» Inviato da valmaura il 9 November, 2017 alle 4:26 pm
Riccardo Illy, Sindaco dal 1993 al 2001, Presidente Regione dal 2003 al 2008. E per un biennio deputato. Renzo Tondo, Presidente Regione dal 2001 al 2003, e dal 2008 al 2013. Consigliere Regionale ed Assessore per altri otto anni. Roberto Cosolini, Assessore Regionale dal 2003 al 2008 e presidente Tavolo regionale per la riconversione della Ferriera. Sindaco dal 2011 al 2016, consigliere comunale dal 2016 ad oggi. Roberto Dipiazza, Sindaco di Muggia dal 1997 al 2001, Sindaco di Trieste dal 2001 al 2011, e dal 2016 ad oggi. Consigliere regionale e Capogruppo dal 2013 al 2016. Questi i principali protagonisti del fallimento Ferriera, potremmo aggiungere i nomi degli assessori all’Ambiente regionali, a partire da Ciani e Moretton. E comunali dalla Barduzzi, a Bucci, Laureni e Polli. Per non parlare, ecco è meglio proprio ignorarla, della Provincia: presidenti ed assessori dal 1998 a ieri. Dal 2011 entrano nel campo dei responsabili, si governa anche stando all’opposizione, gli eletti dei 5Stelle in Comune e Regione. Sono sempre gli stessi nomi, espressione di tutte le parti politiche, idem dicasi per sindacati, industriali e presidenti dei vari enti pubblici (dalla Camera di Commercio all’Ezit, anche Cosolini). Una menzione particolare va al ruolo di fiancheggiamento sostanziale agli interessi del binomio “affari e politica” svolto a partire dall’anno 2000 dalla stampa locale, dalla televisione commerciale e pubblica. Brillano per assenza sostanziale gli enti di controllo: amministrativi, sanitari e giudiziari (senza scomodare Taranto basta andare nella vicina Udine dove il confronto con la vicenda Caffaro, ex Snia di Torviscosa, appare impietoso). Ecco noi, Circolo Miani e Servola Respira, abbiamo avuto contro, oltre alle multinazionali proprietarie della Ferriera, anche tutti questi “signori”, con i loro orpelli al seguito, che oggi su Piccolo e TeleCamberquattro “si dimenticano” di ricordare che l’indagine sui capannoni del Laminatoio è nata da una nostra denuncia in Procura. Ma per i neoambientalisti “ricordare il passato è da stupidi”, mentre ripeterlo è da savi, nevvero? Questa è la cornice in cui si è sviluppata la nostra lotta per la difesa della nostra salute e della nostra qualità della vita. Potevamo rassegnarci e occuparci di altro? Potevamo, certo, e sarebbe stato molto, ma molto più comodo e appagante. Potevamo non respirare? Ecco questo no, salvo da morti.
Ferriera. Due anni buttati. E Arvedi ringrazia.
» Inviato da valmaura il 7 November, 2017 alle 2:05 pm
Scappati i buoi chiudere la stalla serve a nulla. Era solo il 6 aprile di quest’anno quando alla riunione pubblica della Settima Circoscrizione, Maurizio Fogar e Romano Pezzetta venivano epitetati come “stupidi che ricordano il passato” dagli esponenti del Comitato 5 dicembre che difendevano e osannavano l’operato del Sindaco Dipiazza e dell’assessora all’Ambiente, la “furbetta” Polli. Ora, dopo due anni (!), in cui non hanno risparmiato attacco alcuno, spesso sotto la cintura, al Circolo Miani e perfino alla Nadia Toffa delle Iene, si accorgono di aver sbagliato tutto. Hanno sperperato, appropriandosene e strumentalizzandola elettoralmente, la grande partecipazione ai due cortei, soprattutto il primo, di migliaia di cittadini. Hanno fatto, assieme al comitato NoSmog e Fare Ambiente la campagna elettorale per Dipiazza. Bastava leggere il famoso “decalogo” dei “100 giorni” per capire che il candidato sindaco ciurlava nel manico, peccato che i dieci punti glieli avevano scritti proprio loro, quelli che si rifiutavano di conoscere il passato e che del ciclo produttivo della Ferriera conoscevano meno dell’Arpa, praticamente niente. Oggi, con la solita benevolenza di stampa locale e televisioni, che hanno letteralmente cancellato il Circolo Miani e Servola Respira, e chiedersi il perché non fa male ma aiuta a capire l’imbroglio, ci informano, a buoi scappati, che era meglio Cosolini di Dipiazza (!). Un bel tacere non fu mai detto ed in questo caso più appropriato.
Europa. Tutto sta crollando.
» Inviato da valmaura il 4 November, 2017 alle 1:23 pm
Indipendentemente da come la si pensi sulla vicenda della Catalogna, l’arresto di un governo democraticamente e legittimamente eletto, che segue quello dei leader delle organizzazioni civili catalane, e il triste spettacolo dello storicamente sinistro e violento intervento di polizia e Guardia Civil contro la popolazione inerme e pacifica la domenica del Referendum. Lo sfondamento e la devastazione di seggi elettorali che richiamano alla memoria le scorrerie delle SA naziste e delle camicie nere fasciste. Un clima che rigetta la Spagna indietro fino al 1936, al golpe di Francisco Franco ed alla più feroce e sanguinaria guerra civile che segnò l’inizio della più barbara tragedia della storia: la seconda guerra mondiale. Tutto si sta ripetendo. Dopo che nei paesi dell’ex blocco sovietico fatti entrare con troppa rapidità e faciloneria nella Comunità Europea stanno prevalendo governi di estrema destra e xenofobi (dall’Ungheria alla Polonia, passando per i Paesi Baltici e la divisa Cecoslovacchia, per scendere poi in quelli dell’ex Yugoslavia) fino a contagiare la vicina Austria. Paesi dove trionfò e si espresse durante gli anni dell’ultima guerra un antisemitismo ed una adesione al nazismo perfino superiori a quelli del Terzo Reich tedesco. Di fronte a tutto ciò si assiste ad un silenzio ed una acquiescenza delle forze politiche spagnole, a partire dai socialisti, verso scelte reazionarie di un governo minoritario alle Cortes che sembra però disporre del pieno controllo della magistratura spagnola. Ad una vergognosa assenza della Comunità Europea che si limita a subire le spinte revansciste e pan nazionaliste, ed a tollerare che la Carta europea diventi carta straccia, come l’affermazione di una “Europa dei popoli” che esiste oramai solo su vuoti trattati. Una Europa delle banche e delle multinazionali che della democrazia hanno fatto un simulacro utile solo a facilitare i loro affari. Questo è l’atto di morte degli ideali europei da Giuseppe Mazzini ad Altiero Spinelli e del Manifesto di Ventotene. Ritorna dunque prepotente d’attualità la parola d’ordine di Carlo e Nello Rosselli “Oggi in Spagna domani in Europa (Italia)” lanciata nel 1936 per costituire le Brigate Internazionali di volontari, accorsi da tutto il mondo a difendere la libertà della Repubblica Spagnola. Mentre tutto sta crollando i democratici e tutte quelle persone che credono nel pacifico processo di unità europea basato su una libera adesione dei popoli agli Stati Uniti d’Europa, da cui non può né deve essere esclusa la Gran Bretagna, oggi, ora devono scendere in campo per fermare questa deriva autoritaria e centralista che sembra percorrere l’Europa, oggi come allora partendo dalla Spagna. Che il voto e le libere scelte dei cittadini vincano sui manganelli e le carceri. Poco importano qui le ragioni dell’indipendentismo Catalano o Scozzese, importa ed è in gioco la democrazia in Europa, la nostra libertà.
Facebook 3.375.
» Inviato da valmaura il 3 November, 2017 alle 2:29 pm
Ad oggi sono tante le persone che hanno messo il loro "Mi Piace" alle nostre pagine: Circolo Miani (2570), Circolo Miani Trieste (316) e NO FERRIERA Si Trieste (489).
A loro va il nostro grazie per l'apprezzamento che ci rivolgono in continua e costante crescita. Per noi uno sprone a fare di più e meglio.
Senza immodestia riteniamo che i nostri articoli, perchè questi sono, offrano una modesta, per i pochissimi mezzi di cui disponiamo, informazione che altrimenti la città non avrebbe.
Vediamo se entro l'anno riusciamo ad arrivare ai 5.000 "mi piace" sulle nostre Pagine. Che in calce ai singoli Post ne facciamo il doppio quasi ogni mese.
Lo riteniamo un segnale importante per la nostra comunità e pertanto chiediamo la vostra collaborazione. Condividete i nostri articoli tra i vostri contatti e accompagnateli da un vostro invito personale a mettere il "Mi Piace" alle nostre pagine. Per voi è poco, ma per la nostra (di tutti noi) lotta invece è tanto.
Grazie.
Ferriera. Facciamo il punto.
» Inviato da valmaura il 31 October, 2017 alle 1:16 pm
La proprietà ha annunciato di aver finito i lavori sull’altoforno che, con gli impianti connessi, è stato rimesso in moto dal 10 ottobre. La Regione continua a mantenere in vita la diffida di giugno, utile soprattutto nel dimezzare la produzione della Cokeria limitando la produzione di carbone Coke al solo uso e consumo dell’Altoforno. Il sindaco Dipiazza alla vigilia dei 500 giorni (oggi fanno per l’esattezza 499) continua a ripetere in interviste “vintage” quello che esattamente diceva nel maggio 2001: “quel cancro è incompatibile con la città e va chiuso subito”. O è di memoria scarsa oppure il suo repertorio è decisamente povero. Ma sa di poterlo fare e di farla franca perché nessuno degli operatori di stampa e tivù (chiamarli giornalisti e organi di informazione ci pare proprio una bestemmia) ha la decenza di ricordarglielo, fottendo lettori ed ascoltatori ma questo per loro non è un problema ma una consuetudine. Tra piccolo giornale, TeleCamberquattro e Rai deganiana non corre, il sindaco, alcun rischio. Poi ha sempre gli ascari di complemento da tirare fuori dal cappello quando serve. Ma torniamo alla Regione. Fare diffide ed affidarne il controllo a questa Arpa regionale è come sprecare carta ed inchiostro. Ne volete un esempio? Sulle banchine della Ferriera sono messe a parco migliaia e migliaia di tonnellate di quel carbone Coke in attesa di essere imbarcate su navi e vendute a terzi, altro che ad uso e consumo dell’altoforno di Servola. E se il conducator della task force arpiana che “vigila” così indefessamente sulla Ferriera è quel Franco Sturzi, già tristemente noto ai nostri lettori, che al Circolo della Stampa nel 2016 rispose al nostro Romano Pezzetta (che ha condotto gli altoforni sotto le proprietà Italsider e Pittini) che gli chiedeva, foto alla mano, cosa fosse quella nube gassosa che avvolgeva l’impianto, che si trattava della “granulazione della Loppa” e non invece la quotidiana perdita di oltre centomila metri cubi di letale gas dalla Bocca dell’Altoforno ….. In quanto ai lavori fatti, e si confida che la pur sempre scattante Arpa, la vigilante assessora Sara Vito, ed il disco rotto di Sindaco si siano almeno fatti dare copia delle fatture saldate dei lavori eseguiti, a noi risulta che risponderebbero alla logica del tirare a campare, ma nei prossimi mesi ne vedremo l’eventuale riscontro. Ecco fatto. Ora chi ci legge ha la chiara percezione dello “stato dell’arte”. Peccato che è uno “stato” che ci porta, tutti: cittadini e lavoratori, all’ospedale ed al cimitero. Un’ultima cosa: se quel poco che la proprietà ha eseguito sull’Altoforno è stato fatto lo si deve UNICAMENTE alla campagna di sensibilizzazione ed alle denunce pubbliche ed in Procura che il Circolo Miani e Servola Respira hanno fatto quasi giornalmente in questi ultimi anni, basta leggerci e riguardarsi i servizi delle Iene. Gli altri erano distratti od ignoranti ed alla faccia del verbale ispettivo firmato generosamente da Comune, Regione, Arpa, ASS e Vigili del Fuoco che attestava come nel settembre 2016 i lavori erano stati soddisfacentemente eseguiti sull’altoforno, l’unico, sembra grottesco riconoscerlo, che ha recepito le nostre denunce è stato il cavalier Arvedi, ça va sans dire!