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Circolo Miani » News Correnti » Page 5 Confermato: è la SIOT che comanda in Comune. » Inviato da valmaura il 22 July, 2022 alle 12:02 pm É talmente incredibile da sembrare irreale: oggi la Siot comunica e dispone del Teatro del Comune di San Dorligo-Dolina per un incontro sui “progetti Siot”.
L'addetto stampa sul foglio locale infatti comunica che “È stato fissato per giovedì prossimo, alle 18, al "Preseren" di Bagnoli, l'atteso incontro pubblico sui progetti Siot.”
ALT ! “è stato fissato da chi”? Visto che il Teatro è del Comune: dalla Siot che decide e dispone come emerge dal resto dell'articoletto, o dal Comune che si ricorda di avere un Sindaco.
“Atteso” da chi? Quando la popolazione di San Dorligo-Dolina, assieme ad altre decine di migliaia di sventurati residenti a Muggia e Trieste, attendono da decenni che cessino i pestilenziali miasmi, e non è solo una questione di “sgradevoli odori” come la puzza del cavolo bollito, purtroppo comporta un danno alla salute, che la Siot elargisce impunemente.
In quanto ai “progetti futuri”, cioè per sovrappiù l'installazione di una “centrale di cogenerazione” a Gas Metano (Anidride Carbonica, e questa sarebbe la “decarbonizzazione”) con un "modesto" camino di oltre 15 metri, appunto, l'articolista Siot omette di ricordare che mezza Carnia e Friuli sono in rivolta capitanati dai loro Sindaci contro questi “progetti futuri Siot”, l'unico assente alla manifestazione regionale? Guarda caso sindaco e comune di San Dorligo-Dolina, ma questo l'addetto stampa si guarda bene dal ricordarlo come tace da oltre un mese sullo scandaloso traccheggiare degli amministratori di San Dorligo-Dolina che tengono silenti in un cassetto la Risoluzione votata all'unanimità, su proposta del consigliere Maurizio Fogar, dal consiglio comunale di Muggia per l'immediata cessazione dei miasmi Siot, e spedita ai Comuni di San Dorligo-Dolina e Trieste per la sottoscrizione. Come ha ricordato a mezza giunta comunale di Dolina l'altro giorno alla Wartsila il consigliere Fogar su invito del Sindaco Polidori, che il Klun non si degna di rispondere alle lettere: ma questo è un problema della Montessori.
Si chiamano “informazione e politica” bella gente: ma tra meno di venti mesi grazie a Dio la parola passa ai cittadini-elettori anche a San Dorligo-Dolina.
Ed a breve in collaborazione con i residenti (contattateci scrivendo a circolomiani@gmail.com o telefonando al 334.2169438) Maurizio Fogar assieme al Circolo Miani promuoverà una serie di incontri sul territorio di San Dorligo-Dolina proprio sulla questione Siot e non solo, che le “critiche” le lasciamo volentieri agli altri inani. E destina il tuo 5 X 1000 al Circolo Miani scrivendo il Codice Fiscale 90012740321 nella apposita casella delle associazioni di volontariato sulla tua dichiarazione dei redditi, qualunque essa sia. Polveri sottili da incendio? “NP”. A Trieste abbiamo scherzato. » Inviato da valmaura il 22 July, 2022 alle 12:00 pm Altro che ordinanze ed inviti dei sindaci, pure Dipiazza mentre Polidori tace anche se Muggia ieri non si vedeva da Trieste tanto era avvolta nella nube da incendio, a stare in casa, con le finestre chiuse e se proprio si deve uscire indossare le mascherine protettive.
Le PM10 e soprattutto quelle PM2.5 uccidono solo in Italia un centomila persone all'anno, i dati resi noti nel Monfalconese sono terrificanti, la densa nube di fumo provocata dagli incendi ha superato di oltre 1000 unità i limiti, già di per se generosi, di legge oltre i quali le conseguenze per la salute degli esseri viventi sono gravissime.
Ma a Trieste quale è la situazione dei dati e perchè il Sindaco, sempre silenti i suoi “colleghi” di Muggia e San Dorligo-Dolina ha emesso quelle istruzioni, quegli avvisi di pericolo per la salute?
Non si sanno, come nella foto riportiamo quanto giornalmente l'Arpa FVG informa attraverso la consueta rubrica del Piccolo “L'aria che respiriamo”.
E proprio nelle giornate critiche compare una sequela di “NP”, non pervenuta come la temperatura di Helsinki nei bollettini meteo.
Ma non è una novità: per anni infatti i dati Arpa scomparivano ogni volta che le emissioni di PM10 e Benzo(a)pirene, inquinante cancerosissimo, provenienti dalla Ferriera sforavano i limiti di legge.
E quando Procura e Ministero dell'Ambiente misero a controllo proprie centraline accanto a quelle dell'Arpa rilevarono una sostanziale differenza nei risultati delle misurazioni: quelle dell'Arpa fornivano dati da un terzo alla metà inferiori.
Peccato che la Procura annunciò per due anni di seguito sulla stampa a piena pagina l'apertura di fascicoli di indagine sui “controllori” e poi non se ne seppe più niente.
Come vedete la Storia si ripete in farsa quando poi non finisce in tragedia.. E destina il tuo 5 X 1000 al Circolo Miani scrivendo il Codice Fiscale 90012740321 nella apposita casella delle associazioni di volontariato sulla tua dichiarazione dei redditi, qualunque essa sia. Le cause di un incendio, fantasie a parte. » Inviato da valmaura il 21 July, 2022 alle 11:25 am Stanno tutte scritte da anni, mai lette e tanto meno capite.
Lasciamo perdere le elucubrazioni di tal Luigi Nacci che indica nella presenza dei Pini Neri, impiantati proprio dai botanici austroungarici, sul Carso uno dei problemi da “diradare”, così da renderlo viepiù una landa desolata.
Le soluzioni almeno parziali sono note ma inapplicate.
Manutenzione, a partire delle aree limitrofe i binari dei treni (infatti i Vigili del fuoco indicano nelle scintille del passaggio dei mezzi ferroviari la causa probabile di questo vasto incendio), rispetto e cura del quadro idrografico presente (torrenti, fiumi e laghi) in sofferenza da anni, una seria e fattiva collaborazione tra e con Slovenia ed Austria, anche per un piano comune di risposta e pronto intervento sulle emergenze.
E poi la consapevolezza non a parole ma nei fatti che da almeno venti anni a Trieste ed in Regione si vive una emergenza climatica che andrà progressivamente aggravandosi con danni incalcolabili per l'ambiente e l'uomo.
Ma tutto questo non sfiora i nostri amministratori che continuano ad operare in modo diametralmente opposto: nuove cementificazioni, aumento delle emissioni nocive a partire dall'Anidride Carbonica (Gas Metano soprattutto), riduzione progressiva del verde pubblico e privato, spesso abbandonato all'incuria, e soprattutto una deforestazione urbana e carsica, con il taglio sistemico degli alberi d'alto fusto, anche appunto l'incolpevole Pino Nero.
Tutto qua, editoriali inutili quando non al limite del grottesco a parte.
FERRIERA. Arvedi è un genio! » Inviato da valmaura il 20 July, 2022 alle 1:47 pm Poche storie è la semplice verità, uno che riesce a guadagnare due volte sulla stessa operazione merita incondizionata ammirazione.
La cosa sembra semplice ma non lo è, la ricostruiamo brevemente anche per rinfrescarci la memoria.
Dunque l'area dove sorge la Ferriera è per il 60% di proprietà statale, demanio, affidata in gestione all'Autorità Portuale, poco meno del 40% è invece di proprietà privata: ora Arvedi.
La parte privata è quella che si definiva “Area a caldo”, dove operavano Cokeria, Altoforni, macchina colare, Agglomerato, grossomodo.
Per il resto, comprese le doppie concessioni per la logistica portuale, insomma un porto privato dove attraccano le navi in Ferriera, Arvedi, e la Lucchini e la Sevestal prima di lui, pagavano, quando si ricordavano di farlo con arretrati insoluti di anni, e pagano un canone di concessione al Porto per l'affitto dell'area (tutta la linea di costa e dove sorgeva l'acciaieria ed ora il Laminatoio) pari, ed oggi crediamo superiore, ad Un milione e 200mila euro annui.
Al momento della chiusura dell'area a caldo la Icop dei fratelli Petrucco, soci nella Piattaforma Logistica Scalo Legnami e tante altre cose, versò 20 milioni di euro ad Arvedi per, e qui non si capiscono bene le ragioni, mettere le mani sull'ex area a caldo (acquisto? Buonuscita? Donazione?).
Nei mesi Arvedi si recuperò tutti i rottami ferrosi abbattendo e triturando gli impianti, per poi portarseli alle sue acciaierie di Cremona per usarli o venderli, e lasciò in piedi, come gentile eredità alla Icop tutto il resto (gli edifici in muratura da abbattere, l'area da sgomberare dai detriti, ecc), insomma una mole di lavoro ingente con costi non da poco.
Nel frattempo chiese, ed ottenne dai generosi Mise ed Autorità Portuale una permuta tra le aree in rispettiva proprietà: ovvero lui dava in cambio il suo quasi 40% di proprietà e si pigliava tutta la parte, oltre le banchine, dove operano i giganteschi capannoni del laminatoio and company.
Risultato per lui un significativo guadagno, ovvero l'esenzione perpetua dal pagamento dei canoni di concessione demaniale al Porto, oltre alla nuda proprietà dell'area interessata, da assommare ai 20 milioni già incassati, rimane sempre il dubbio a quale titolo, dalla famiglia Petrucco.
Dunque se quanto sopra ricordato è vero, ed al momento lo è, appare indispensabile che su tutta questa operazione e sulle altre che da questa derivano venga fatta la massima luce e chiarezza perchè in ballo c'è una enorme quantità di soldi pubblici, cioè nostri. E destina il tuo 5 X 1000 al Circolo Miani scrivendo il Codice Fiscale 90012740321 nella apposita casella delle associazioni di volontariato sulla tua dichiarazione dei redditi, qualunque essa sia. Mia lettera al Direttore de Il Piccolo, Omar Monestier. » Inviato da valmaura il 20 July, 2022 alle 10:59 am Egregio direttore,
le invio un modesto pezzo che ho scritto ieri l'altro sulla pagina Facebook Circolo Miani.
Oramai debbo amaramente prendere atto che in queste terre non esiste più alcun confine tra affari e politica, anzi esso trova, come mai prima, pieno riconoscimento istituzionale, e mi riferisco al caso Bini.
Lo stesso articolista del suo giornale lo ha incidentalmente scritto in un articolo sulle aziende che lavorano nell'indotto della Wartsila come fosse la cosa più normale del mondo, e temo che abbia ragione.
Come leggerà, se ne troverà la pazienza, nel breve pezzo qui sotto, la questione Bini, con la sua Euro&Promos, investe pienamente anche il Comune di Trieste, oggetto per altro di alcuni articoli in Cronaca dove si evidenzia che le paghe orarie, per le ore che si lavorano, sono “retribuite” in media quattro euro.
Non mi interessa che pubblichiate quello che le mando ma mi resta la speranza forse di accendere l'attenzione del suo giornale su questo aspetto, tenendo in vita un principio della democrazia liberale.
Con stima
Maurizio Fogar
“Clamoroso! Regione e Wartsila, ma non solo.
Fedriga chiama l'Assessore regionale alle attività produttive e turismo Sergio Emidio Bini accanto all'assessore Rosolen negli incontri con Wartsila e sindacati.
La domanda è chi rappresenterà, ovvero quali interessi tutelerà il proprietario della Euro&Promos, Bini: quelli della sua azienda che è tra i fornitori di servizi della proprietà della Wartsila, quelli della stessa proprietà che figura nel suo portafoglio clienti, o forse ambedue assieme, oppure Regione e lavoratori?
Oggi nell'ampio servizio del Piccolo sulle centinaia di persone che lavorano nell'indotto Wartsila e che rischiano il posto assieme ai 450 dipendenti si scrive: “Le aziende dell'indotto coinvolte sono decine, ci limitiamo a segnalare quelle più significative: Euro & Promos (dove l'assessore alle Attività produttive Sergio Emidio Bini è azionista di riferimento)”
Ma la stessa domanda si potrebbe porre ogni volta che il Comune di Trieste si interfaccia con la Regione, visto che l'assessore Bini guida una forza politica della maggioranza di centrodestra in FVG ed a Trieste, Progetto FVG, e che la sua azienda ha vinto uno dei più cospicui appalti comunali, pagando ovviamente i dipendenti 4 euro all'ora.
Quantomeno inopportuna appare dunque la presenza di Bini agli incontri sull'emergenza Wartsila, come inspiegabile è il silenzio di tutte le forze politiche regionali e triestine su questo sostanziale conflitto di interessi che dovrebbe portare il Bini ad uscire dalla Giunta regionale oppure vendere la sua azienda.
Politica se ci sei batti un colpo!”
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