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Circolo Miani » News Correnti » Page 400

Ma Va!

» Inviato da valmaura il 15 February, 2011 alle 1:46 pm

Fantastico il piccolo giornale di Trieste, che cambia formato con lotteria annessa per cercare di ridurre i costi e tamponare l’emorragia continua di copie invendute - a proposito a quando il Mago Silvan? – si accorge con solo 14 mesi di ritardo che qualcosa non va nell’aria di Trieste.

E in due articolini, dove la Ferriera è nominata incidentalmente una volta a pezzo, scopre che l’aria a Trieste, ma solo rigorosamente quella delle ultime settimane, è ridotta ad una camera a gas dove i cittadini sono costretti a vivere.

Ma il meglio di se stesso il piccolo giornale lo dà quando insiste nel tenere in vita il limite fissato per legge sulle emissioni delle micidiali polveri sottili (PM10) dall’Unione Europea che in realtà è scaduto dalle 24 del 31 dicembre 2009. Infatti dal 1 gennaio 2010 il valore di legge si è abbassato a 35 (e dunque non più 50) giornaliero e le giornate massime di sforamento consentite sono scese da 35 a 20 all’anno.

Pensate è come se nelle pagine sportive continuassero a fare le classifiche delle partite di calcio assegnando due punti a chi vince invece che i tre in vigore da qualche annetto, chissà se i tifosi della triestina sarebbero contenti e silenti.

E per non darne notizia finora al piccolo giornale avevano fatto così: nella tabellina che sotto il titoletto “L’aria che respiriamo” pubblicava giornalmente i dati sull’inquinamento dell’aria a Trieste,  sulle nostre polveri sottili per altro ripetuti molto spesso uguali per quattro-cinque giorni di fila, e non a caso poiché al massimo erano buoni per giocarli al lotto tanto che giustamente venivano messi in pagina sopra o sotto le estrazioni del Superenalotto. Ma la raffinatezza consisteva nel comunicare al lettore i limiti di legge tollerati per le emissioni di biossido di azoto e per l’ozono, mentre per le PM10 avevano fatto sparire il valore limite, in modo che i lettori non trovassero il punto di riferimento e paragone, anche quelle volte in cui i numeri erano pubblicati giusti.

Abbiamo usato l’imperfetto ma in realtà la situazione continua imperterrita, quando si dice la professionalità e l’etica!.

Sarà forse la campagna dei TG da Strada, saranno le migliaia di copie distribuite dal Circolo Miani in città ed a Muggia del volantone “I numeri della nostra morte” con annesse le tabelle complete dell’inquinamento fuori legge degli ultimi tredici mesi, ecco svegliarsi, ma con calma prudente anche il piccolo giornale.

E allora l’aiutiamo, anzi diamo ai lettori quell’informazione finora mancata completando i dati da dove li avevamo stampati, ovvero dal 19 gennaio 2011.

Eccone il sintetico riassunto. (dal 19 gennaio al 13 febbraio)

Centralina di via del Carpineto.

13 giornate sopra i 35, con 9 giorni sopra i 50 per una serie continuata di superamenti per cinque giorni di fila (dal 5 al 9 febbraio) del vecchio limite di 50 e una seconda serie di tre giorni continuativi sempre sopra i 50 (dal 11 al 13 febbraio).

Centralina Scuola via Svevo.

15 giornate sopra i 35, con 7 giorni sopra i 50 per una serie continuativa di superamenti per cinque giorni di fila (dal 5 al 9 febbraio) del vecchio limite di 50.

Centralina di via San Lorenzo in Selva.

6 giornate sopra i 35, con 4 giorni sopra i 50 per una serie continuativa di tre giorni di fila (dal 11 al 13 febbraio) del vecchio limite di 50. NB: per ben 12 giorni in questo periodo la centralina non ha trasmesso i dati delle polveri sottili!

Breve promemoria per i distratti, sceglieteli voi a caso.

Le centraline di via del Carpineto e di via Svevo sono due dei tre punti di monitoraggio ufficiali dell’aria a Trieste indicati da Regione e Comune (il terzo è la centralina di piazza Libertà).

La centralina di via Svevo è di proprietà della Ferriera e l’ARPA si limita a riceverne i dati dalla stessa proprietà (ehi oste della malora com’è il tuo vino?). E che la stessa centralina è posta tra le giostre e lo scivolo dell’asilo della scuola di via Svevo a due metri dalle aule.

Che i dati si riferiscono alla media sulle ventiquattro ore e che pertanto sono “diluiti”, dunque con picchi orari anche di 600 PM10 come misurato in passato dalla stessa ARPA. Che i nostri ragazzi, nell’evidente menefreghismo, massì chiamiamolo con la sua giusta parola, di genitori ed insegnanti respirano per cinque-otto ore dunque questo veleno.

Che l’unica centralina testata e certificata dal Ministero dell’Ambiente è quella di via San Lorenzo in Selva, e che non a caso,  salvo quando misteriosamente i suoi dati non vengono resi noti, è quella che denuncia con sicura rispondenza i numeri purtroppo peggiori dell’inquinamento.

Che poi sul piccolo giornale si ricordi, en passant, di riportare sempre la versione della proprietà della Ferriera che dichiara questa centralina troppo vicina allo stabilimento (è posizionata a fianco di una casa dove vivono una decina di famiglie) la dice lunga da che parte penda certa informazione, alla quale ci permettiamo di rivolgere un quesito: e la salute dei lavoratori allora? Non conta proprio una beneamata mazza?

Che la legge è stata straviolata senza che nessuno, dal PM Frezza al resto della Procura abbia mosso un dito, forse perché sono distratti o alla ricerca di un nuovo capo d’imputazione per sciogliere il Circolo Miani. Ma Bunga Bunga a parte in questo paese l’azione giudiziaria non è obbligatoria a fronte di una notizia criminis? Vedi avvisi di garanzia spediti dalla Procura di Milano a Sindaco Moratti e Presidente Formigoni, e se proprio serve possono usare come promemoria il nostro esposto-denuncia di qualche settimana fa.

Che ovviamente Regione e Comune, il “popolarissimo” sindaco-ufficiale sanitario Dipiazza in testa, con Provincia e ASS al traino, non hanno mosso dito; dopo aver sepolto sotto tonnellate di sabbia, altro che Grado, la Conferenza dei Servizi sulla revisione dell’AIA alla Ferriera, una squallida e mendace barzelletta Tondiana, e violato pure la legge sui Piani d’Azione Comunali del 2005, dove comunque si erano “dimenticati” di fare quello legato all’inquinamento industriale.

E la politica? E i partiti e movimenti? E i totosindaci pronti a sputtanarsi giorno e notte per le poltrone, per gli ultimatum con proroga incorporata, per le beghe di corrente e sottopotere?

E come mai di Ferriera, cioè del problema centrale per la vita ed il futuro di Trieste, da mesi non parlano più? Tutti smemorati di Collegno?

E che ovviamente il “quarto potere”, ovvero la stampa, che giustamente rimpicciolisce anche il suo formato, più che “il cane da guardia dei cittadini” come ama descriversi nei suoi editoriali qui somiglia in tutto e per tutto al chihuahua di Paris Hilton.

Un buon caffè a tutti, costa meno e rende di più.




Nona edizione del TG da Strada, a Muggia, giovedì 10 febbraio dalle ore 10 alle ore 12 alla rotonda davanti all’area del mercato settimanale (piazzale stazione autobus).

» Inviato da valmaura il 7 February, 2011 alle 6:13 pm

Nona edizione del TG da Strada, a Muggia, giovedì 10 febbraio dalle ore 10 alle ore 12 alla rotonda davanti all’area del mercato settimanale (piazzale stazione autobus).

Si sposta questa settimana a Muggia il TG da Strada curato dal Circolo Miani, dai Comitati di Quartiere e da La Tua Muggia, con la consueta mostra di fotografie e distribuzione di depliants per dare ai cittadini quelle informazioni che la stampa locale censura e manipola.




Ottava edizione del TG da Strada, curato dal Circolo Miani e condotto da Maurizio Fogar.

» Inviato da valmaura il 3 February, 2011 alle 12:24 pm

Ottava edizione del TG da Strada, curato dal Circolo Miani e condotto da Maurizio Fogar.

Sabato 5 febbraio dalle ore 16 alle ore 19.30 e domenica 6 dalle ore 10.30 alle ore 13, in piazza della Borsa inizio Corso Italia, nello slargo antistante il bar Rex.

Nel corso di questi punti informativi verranno distribuiti giornali da strada e depliants e saranno esposte delle gigantografie descrittive le notizie trattate.

Riprende dunque, dopo la breve pausa invernale di poco più di un mese, la campagna settimanale di informazione “da strada” per offrire ai triestini e, da giovedì della prossima settimana anche ai muggesani, quelle notizie di cronaca che non trovano sulla stampa e TiVù locale infeudate dai padrini – padroni partitici ed economici.

Una scelta che nelle sette edizioni precedenti ha avuto un riscontro di pubblico ed una partecipazione di persone assolutamente straordinaria, basti pensare che durante questi appuntamenti sono stati distribuiti quasi ventimila pieghevoli, incontrando il pieno favore della cittadinanza.

Nel ricordare che il sito giornale dell’Associazione, www.circolomiani.it, ha raggiunto al momento i 21.623 utenti unici registrati.

Buon caffè e un saluto a tutti.




La “macelleria messicana” di Trieste.

» Inviato da valmaura il 1 February, 2011 alle 2:37 pm

O se preferite il “metodo Boffo” oppure potete scegliere tra uno degli altri termini usati abitualmente da Giuseppe D’Avanzo, Piero Colaprico o Massimo Giannini sul quotidiano Repubblica, per non parlare poi del direttore Ezio Mauro.

Loro ovviamente si riferiscono ai metodi usati da Sallusti sul Giornale, da Belpietro su Libero, da Fede sul TG4 e da Minzolini al TG1 con l’aggiunta del direttore Rai, Masi.

Ebbene basterebbe guardare in casa propria, ovvero al piccolo giornale di Trieste che è proprietà dello stesso Gruppo editoriale di Repubblica-Espresso, la Finegil, per trovare più di un motivo per ritenere calzanti ed appropriati questi giudizi sulla “informazione” diffusa, o per meglio dire, non diffusa per niente dal quotidiano diretto da Paolo Possamai, omen nomen direbbero i latini.

L’ultimo eclatante esempio di domenica scorsa, quando è stato volutamente ignorato, censurato diremmo noi, il Comunicato Stampa a firma del Prefetto di Trieste, che è anche il Commissario del Governo nella Regione Friuli Venezia Giulia, ha raggiunto vette mai toccate prima, anche nella peggiore storia del quotidiano locale in questi ultimi decenni.

Cosa diceva di tanto terribile ed impubblicabile quel Comunicato inviato dalla Prefettura alle dodici testate giornalistiche (quotidiani, televisioni, agenzie) operanti a Trieste e nel Friuli Venezia Giulia?

“Le questioni di sicurezza sanitaria ed ambientale sono state l’argomento di un incontro svoltosi nella serata di ieri tra il Prefetto di Trieste, una numerosa delegazione di residenti del rione triestino di Servola ed aderenti al Circolo Miani.

Dopo una relazione sulle iniziative del citato sodalizio, con particolare riferimento alle tematiche legate alle attività produttive dello stabilimento siderurgico della Ferriera di Servola alcuni cittadini hanno rappresentato, anche con esperienze personali, le problematiche legate ai fattori di inquinamento ambientale che si ripercuotono sul contesto abitativo e, pertanto, sulla vita e sulla salute delle persone.

E’ stato chiesto un intervento del Prefetto affinché la questione venga riportata all’attenzione degli Enti direttamente competenti.

Trieste, 29 gennaio 2011”

Ebbene il piccolo giornale di Trieste che gode delle ingenti provvidenze annuali di denaro pubblico che riceve il Gruppo Finegil, ha ritenuto di non darne notizia alcuna. In coerente linea con il non aver dato l’informazione della manifestazione cittadina del 28/29 gennaio e di quelle dei mesi  precedenti.

La prima considerazione è che questo non è un caso isolato ma rientra in una “linea editoriale” che il piccolo giornale sta portando avanti da almeno dieci anni e sotto tre direttori, con il meraviglioso risultato di aver portato le vendite di copie al minimo storico mai toccato e con una promettente ulteriore discesa spalancata davanti a se. Ma questo per la verità a noi interessa assai poco e, se vogliamo dirla tutta, procura solo un triste, perché non è bello veder ridotto in queste condizioni lo storico e controverso quotidiano della città che pure anni addietro poteva godere in Italia, rispetto ai suoi concorrenti, del tasso di maggior penetrazione e di vendita nel rapporto con il territorio di diffusione, piacere.

La seconda considerazione è che nella follia distruttrice che ha come primario obbiettivo quello di cancellare e silenziare tutte le iniziative promosse sul territorio dal Circolo Miani e dai Comitati di Quartiere (quelli veri che muovono centinaia di persone in ogni rione), non riesce ad assolvere a questo compito che pure sta tanto a cuore ai suoi padrini – padroni politici, soprattutto ora con l’avvicinarsi della campagna elettorale. Gira e rigira, censura e silenzia, il Circolo Miani riesce sempre e di più ad organizzare assemblee, manifestazioni e soprattutto nel cuore di Trieste e Muggia i seguitissimi TG da Strada, distribuendo decine e decine di migliaia di giornalini, volantini e depliants. Le locandine tappezzano i portoni dei condomini da Muggia a San Vito ed oltre.

Fuori dalle scuole, dagli asili, nelle piazze e strade, nei rioni come nel cuore di Trieste non passa settimana che centinaia e migliaia di persone collaborino, discutano, seguono le iniziative del Circolo.

Per capire a cosa si è ridotto ora il piccolo giornale, in questo affiancato quasi sempre dal quotidiano della minoranza slovena, quel Primoski Dnevnik che vive esclusivamente grazie al contributo pubblico dello Stato, e da alcune testate televisive, in particolare Telequattro e purtroppo da qualche tempo anche dalla Rai regionale, basta leggersi quanto scritto recentemente sull’Eco della Serva, “E chissenefrega” o prima ancora nell’articolo “La Clava” sempre sul sito www.circolomiani.it, ad esempio.

Ecco perché in un recente commento apparso sul sito il Circolo Miani che da trenta anni si batte perché finalmente anche Trieste abbia quel minimo vitale di libera informazione, almeno professionalmente accettabile (abbiamo ospitato sul tema dibattiti con, tra gli altri, Gianluigi Melega, Gianni Rocca, Sergio Staino, Sergio Turone, Gigi Riva, Marco Ventura, Adriano Sofri, Zlatko Dizdarevjc, Gianfranco Funari, Piero Chiambretti, Lilli Gruber, Michele Serra, Giuliano Ferrara, Enrico Deraglio, Antonio Lubrano, Antonio Carlucci, Paolo Rossi, Fabio Fazio, Giuseppe Turani, Enrico Mentana, Oliviero Beha e Corrado Stajano, questi ultimi due “oscurati” dal piccolo giornale), abbiamo posto come centrale per Trieste l’emergenza informazione.

L’abbiamo posta come pre-condizione discriminante ad ogni collaborazione tra il Circolo, La Tua Muggia ed i Comitati di Quartiere, e qualunque altro soggetto che operi nella società e nella politica cittadina.

Affermando con forza che chiunque per pavidità o convenienza taccia su questo scempio non avrà in noi interlocutore alcuno, poichè questa infatti è la prima emergenza democratica per Trieste ed il Friuli Venezia Giulia.

Quando i cittadini non possono informarsi né esprimere liberamente il loro pensiero, e vedono calpestati quotidianamente nei fatti alcuni tra i fondamenti della nostra Costituzione, e solo coloro che appartengono alla compagnia di giro della partitocrazia e dei poteri economici trovano ampio spazio sulla stampa allora parlare anche e soprattutto per Trieste di “macelleria messicana” e di “metodo Boffo” appare quanto mai appropriato.




Ottava edizione del Tg da Strada, oggi sabato 29 gennaio a partire dalle ore 16, in piazza della Borsa inizio Corso Italia

» Inviato da valmaura il 29 January, 2011 alle 11:55 am

Ottava edizione del Tg da Strada, oggi sabato 29 gennaio a partire dalle ore 16, in piazza della Borsa inizio Corso Italia, all’altezza del Caffè Rex.

Ieri si è tenuto un lungo incontro con il Prefetto di Trieste Alessandro Giacchetti, nel corso della manifestazione svoltasi davanti al Palazzo del Governo in piazza Unità.

Permettetemi qui di ringraziare di tutto cuore quella cinquantina di cittadini, e mai come in questo caso la qualifica è pertinente, che sfidando la Bora ed una temperatura polare hanno scelto di esserci e sono stati accolti tutti subito dal Prefetto confermando la sua squisita sensibilità istituzionale ed umana.

Ma a quelle cinquanta persone va il mio totale ringraziamento perché hanno rappresentato in carne ed ossa la dignità, l’orgoglio di essere cittadini di Trieste e Muggia.

Hanno dato una lezione di partecipazione e di volontà di difendere e scegliere la propria vita, il proprio futuro, ai politicanti di ogni colore, a quei partiti e quelle istituzioni che pur dichiarando ad ogni piè sospinto di “voler sentire e rappresentare il territorio”, di voler “cambiare la politica partendo dalla gente”, stanno facendo di nuovo esattamente il contrario.

Meglio che ieri nessuno di questi si sia fatto vedere. Così le cose appaiono finalmente chiare.

Perché la manifestazione di ieri è stata il segnale di una rottura insanabile tra una Regione, una Provincia ed un Comune, ma anche ASS e magistratura, che per anni hanno solo preso in giro i triestini, ma anche i muggesani, usando dell’arroganza quando non della prevaricazione e della denuncia quale metodi abituali nel rapportarsi con la comunità.

Ovviamente, come ha ricordato Maurizio Fogar ieri, per la stampa e per la politica le persone ieri erano dei fantasmi. Non esistevano, assassinate civilmente da chi dovrebbe rappresentare e dare voce alla comunità ed invece opera solo al servizio e per gli interessi dei padroni-padrini partitici ed economici

E rispecchia fedelmente quanto in queste settimane, distribuendo ventimila depliants informativi nei quartieri, incontrando un migliaio di genitori fuori da scuole ed asili, la gente ci ha detto e ci ha invitato a promuovere e rappresentare.

“Ci hanno rubato la vita, che si tengano anche le nostre schede elettorali, perché non andremo più a votare”. E quando lo dicevano con triste ma ferma determinazione, aggiungevano che non era un problema di schieramenti, tanto ai loro occhi “sono tutti uguali, ci hanno preso in giro tutti”.

 





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