che ci aiuta a capire molte cose.
Poi il Russo chiude con la solita balla elettorale: si schiera con il comitato per la salvaguardia della pineta di Cattinara. «Se eletto farς quanto possibile per preservare ed aumentare quel patrimonio ambientale - queste le parole di Russo - intervenendo per verificare le possibili alternative rispetto all'attuale progetto e alla destinazione finale del Burlo». La mobilitazione del comitato per salvare la pineta di Cattinara θ iniziata piω di un anno fa con una raccolta firme. In quell'area θ prevista la costruzione di un nuovo parcheggio sotterraneo.
Veramente qui le balle sono piω d'una. La battaglia per salvare la Pineta e mantenere l'ospedale Burlo in via dell'Istria non l'ha iniziata un sedicente comitato, ma il Circolo Miani con Trieste Verde che ha sollevato la notizia e organizzato una affollata manifestazione (300 e piω persone, e non residenti a Cattinara) il 27 giugno del 2020 in piazza Unitΰ davanti al Municipio.
Il progetto di distruzione della Pineta e di ampliamento dell'ospedale con trasferimento del Burlo θ stato ideato dal suo PD e sostenuto dai 5Stelle, con il voto unanime della destra. Dunque che fa? Autocritica e ripensamento, ambedue tardivi quanto purtroppo inutili?
Se questo θ il sistema per recuperare voti alla disperata, allora non ci siamo proprio.
Teodor. Muggia non θ l'asilo Mariuccia. » Inviato da valmaura il 10 October, 2021 alle 12:18 pm Parte male la politica muggesana, forse qualcuno dovrebbe ricordare a lorsignori che la campagna elettorale θ finita da una settimana e polemiche pretestuose per inserirsi negli scampoli di quella triestina non giovano al bene della nostra comunitΰ.
Per cui risparmiate ai muggesani inutili bisticci su pagine social e consimili. Le pagine su Facebook vanno e vengono, i problemi della gente purtroppo no.
Mi attendo, da consigliere comunale della Lista civica Muggia, di ascoltare il programma della nuova amministrazione e di valutare la competenza dei nuovi assessori indicati dal Sindaco e poi deciderς come esprimermi.
In un Comune si θ chiamati ad amministrare problemi concreti al solo fine di migliorare la qualitΰ della vita dei cittadini e di tutelarne il benessere di cui la salute θ componente primaria, con particolare attenzione verso le fasce piω deboli e meno garantite della popolazione che non hanno lobbies politiche od economiche a rappresentarle.
Il Comune di Muggia ha purtroppo sottoscritto quel Protocollo d'Intesa che spalanca le porte al progetto della nuova Acciaieria, nonostante i distinguo e le supercazzole sentite in campagna elettorale, la sostanza θ questa. Il Comune, come recita lo Statuto, che dando prova ripetuta di grave analfabetismo istituzionale una galleggiante politica di lungo corso ha negato, vede nel Sindaco (articolo 27 dello Statuto del Comune:
il Sindaco θ responsabile dell'amministrazione dell'Ente. Ha la rappresentanza generale del Comune.) il suo rappresentante che ha infatti firmato tale documento impegnando cosμ la cittadinanza.
Attendo dunque di ascoltare, senza alcuna prevenzione ideologica ma richiamandomi al rispetto sostanziale e formale della Costituzione, quello che dichiarerΰ il neo Sindaco, ed agirς dunque di conseguenza rispettando appieno il Regolamento del Consiglio comunale e lo Statuto del Comune di Muggia, ed anzi coglierς l'occasione per chiederne l'integrale applicazione nelle parti che riguardano l'effettiva funzionalitΰ del Consiglio e che garantiscono la partecipazione dei cittadini alle scelte del Comune. Il Municipio θ infatti per legge la casa dei cittadini che tra l'altro ne sono anche i proprietari fisici.
Maurizio Fogar.
A qualcuno interessa ancora? » Inviato da valmaura il 9 October, 2021 alle 11:09 am Viva, viva la Siot partner della Barcolana.
Al convegno Barcolana Sea Summit, il solito festival dell'ipocrisia parolaia, Il presidente e ad dell'oleodotto Siot Alessio Lilli si θ chiesto «quando passeremo da 40 a 20 milioni di tonnellate di greggio trasportato, quali saranno le alternative del porto per continuare a generare valore? Siamo chiamati ovunque a un salto quantico per ridisegnare il paradigma energetico, ma continuo a vedere scarsa immaginazione.
Ma va? A parte la poesia del quantico e del paradigma, cosμ parlano i veri signori perbacco, sforzi la sua immaginazione, anzi il suo naso che qui la realtΰ supera di gran lunga l'immaginazione, per i miasmi di benzina marcia con cui quanticamente e massivamente la sua azienda impesta a giorni e venti alterni Muggia, Aquilinia, Dolina, Trieste, e le fumate nere allo zolfo con cui le petroliere inquinano il nostro Golfo.
Lo sponsor ideale dunque per la Barcolana.
Ma nessuno, dai due duellanti al ballottaggio, ai verdi tarocchi, ai adessi, futuri e passati triestini, ha mai aperto bocca su ciς, e fanno bene! Tanto i cocai continuano a votarli comunque.
Poi della serie chi li ha visti mai il sottotitolo da scompisciarsi:Porto e Capitaneria in prima linea per ridurre le emissioni inquinanti.
Ma per Trieste basta e avanza.
Teodor. Leggiamo i dati. Trieste. » Inviato da valmaura il 9 October, 2021 alle 11:08 am Gli attuali risultati elettorali sono pressochθ identici per quanto riguarda il voto conseguito dal centro sinistra-sinistra a quelli ottenuti nelle elezioni del 2011, ovvero dieci anni fa. Anzi sono inferiori e di molto rispetto ai voti effettivi allora ottenuti, ed anche alla percentuale complessiva realizzata allora dalle liste che componevano quello che Bersani definisce oggi il campo progressista. In particolare a sinistra-sinistra c'θ stato solo un parziale riposizionamento dei voti allora ricevuti dalle tre liste che a questa nel 2011 si richiamavano e che oggi si ripresentano sotto il nome di Adesso Trieste. In piω oggi c'θ l'aggravante del drastico calo dei consensi che allora erano andati ai 5Stelle e che avevano espresso due consiglieri comunali.
Nel centrodestra si θ sgonfiata la bolla Bandelli, tenuta in vita artificialmente da stampa e televisioni per interessi editoriali, nel vano tentativo di indebolire Dipiazza.
Cosa uscirΰ da questo ballottaggio dunque saranno i sempre meno elettori a deciderlo, anche se gli oltre 16 punti di distacco del primo turno che Dipiazza ha inflitto a Russo, sono ardui da recuperare.
Ed infatti cinque anni fa il sindaco uscente, dunque con una rendita di posizione, Cosolini non riuscμ nell'impresa di recuperare i 12 punti che lo separavano dal sempre Dipiazza.
Ed abbiamo la sensazione che molti elettori delle forze minori, a partire dai bastonati pentastellati, non voteranno Russo, anzi non voteranno proprio. In quanto alle periferie che hanno disertato le urne al primo turno nulla fa pensare che al secondo si spintonino per entrare ai seggi.
Non bastano una o due comparsate per convincere chi le abita, dopo abbandoni ultradecennali.
Il caffθ San Marco farΰ tendenza, ma desertifica le urne, con buona pace di Rumiz, e come dimostrano i consensi personali ottenuti dalle frange della destra estrema tra i pochi elettori delle zone piω povere della cittΰ.
Punto. |
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