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Circolo Miani » News Correnti » Page 57

La cittadinanza onoraria a Trilussa!

» Inviato da valmaura il 22 February, 2022 alle 1:45 pm

E la tessera del PD muggesano.
 
Er Caffθ del Progresso
θ una bottega bassa, cosμ scura
ch’ogni avventore θ l’ombra de se stesso.
Nessuno fiata. Tutti hanno paura
de di’ un pensiero che nun θ permesso.
Perfino la specchiera,
tutt’ammuffμta da l’ummiditΰ,
θ diventata nera
e nun rispecchia piω la veritΰ.
Io stesso, quanno provo
de guardamme ner vetro,
me cerco e nun me trovo…
Com’θ amaro l’espresso
ar Caffθ der Progresso!
(Trilussa)



Comune, cinque mesi di luci ed ombre.

» Inviato da valmaura il 21 February, 2022 alle 11:49 am

Per la cronaca le ombre sono di gran lunga superiori alle luci.
Imbarazzante poi l'impreparazione vista in aula di alcuni amministratori, a partire da una giovane assessora che fatica a leggere cinque righe in italiano senza incespicare continuamente.
Ho cercato, come alcuni a partire dal Sindaco mi hanno pubblicamente riconosciuto, di praticare una “opposizione” costruttiva e scevra da ogni pregiudizio partitico, proponendo atti a tutto vantaggio della comunitΰ e tesi a recuperare un rapporto profondamente scosso, la metΰ dei Muggesani non ha votato, di confronto e partecipazione tra i cittadini e l'istituzione Comune.
Ho tentato, del tutto inutilmente, di proporre soluzioni ad un malfunzionamento degli organi consiliari, a partire dalle Commissioni che qui esistono solo di nome, vanificando anche quanto scritto nel Regolamento comunale. Di riformare una macchina comunale che nell'ufficio di Segreteria ha il vero centro di potere del Comune e lo gestisce in modo da limitare nei fatti l'operativitΰ del Consiglio e perfino di Sindaco ed amministratori.
Ho trovato ampio consenso individuale fuori dall'aula del Consiglio ma un numero pressochθ unanime di no al momento di votare le mozioni. Mi ha particolarmente colpito il vedere respinta una mozione, con 19, su 20, voti contrari attraverso una saldatura tra le altre opposizioni e la maggioranza, immemore delle passate sue recriminazioni di quando stava all'opposizione, sulla minima modifica del Regolamento e la sua attuazione nella parte dove si concretizzava la possibilitΰ di un confronto, incontro tra il Comune ed i cittadini.
La mia stessa richiesta di convocare il Consiglio, fermo da quasi due mesi, per discutere di Viabilitΰ (emergenza galleria), di raccolta dei rifiuti (differenziata ed “isole ecologiche”) e di spostamento-potenziamento del Carnevale non ha trovato le quattro firme necessarie per realizzarla.
Salvo poi, PD e lista Bussani, fare le geremiadi e lamentarsi nella riunione consiliare del 16 febbraio che il Consiglio non viene mai informato e consultato. E se questo, quello prodotto in cinque mesi, θ il loro essere opposizione, allora possono scordarsi per un decennio di ritornare alla guida del Comune.
E poi permettetemi una considerazione provocatoria: θ piω importante per Muggia e gli interessi dei suoi abitanti il “dito medio” post rasatura di Pantaleo o la bocciatura del Servizio veterinario gratuito e soprattutto lo schierarsi contro l'avvio immediato delle bonifiche nell'area Noghere per non perdere i 60 milioni europei, la salvaguardia delle aree alberate presenti in zona, l'individuazione delle tipologie di imprese da collocarvi e la costante informazione consultazione con i residenti?
Con delusione ed amarezza.
PS: ci si vede a Sveglia Trieste su Telequattro mercoledμ 23 febbraio dalle ore 9 alle 10.
Maurizio Fogar, consigliere Lista civica Muggia.



Da Monaco alla guerra.

» Inviato da valmaura il 21 February, 2022 alle 11:47 am

Se l'intento della Conferenza internazionale, ma soprattutto Europea, sulla Sicurezza era di scongiurare la guerra in Europa, per ora tra Russia-Bielorussia ed Ucraina, allora aver scelto quella cittΰ tedesca come sede θ stata scelta totalmente infelice.
Visto il passato, gli accordi di Monaco del 1938 spalancarono le porte alla Seconda Guerra mondiale, forse sarebbe stato piω indicato scegliere Londra come luogo di incontro. In omaggio pure alla storica frase di Winston Churchill che dai banchi dell'opposizione alla Camera dei Comuni cosμ apostrofς il Premier Neville Chamberlain di ritorno tutto soddisfatto dagli incontri di Monaco con Hitler e Mussolini: “Potevate scegliere tra l'onore e la guerra. Avete scelto il disonore ed avrete la guerra!”.



Consumatori attenti!

» Inviato da valmaura il 21 February, 2022 alle 11:46 am

Piccoli grandi misfatti che rasentano le truffe.
Partiamo dalle date di scadenza dei prodotti alimentari, particolarmente latticini e formaggi.
In questo paese da barzelletta dove a parole piω si dichiarano “ecosostenibili” piω hanno la rogna, non esiste ancora una leggina di tre righe tre che imponga di mettere la data di scadenza dei prodotti in un luogo uguale per tutte le confezioni e soprattutto ben visibile ad occhio nudo, che oggi sembrano scritte con i caratteri micro degli elenchi telefonici.
Poi occhio ai prezzi. Stamane al Conad di via Locchi, e purtroppo non θ la prima volta, al banco salumeria i prezzi esposti sulla fronte del bancone, ad esempio per il Montasio fresco, sono 8,90 euro al chilo, ma l'etichetta con peso e prezzo sulle pezzature con codice a barre e soprattutto in minuscolo, scrive invece 12,80 euro al chilo indipendentemente dal tipo di formaggio che si vuole acquistare.
Solo 3 euro fregati, non male nevvero?
Poi sempre nello stesso supermercato i prezzi di quasi tutto l'assortimento sono aumentati in modo esponenziale tale da renderlo uno dei piω cari di Trieste, ed i prodotti piω convenienti non vengono riforniti. Hai voglia di spendere milionate in pubblicitΰ e spot televisivi.
Inflazione? No, speculazione.



Amarcord Ferriera. “Il calore dell'acciaio”, documentario.

» Inviato da valmaura il 19 February, 2022 alle 12:41 pm

Ieri abbiamo visto il docufilm e Maurizio Fogar ha brevemente preso parte al dibattito successivo.
Un'opera gradevole che punta perς soprattutto a descrivere una fabbrica che dalla fine degli anni Novanta non era assolutamente quella rappresentata nel film dalle 3-4 interviste di lavoratori inserite.
Era una fabbrica dove si moriva (cinque casi in un biennio): 84 lavoratori sono stati accoppati dal tumore in un decennio per le mansioni che svolgevano nello stabilimento (Perizia Azienda Sanitaria su incarico della Procura presentata da Frezza in conferenza stampa, anzi due, il 13 novembre 2003) e senza che alcun sindacato aprisse bocca. La Ferriera aveva il primato regionale per gli infortuni sul lavoro (sempre indagine del DIP dell'Azienda Sanitaria).
Nello stabilimento il personale aveva nei nuovi assunti, la maggioranza, di cui una parte resisteva alcuni mesi e poi si licenziava, una scarsissima quanto nulla infarinatura professionale e dove spesso il rispetto delle norme di legge sulla sicurezza era un optional. I lavoratori erano sottopagati e sottoposti a turni durissimi, su impianti che letteralmente cadevano a pezzi e che lavorava, la proprietΰ, in costante passivo (l'area a caldo perdeva in media tre milioni di euro al mese, dichiarazioni e perizie del Tribunale), sommersa dai debiti, la Lucchini-Severstal, tanto poi da fallire. Almeno un quarto dei dipendenti era composto da manodopera straniera e sfruttata che a malapena conosceva la lingua italiana.
Questo era la Ferriera dalla fine degli anni Novanta e fino al 2015. Non quanto emerge dalla testimonianze Amarcord dei tre intervistati. Poi con la gestione Arvedi, che fino dall'inizio aveva dichiarato che prima o poi, piω prima che poi avrebbe chiuso l'area a caldo che anche con lui perdeva milionate di euro, qualcosa θ nel frattempo migliorato, anche, va detto, per la collaborazione nata tra Siderurgia Triestina ed il Circolo Miani, caso forse unico in Europa ma silenziato da tutto il sistema partitico-giornalistico, che ha migliorato di gran lunga gli impianti ed il ciclo produttivo, ottenendo una sensibile “riduzione del danno” nell'ultimo biennio (drastica riduzione entro i limiti dell'inquinamento acustico, delle emissioni di gas inquinanti, degli spolveramenti), compatibilmente con la decisione di Arvedi di arrivare entro il 2020 alla dismissione dell'area a caldo.
Vi raccontiamo due episodi che di “poetico” purtroppo nulla hanno.
Nel nome di Lirim. Venticinquenne Kosovaro mandato da solo sull'Altoforno a pulire il nastro trasportatore in barba alle norme sulla sicurezza sul lavoro. Riportiamo di seguito il pezzo scritto da Matteo Moder per il Manifesto, che al Piccolo il “giornalista” aveva scritto che la sua sparizione era dovuta ad “una fuga d'amore perchθ noto donnaiolo”. Non male vero?
“Ferriera-Trieste. Era scomparso nel nulla il 31 ottobre scorso. Aveva timbrato il cartellino alla Ferriera di Servola di Trieste (Gruppo Lucchini) dove lavorava per una ditta che si occupa della manutenzione e della pulizia dei macchinari, aveva raggiunto la sala dove si trovano i nastri che trasportano il coke all'altoforno e... Il suo corpo straziato θ stato trovato ieri mattina, otto giorni dopo la denuncia della sua scomparsa, nel pozzetto del nastro trasportatore che avrebbe dovuto ripulire dai pezzi di coke e dalla polvere nera del carbone. Cosμ se ne θ andato Lirim Nevzati, un giovane kosovaro di 25 anni, che due anni fa aveva raggiunto clandestinamente Trieste per sottrarsi alla pulizia etnica delle bande paramilitari serbe nel suo villaggio. Aveva chiesto asilo politico, gli era stato concesso, e grazie al Consorzio Italiano di Solidarietΰ aveva deciso di rimanere, prima lavorando al nero e, da un anno, da regolare nella ditta dell'indotto alla Ferriera. Aveva affittato un appartamento che divideva con un amico, kosovaro pure lui, e si era tranquillamente integrato. Ogni tanto partiva, uno due giorni, per andare a trovare degli amici in Germania. Cosμ, il 31 ottobre, quando si θ volatilizzato senza timbrare il cartellino d'uscita, qualcuno si θ ricordato di queste sue partenze improvvise e si θ messo l'anima in pace. Colleghi di lavoro e polizia lo hanno cercato nello stabilimento per qualche ora, poi si sono fidati delle voci che lo davano lontano. L'amico sapeva che Lirim non si allontanava senza avvertire, senza prendere il passaporto, i soldi, un vestito pulito. Ma le sue preoccupazioni non sono state fatte proprie da chi di dovere. Solo alcuni giorni fa la ditta e la polizia hanno fatto un altro sopralluogo nello stabilimento: ancora niente. Ma ieri mattina un odore acre ha richiamato l'attenzione di alcuni lavoratori sul nastro trasportatore che non ha mai smesso di girare. Un pacchetto di sigarette, un accendino, un pezzo di tuta bianca tra il carbone e la polvere nel pozzetto. L'integrazione di Lirim era lΰ disintegrata dal nastro.”
Quando come Circolo Miani ci recammo con un mazzo di rose ed una lettera fuori dall'ingresso della fabbrica i sindacati non vollero nemmeno ritirare il nostro omaggio da recapitare ad una assemblea che avevano convocato.
“Attento, tu cammini con una croce in schiena”. Detto in dialetto ma la sostanza non cambia.
Questo l'avvertimento rivolto dal sindacalista “storico” della CGIL, subitaneamente promosso “capetto” dalla Direzione, ad un trentenne capoturno dell'Acciaieria (chiusa alla fine del 2004, tagliata a fette e trasferita dal russo Mordashov proprietario della Severstal-Lucchini in Russia) che vedendosi assegnare in turno due giovani neoassunti privi di ogni preparazione professionale, e che “ad ogni passo rischiavano la vita”, si era subito rivolto all'ingegnere che dirigeva il reparto.
Il giorno dopo aveva appunto ricevuto la “cordiale” visita del sindacalista con avvertimento mafioso annesso. Lui allora era ritornato dall'ingegnere e, rinunciando ad un quarto dello stipendio, si era dimesso da capoturno per tornare a fare l'operaio specializzato. “Perchθ - ci disse al Circolo presenti i funzionari di Polizia che lavorarono con il PM Frezza – voleva almeno poter dormire tranquillo”.
Non male il sindacato e non male la “poesia e la cultura” della Ferriera.




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