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Circolo Miani » News Correnti » Page 31 Quando il dito indica la Luna, l'imbecille guarda il dito. » Inviato da valmaura il 21 June, 2022 alle 2:27 pm Questo motto del '68 francese si adatta perfettamente a descrivere la mentalitเ media del Triestino.
Giเ a Monfalcone l'aria ่ diversa ma a Trieste invece la storia degli ultimi 50 anni ่ caratterizzata da una pigrizia, da una rassegnazione, dall'attesa che gli altri ti levino le castagne dal fuoco, perch่ tanto tutto ่ dovuto, dall'assenza di memoria e dignitเ che si traduce in puro autolesionismo quando le disgrazie tocca subirle personalmente, insomma dal mefitico slogan: viva lเ e po' bon.
Prendiamo l'ultimo esempio, quello del nostro articolo la Ferriera si sente, eccome!, per le attivitเ di carico e scarico rinfuse a cottimo che per l'inquinamento acustico prodotto sulle 24ore impedisce a migliaia di persone il sonno, e solleva nubi di polveri che pi๙ inquinate non si pu๒ che il vento distribuisce equanimamente sugli abitati circostanti. Il sagace commento, rigorosamente in dialetto: E allora preferivi prima? descrive perfettamente quanto detto sopra.
La risposta che fatichiamo a trattenere ่ di augurargli una urgente visita dall'oncologo della serie poteva pensarci prima!
Ma questo spiega bene perch่ dal tentativo di piazzare nel Vallone di Muggia decenni fa una Centrale a carbone, rintuzzata dalla caparbia battaglia sollevata dallo scomparso Primo Rovis, poi ai due Rigassificatori, a Zaule e nel Golfo, passando per Ferriere, Italcementi, Sertubi, Depuratori fognari alla merda, vecchio Inceneritore a diossine, fino ad arrivare all'abortito tentativo del mega Laminatoio a Caldo alle Noghere, un grazie per lo scampato pericolo se lo meritano i Muggesani ed anche, spiace a dirlo, Putin che ha distrutto l'ucraina Metinvest, Trieste viene giustamente considerata la scovazzera dell'Adriatico dove si possono piazzare tutte le schifezze rifiutate altrove.
Lo permettono diversi fattori: una politica, tutta, da Terzo Mondo con sindacati al traino, una informazione che per decenni ่ stata la voce del padrone e l'assenza di tutti gli organi di controllo, oltre naturalmente all'indole dei Triestini.
Forse al viva lเ e po' bon andrebbe aggiunto il grazie Buana, altro che cittเ della scienza.
Maurizio Fogar.
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Limite resosi necessario, agli albori erano 80, poi scesi a 70 ed infine a 50, grottesco per una grande viabilitเ priva perfino di una corsia d'emergenza, per la caterva di incidenti, molti gravissimi e diversi mortali che vi si sono susseguiti grazie anche al fondo sdrucciolevole in particolare con la pioggia ma anche l'umiditเ basta ed avanza.
Non vi tedio in particolari tecnici che ne abbiamo scritto pi๙ volte negli scorsi anni tanto che se ne avvalsero anche i periti del Tribunale.
Ultima perla sono le rampe di accesso ed uscita, quasi tutte contro sole e senza alcuna visuale sul traffico che vi arriva in schiena, e a doppio senso di marcia a Valmaura tanto che i frontali dei distratti hanno riempito la cronaca nera. E ci๒ nonostante nessun provvedimento (tipo installare degli indicatori verticali separatori di carreggiata) ่ stato finora preso.
Anche stamane con la pioggia percorrendola quattro volte nel tratto Sant'Andrea-Valmaura non c'่ stata vettura, furgone, camion, corriera e motociclo che non mi abbia superato talvolta generando l'effetto risucchio tanta alta era la loro velocitเ. Mancano i monopattini e ho fatto l'en plein.
E praticamente mai una pattuglia della polizia municipale che controlli sistematicamente il rispetto dei limiti di velocitเ. Invece di correre dietro ai pensionati con i bastardini senza guinzaglio, l์ potrebbero incassare giorno dopo giorno quanto basta, ed avanza, per rimpinguare le casse comunali. E farebbero una sacrosanta opera di prevenzione visto che con il fondo umido o bagnato se tocchi il freno hai buone probabilitเ di fare carambola, di capottare o nel migliore dei casi di sbattere contro il guardrail.
A proposito di questi ultimi, quando negli anni Ottanta organizzarono in tutta fretta l'apertura del primo tratto (Sant'Andrea-Valmaura) per farlo inaugurare all'allora Presidente del Consiglio dei Ministri Amintore Fanfani, in vista delle elezioni politiche corso a Trieste per il taglio del nastro, accadde una cosa grottesca ma non tanto visto il prezzo che i cittadini dovettero pagare.
Una premessa essenziale: Fanfani era di minuscola statura fisica, e quando si apprest๒ al taglio venne fuori che i guardrail nuovi erano fuori legge, ovvero erano troppo bassi: le macchine le fermavano per i camion e tir ci pensavano le case sottostanti. Allora appena ripartito da Trieste dopo poche ore richiusero la strada in attesa di sostituire le barriere con quelle regolamentari pi๙ alte di mezzo metro e doppie.
Voi giustamente ritenete che il costo per la sostituzione, solo 1 miliardo ed 800 milioni delle vecchie lire, venisse pagato da chi, Salvatore Ligresti con la sua Grassetto, in comodato con i funzionari regionali e comunali, con i politici al seguito, che non avevano controllato? Sbagliato !
Fu la Regione a sborsare i soldi che la Grassetto evidentemente gi๙ di peso incamer๒ in sovrappi๙.
E la chiamano Superstrada!"
Valmaura. Per il presidente Ater il problema ่ la gattara. » Inviato da valmaura il 19 June, 2022 alle 12:24 pm Disarmante al limite del surreale questo ่ l'unico giudizio che ci sentiamo di dare dopo l'intervista del Presidente Ater al quotidiano locale dopo il reportage sul degrado totale in cui vivono 1500 persone da decenni nel complesso Ater di Valmaura meglio conosciuto come Serpentone.
Un terzo delle risposte ruota attorno alla gattara che non si riesce a contattare e delle casette per i mici che lei accudisce e che sono fonte di sporcizia.
Per le cataste di inerti, tra cui Eternit, abbandonate nel complesso fintanto che non riceve diffida non interviene, il Mesotelioma pu๒ attendere una carta bollata.
Poi il pallino di ogni leghista odierno, la videosorveglianza per cui i soldi si trovano sempre.
Ma il picco nell'assurdo lo raggiunge quando afferma di conoscere la situazione, e parla delle cassette delle lettere in buona parte sfondate e delle plafoniere dei campanelli, e garantisce che ci stanno pensando.
Complimenti, questo ่ quello che si definisce un pensiero lungo, esattamente 30 anni.
Torna a gareggiare nei rally che ่ meglio.
La Ferriera si sente, eccome! » Inviato da valmaura il 19 June, 2022 alle 12:22 pm Altro che i controlli, le rigorose prescrizioni di Scoccimarro e Arpa.
Praticamente 24ore su 24 dalla Ferriera, ex area a caldo e banchina, escono rumori insopportabili soprattutto in piena notte e nubi di polveri inquinate.
In questo momento un centocinquantamila tonnellate di rottami ferrosi sono a cumulo sulla banchina scaricati dall'ennesima nave che mai come ora si alterna ad altre nello scarico rinfuse.
Il tutto su di un piazzale coperto da una coltre di polvere rugginosa che ad ogni spostamento si alza in aria e viene trasportata a seconda dei venti verso i quartieri limitrofi. Anche perch่ non c'่ traccia di irrorazione e pulizia.
Ma il ruolo maggiore ่ il forte rombo che ad ogni carica sui cassoni dei camion o dei vagoni avviene con lo scarico a caduta attraverso caterpillar del materiale ferroso. Un rumore fortissimo ripetuto ininterrottamente di giorno e soprattutto di notte e che impedisce ai residenti perfino il sonno. Oltre ovviamente a regalare ad ogni operazione una nuvola di polvere rugginosa.
Una domanda che si pongono in molti: da dove arrivano questi rottami ferrosi? E se vengono, come probabilmente vengono, dai paesi dell'ex blocco sovietico, quali controlli preventivi sono stati fatti sull'eventuale presenza di radioattivitเ?
Non moltissimi anni or sono, la Guardia di Finanza sequestr๒ a Brescia (patria di Lucchini e dei Riva) oltre 250mila tonnellate di rottami ferrosi provenienti da Trieste e Gorizia perch่ appunto radioattivi, mentre qui, guarda caso, non erano stati controllati.
Cosa paghiamo a fare l'Arpa? E' una domanda che oramai da tempo si fanno in molti.
C'่ albero e albero e c'่ rione e rione. » Inviato da valmaura il 19 June, 2022 alle 12:16 pm A tutti questi odierni defensor arbores dov'erano in questi anni?
Un esempio per tutti: 8 luglio 2020 Comune Trieste. E la chiamano manutenzione verde.
Stamane in piazzale Giarizzole, Monte San Pantaleone, ่ in corso l'abbattimento di 11 alberi, quasi tutte Acacie, con epicentro il Giardino Ondina Peteani. Il committente dovrebbe essere il Comune di Trieste, il condizionale ่ d'obbligo perch่ sugli avvisi appiccicati sui divieti di sosta provvisori piazzati in strada non c'่ stampato alcun nome.
Si va dunque per deduzione, ovvero solo il Comune pu๒ emettere avvisi di divieto di sosta, ergo
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Delle rigogliose ultradecennali (dai 50 ai 60 anni d'etเ) alberature l'aspetto precedente al massacro e la visione dei ceppi postumi denotano la loro totale salubritเ, senza curvatura alcuna nello sviluppo.
Di queste, per onor di veritเ, una era spezzata e rinsecchita, accanto al alcuni reimpianti di nuove alberature, collocate all'incirca un anno fa, in stato agonizzante, praticamente senza foglie e quelle poche presenti accartocciate per evidente mancanza di irrorazione (chiamasi acqua).
A parte la considerazione che noi tutti, o quasi, saremo defunti quando questi nuovi alberi, posto che riescano a sopravvivere e ne purtroppo dubitiamo assai, raggiungeranno dimensioni e benefici effetti di quelli abbattuti.
Un'ultima notazione a margine.
Il parco giochi per i bimbi risulta sempre inaccessibile: delittuoso.
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