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Circolo Miani » News Correnti » Page 389

Venerdì 10 agosto, alle ore 18, piazza Unità partenza del Corteo. “Per non morire di Ferriera e Sertubi”.

» Inviato da valmaura il 1 August, 2012 alle 1:59 pm

Venerdì 10 agosto, alle ore 18, piazza Unità partenza del Corteo.

Questa la decisione presa ieri dalla gente che ha gremito dentro e fuori la pur ampia sede del Circolo Miani a partire dalle 20 del 31 luglio!

La prima notizia infatti è questa. Ovvero che praticamente a ridosso di ferragosto 160 persone si siano riunite al Circolo Miani per decidere assieme una risposta che poi è stata quella che tutti si aspettavano: “Per non morire di Ferriera-Serubi. Venerdì 10 agosto alle ore 18. Piazza Unità davanti al Municipio partenza CORTEO. 14 anni che i politici giocano con la nostra vita  e con il futuro di Trieste, fermiamoli ora prima che sia troppo tardi.” Questo il testo della locandina-volantino che in duemila copie ieri sera è andato a ruba tra i presenti. E da domani al Circolo Miani chiunque vorrà, magari prima dando un colpo di telefono allo 040.383323, potrà venire a ritirare altre copie fresche di stampa tra le 11 di mattina e le 16 di pomeriggio (orario continuato) in via Valmaura 77.

E fermiamoci su questa notizia per alcune ottime ragioni.

La prima è quasi banale: che sfidiamo qualunque forza politica o sindacale a fare riunioni con queste affluenze di persone e, vogliamo essere generosi, non solo in piena estate, e che estate climaticamente parlando.

La seconda che discende ovviamente da questa altissima partecipazione, è che questa è avvenuta nonostante la censura ed il muro di silenzio che attorno a questo fatto, questa notizia, tutta la stampa triestina, dal piccolo giornale all’omologo in lingua slovena, alle Tivù locali, con l’unica eccezione ancora una volta della Rai e di una lodevole testata online Triesteallnews, hanno steso.

Un maldestro tentativo, in corso per altro da anni nei confronti di tutte le iniziative del Circolo Miani, di censura e disinformazione. Pensate sono riusciti a “cancellare” perfino la presenza di Gherardo Colombo e Corrado Stajano nostri ospiti ad un dibattito al Savoia sulla legalità e tangentopoli.

La terza è che se qualcuno si cullava nelle sue illusioni o speculazioni, è da qui che deve passare se vuole fare un confronto serio con la gente ed il territorio. O può continuare a far finta di ignorare questa realtà, magari utilizzando sigle di comodo, di amici degli amici, che messe insieme a dozzine non rappresentano neppure se stesse.

La quarta è che nella stessa giornata si è tenuta l’assemblea dei dipendenti Ferriera, tra sindacalisti ed altri, le presenze non arrivavano alle 50 persone, ma ovviamente sulla stampa locale hanno avuto stamane l’usuale quarto di pagina con foto.

La quinta è che, nonostante avessimo comunicato a tutti i capigruppo comunali il contenuto della riunione, l’unico a presentarsi è stato Paolo Menis del Movimento 5 Stelle, dagli altri nemmeno un accenno di ricevuta. Ma oggi il Consiglio comunale, la “politica” ufficiale, di casta con tanto di bollino doc, discuterà del futuro della Ferriera-Sertubi in una situazione surreale. Al di fuori del comune sentire della nostra gente e del territorio.

Dunque la responsabilità ora passa a tutti noi, cittadini di Trieste e Muggia, a far crescere la pubblicità e la partecipazione a questa manifestazione, a questo Corteo di venerdì 10 agosto. Sappiamo di poter contare solo sulle nostre forze, sulle nostre energie, sulle nostre idee, in una parola sulla nostra dignità per fermare le scelte sciagurate di una politica che ha deciso ancora una volta di passare sopra la vita delle persone e di sacrificare il futuro di queste nostre terre all’altare dei poteri forti, degli interessi di pochi, per ignavia, complicità o incapacità poco importa.

Ma quella firma sulla dichiarazione di revoca della data del 2015 quale fine corsa per la Ferriera dobbiamo impedirlo che Regione, Comune e Provincia la appongano entro Ferragosto.

Se non basta a capirlo quello che è successo con la morte e le malattie seminate per anni dall’Ilva di Taranto, con una mortalità tra i bambini aumentata del 18%: una storia esattamente in fotocopia con Trieste, meno che per la presenza di una magistratura che a Taranto fa il proprio mestiere.

Dipende da tutti noi e se non siamo capaci di pensare alla nostra salute, alla vita nostra e dei nostri cari, se riusciremo a trovare l’ennesima scusa per non venire allora è giusto che questa città muoia e scompaia in un rapido quanto inesorabile declino senza futuro.




Per non morire di Ferriera-Sertubi. Assemblea Martedì 31 luglio ore 20 al Circolo Miani.

» Inviato da valmaura il 24 July, 2012 alle 2:16 pm

Ieri, lunedì si è tenuta a Roma la riunione del tavolo governativo per il salvataggio della ex Lucchini/Severstal oggi guidata dalle banche creditrici, la conclusione è stata ben sintetizzata da un titolo di giornale: «Siderurgia a Servola anche dopo il 2015» purchè ci sia da parte di Comune di Trieste, Provincia e Regione il via libera con la firma di una dichiarazione di intenti che cancelli la data della chiusura fissata entro il 2015 e seppellisca il protocollo d’intesa siglato tra la vecchia proprietà e lo Stato e la Regione. Ovviamente la fabbrica rimarrebbe così com’è Cokeria inclusa.

Questo è stato chiesto al Governo dalla Jindal, la multinazionale indiana leader mondiale nella siderurgia e nella produzione di tubi in ghisa (a Trieste: Sertubi), che ha espresso interesse per l’acquisto della Ferriera e pare anche di Piombino. E questo ha chiesto il Governo a Regione, Comune e Provincia.

Tutto il resto sono chiacchiere, l’ennesimo fumo negli occhi con il quale la politica, da Tondo a Illy-Cosolini per arrivare alle dichiarazioni dell’assessore Omero, passando per l’incredibile Laureni, ha solo favorito nei fatti le varie proprietà succedutesi in questi anni (dal 1995 ad oggi) in Ferriera.

Le “revisioni” dell’AIA (giugno 2008), le centraline di monitoraggio ed il mancato PAC, il “se sarò eletto la settimana dopo verrò qui a chiedere come chiudere la Ferriera” (Renzo Tondo, aprile 2008), “quel cancro se sfora ancora una volta lo chiudo domani” (Dipiazza 2001-2008), “sulla Ferriera tra la salute ed il lavoro scelgo il lavoro” (Cosolini, ottobre 2008).

Avevano quattordici anni di tempo e non hanno fatto nulla. Anzi peggio.

Sono parole al vento le compatibilità ambientali da parte di impianti che hanno oltre cinquanta anni di vita e che sono refrattari a qualsiasi tecnologia moderna, e loro lo sanno bene. Sono parole al vento il futuro di Trieste e del suo porto, a partire dalla piattaforma logistica (una farsa trentennale), incompatibili con il permanere di Ferriera e Sertubi.

Oggi è arrivato l’ultimo treno, l’ultima occasione che i cittadini di Trieste tutta e Muggia hanno per tutelate la loro salute, la loro vita ed un futuro degno di essere vissuto, lavoro compreso.

Chi troverà l’ennesima scusa, la solita rassegnazione per non esserci e partecipare sappia che poi avrà tutto quello che gli resta da vivere per lamentarsi e scusarsi.

Martedì 31 luglio alle ore 20, in via Valmaura 77 a Trieste, al Circolo Miani si terrà una assemblea cittadina per organizzare la risposta della nostra città.




Genertel? Un telefono non proprio amico.

» Inviato da valmaura il 2 July, 2012 alle 4:53 pm

Ore 8,02 ricevo stamane, 2 luglio, un messaggino sul mio portatile. Genertel mi comunica che è pronto il preventivo per il rinnovo della polizza RC auto che scade il 13 agosto e mi chiede di contattare il servizio clienti allo 800 20 20 20.

Per quattro volte nell'arco della mattinata provo inutilmente a fare quel numero incagliandomi su di un dischetto preregistrato che ogni volta appunto, dopo quattro minuti d'attesa, mi comunica che debbo ahimè richiamare causa intenso traffico.

Al quinto tentativo, dopo “solo” tre minuti d'attesa, mi risponde una operatrice.

Esaminati assieme i dati, polizza con Bonus-Malus per autocarro (un normale Defender Land Rover) che scende quest'anno a classe 3, mi informa che il premio da pagare è aumentato di tredici euro rispetto all'anno passato: ovvero da 480 a 493 euro, e parliamo di semplice polizza RC, cioè senza furto ed incendio.

Alla mia ovvia obiezione su come, scendendo di classe e non avendo mai fatto incidenti per responsabilità, trovavo incredibile un aumento di premio, scatta la solita tiritera sugli incrementi dei costi e dei prezzi.

Poi, improvvisa ma non inattesa, ogni anno accade lo stesso, la frase di rito: attenda un attimo che sento il mio responsabile e vedo se può fare uno sconto. Nemmeno il tempo si spostare la cornetta da un orecchio all'altro e mi sento nuovamente rispondere "scusi per l'attesa (quale? tre secondi?) ma il responsabile mi ha detto che già il nostro preventivo contiene un'offerta promozionale (quale?) e che di meno proprio non possiamo fare".

Le stesse identiche parole ripetute da almeno tre anni a questa parte. Complimenti vivissimi poi al "responsabile" che in tre, e sottolineo, tre secondi esatti ha valutato la mia posizione assicurativa e fornito il responso di cui sopra. Per chi ci crede .....

Bene, anzi no, a questo punto cerco di parlare con un "responsabile" Genertel. Impresa ovviamente impossibile, i numeri verdi pubblici, cioè che Genertel mette sulla guida del telefono, funzionano come i famosi Call Center di Tirana, Budapest o Dublino, dove tutti gli operatori ti dicono che non conoscono il numero di telefono normale della compagnia e che non possono passarti alcun responsabile o caporeparto. Provi all'unico numero in apparenza normale che compare sull'elenco e, sorpresa, scatta subito il dischetto pari pari agli 800 e varie amenità.

Non paghi cerchiamo il centralino delle Generali, del cui gruppo fa parte Genertel, ed una gentilissima operatrice ci spiega che nemmeno lei conosce un numero normale della mia, e sua, compagnia, insomma rimanda agli 800 ... e aggiunge che non saprebbe proprio chi passare perchè lì della Genertel non c'è nessuno (infatti ha sede a Largo Stock e loro sono in via Machiavelli, a quasi un chilometro di distanza, oggi dunque incomunicabili, domani forse con l’avvento dei piccioni viaggiatori, chissà).

Mi faccio passare l'ufficio stampa delle Generali dove una gentile interlocutrice mi chiede di mandare a questo indirizzo di posta elettronica un resoconto della modesta ma istruttiva vicenda, insomma mi chiede una versione elettronica delle bizantine "istanze" di burocratica memoria, in modo che "tutti possiamo vederla".

Perbacco e poi?

Non so cosa faranno "loro" ma una cosa giusta in finale l'ha detta: quel "tutti possiamo vederla". Ecco noi allarghiamo questi tutti agli attuali 35.219 utenti unici registrati al nostro sito giornale online, molti più delle copie vendute dal piccolo giornale in tutte le sue edizioni, perchè magari alcuni, forse tanti, dei nostri "tutti" stanno vivendo situazioni analoghe e magari proprio con la Genertel. E già che ci siamo domani la mandiamo pure all' Antitrust ed a qualche collega che da anni in TiVù si occupa di cartelli assicurativi e bancari e di diritti dei cittadini consumatori. Perchè questo "muro di gomma" costruito su strategie di cui quella sopra è un modesto esempio e che mette i cittadini-clienti nelle condizioni di non avere un interfaccia reale, non è fatto incidentale nè episodico ma l'assoluta normalità del male di un mercato che di libero ha solo il nome.

 




Senza dignità nè pudore.

» Inviato da valmaura il 23 June, 2012 alle 1:07 pm

Lunedì sera in Settima Circoscrizione verrà uno dei peggiori assessori all’Ambiente che il Comune ricordi per “spiegare e rispondere” sulla questione Ferriera ai consiglieri.

Buona serata a loro ma noi riteniamo di aver esaurito il tempo a nostra disposizione per partecipare all’ennesima puntata di una tragicommedia che dura dal 1998, dunque da quattordici annetti.

Non ci interessa minimamente riascoltare le stesse cose dette dai politici, di tutti i partiti vecchi e nuovi, con la sola e dunque meritevole di citazione eccezione di Igor Kocijancic, in tutti questi anni.

Chi ha tempo da perdere e scarsa considerazione della propria dignità di persona oltre che di cittadino si accomodi.

Chi ancora non ha capito o finge di non capire che l’unica strategia di questi signori è far guadagnare tempo alle tre proprietà che si sono avvicendate in questi anni alla guida della Ferriera, allora avanti che lunedì sera c’è posto.

Noi con questa gente non riteniamo di dividere più nemmeno lo spazio fisico di una stanza, netto e preciso deve essere agli occhi dei tanti cittadini che ci seguono e dell’opinione pubblica il distacco da questa politica al servizio dei potenti. Come netto e preciso deve apparire il ruolo dei loro lacchè un tanto al chilo.

Coordinamento dei Comitati di Quartiere di Chiarbola-Ponziana, Campi Elisi-San Vito, Servola Respira, Valmaura, Monte San pantaleone-San Sabba, La Tua Muggia, La Tua Trieste.




Le verità negate.

» Inviato da valmaura il 30 May, 2012 alle 12:31 pm

Quando fin dalla sua nascita, 1981, il Circolo Miani mise tra i principali impegni delle sue attività la battaglia per l’informazione, uno degli scandali perenni del nostro Paese e della nostra provincia, non lo fece a caso. Anzi.

Una informazione negata, manipolata e asservita è il furto della libertà di conoscenza e di scelta che si perpetua ogni giorno a danno della comunità e dei suoi cittadini. E’ quanto avvenuto sistematicamente in questi anni a Trieste, con la sola purtroppo breve parentesi della proprietà Melzi al piccolo giornale.

E’ per questo che non ci siamo mai stancati di porre la questione dell’informazione come uno dei punti discriminanti per capire chi, tra partiti, movimenti ed associazioni, vuole veramente battersi per una società democratica, pluralista e partecipativa anche e soprattutto a Trieste.  

Con i fatti e non con le chiacchiere. Manifestare contro i bavagli rai nazionali o contro l’informazione dei giornali e TG di Berlusconi in piazza Unità e nel contempo accettare tacitamente la macelleria censoria della stampa locale è comodo quanto ipocrita. Ma così purtroppo è stato ed è tuttora da parte, spiace dirlo, di tutte le forze politiche-sociali, vecchie e nuove. Oltre naturalmente da parte di chi dovrebbe tutelare sulla correttezza deontologica e professionale, nonché sull’etica, di chi professa il lavoro di giornalista.

Non passa giorno che ne abbiamo ulteriori conferme. Gli ultimi casi in questi giorni offrono addirittura una abbondanza di esempi senza precedenti.

Processo agli undici cittadini, del Circolo Miani e dei Comitati di Quartiere, che hanno “occupato” la sala del Consiglio Comunale in Municipio tra il 28 ed il 29 giugno 2010, nel corso di due manifestazioni svoltesi in piazza Unità con centinaia di partecipanti sulla parola d’ordine di “chiudere subito la Ferriera per tutelare la salute dei triestini (e muggesani) ed aprire Trieste al futuro”. Una protesta civile dopo dodici anni di lotte per chiedere il rispetto della legalità da parte delle Amministrazioni (Regione, Provincia e Comune), e degli enti proposti al controllo (ASS e Arpa e Procura).

Orbene a memoria d’uomo a Trieste, almeno a partire dagli anni sessanta, un’azione, civile e pacifica, mai avvenuta prima.

Quale è stato il comportamento di stampa e politica nell’occasione è presto detto: come il Conte zio (di Don Rodrigo nei Promessi Sposi). Sopire e troncare. Punto.

Dopo due anni ed altrettanti “articoli” del piccolo giornale che già nei titoli emetteva auspicata sentenza “Rischiano fino a tre anni di carcere” ed una salata ammenda, si annunciava il rinvio a giudizio degli undici malnati (quattro donne e sette uomini).

Bene il processo sì è tenuto lunedì 28 maggio in Tribunale, lo sapevate? No? E come mai?

La sentenza è stata decisa in cinque minuti dal giudice monocratico: Assoluzione perché il fatto non costituisce reato. Dunque la formula più ampia. Ovviamente in aula del Tribunale non c’era traccia dei mastini dell’informazione o di telecamere. Sopire, troncare: per l’appunto.

Nessuno ne ha parlato: né prima né dopo e ciò nonostante la gente accorsa a seguire il processo non è riuscita neppure ad entrare tutta nella pur capiente aula, tanti erano accalcati pure in corridoio e hanno saputo della sentenza solo a fragoroso applauso avvenuto a sigillare le parole del giudice. Insomma, tanto per dare qualche numero, dieci volte più numerosi del pubblico della strapubblicizzata giornata “Come sta Trieste” organizzata dal Laureni-Comune.

Ah si, per chi fosse interessato la pubblica accusa, rappresentata dal PM Frezza, aveva chiesto la condanna di ciascuno degli undici imputati a mesi due di reclusione e 300 euro di multa.

Che sommati assieme fanno molto più di quanto chiesto dallo stesso PM Frezza a condanna della proprietà della Ferriera in questi anni.

Altro episodio.

Nonostante la richiesta di archiviazione avanzata dallo stesso PM Federico Frezza nei confronti della denuncia presentata da Maurizio Fogar nei confronti dell’allora Presidente del Consiglio Comunale, avv. Sergio Pacor, per quanto da lui scritto in una lettera pubblicata dal piccolo giornale a commento dell’occupazione del Municipio e ritenuta diffamatoria e non veritiera dallo stesso Fogar che pertanto lo aveva querelato. Il Giudice per le Indagini Preliminari, dott.a Laura Barresi, nell’udienza svoltasi venerdì 25 maggio, ha rigettato le richieste del PM e della difesa del Pacor ed ha deciso il rinvio a giudizio dello stesso per diffamazione, per l’appunto.

Lo avete mai saputo? No? E come mai?

Avete mai sentito commento alcuno da parte della politica, vecchia e nuova, su ciò? No e come mai?

In cambio abbiamo letto che un direttore del centro tumori dichiara, voglia Iddio per la sua credibilità che sia stato mal interpretato dalla stampa, che il primato dei triestini e soprattutto triestine nel beccarsi i tumori (le broncopatie no?) dipende anche dalla cattive abitudini alimentari (“bevono e mangiano male”), dal fatto “che fumano” e che prendono troppo la tintarella.

Ogni altro commento appare superfluo.

Le conclusioni della giornata convegno “Come sta Trieste” sono state pubblicate nel 1997 e 1999 sui libri bianchi editi dal Ministero della Sanità e dal Servizio sanitario della Regione in collaborazione con il CRO di Aviano. Profeticamente dunque con 15 e 13 anni di anticipo.

Rinnoviamo la domanda: quanto è stato speso dal Comune per questa replica stantia?

Di palo in frasca: chi ha acquistato le azioni Acegas-Aps cinque anni fa le ha pagate 9,09 euro ciascheduna, oggi valgono 2,66 euro. Dunque un affarone la privatizzazione della municipalizzata, non solo per le tariffe altissime che i triestini pagano per acqua, luce e gas, ma anche per gli investitori-azionisti.

Non annullare la sfilata militare dei Fori Imperiali ed il sontuoso ricevimento nei giardini del Quirinale per il 2 giugno, quando nelle orecchie la gente ha la mancanza di soldi da parte dello Stato e negli occhi i Telegiornali pieni del dramma dei terremotati, è la lapalissiana spiegazione perché oggi alle elezioni a votare ci andranno sempre in meno.

I greci poi mutuati dai latini, dicevano “Zeus acceca chi si vuole perdere”.

Duemila e passa anni di saggezza incompresa.





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