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Circolo Miani » News Correnti » Page 418

Basta dare i numeri!

» Inviato da valmaura il 15 October, 2008 alle 1:12 pm

Da giorni assistiamo ad una indecente manfrina, ad un lievitare dei numeri dei dipendenti della Ferriera che da 547 passano a mille. Mentre sono, e suona strano che i sindacalisti delle RSU lo ignorino, i 547, così divisi: un centinaio e passa con contratti a termine che percepiscono sugli ottocento euro al mese, un altro centinaio di lavoratori che non hanno la cittadinanza italiana. Un indotto di una cinquantina di persone tra soci di cooperative e ditte che non tutte lavorano esclusivamente per lo stabilimento. Altro teorico indotto sono le poco più di duecento unità impegnate alla Sertubi, sull’orlo di una cassa integrazione a cui per altro ha fatto già ricorso in passato, recente visto che è stata inaugurata nell’ottobre del 2000. La Linde, se per questa si intende dalle parole della Rosolen quella Linge gas, non è assolutamente un indotto della Ferriera e con questa ha in comune solo la contiguità dello stabilimento: la sua produzione è di ossigeno liquido ed idrogeno. Anche la centrale di cogenerazione, che impiega pochissime persone, non è un indotto della Lucchini spa perché purtroppo potrebbe sopravvivere alla chiusura della Ferriera funzionando ad esclusivo gas metano.

Questi e non altri sono i numeri nudi e crudi e le balle ripetute ed ampliate nei titoli dal quotidiano locale ci hanno rotto da tempo le nostre. Tanto per precisare il lavoro “altamente professionale” dei dipendenti non a termine viene di media retribuito con mille, milleduecento euro al mese.

Altro numero che ci continua a preoccupare è quel 2015 che nelle dichiarazioni dei sindacati portavoce dell’azienda e dell’Assessore regionale al Lavoro continua ad apparire sempre più spesso.

Se a questo pensano, ovvero all’ennesima marchetta alla Lucchini, se lo scordino perché stavolta se qualcuno dei politici che tanto si spendono a parole, oggi sul piccolo giornale sono ricomparsi anche Sissi e Biribissi in versione Camber e Marini dopo mesi di letargo in cui l’unica preoccupazione, del Piero Camber, è stata quella di far chiudere il Circolo Miani e non la Ferriera, pensano di ciurlare nel manico la gente per l’ennesima volta in otto e passa anni. Orbene questi signori debbono sapere che stavolta i cittadini, e non solo i servolani, scenderanno in piazza con molta più determinazione che nel recente passato anche alla faccia di chi dice che le manifestazioni non servono a nulla, e parzialmente potrei anche concordare se si potesse in alternativa applicare il sistema Tex Willer, oppure ci fosse una magistratura come quella udinese che per le stesse cause e ragioni ha fatto chiudere la Caffaro di Torviscosa, e mi pare che la legge italiana sia in vigore pure nel distretto giudiziario di Trieste, o no!

Sappiano questi signori, da Tondo a scendere o salire, che questo è l’ultimo appello che la gente che crepa e si ammala è disposta loro a concedere.

Ed in quanto a quel sior palacinka, consulente della Provincia, e meglio noto come il Richard Tiffany  Gere del sindacalismo nostrano, che ha la faccia tosta di dichiarare sul giornale piccolo di nome e di fatto che “lo stabilimento c’è e funziona bene”, che fa da eco ad un’altra sua mitica affermazione del 2000 in cui suggeriva di trasferire le migliaia di famiglie che abitano vicino alla Ferriera, a lui diciamo solo una cosa: mai vai a lavorare in Ferriera testa di baciro.

Ed in quanto ai numeri siamo arcistufi che la voce di chi rappresenta le decine di migliaia di persone che subiscono ogni giorno le conseguenze dell’inquinamento prodotto da Ferriere, Sertubi, Depuratori fognari, Inceneritori e Italcementi, sia costantemente censurata da una stampa che invece da spazio spropositato alle balle di politicanti e sindacalisti ad ogni piè sospinto.




L'incontro con il Procuratore Aggiunto, Giancarlo Buonocore e il solito piccolo giornale.

» Inviato da valmaura il 8 October, 2008 alle 3:31 pm

Il solito piccolo giornale che non si smentisce mai. Lunedì 6 ottobre c’era tanta gente, compresi alcuni amministratori della Bassa Friulana, ad ascoltare il Procuratore Aggiunto del Tribunale di Udine, Giancarlo Buonocore, introdotto da una relazione di Maurizio Fogar, al Circolo Miani, pieno come e più del solito. Ebbene questa stampa, Rai esclusa, da Telequattro al Piccolo passando per il Primorski Dnevnik, il quotidiano della minoranza slovena che vive grazie ai generosi contributi pubblici prelevati dalle nostre tasche, non ha scritto una riga su questa importante ed attuale iniziativa, né per annunciarla né per commentarla. Questa è la macelleria dell’informazione a Trieste. Peccato, perché il magistrato ha illustrato alcune soluzioni che la legge offre per risolvere anche la vicenda Ferriera, vedi il commissariamento dell’azienda ed ha ricordato come il sindaco abbia per legge la potestà, in qualità di ufficiale sanitario del Comune, di fermare la produzione degli stabilimenti inquinanti. Cosa che per altro anche noi abbiamo chiesto per otto anni inutilmente a Dipiazza di fare. Nel corso del dibattito è poi emerso come il comportamento dei controllori, ARPA in testa, nella vicenda Caffaro di Torviscosa e lagune di Grado e Marano sia stato esattamente identico a quello tenuto nei confronti dell’inquinamento prodotto dalla Ferriera.

Ed in calce riproduciamo un pezzo della relazione del Procuratore Generale, costruito con la collaborazione della Procura di Udine allora retta (2005-2006) proprio dal dott. Buonocore, alla inaugurazione dei due anni giudiziari.

Merita solo spendere ancora una parola sulla lunga presa di posizione della triplice sindacale pubblicata in mezza pagina dal piccolo giornale di oggi, che parla di una lettera ultrasegreta, e perché?, inviata al Presidente Tondo da CGIL-CISL-UIL, ove come il solito si tira la volata alla proprietà della Ferriera. E ad una ridicola ricostruzione storica di quello che il giornale chiama “il dibattito sulla Ferriera” che fa risalire il tutto all’azione penale diretta dal PM Frezza nel 1999. Peccato che questa stampa abbia la memoria tendenziosamente e stupidamente corta: basterebbe infatti sfogliare quanto pubblicato sullo stesso quotidiano a partire dalla fine del 1997 e per tutto il 1998/9, quando ancora Il Piccolo era un giornale degno di questo nome, per riscoprire che il Sostituto Procuratore Federico Frezza aveva agito sulla base dell’esposto depositato dal Circolo Miani e Servola Respira e sottoscritto da quasi 2500 cittadini, che formalizzava le denunce emerse in decine di affollatissime assemblee e manifestazioni cittadine organizzate nel biennio 1997-9.

Ma evidentemente al piccolo giornale non ricordano nemmeno quello che loro stessi hanno pubblicato nel recente passato sul “dibattito” storico sulla Ferriera, al quale non possono purtroppo partecipare più le tante persone ammalatesi e morte in questi anni. Che vergogna!

Ed ora il testo di cui sopra, assolutamente devastante per una comunità civile ed utile molto per capire di più anche sulla vicenda Ferriera e sulle discariche abusive dello Scalo Legnami.

 

“…in vista della stesura della relazione annuale del Procuratore Generale di TRIESTE; in particolare per l'anno 2005 ho scritto che:

...o m i s s i s…

In linea generale, deve osservarsi, che i numerosi procedimenti penali aperti, anche grazie alla attività del Comando dei Carabinieri del NOE, denotano una preoccupante emersione di forme di illecito smaltimento di rifiuti, non occasionali ma organizzate, con violazione sistematica delle procedure formali a fronte di una incapacità delle autorità competenti a svolgere efficaci forme di controllo e di verifica, peraltro obbligatorie, soprattutto in riferimento alle procedure semplificate che maggiormente si prestano a favorire forme abusive di smaltimento.

E successivamente nel 2006, quanto segue:

In tema di problematiche ambientali si segnala come le situazioni di maggior degrado siano provocate da condotte illecite collegate al grave stato di inquinamento della laguna di Grado; e Marano Lagunare, che risulta dichiarato “sito inquinato di interesse nazionale”, con nomina di "commissario delegato per la Emergenze nella Laguna di Marano Lagunare e di Grado" con poteri straordinari e alla situazione di inquinamento ambientale causato dalle attività  produttive della società CAFFARO spa (già CHIMICA DEL FRIULI spa) con lo stabilimento di Torviscosa, che costituisce il maggior polo chimico provinciale; in proposito sono pendenti vari procedimenti penali.

Come già riferito nella relazione relativa all'inaugurazione del precedente anno giudiziario, sono state espletate e sono ancora in corso perizie nelle forme dell'incidente probatorio in merito all'accertamento dell'inquinamento ambientale causato dalle attività produttive della CAFFARO spa.

Al riguardo le indagini compiute dal P.M. hanno già accertato una compromissione della falda acquifera sottostante gli stabilimenti con un suo grave inquinamento, la emissione in atmosfera di quantitativi notevoli di mercurio per l'assenza di idonei sistemi di abbattimento, la irregolare gestione di discariche esaurite con pericolo di inquinamento attuale sia della falda che delle aree circostanti, irregolarità nella gestione degli scarichi delle acque reflue; un pesante inquinamento nei canali lagunari (in particolare il c.d. “Canale Banduzzi” sottoposto a sequestro preventivo) utilizzati dalla società per lo scarico dei reflui in forme irregolari ed anche abusive.

La laguna di Marano e Grado risulta altresì compromessa nel suo habitat naturale dall'esercizio della pesca con il c.d. "rampone maranese" che viene favorita, verosimilmente con motivazioni elettoralistiche dagli amministratori comunali: al riguardo pende procedimento penale a carico di un sindaco per avere illecitamente favorito e consentito tale forma di pesca tale da danneggiare le risorse naturali e ambientali; è in corso relativo accertamento nelle forme della perizia in sede di incidente probatorio.

Altro rilevante fenomeno oggetto di interesse di questo ufficio, è stato quello del funzionamento degli impianti di smaltimento e di depurazione del Consorzio Depurazione Acque Bassa Friulana ora Consorzio Depurazione Laguna s.p.a., rilevante opera pubblica che, da quanto emerso dal procedimento penale, e in particolare, da una perizia collegiale svolta nelle forme dell'incidente probatorio, ha in realtà funzionato in maniera insoddisfacente e illegale secondo modalità tali da determinare la compromissione dell'ambiente marino sia per la componente chimica, che per la qualità dei sedimenti che per le componenti biologiche, derivandone dal fatto un pericolo per la pubblica incolumità, ossia il rischio di diffusione, a seguito di probabili fenomeni di biomagnificazione attraverso la catena trofica, di sostanze tossiche ritenute dannose anche per gli organismi marini di interesse alieutico e per l'uomo; puntualmente sono state rilevate delle sostanze pericolose contenute nei sedimenti in prossimità dello scarico a mare, inquinati; in particolare è stata rilevata la presenza di metalli quali Boro, Stagno, Alluminio, Ferro, Bario, Piombo, Cadmio, Cromo, Titanio, Nichel, Rame, Cobalto e Mercurio e da inquinanti organici quali oli minerali, Policlorobifenili (PCB) e Diossine.

Il relativo procedimento è ora approdato alla fase dibattimentale a carico dei responsabili del Consorzio fino al 2003, ipotizzando il delitto di danneggiamento aggravato delle risorse marine, il delitto di cui all'art. 434 c.p. (attività dirette a cagionare un disastro innominato), il delitto di traffico di rifiuti previsto dall'art. 53 bis del D.lvo n. 22 del 1997, oltre a altri reati contravvenzionali.

Le problematiche relative alla gestione delle discariche di rifiuti con i conseguenti pericoli di inquinamento della falda acquifera si ritrovano anche in altri procedimenti penali nei quali è stato rilevato un inquinamento di falda collegato a difetti di gestione di discariche di r.s.u.. Al riguardo sono in corso accertamenti peritali.

In linea generale, deve osservarsi, che i numerosi procedimenti penali aperti, anche grazie alla attività del Comando dei Carabinieri del NOE, denotano una preoccupante emersione di forme di illecito smaltimento di rifiuti, non occasionali ma organizzate, con violazione sistematica delle procedure formali a fronte di una incapacità delle autorità competenti a svolgere efficaci forme di controllo e di verifica, peraltro obbligatorie, soprattutto in riferimento alle procedure semplificate che maggiormente si prestano a favorire forme abusive di smaltimento.

Deve altresì rilevarsi come sia dato riscontrare un comportamento non poco discutibile dei competenti uffici pubblici, istituzionalmente preposti al rilascio delle autorizzazioni in materia di smaltimento di rifiuti e ai successivi controlli, in particolare l' Amministrazione provinciale di Udine.

In vari procedimenti penali sono emerse palesi illegittimità degli atti amministrativi, tanto da imporre la loro disapplicazione e quindi la sussistenza della contravvenzione ambientale, anche con il concorso dei funzionari pubblici.”




Ferriera: nella vecchia fattoria, iiah, iiah, oohh …

» Inviato da valmaura il 27 September, 2008 alle 3:25 pm

Notizia dell'ultima ora: differentemente da quanto ipotizzato e da noi più sotto riportato, la data di convocazione della Conferenza dei Servizi per la revisione dell'AIA Ferriera slitta a fine ottobre, pare il 27, per ritardi dovuti alla ricezione da parte della Regione delle memorie del Comune e della Provincia (ma il termine non scadeva per legge e per tutti al 28 agosto scorso?). Ovviamente, e confidando che non ci siano ulteriori ritardi che la gente costretta ogni giorno sulla propria pelle a fare i conti con l'inquinamento della Ferriera non sopporterebbe, ve ne daremo notizia aggiornata appena certi.

Prima le cose serie ed i fatti.

Lunedì 6 ottobre, alle ore 18, al Circolo Miani in via Valmaura 77 (nono piano), incontro dibattito con il Procuratore Aggiunto del Tribunale di Udine, Giancarlo Buonocore, che ha firmato la richiesta di sequestro, accolta in ogni sua parte che la fabbrica è ancora chiusa, dello stabilimento chimico di Torviscosa Caffaro, ex SNIA. Ovviamente per il pericoloso inquinamento prodotto e per i danni alla salute dei residenti di una vasta area che arriva fino a Grado e Marano, e dei lavoratori.

La vicenda della Caffaro è assolutamente identica, nella storia e nei comportamenti degli attori coinvolti (dal sindacato alla proprietà, dalle amministrazioni locali all’ARPA fino agli organi d’informazione), a quella della Ferriera. La logica è la stessa: il profitto sulla pelle della gente senza rispettare alcuna norma di legge e quando la magistratura fa il suo dovere, per l’informazione la colpa è dei giudici che mettono a repentaglio i posti di lavoro e non di chi per anni ha commesso dei reati.

Nei primi giorni di ottobre dovrebbe riunirsi la Conferenza dei Servizi (Regione, Provincia, Comune, ARPA, e ASS) per il riesame dell’AIA alla Ferriera. Mercoledì scorso in un lungo incontro con l’Assessore regionale all’Ambiente Vanni Lenna ed i dirigenti del suo ufficio, Maurizio Fogar e Romano Pezzetta in rappresentanza del Circolo Miani, di Servola Respira e dei Comitati di Quartiere, hanno insistito sulla necessità del ritiro dell’AIA come unica soluzione possibile al problema Ferriera, scartando l’ipotesi palesata dalla Regione di una nuova AIA più restrittiva che dopo tutti i mancati controlli di questi anni e la scarsissima credibilità di ARPA e ASS locale nell’opinione pubblica, verrebbe vissuta come l’ennesimo favore alla Lucchini sulla pelle della gente senza risolvere nulla. La riunione si è chiusa con l’annuncio che per il giorno della riunione della Conferenza dei Servizi, come deciso nell’assemblea della scorsa settimana, ci sarà fuori dal luogo del suo svolgimento una grande manifestazione cittadina per attenderne il risultato. Da ultimi colloqui intercorsi pare che la Regione si sia orientata ad accettare le valutazioni della memoria da noi presentata contenente le osservazioni sulla revisione AIA che prevedono l’annullamento e il ritiro della stessa.

Ed ora i fatti sulla Ferriera:

Il merito della risoluzione del Parlamento che impegna Governo e Regione a predisporre entro sessanta giorni a partire dal 25 settembre un piano per la dismissione e riconversione della Ferriera è tutto ed esclusivo del Circolo Miani, di Servola Respira, degli onorevoli Massimiliano Fedriga ed Angelo Alessandri, Presidente della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, primi e secondi firmatari dell’atto parlamentare, e della Lega Nord, partito di cui sono deputati e dirigenti.

L’impegno è stato preso infatti nel corso della loro conferenza stampa-assemblea, tenutasi nella sede del Circolo Miani, domenica 20 luglio, alla presenza di centocinquanta persone oltre che dei giornalisti e costruito assieme in queste settimane, ed i tempi non solo sono stati rispettati appieno ma addirittura anticipati (la scadenza che ci eravamo dati era per i primi di ottobre).

Tutti quelli che ora riempiono pagine e pagine di quotidiani e telegiornali a commentare i fatti e si assumono meriti per supposti suggerimenti, sono dei mentitori dalla faccia di bronzo: hanno appreso della notizia leggendo i giornali il giorno dopo la votazione. Dalla Regione, alla Provincia per finire al Comune. A cominciare dal Sottosegretario triestino all’Ambiente, quello che non si accorge che mentre siede al Ministero gli sfilano i cinquanta milioni di euro destinati alle bonifiche a Trieste sotto il naso, naso che per altro non fiuta per tempo neppure le discariche tossiche abusive dello Scalo Legnami create, come commenta lui scandalizzato, sotto gli occhi di tutti e viste appunto da tutti i cittadini che in questi anni ne denunciavano inascoltati la presenza, meno che dai suoi che doveva controllare. Sottosegretario che come il suo collega parlamentare Rosato ha appreso della decisione un minuto prima del voto, giusto in tempo per apporvi la firmetta.

La scomposta reazione dell’azienda, molti buchi neri per altro nella biografia del magnate russo pubblicata sul piccolo giornale di oggi e sarebbe interessante portarli alla luce, così giusto per completezza d’informazione, dimostra che per la prima volta essa sa di non poter contare sulle complicità politiche di cui ha finora goduto, a destra come a sinistra. Per altro dimostra pure grossolana incompetenza perché scrive senza nemmeno conoscere il testo della risoluzione, che tecnicamente si basa sulle relazioni della Direzione centrale del Ministero dell’Ambiente e sulle decisioni delle Conferenze dei Servizi, inerenti l’inquinamento dei suoli e delle acque, e non come stolidamente replica la proprietà, sulle emissioni nell’aria.

Spiace solo rilevare una volta di più il fallimento dell’informazione a Trieste ed in Regione. Invece di dare notizie utili sulla risoluzione votata e su quello che succederà, molto più interessanti per i cittadini che l’apertura di denti e l’espulsione di fiato dei tromboni politici, facendo parlare i protagonisti della vicenda e finalmente informando la gente, dedica paginate a chi non sa e non ha fatto in questi anni un beatissimo nulla.

Non merita quasi citare un triplice sindacato che come sempre ha fatto in tutti questi anni è più sensibile al deretano aziendale che agli interessi dei lavoratori, per altro felici e giulivi di vivere e morire in Ferriera, come attesta il recente questionario padronale.

Meno spazio ancora va dedicato ai comitatini antifumo, che hanno il merito d’aver fatto rinunciare l’avvocato Giuliano Spazzali dal patrocinio legale dei residenti, che oggi invece sarebbe stato utilissimo per i giusti risarcimenti e di aver regalato alla banda Rotelli ed alla Lucchini la propaganda sanitaria. E che predicano l’apoliticità sempre in rigorosa compagnia di politici impotenti di ogni foggia e colore, e che oggi vedono la soluzione Ferriera avvicinarsi proprio grazie a quella politica vera e alta da cui per fortuna sono lontani mille miglia.

Nella vecchia fattoria, iiah, iiah, oohh:

C’è una renna di Babbo Natale che dichiara che il parlamento sbaglia i numeri perché i servolani candidati a morte per tumori e broncopatie sono solo 12.000 e non 50.000, e scusateci se sono pochi. E comunque spiace che le corna non siano pallottolieri e che la tundra lappone sia deserta, ma tra Campi Elisi, Chiarbola, Valmaura, San Sabba, Aquilinia e Muggia sono oltre 70.000 le persone a rischio. Lo ricordi al vecchio signore dalla barba bianca che si porta in groppa il prossimo 25 dicembre.

C’è un maiale ganasa che presiede gli industriali locali che rivendica un tavolo istituzionale per studiare bene il problema e salvare il businnes russo-bresciano, che i sessanta giorni pochi sono, non si riesce a mangiar bene ed il ruttino non sale. I maiali hanno memoria corta, in parte non hanno colpa finiscono in tavola, tra mortadelle e costine, nell’arco di un anno di vita ma questo che un po’ stagionato pare, lo speck gli tocca in sorte, dovrebbe aver l’età per ricordare i tanti tavoli a cui in sei e passa anni per questo si son seduti: per mangiare, ruttare o che altro.

C’è un cinghialone ridens (rida meno e dimagrisca di più, un consiglio d’amico) che ha guidato da assessore regionale per quasi cinque anni questo tavolo istituzionale della Regione per la riconversione del sito e la ricollocazione dei lavoratori della Ferriera. Un tavolo che non ha prodotto assolutamente nulla ed ora ha la faccia come il c… di far la morale ad altri. Ma pensi alle cotiche sue che bastano ed avanzano.

C’è una iena, sempre ridens, con una natica in Comune e l'altra in Regione, al Senato c'è il sedere fraterno, che grida con stridula voce “Bingo” per regalare altri soldini, nostri, alla Lucchini, il lupo perde il pelo (anche se iena) ma non il vizio, spolpa oggi, spolpa domani….

C’è un bassotto comunale che si lamenta che sessanta giorni sono pochini, tra una scodinzolata al capobranco ed una pisciatina sul nuovo lampione passano in un baleno, e che ci vogliono idee chiare. Quelle appunto che lui da ex assessore comunale all’ambiente così come i suoi successori non hanno mai posseduto in questi anni. Per favore abbai per se e non coinvolga altri, che le idee le hanno e chiarissime fino dal 1998, nei suoi latrati.

E c’è il capobranco che in otto anni ha chiacchierato, chiacchierato tanto che la gente non ne può più, ma lui continua imperterrito: per favore qualcuno lo avvisi e lo faccia tacere, offrendogli amorevolmente una ciotolona di fresca acqua ed una cuccia europea.

E c’è un onorevole pollo che non sapeva volare su Palazzo Cheba e gli hanno offerto non uno ma ben due paracaduti in seta, da sottosegretario prima e deputato poi, che si vanta di aver modificato la risoluzione cancellando il limite dell’anno 2009 per la chiusura. Finirà in pentola per questo errore perché invece di dar ulteriore tempo ha affrettato la dismissione della Ferriera, ci giocherei le penne, sue.

Ecco son due giorni che molti politici, sindacalisti, imprenditori, assessori ex ed in carica al lavoro, parlano senza nulla conoscere o capire, loro che sono la causa prima, assieme alla Lucchini, di questo sfacelo e del tempo colpevolmente sprecato: sei e passa anni persi e scanditi dalle malattie e dalle morti di centinaia e centinaia di triestini e muggesani. Su questi giornali che hanno sempre cancellato ed ignorato chi dava voce alle migliaia e migliaia di persone drammaticamente coinvolte per dar spazio a questa banda di tromboni sfiatati capaci solo di farsi vivi in campagna elettorale.

Hanno censurato tutto anche le ripetute venute di Ballaman, Alessandri, Fedriga, e l’ultima della scorsa settimana del Sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti, Reina, al Circolo Miani che sono servite proprio a preparare questa risoluzione, ove si scrive in due passaggi e non a caso che i circoli che danno voce agli abitanti dovranno essere coinvolti nel processo di dismissione e riconversione che dovrà avvenire con il consenso di chi vive nei tanti quartieri dove la Ferriera colpisce.

Post Scriptum:

Ecco ora che è arrivato anche l’ultimo protagonista lo spettacolo può iniziare, il Circo Zavata è al completo!

Mancava infatti solo lui l’eclettico Roberto Morelli, specialista in tuffi con avvitamenti carpiati, dalla famiglia Hauser alla Illycaffè con intermezzo alla fondazione camberiana, oggi opinionista al piccolo giornale. Ogni domenica o quasi interviene sul nulla ripetendo sempre la stessa summa di banalità, sul sistema Trieste e amenità varie, un tuttologo del vuoto, una Treccani dell’ovvietà e ovviamente non poteva mancare un suo autorevole rimbrotto, una propostina no?, sulla risoluzione parlamentare della Ferriera. Ecco oggi dormiremo sonni tranquilli, sognando il Morelli a spalar carbone in cokeria per 850 euro al mese tra i nuovissimi impianti ad alta tecnologia, che dalla Nasa e dal MIT vengono qui ad invidiarceli, installati in questi anni da paron Lucchini.

Un suggerimento alla società editoriale del piccolo giornale: liberi di buttare i soldi fuori dalla finestra ma fateci un favore, togliete dalla testata la scritta “Giornale di Trieste”, perché da lungo tempo non lo siete più, e magari sostituitela con quella di organo delle famiglie Illy-Camber e del padronato che ha rovinato la nostra città. Magari qualcuno ritornerà a comprare qualche copia del quotidiano che ha raggiunto il limite più basso di copie vendute mai toccato in città.

 




Ferriera: venerdì 26 settembre, ore 15 al Circolo Miani, Conferenza Stampa.

» Inviato da valmaura il 25 September, 2008 alle 1:10 pm

Si ha il piacere di invitare la Redazione del Vs giornale alla Conferenza Stampa che si terrà venerdì 26 settembre alle ore 15, presso la sede del Circolo Miani in via Valmaura 77 a Trieste (nono piano, ascensore di destra nel portone).

Nell’incontro con i giornalisti, l’on Massimiliano Fedriga, parlamentare triestino della Lega Nord e secondo firmatario della risoluzione che impegna il Governo e la Regione alla dismissione della Ferriera, Maurizio Fogar, Presidente del Circolo Miani, e Romano Pezzetta, Portavoce di Servola Respira illustreranno tempi, modi e contenuti del documento approvato dalla Camera dei Deputati.

Risoluzione che porta quale prima firma quella dell’on. Angelo Alessandri, Presidente della Commissione Ambiente della Camera, nonché Presidente nazionale della Lega Nord, nata e predisposta, non dopo la visita turistica a Servola come erroneamente scritto dalla stampa locale, ma nell’affollatissima assemblea al Circolo Miani e poi nella seguente conferenza stampa organizzate da Circolo Miani, Servola Respira, La Tua Muggia ed il Coordinamento dei Comitati di Quartiere domenica 20 luglio, senza ahimè alcun suggerimento proveniente da Palazzo Cheba.




Un Piccolo piccolo, piccolo, ma proprio piccolo.

» Inviato da valmaura il 19 September, 2008 alle 1:44 pm

In ventisette anni di giornalista non ho mai visto ma nemmeno sentito di comportamenti simili.

All’unico organo che chiamarlo d’informazione fa ridere i polli a non aver dato notizia dell’assemblea, piena di gente, tenutasi giovedì al Circolo Miani sulla revisione dell’AIA alla Ferriera. All’unico a non aver annunciato il prossimo incontro-dibattito di lunedì 6 ottobre, alle ore 18, al Circolo Miani in via Valmaura 77, con il Procuratore Aggiunto presso il Tribunale di Udine, Giancarlo Buonocore, firmatario della richiesta di sequestro, vero, della inquinante fabbrica chimica Caffaro di Torviscosa. All’unico non presente alla conferenza stampa di venerdì mattina del Sottosegretario di Stato alle Infrastrutture e Trasporti, ospite del Circolo Miani a Trieste, on. Giuseppe Reina, che invece ha rilasciato tre lunghe e significative interviste alle redazioni della Rai, di Telequattro ed AntennaTre-TeleNordEst, confermando la volontà del Governo a far rispettare il protocollo d’intesa firmato dalla Lucchini con il Governo che fissa per il 2009 la dismissione della Ferriera e nel contempo l’interesse governativo a dare il via il prima possibile, nell’area ora occupata dalla fabbrica, al polo logistico portuale, che dipende appunto dal Ministero di cui l’on. Reina è Sottosegretario.

E cosa unica nella pur lunga storia di censure e disinformazioni oramai pratica prevalente in uso al quotidiano locale, il cosiddetto giornalista spedito a seguire la conferenza stampa annunciata per le ore 12.15, Ugo Salvini, ha atteso nove piani più sotto, nell’amena via Valmaura che l’on. Reina scendesse in strada alle ore 13 per intervistarlo pur di oscurare il Circolo Miani.

Che la gente sappia che interessi rappresenta e difende questo chiamiamolo giornale, al cui confronto la Pravda, era un modello di pluralismo e di professionalità. Che la gente sappia perché alcuni trovano sempre e comunque spazio anche quando non hanno nulla da dire ma da utili idioti sono funzionali a difendere quegli inconfessabili interessi che questo giornale e la sua parte politica rappresentano sempre e contro la pelle, la vita, i diritti dei triestini. Vergogna per il giornalismo italiano, per la libertà d’informazione, per la città di Trieste.





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