» Inviato da valmaura il 28 March, 2018 alle 1:51 pm
Centrodestra. Tondo, ancora lui !!! Sentite qua. Il parlamentare stanco: “Tondo in tre circoscrizioni (candidato) è una scelta politica - sottolinea Giulia Manzan, segretaria regionale della civica – (è noi che pensavamo fosse una mossa del Momopoli). Ancorché onorevole, il nostro presidente pensa, ama e vive il Fvg ed è disposto ancora una volta a mettersi a disposizione del territorio. Non si è tirato indietro nemmeno quando i massimi forzisti (i minimi no?) gli hanno chiesto la disponibilità estrema”. Aazzo! Avete letto bene? “Disponibilità ESTREMA”, insomma candidarsi, dopo aver incassato il seggio da deputato, a Presidente del FVG è come immolarsi stile Kamikaze, rischiare la vita ed incontrare la bella morte. Ma che stanno a dire, fatele subito la prova dell’etilometro. Ma non paga prosegue “in caso di elezione, il carnico lascerà il posto a qualche altro candidato. «Di certo Renzo spingerà il movimento a un buon risultato - prosegue Manzan (sotto le mentite spoglie del mago Otelma) -, ma a noi serve averlo a Roma, da collegamento (quando è sveglio) tra il Fvg e il centro decisionale nazionale (una specie di Spectre)». Dunque una gigantesca e spudorata presa per i fondelli dei cittadini elettori che voterebbero uno che non metterà mai piede in Consiglio regionale. Passiamo al Centrosinistra. Comincia Bolzonello. Il nostro programma (del PD) è stato discusso e deciso dai cittadini, afferma sulla stampa. Forse ci siamo persi qualcosa: ma quando mai? A meno che per “cittadini” non intenda la lista illyana che lo appoggia. Continua il Tema Cosolini. Dopo la battuta comica del “comincio dai rioni”, infatti li cerca sotto i tavoli del Caffè San Marco o i tappeti del Savoia, l’illuminato intellettuale prosegue “Penso in particolare a chi si è deciso a votarmi solo al ballottaggio delle comunali”. Ancora nessuna anima pia gli ha spiegato che i voti in più presi al ballottaggio (comunque perso perché la gente tra due nullità vota almeno il più simpatico) venivano dall’elettorato grillino di sinistra provenienza e perfino da elettori di destra che conoscevano molto bene le capacità di Dipiazza, della serie "se lo conosci lo eviti". Se al suo posto ci fosse stato Mandrake lo avrebbero votato comunque, ed anzi molto di più e volentieri. Conclude non Enrico Maria Papes dei Giganti ma sempre Cosolini. “L'ex sindaco ricorda al proposito di aver perso proprio nelle periferie”. Ma cosa mi dici mai? E dove il PD riperderà avanti. Originale: conoscono le cause della disfatta, lo dicono e non fanno nulla per rimediare. E certamente svegliarsi in campagna elettorale non serve a nulla. Ma questa non l’hanno ancora compresa, il cameriere dell’Antico Caffè non glielo ha ancora detto. Prosit.
Teatro Romano, meno ciacole e più ramazze.
» Inviato da valmaura il 27 March, 2018 alle 1:23 pm
Ma in che città viviamo, e soprattutto che classe politica abbiamo? Scoprono solo ora che il Teatro Romano, che corre a 5 metri di fronte la Questura, è un immondezzaio a cielo aperto, dopo essere stato per anni lo stagno preferito da zanzare e rane in centro città. Ed invece di vergognarsi e tacere, armarsi di scopettoni, ramazze, guanti in gomma e sacchi neri, questi hanno anche il coraggio di rilasciare interviste ed aggrapparsi ai microfoni. Il vicesindaco e responsabile della polizia municipale se ne esce con una battuta degna del migliore Petrolini “intensificheremo la vigilanza”. Ma sa dove sta il Teatro Romano? Sa che la Questura gli corre al fianco per tutta la lunghezza, sa che 24 ore su 24 lì c’è un continuo viavai di agenti in divisa con tanto di “pistoloni” al fianco e che proprio da via del Teatro Romano partono ogni due per tre le volanti della Polizia di Stato. Cosa vuoi intensificare, bel giovane, più di così! Scopate e ramazzate che è meglio, a partire dall’assessora Polli che meno parla e si fa vedere, meglio è per tutti.
Sior Intento: un Tram chiamato desiderio.
» Inviato da valmaura il 26 March, 2018 alle 2:44 pm
Dopo circa una quindicina di milioni spesi, e fanno 30 miliardi delle rimpiante Lire, anche “sior Intento” ha gettato la spugna. Ad Opicina poi ogni volta che sentono i nomi di Cosolini e Dipiazza fanno gli scongiuri di rito. Nemmeno una benedizione nella Chiesa degli Schiavoni basta. La Trieste Trasporti, di cui il Comune è l’azionista di riferimento, naviga sottotraccia neanche fosse Camber, il pregiudicato, che pure ne ha scelto i vertici, con Dipiazza notaio esecutore. Ma anche prima era stessa identica cosa. Bel sistema quello di privatizzare le ex municipalizzate sostendone però bilanci e spese con i soldi pubblici e lottizzare le nomine tra i partiti vincenti. Facile fare gli imprenditori così. Il Tram di Opicina è figlio diretto di questa situazione e i risultati si vedono: negli ultimi cinque anni è più il tempo che è stato fermo che in funzione. Insomma “disgrazià” per triestini e turisti, ma per pochissimi altri no.
Riccardi, Fedriga, Tondo, Fedriga.
» Inviato da valmaura il 23 March, 2018 alle 12:09 pm
Impressionante, almeno per noi gente normale, la Telenovela assai sgradevole andata in onda nelle ultime settimane. Sgradevole perchè giocata sulla pelle e sul futuro della nostra Regione, della nostra città. Utilissima invece perché ha messo a nudo senza infingimenti cosa sia la politica “ufficiale” nel nostro Paese. E riguarda tutte le forze politiche, 5Stelle compresi che hanno avuto anche qui il solito strascico di polemiche sulle indicazioni dei candidati. Alla fine è spuntato il nome naturalmente giusto, ovvero Massimiliano Fedriga, esponente di punta della forza politica che in Regione aveva vinto, stravinto se si guarda il solo Centrodestra, nelle recenti elezioni politiche. Noi non abbiamo votato e pertanto supponiamo di poter scrivere liberi da vincoli di parte, ma la designazione di Fedriga era, a partire dal 5 marzo, la scelta obbligata in ogni paese democratico per il Centrodestra. Bisogna sempre rispettare le indicazioni degli elettori, anche quando, come in questo caso, non piacciono alla sparuta pattuglia rimasta dei Forza Italioti e Tondiandipiazzisti. In questi giorni ci ha particolarmente e negativamente impressionato l’intervista a tutta pagina rilasciata al piccolo giornale dal neodeputato, ma forse no, ricandidato per la terza volta alla Presidenza della Regione, ora no. Ci riferiamo al carnico Tondo. A leggere le sue banalità sembrava sentir parlare Toio Fior seduto sulla panchina del Giardino Pubblico intento a dare il becchime ai piccioni. Se ne ricavava poi la sensazione complessiva di un uomo spento, senza idee e senza forza. Ardua sarà la sfida, non per i partiti si intende, e la scelta degli elettori, e crediamo che i non elettori saranno la maggioranza, tra i vari Bolzonello, Fedriga, Morgera, Ceccotti ed altri, se ce ne saranno (lo conosceremo lunedì prossimo). Dei nostri problemi, della vita reale del milione e duecentomila abitanti del Friuli Venezia Giulia, finora si è parlato picca o niente. E certamente questo è un pessimo segnale.
“La rivoluzione non è un pranzo di gala”
» Inviato da valmaura il 22 March, 2018 alle 10:24 am
Reddito di cittadinanza: "Rischio di assistenzialismo"
Quelli che se ne intendono, ovviamente ipergarantiti da prebende pubbliche o stipendi da favola, definiscono il Reddito di cittadinanza un "Rischio di assistenzialismo". Sono mediamente gli stessi che hanno promosso in questi anni corsie, autostrade di favori finanziari a banche (oltre 20 miliardi) e Confindustria (oltre 80 di miliardi) che hanno buttato i soldi, non loro ovviamente, per progetti inutili e superati come la Tav, oppure per l’acquisto di quei bidoni volanti, ma solo quando non piove e non è uno scherzo, di F35. Sono gli stessi che per decenni hanno favorito e foraggiato gli evasori fiscali in nome del Made in Italy. Ma vorremmo capire bene da questi saggi politici ed affini: cos’è un rischio? Noi da perfetti parvenu riteniamo per rischio un’epidemia di peste nera, un terremoto, uno Tsunami, la povertà e miseria, la malasanità, e l’elenco potrebbe essere lungo assai. La parola “assistenza”, ce lo insegnano anche i Vangeli, non è un rischio ma un dovere morale, etico, civile e, per chi crede, religioso. Assistere i poveri e gli infermi non vi ricorda niente? Dunque in questo mondo all’incontrario, favorire i farabutti, gli speculatori è un merito. Mentre assistere i meno fortunati un rischio. Ovviamente sempre con i soldi degli altri, cioè pubblici. Orbene su la testa, in alto i cuori nel senso migliore del termine, rivendichiamo la nostra dignità di esseri umani, quella “Uguaglianza, fraternità e libertà” esaltata dalla Marsigliese, e pigliamo a calci nel deretano questi moralisti d’accatto che non si vergognano di vivere a caviale e dintorni pagati ovviamente dai nostri soldi e di farci pure il predicozzo.. https://www.youtube.com/watch?v=0fGYgYd_oik