» Inviato da valmaura il 26 October, 2017 alle 12:30 pm
Ci viene da piangere, che da ridere purtroppo per noi non c’è proprio nulla, a leggere il botta e risposta sulla stampa tra l’interrogante “insoddisfatto” Andrea Ussai (5Stelle) e l’assessore all’Ambiente della Regione, Sara Vito (PD). Il tutto appare la plastica dimostrazione che a quasi cinque anni dalla loro elezione capiscono picca o nulla della tragedia Ferriera. E questo appare francamente desolante. Resta un mistero su cosa si dichiari “insoddisfatto”, visto il tenore generico della sua interrogazione, il consigliere Ussai. Appare invece chiarissima l’ignoranza tecnica sul funzionamento degli impianti e sul ciclo produttivo della Ferriera dei due contendenti. Ignoranza ed impreparazione coltivata per anni respingendo ogni suggerimento o collaborazione pur offerta più volte da parte di chi i problemi li conosce realmente (vale per ambodue) e che fa assumere a quest’ultimo episodio il sapore della strumentalizzazione, l’ennesima, elettoralistica del dramma Ferriera. Un esempio per tutti, che dimostra chiaramente che non sanno di cosa parlano è il limite mensile delle 294 colate imposto all’altoforno per rispettare il tetto, sempre mensile, produttivo delle 34.000 tonnellate di ghisa. Che, lo abbiamo scritto fino alla noia ma evidentemente i due non ci leggono, più che un limite sembra un auspicio visto che raramente l’altoforno ha raggiunto o superato le 34.000 tonnellate di ghisa prodotte al mese. E che anzi stabilire un numero di colate fa solo aumentare il rischio concreto di inquinamento. Se una vacca, visto il titolo restiamo in tema, produce venti litri di latte al giorno, che io la munga due, quattro o dieci volte al dì, sempre 20 litri di latte mi darà, idem dicasi per il numero delle colate. E’ più chiaro così? Rimane l’unica conferma positiva del vincolo produttivo imposto alla Cokeria, che deve lavorare solo per le necessità di Coke dell’Altoforno, insomma a meno della metà del pregresso abituale, con conseguente beneficio per la nostra salute e sensibile danno economico per Arvedi. Il perché lo abbiamo scritto e riscritto e dunque non lo ripetiamo in questa sede. Sempre che, e qui son dolori, l’Arpa svolga con competenza e rigore i controlli.
Ferriera. Novità.
» Inviato da valmaura il 21 October, 2017 alle 3:18 pm
Da oltre una decina di giorni l'altoforno ha ripreso a funzionare. Con la fase di riscaldamento prima e poi con la messa in marcia. E tre notti fa ha regalato due potenti "soffiate" seguite da un terza più debole. Lo scriviamo perchè i "saggi" comitati del centrodestra, che fanno da ciceroni ai giornalisti nostrani e non, scrivono e spiegano esattamente il contrario. A posto sono. Ma a questa stampa e televisione (Rai e TeleCamberquattro) va benissimo così. Balla su balla da canticchiare sul ritornello di Onda su onda. E pertanto questi sono gli "esperti" giusti. Nel frattempo la Cokeria ha avuto un secondo arresto con la conseguente accensione delle torce (quattro) d'emergenza con rispettive fumete nere. Ovviamente nessuno ha risposto alle nostre domande sull'entità dei lavori, i costi fatturati e saldati, i tempi e la manodopera impiegata. Ma quel che è peggio nessuno ha ripreso la questione da noi posta e la palese violazione della legge in merito. Lo spieghiamo ai sempre più numerosi nostri lettori perchè se sperano di trovarne fondata notizia su stampa e tivù, e pagine social degli aspiranti ambientalisti di regime allora hanno di che sperare. D'altronde come recitava il sergente Lorusso (Diego Abatantuono) nel premiato con l'Oscar film Mediterraneo: "chi vive sperando muore cagando". Ed ora a noi. Incontriamoci due. Proseguono le nostre iniziative sul territorio. In particolare su quella parte della nostra provincia compresa tra Campi Elisi-San Vito e Muggia, fermo restando che tutte le persone interessate possono liberamente partecipare in qualunque parte della città risiedano. Lunedì 23 ottobre, alle ore 17, ci troviamo nella sede del Circolo Miani, a Trieste in via Valmaura 77 (nono piano con vista spettrale sulla ferriera). Non aspettatevi notizia alcuna di questo incontro su stampa e televisioni, eccetto TeleAntenna, pertanto conservate nella vostra memoria questo Post. Ad aprire la riunione sarà la consigliera di NO FERRIERA Si Trieste, eletta nella Settima Circoscrizione, Aurora Marconi che illustrerà le importanti iniziative, le più significative di tutto il Comune, realizzate su sua iniziativa nel primo anno abbondante del suo mandato. Una parte significativa del suo intervento sarà dedicata alla situazione dei quartieri di Valmaura, Monte San Pantalone e San Sabba. Chi ha idee, suggerimenti o iniziative da proporre per vivere meglio nei nostri quartieri, non ha che da venire e proporle.
Ferriera e Procura.
» Inviato da valmaura il 19 October, 2017 alle 1:19 pm
In omaggio agli sciacalli dell’informazione ripubblichiamo paro paro.
Ferriera. La “bomba” di Lorenzo Battista e il "petardo" del Circolo Miani. Questo articolo è stato scritto alcuni mesi prima dell’interrogazione del senatore Battista (lodevole iniziativa). Poi in ottobre 2015, contrariamente che a Cremona, qui tutti tacevano e fingevano di non vedere (stampa e Tivù locali in primis) abbiamo presentato una formale segnalazione al Comune, alla Regione, ed un esposto denuncia alla Procura, allegando documentazione fotografica, che alcuni mesi dopo ci ha convocati per indagini a conferma della nostra denuncia (da allora non ne sappiamo più nulla). Nella denuncia chiedevamo anche alla Procura di valutare se il mancato intervento di Comune e Regione prefigurasse alcune ipotesi di reato. Ovviamente abbiamo inviato allora il tutto ripetutamente alla stampa ed alle televisioni regionali, e salvo TeleAntenna, tutti hanno CENSURATO!. Brutta cosa che non aiuta, omettere la verità dei fatti.
La legge è uguale per tutti? A Trieste pare proprio di no: la Ferriera e noi. Se uno di noi costruisse così a caso, nel giardino di casa sua un garage, oppure altra opera in muratura, o una veranda sul poggiolo, senza aver espletato tutte le richieste di rito alla pubblica amministrazione ed atteso, pazientemente ed anche troppo, di ricevere licenze e permessi, cosa sarebbe accaduto? Risposta facilissima. La pronta visita della Polizia municipale, il sequestro del manufatto, una sanzione amministrativa salatissima, e questo se gli andava bene. Quando non la demolizione e la denuncia alla Procura. Ora da mesi Arvedi e la proprietà della Ferriera, che poi sono la stessa cosa, non perdono occasione di lamentarsi sulla stampa per la lentezza burocratica delle pubbliche amministrazioni che non fa avere loro licenze e permessi per costruire il capannone dove dovrebbe, il condizionale è d’obbligo, trovare pace il famoso laminatoio non proprio nuovo di zecca, o almeno così sembra. Ed anzi attribuisce a queste, cioè alla politica, la colpa per i ritardi nella reindustrializzazione della Ferriera. Ora, come risulta dalla foto allegata, il capannone era in realtà in costruzione già da mesi, anche da prima che la proprietà della Ferriera si lamentasse pubblicamente per il ritardo, ed ora è praticamente finito. Ingrandendo vedrete degli omini in rosso al lavoro sul tetto oramai ultimato. Dunque, posto che Arvedi ha ragioni da vendere quando accusa i ritardi della burocrazia italica, non diversamente però da quelli che ogni normale cittadino è costretto a subire in analoga situazione (vedi gli esempi di cui sopra), questo non lo autorizza a comportarsi appunto diversamente da quanto DEVONO fare gli altri italiani. Ovvero pazientare ed attendere l’arrivo delle regolari autorizzazioni PRIMA di iniziare i lavori e piantare il primo chiodo. Che succede ora? Siamo gli unici ad aver visto un tanto oppure gli altri si beccavano pure le critiche e si giravano dall’altra parte? Inoltre ci è stato riferito che la proprietà Arvedi è usa a ricorrere a questi sistemi e lo avrebbe fatto anche a Cremona (primavera 2015, Comune di Sesto Cremonese) dove sarebbe incorsa in un procedimento sanzionatario estinto con una onerosa sanatoria. Noi tanto per non sbagliare abbiamo inoltrato alle autorità (il minuscolo in questo caso ci pare proprio obbligatorio) la segnalazione/esposto qui sotto riportata. Al Sindaco Roberto Cosolini Comune di Trieste Alla Presidente della Regione FVG Debora Serracchiani Commissario straordinario per il sito della Ferriera Alla Procura della Repubblica Tribunale di Trieste Si invia la presente comunicazione/esposto, per segnalare che da alcuni mesi è in corso di costruzione all’interno dello stabilimento Ferriera di Servola, e più precisamente tra il capannone dell’ex acciaieria e la costa, un imponente edificio, oramai quasi completato come si evince dalla foto (allegato 1), che dovrebbe ospitare l’impianto di laminazione. Poiché nei mesi scorsi più volte in pubbliche dichiarazioni apparse sulla stampa locale la proprietà dello stabilimento e lo stesso cavalier Arvedi si erano lamentati dei ritardi a cui i lavori per la messa in opera del laminatoio erano soggetti a causa delle lentezze burocratiche pubbliche e del mancato rilascio di permessi ed autorizzazioni per la costruzione del capannone destinato ad ospitare l’impianto. E poiché nel frattempo risulta chiaramente che i lavori per la costruzione continuavano ed oggi sono pressoché ultimati, come segnala pure una interrogazione parlamentare presentata dal senatore Battista (allegato 2). Si chiede se le autorità responsabili, ed immaginiamo preposte al rilascio delle licenze e delle autorizzazioni inerenti: Comune di Trieste, Regione FVG nella persona del Commissario per il sito della Ferriera, e la stessa Procura per le eventuali violazioni di legge che dovessero prefigurarsi, siano al corrente che tale edificio è pressoché ultimato, e se le stesse abbiano nel frattempo provveduto a rilasciare dette licenze ed autorizzazioni. Si chiede di essere informati sull’eventuale sviluppo della segnalazione/esposto in essere. Distinti saluti. Trieste, 21 ottobre 2015. Maurizio Fogar Circolo Miani Via Valmaura 77 34148 Trieste info@circolomiani.it
Siamo stufi ed anche un po’, tanto, arrabbiati!
» Inviato da valmaura il 18 October, 2017 alle 1:04 pm
Siamo gli “invisibili”.
A leggere questa stampa da retroscala, a vedere TeleCamberquattro e la Rai regionale, questa politica, tutta, così come viene descritta e rappresentata ci da francamente il voltastomaco.
Se questo è l’inizio della campagna elettorale per le regionali della prossima primavera è difficile non gettare la scheda elettorale al macero.
E risparmiateci per favore il fervorino che è sbagliato: ogni pazienza, e decenza, ha un suo limite. E questa politica li ha superati ambedue da tempo, almeno a casa nostra.
Questi si riempiono la bocca e ci sfiancano le orecchie con le solite parole: “prima i programmi poi i nomi, ascoltare il territorio, i problemi della gente”, e soliti abusati slogan.
In realtà lottano solo per i nomi dei loro candidati (presidente e consiglieri), insomma il posto al sole, tanto i programmi, gira e rigira, sono sempre gli stessi e nessuno li legge, ed a ragione tanta è la sfiducia rassegnata della gente e la loro inconsistenza.
La balla più grossa è quell’ascoltare “il territorio ed i problemi della gente”. A parte il fatto che questi politicanti in servizio permanente effettivo i problemi del territorio dovrebbero oramai conoscerli a memoria.
In realtà loro il territorio lo battono solo pagando i ragazzi che vengono ad inondare le nostre stracolme cassette delle lettere di santini elettorali a due settimane dal voto.
E per questa politica il territorio si limita alle elucubrazioni di pseudo intellettuali ipergarantiti da sempre e pompati da stampa e tivù asservite. Una “società civile”, come amano chiamarla senza tema di ridicolo, da sempre fiancheggiante e beneficiata da lorsignori, grazie a questo giornalismo da barzelletta che periodicamente ricorda la loro esistenza in vita.
Vedrete che il centrodestra imposterà la sua campagna elettorale, a Trieste perlomeno, sulla Ferriera.
Ci verranno a raccontare che il pur volonteroso Sindaco Dipiazza ce l’ha messa tutta nel tentativo di chiudere l’area a caldo (a proposito stiamo arrivando ai 500 giorni) ma la “cattiva” Regione glielo ha impedito, perché “solo la Regione ha gli strumenti per farlo”. Una balla colossale e chi ci legge lo sa benissimo, ma è la premessa per tentare di infinocchiare l’elettorato una volta di più.
Ergo, dirà il centrodestra, per chiudere la Ferriera, ma si abbondiamo, dobbiamo vincere e prenderci la Regione. Confideranno molto sulla mancanza di memoria e di informazioni della gente, e sulla volata degli amici di stampa e televisioni. Di questo passo, per scherzarci ma neanche troppo, diranno che dopo il Governo dovranno vincere anche il prossimo Conclave, sempre per chiudere “l’area a caldo nei prossimi 100 anni”.
I 5Stelle, a livello locale rivelatisi una cocente delusione, soprattutto per la loro impreparazione, inconsistenza e scarsissima partecipazione, sulla Ferriera faranno né più né meno come il centrodestra, come replicato esattamente in questi anni.
Il PD continuerà la sua corsa al suicidio, assistito da questa stampa, immolandosi sulla scelta fatta di impiccarsi su Arvedi, pur avendo a portata di mano la soluzione con i suoi uomini, due, al Porto.
Per i “nuovi” non vediamo appunto nulla di nuovo, se non il riciclaggio di vecchi arnesi del sindacato, e della archeologia partitocratica della sinistra che contribuirono a mandare a ramengo.
Chissà se il Treno di Renzi arriverà al “Serpentone” di Valmaura, o ai “Puffi” di via Grego, o per accamparsi per mezza giornata in fila al Pronto Soccorso, per “ascoltare”, perché se parlano li lapidano su due piedi.
Pensiamo invece che andrà a palazzo Ralli dai soliti confindustriali, appunto la loro “società civile”, in Porto con i vertici ed i politici e così filando, e magari al salotto buono del Caffè San Marco.
Degli “invisibili” non frega niente a nessuno, salvo quando tentano di carpir loro il voto.
Ma a Trieste, crediamo, abbiano completamente sbagliato di far di conto (alle passate regionali votò pochissimo più del 40%), un record di NON VOTO facilmente superabile nel 2018.
Incontriamoci due.
» Inviato da valmaura il 17 October, 2017 alle 1:02 pm
Proseguono le nostre iniziative sul territorio. In particolare su quella parte della nostra provincia compresa tra Campi Elisi-San Vito e Muggia, fermo restando che tutte le persone interessate possono liberamente partecipare in qualunque parte della città risiedano.
Lunedì 23 ottobre, alle ore 17, ci troviamo nella sede del Circolo Miani, a Trieste in via Valmaura 77 (nono piano con vista spettrale sulla ferriera).
Non aspettatevi notizia alcuna di questo incontro su stampa e televisioni, eccetto TeleAntenna, pertanto conservate nella vostra memoria questo Post.
Ad aprire la riunione sarà la consigliera di NO FERRIERA Si Trieste, eletta nella Settima Circoscrizione, Aurora Marconi che illustrerà le importanti iniziative, le più significative di tutto il Comune, realizzate su sua iniziativa nel primo anno abbondante del suo mandato.
Una parte significativa del suo intervento sarà dedicata alla situazione dei quartieri di Valmaura, Monte San Pantalone e San Sabba.
Chi ha idee, suggerimenti o iniziative da proporre per vivere meglio nei nostri quartieri, non ha che da venire e proporle.