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Circolo Miani » News Correnti » Page 310 Per la salute e il lavoro. » Inviato da valmaura il 1 March, 2017 alle 3:04 pm Ferriera: chiuderla veramente non a chiacchiere. Sabato 4 marzo, alle ore 16, al Circolo Miani, a Trieste in via Valmaura 77 (nono piano ascensore di destra nel portone) con vista a 360 gradi sullo stabilimento, Assemblea di presentazione del percorso concreto per arrivare ad una rapida dismissione della Ferriera, ad iniziare dall’Altoforno, con macchina colare ed impianto di agglomerazione, e dalla Cokeria. Cinque passaggi per tutelare salute e lavoro; esattamente il contrario della strada imboccata dalla nuova amministrazione comunale. https://www.youtube.com/watch?v=j3vowbyQBiQ Perché? » Inviato da valmaura il 23 February, 2017 alle 1:36 pm Perché solo ora il piccolo giornale (copyright Circolo Miani) solleva con tanta evidenza lo scandalo a cielo aperto della discarica di via Errera («Un vero disastro ignorato per anni» - Cronaca - Il Piccolo), che poi coinvolge tutta l’area dallo Scalo legnami al Canale navigabile, dopo che appunto stava lì a cielo aperto da quasi trenta anni? Dov’erano i “mastini” dell’informazione in tutto questo tempo? Leggetevi la mozione presentata dalla consigliera di NO FERRIERA e che andrà in discussione lunedì prossimo nella Settima Circoscrizione. LISTA CIVICA NO FERRIERA-SI TRIESTE VII Circoscrizione del Comune di Trieste Servola-Chiarbola-Valmaura-Borgo San Sergio Oggetto: Inquinamento acqua marina dell’area antistante la Ferriera MOZIONE Preso atto che in un processo, risalente ai primi anni 2000, presso il Tribunale di Trieste sull’inquinamento provocato dalle acque in uscita dalla Ferriera e che vedeva sul banco degli imputati gli allora vertici aziendali e societari, che furono prosciolti a seguito dello smarrimento da parte dell’ARPA del campione prelevato, che comunque dalle analisi effettuate era risultato fortemente inquinato da idrocarburi e metalli pesanti; preso atto che negli ultimi 20 anni la linea di costa dell’area occupata dal suddetto stabilimento è stata fortemente – e abusivamente – modificata, si chiede a codesta Amministrazione comunale di provvedere affinché venga rapidamente effettuata una nuova campionatura con prelievo dal vallone di Muggia dell’acqua marina antistante lo stabilimento, con l’aggiunta di un carotaggio dei fondali, quasi tutti fangosi, per l’esame del materiale prelevato; IMPEGNA pertanto il Presidente della VII Circoscrizione ad attivarsi presso l’assessorato competente affinché si provveda in merito. Aurora Marconi Altro perché. Resoconto del tavolo ministeriale sulla Ferriera a Roma, dalle cronache del giornale, pertanto da prendere con la pinzetta ed i guanti in lattice: “ La giunta Dipiazza, rappresentata ieri al tavolo dall’assessore Pare acclarato oramai, come ammesso pure dagli ambientalisti del Sindaco in una telefonata, che il famoso decalogo del “chiudo la Ferriera (almeno l’area a caldo) in cento giorni” sia stato solo una “boutade”, parola loro, per vincere le elezioni. Insomma tutta una sceneggiata la firma del candidato sindaco a Telequattro. Perché la stampa non pubblica una riga e Telequattro ci cancella su tutte le iniziative del Circolo Miani? Perché nasconde le nostre cinque proposte del cronoprogramma per chiudere in tempi brevi l’area a caldo e poi la Ferriera, salvaguardando i posti di lavoro? Già perché? Chiedetevelo quando leggete o vedete i soliti ignoti dissertare su stampa e TiVù. Il bello è che non conoscono quasi una mazza del problema ma pretendono di spiegarlo agli altri. Ferriera. Basta prendere in giro le persone. » Inviato da valmaura il 20 February, 2017 alle 1:45 pm Intese come cittadini e lavoratori. Ma il Sindaco ci è o ci fa? La domanda dopo otto mesi e quasi trecento giorni di questa amministrazione sorge spontanea. Mettiamo i puntini sulle “i”. Sia l’Accordo, anzi accordi (2), di Programma come l’AIA sono stati firmati e votati anche dal Comune di Trieste. Il sindaco era diverso, i funzionari no, e sono gli stessi di cui si avvale anche questa Giunta Dipiazza. Con l’aggiunta di un consulente che, a due terzi del mandato, ha dimostrato la sua sostanziale inutilità, e non poteva che essere così viste le specifiche competenze del chimico Barbieri. Per cui se emergono, come dichiarato al piccolo giornale da Roberto Dipiazza “gravi inadempienze da parte dei soggetti che hanno rilasciato l’AIA”, ebbene il Comune di Trieste è uno di questi cinque soggetti. Piccola precisazione poi sul “supporto di comitati dei cittadini e le associazioni ambientaliste”. Sono tre in tutto: Fare Ambiente, Comitato 5 dicembre e No Smog. Punto e basta. Poi a leggere l’articolo “Secondo Dipiazza la relazione Arpa sul periodo 2011-1015 in merito alle deposizioni di BenzoApirene … mostra evidenze preoccupanti”. Chi era sindaco fino a metà 2011? Roberto Dipiazza, poi sostituito da Cosolini. Chi era Presidente della Regione fino alla primavera 2013? Renzo Tondo, il sodale di Dipiazza che da allora era stato eletto in Regione. Chi si rifiutò di chiedere la revisione della prima AIA, quella rilasciata tra Natale e Capodanno 2007 dalla Giunta regionale Illy-Cosolini? Il Sindaco Dipiazza, vedi interrogazione consigliere Maurizio Ferrara. Chi si oppose alla revisione in Regione? Il centrodestra del Presidente Renzo Tondo, consiglieri triestini Maurizio Bucci, Piero Camber, Marini ed altri. Chi nonostante dodici lettere del direttore ASS Franco Rotelli, che denunciava il rischio di “insorgenze di neoplasie e leucemie” con quei valori di BenzoApirene rilevati dall’Arpa (media annua di 8,8 contro il limite di 1) si rifiutò di emettere una ordinanza per fermo impianti in qualità di Ufficiale Sanitario del Comune (come fatto in precedenza dal Sindaco di Piombino che chiuse la Cokeria Lucchini)? Il Sindaco Roberto Dipiazza. Chi nel 2008 fece campagna elettorale a Renzo Tondo per le elezioni regionali? Due delle tre “associazioni e comitati” di cui sopra. Ed allora di cosa stanno parlando? Dell’ennesima richiesta che, sempre non abbiano sbagliato destinatario come per la prima, porterà solo a prendere tempo e gettare fumo negli occhi dell’opinione pubblica (ringrazino almeno Piccolo e Telequattro). Lo abbiamo scritto e riscritto: con la strada imboccata da Sindaco ed amici al massimo possono chiudere il portone di Palazzo Cheba. Ma a questo punto ritorna prepotente la domanda d’apertura: ci sono o lo fanno? Ai cittadini la risposta, che noi un’idea ce la siamo fatta. Una menzione particolare alla disinformatja domacia. Oggi sempre sul piccolo giornale (copjright Circolo Miani) la Paola Bolis nel fare la ricca biografia di Ettore Rosato dimentica, guarda la combinazione, di ricordare quanto lo stesso dichiarò alla stampa “urbi et orbi” e che il Piccolo, dove la Paola Bolis ancora scrive, riportò con grande evidenza. Candidato Sindaco nelle comunali del 2006 contro Dipiazza, l’Ettore giurò che se avesse perso si sarebbe ritirato definitivamente dalla politica, e sarebbe ritornato a lavorare in assicurazione senza accettare “premi di consolazione” dalla politica. Uomo dalle ferree convinzioni e dalla parola granitica, questo Rosato, che poco dopo volò a fare il Sottosegretario nel Governo Prodi. La sua parola vale dunque meno di un nichelino bucato, più o meno come la memoria professionale della Paola Bolis. S’i fossi foco … arderei lo mondo (Cecco Angiolieri) » Inviato da valmaura il 11 February, 2017 alle 2:51 pm S’i fossi foco … arderei lo mondo (Cecco Angiolieri) Premessa. Preso atto che la Regione, con il suo derivato Arpa e parzialmente anche l’ASS i cui vertici sono di nomina regionale, è il principale appoggio politico di Arvedi, almeno dichiarato. Ferrera. “Danni collaterali”. E che danni! » Inviato da valmaura il 10 February, 2017 alle 12:08 pm L’infausto ricorso del Comune al Tribunale Amministrativo Regionale, oltre alla batosta subita nel merito della richiesta di cui abbiamo scritto ieri, ha prodotto un altro devastante effetto. Per la prima volta in quasi vent’anni in una sentenza, che si badi bene concorre, come si dice, a fare giurisprudenza, i giudici scrivono che “i prospettati rischi per la salute pubblica risultino smentiti dalle rilevazioni effettuate dall'Arpa.” Perfetto! Un suicidio perfetto. Dunque il comune in otto mesi, altro che “cento giorni”, con in sovrappiù un consulente a carico, non è riuscito nemmeno ad attivare una rete alternativa di misurazione delle emissioni inquinanti da contrapporre alle rilevazioni dell’Arpa, di cui spesso ha messo in discussione la credibilità. Vero è che l’attuale legge assegna l’ufficialità sui dati a quelli raccolti dall’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente, salvo per quelli eventualmente misurati da iniziative della magistratura di cui a Trieste non si ha sentore alcuno. Ma altrettanto è vero che di fronte ad una difformità eventuale tra i dati misurati dal Comune e quelli rilevati dall’Arpa perlomeno i giudici, intervenendo si confida sulla sostanza, ben difficilmente avrebbero potuto scrivere la frase di cui sopra. Ed anzi ci saremmo aspettati una azione chiarificatrice del Ministero dell’Ambiente e della Procura su questa discrepanza. Ma di tutto questo non c’è traccia perché il Comune non ha voluto acquistare nemmeno quell’unica centralina che sta al punto sei del decalogo dei “cento giorni”, altro che “reti di centraline comunali” come blaterato da alcuni sulla stampa. E non ha degnato di uno sguardo quanto da noi suggerito nell’articolo “Quello che non ho” che trovate qui sotto nella pagina. Il danno provocato, cosa mai avvenuta in diciotto e passa anni di lotta, è pertanto gravissimo ed è ben difficile che Arvedi non userà di questa opportunità. Dilettanti allo sbaraglio. Peccato che hanno mandato alla sbaraglio e viepiù messo a repentaglio la nostra salute ed il nostro futuro. |
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