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Circolo Miani » News Correnti » Page 318 Ferriera e politica. Chiacchiere senza senso e crassa ignoranza. » Inviato da valmaura il 30 July, 2017 alle 12:38 pm E’ evidente anche ai ciechi che la strategia di Dipiazza-Arvedi-Serracchiani è solo quella di guadagnar tempo, di “tirare a campare” anche “tirando le cuoia” della propria parte politica. Ma che a questa linea si associ pure il Movimento Cinque Stelle local-regionale è la preclara dimostrazione della loro inconcludenza ed irrilevanza. A due giorni da un consiglio comunale che doveva tirare le somme di quanto fatto in quasi 400 giorni dall’insediamento della nuova, si fa per dire, amministrazione comunale sulla emergenza ventennale della Ferriera, il quadro che ne esce è desolante per tutti: Centrodestra, PD, e appunto Cinque Stelle. A proposito che fine ha fatto il consulente del Sindaco e dirigente scientifico dell’Arpa (assunto sostanzialmente per contestare i dati di quest’ultima. Sono proprio matti, apparentemente.) Barbieri, il cui contratto dovrebbe oramai essere scaduto? Nessuno che affronti il cuore del problema, e che tantomeno lo voglia conoscere, quello degli impianti a partire dal collassato Altoforno: perché? Molto semplice e per due ragioni. La prima è che dovrebbero rivolgersi al Circolo Miani e Servola Respira e non alla trimurti dei comitatini funzionali a questa politica e a questa stampa per conoscere e capire la realtà della fabbrica e del suo ciclo produttivo. La seconda è l’evitare in modo più totale l’assunzione di responsabilità come il firmare ed emettere una ordinanza, a tutela della salute, di fermo impianti della Ferriera. A dimostrazione che il Sindaco non è che non può, semplicemente non vuole, e certamente non lo aiutano certe voci uscite dagli ambienti più vicini al cavaliere di Cremona sulle ragioni di questo suo atteggiamento. Facciamo un esempio, come ampiamente descritto nel nostro articolo qui sotto, la politica, tutta, in questi tredici e passa mesi in Comune ed in Regione ha fatto tutto quello che doveva fare per non creare seri problemi ad Arvedi. Ed il caso più eclatante è quello della copertura dei parchi minerali, centro anche dell’ultima uscita dei Grillini. Partiamo da una domanda, solo per provare la consistenza dei loro neuroni celebrali. D’inverno quando la Bora soffia ininterrottamente per giorni oltre i 120 chilometri all’ora si è mai visto alzarsi una nuvola, che è una, dai depositi dei fossili e dei minerali? Certo che no. Allora la logica elementare, la ragione dovrebbe spingere a ricercare altre cause, come testimoniato pure dalle recenti indagini della Procura. Ovvero che, a causa della pessima manutenzione dello stabilimento, a generare quelle nuvole colorate sono le tonnellate di pulviscolo presenti sui piazzali della fabbrica e sui nastri caricatori dell’Altoforno, che non possono essere puliti perché pervasi dal letale gas che l’impianto perde. Ma neanche a tanto sono capaci di arrivare, né da soli né chiedendo aiuto a chi sa e scrive di questo. A proposito come mai la Regione non ha ancora provveduto a sollevare Sturzi dai suoi incarichi all’Arpa? Proseguire su questa strada significa suicidarsi politicamente alle prossime elezioni regionali, almeno a Trieste. E ciò vale per tutti, anche per i Cinque Stelle ed il Centrodestra. Se alle ultime elezioni regionali del 2013 è stato il record: il 59% (cinquantanove) dei triestini NON ha votato, nel 2018 tale primato sarà sicuramente superato. Insomma vinca il peggiore. Ferriera in Comune. Noi distinti e distanti. » Inviato da valmaura il 27 July, 2017 alle 2:51 pm Da quando era Sindaco Illy, fine anni Novanta del Secolo scorso, saranno decine le sedute del Consiglio comunale dedicate alla “emergenza” Ferriera, e per non parlare poi delle Audizioni e delle riunioni delle Commissioni. Come recitava Woody Allen: sedute dove “si entrava baul e si usciva cason”, passateci la nostra traduzione in vernacolo. Pertanto noi, Circolo Miani e Servola Respira, venerdì non ci saremo a far da comparse nell’ennesima sceneggiata politica. Abbiamo cose più serie da fare. I protagonisti politici poi in questi quasi venti anni sono sempre gli stessi, con l’aggiunta da quasi sette dei Cinque Stelle il cui peso è bene espresso dalla dichiarazione di ieri del loro capogruppo che plaudeva all’iniziativa del Sindaco di fare il “punto nave” della situazione. “Punto nave”? Di cosa, di un bragozzo spiaggiato e incagliato tra gli scogli? La sua involontaria ironia ci permette di descrivere esattamente il bilancio di questa amministrazione a quasi 400 giorni dal suo insediamento. Per Dipiazza fanno in realtà 11 anni e 100 giorni da Sindaco. Sappiamo già di cosa parleranno. Della richiesta di vedersi con Arvedi che non ci pensa nemmeno ad incontrare il Sindaco che appunto non è il Vescovo e non può dargli speranzielle per l’aldilà. Dei cumuli dei parchi minerali da coprire, che incidono poco o niente sull’inquinamento. Della promessa chiusura di un’area a caldo che in realtà il Sindaco in qualità di Ufficiale Sanitario avrebbe potuto fermare con un firma, in ventuno giorni non in cento, ma che non ha voluto apporre. Di una revisione dell’AIA che la Regione ha respinto, purtroppo giustamente, per ben due volte perché sbagliata nella forma la prima e non motivata la seconda. Probabilmente ometteranno di ricordare le batoste prese dal Tar. Insomma le solite chiacchiere a ruota libera dove gli oratori e le forze politiche cercheranno la “captatio benevolentiae” del solito pubblico di qualche decina scarsa di comprimari e dei sempre meno lettori del Piccolo. Noi quello che si doveva fare per chiudere la Ferriera, tutelando ed incrementando i posti di lavoro, lo abbiamo detto e scritto dal 1998 in poi, e gridato in centinaia di manifestazioni e cortei, peccato che nessuno di questi signori ha mai voluto prenderlo in considerazione. Le sceneggiate che ci piacciono sono quelle napoletane di Edoardo De Filippo, da questa di venerdì dunque saremo distinti e distanti. “Apoliticità”. L’ipocrisia fatta mascalzonaggine o imbecillità. » Inviato da valmaura il 26 July, 2017 alle 2:58 pm Vabbè forse il termine monaggine a Trieste renderebbe meglio, ma siccome ci leggono anche non triestini va bene anche imbecillità. Gli ipocriti, ma più spesso i mascalzoni, sono quelli che si definiscono “apolitici” ed usano questa parola per attaccare, quando non capiscono, poverini, o rifiutano di capire i contenuti altrui, insomma chi non la pensa come loro, anche a costo di negare la realtà. Si esercitano solitamente davanti allo specchio, non come la cattiva Regina di Biancaneve, ma per appagarsi dei loro sproloqui oratori senza contradditorio, che si sa lo specchio non parla, perché se avesse la parola quanta gente sarebbe rovinata. Solitamente è una frase molto gettonata a destra, tra i sostenitori e gli elettori di quella parte politica, anche se con debite e rilevanti eccezioni. Chi rivendica la sua “apoliticità” intervenendo quasi sempre in tematiche squisitamente politiche è un truffatore travestito oppure un imbecille. In ultima analisi dunque un mascalzone. La politica, quella vera non questa sputtanata da partiti e movimenti, è libertà, come cantava Giorgio Gaber, è la partecipazione dei cittadini, delle persone, alle scelte della comunità dove vivono. Oggi, come ieri, tutto è politica. Dalla scelta di prendere un autobus o andare a piedi invece che pigliare l’auto. Di cosa mangiare e bere, della capacità di educare e crescere i propri figli, di tutelare l’ambiente e la qualità della vita, difendere la propria salute, migliorare il proprio lavoro, e così via. Non c’è scelta piccola o grande che non sia politica, ovvero che non riguardi solo noi ma anche le persone che ci stanno vicino, che vivono o ci lavorano accanto. Ed è giusto, umano che sia così. Compito della cultura, dell’istruzione, e spesso loro grande fallimento, è proprio dotare le persone degli strumenti idonei per esercitare queste scelte che determinano il futuro, migliore o peggiore, della comunità, piccola o grande, in cui vivono. Esattamente il contrario in cui la politica attuale, quella istituzionale e dei partiti, ha gettato la gente in questi decenni, nel tentativo costante di estromettere i cittadini e di privarli dei loro diritti e doveri. Insomma meno gente partecipa meglio è, così possono farsi meglio gli affari propri sulla pelle nostra. E spesso l’ideologia, per quel che ne resta, ed il partito preso si concretizzano nell’accusa di “fare politica” mentre loro, anime candide, giocano a boccette. Lo precisiamo una volta per tutte. Qui, nelle nostre pagine, si parla e si scrive della nostra vita, della nostra salute, del nostro lavoro, di giustizia e del futuro della nostra città e del nostro Paese. Quindi si parla e si scrive di politica, quella vera, sana ed utile. Gli imbecilli ed i mascalzoni vadano a fare i loro ridicoli predicozzi altrove o si rileggano con attenzione quanto pubblicato nella presentazione di questa pagina: “Questa pagina è severamente vietata ai lecchini e inciucioni dei politici. Ai piagnoni di professione, ai servi per vocazione ed ai dementi.” Grazie. E se nonostante tutto volete mettere il vostro “mi piace” alla PAGINA CIRCOLO MIANI su Facebook ve ne saremmo grati. Più siamo e meglio stiamo! Ferriera. Arvedi lascia e non raddoppia? » Inviato da valmaura il 22 July, 2017 alle 12:29 pm Si accavallano sempre più frequenti le voci di un prossimo abbandono di Arvedi. Come di un suo eventuale futuro interesse nelle operazioni logistico portuali al fine di monetizzare pure il 37% scarso di sua proprietà nell’area Ferriera. Gira perfino una voce che ne quantifica l’importo, richiesto da Arvedi. Il Sindaco intanto fa “ammuina” riproponendo paro paro il comportamento sostenuto nel suo primo decennio da primo cittadino. La lettera dell’altro giorno all’Azienda Sanitaria è la copia perfetta delle undici inviate in precedenza all’Ass diretta allora da Franco Rotelli che, spazientito, nella dodicesima risposta gli scrisse “questa Azienda ha già risposto con undici lettere precedenti alla Sua (Sindaco Dipiazza) richiesta. Le confermiamo che con i dati rilevati dall’Arpa c’è il rischio di sicure insorgenze di leucemie e neoplasie”. Ma in realtà Dipiazza allora come oggi voleva soltanto far passare il tempo, traccheggiare per non assumersi la responsabilità di firmare l’ordinanza di fermo impianti. Dunque non è che “non può”, semplicemente “non vuole”! Ovviamente al Piccolo, a cui purtroppo si aggiunge la Rai, ignorano i precedenti e gettano il giornalismo alle ortiche. Così in particolare la redazione regionale della Rai riporta come oro colato le affermazioni del funzionario Arpa che dichiara che l’aumento delle polveri nei deposimetri è causato dall’Altoforno la cui Bocca è “giunta oramai a fine corsa”. Peccato che dall’altoforno escano giornalmente non polveri ma una perdita di oltre centomila metri cubi di letale gas. E siccome la Bocca dell’Altoforno, come il refrattario ed il crogiuolo, sono collassati da anni, come mai lo stesso “competente” funzionario ha firmato, assieme al rappresentante dei Vigili del Fuoco (Prefetto se ci sei batti un colpo), ed a quello del Comune la relazione liberatoria del 16 settembre scorso ? Alla Procura non interessa saperlo? Sicuramente non interessa alla Rai né al Piccolo. E a dimostrazione di quali interessi rappresenti realmente il quotidiano locale: il rifacimento della bocca dell’Altoforno, del crogiuolo e del refrattario interno vengono liquidati come “lavori di ordinaria manutenzione”, dal costo, aggiungiamo noi, “solo” di una ventina di milioni di Euro, cents più cents meno, oltre alla perdita per il mancato guadagno per il fermo impianto. Splendido poi quel “per alcune settimane”: in effetti in un anno ci sono 52 settimane. Poi oggi sul Piccolo in prima pagina si titola “Arvedi svela il piano per l’altoforno”, salvo poi leggere nella paginata di cronaca che di fatto non esiste alcun piano e che Arvedi ha consegnato ai sindacalisti una paginetta dove appunto non c’è altro che uno striminzito elenco di date di fermo impianto per le normali “manutenzioni”. Ma sciocchezze a parte richiediamo: che cosa hanno visto i cinque rappresentanti di ARPA, Regione, Comune, ASS e, a maggior nostra preoccupazione, dei Vigili del Fuoco quando hanno firmato, il 13 settembre 2016, la liberatoria che certificava che i lavori eseguiti dalla proprietà sull’Altoforno soddisfacevano pienamente le richieste contenute nell’AIA? O capiscono poco o nulla di quell’impianto, ed allora chiamate ad ispezionare la cieca di Sorrento, o cosa? Soprattutto Arpa, Comune e Vigili del Fuoco, ce lo vogliono spiegare? Ed i controlli sul calo produttivo, di quasi il 60%, della Cokeria, imposto dalla diffida della Regione, chi li fa? Questi signori? Allora si rischia di vanificare il primo serio atto intrapreso da una anno a questa parte da una istituzione, la Regione che il Dipiazza parlante nemmeno questo ha voluto fare, nell’avvio del percorso di chiusura dell’area a caldo della Ferriera. E al tendone dei “pirati”, non si sono visti neppure Morgan e l’Olonese, ed anche Capitan Trinchetto ultimamente latita, non sanno più che pesci pigliare. Ed anche al senatore Russo qualcuno spieghi che un altoforno non è una bicicletta e dunque non ha i freni. Una prece. Che la vera tragedia è che questi signori, tutti, nella loro ignoranza e nella fregola di apparire stanno letteralmente giocando con la nostra vita, e non da oggi ma da quasi venti anni. Caro Sindaco, e chissenefrega! » Inviato da valmaura il 21 July, 2017 alle 11:52 am Con tutti i problemi ed i fallimenti inanellati in questi dodici mesi da questa Amministrazione comunale, da far impallidire i “trionfi” di quella precedente, a partire dalla Ferriera, ora Dipiazza non trova di meglio che scagliarsi contro l’estetica delle bancarelle delle “venderigole” di piazza Ponterosso. Dopo che il suo Giorgi ha trasformato per mesi le vie e le piazze di Trieste in una gigantesca sagra della Sardella. Dopo che per anni, tutte le Rive con annessi e connessi, sono trasformate in un Suk di Tangeri da sterminati gazebo di bancarellari con giostrine annesse che vanno dall’Idroscalo alla Lanterna nascondendo perfino la vista del mare. E che piazza Unità e piazza Verdi sono per tutta l’estate un cantiere aperto ed un deposito di tubi innocenti con palchi in ferraglia che distruggono la prospettiva di una delle piazze più belle d’Europa e danno il colpo di grazia all’infelice ripavimentazione. Ci vuole tanto a mandare i concerti allo Stadio o al Palasport, oppure in Porto vecchio, come accade in tutte le città del Mondo? Con risparmio e tranquillità anche per la sicurezza e senza incasinare il traffico cittadino con il blocco della viabilità sul principale asse di scorrimento della città. Un Comune che con analoga responsabilità della Sovrintendenza non è riuscito a salvare neppure lo storico Caffè-pasticceria Pirona. Il Sindaco è inc……, pardon arrabbiato sulla sua pagina di Facebook? Si faccia una bella doccia fredda, che a noi proprio non ce ne frega un’acca. |
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