Mentre la politica continua a produrre più chiacchiere che la Ferriera fumo, aggiorniamo l’opinione pubblica cittadina sull’evolversi della situazione. Che se si aspetta di essere “informati” da piccolo giornale, TeleCamberquattro e Raiserviziopubblicodeipartiti, allora si sta freschi.
Dopo l’apertura in aprile del confronto con la direzione dello Stabilimento e la conseguente collaborazione tecnica tra Servola Respira e Circolo Miani con i vertici della Ferriera innegabilmente alcuni importanti risultati si sono visti.
Da allora, grazie alla misure suggerite e prese ma non ultimate, non si è verificato più alcun episodio di “spolveramento”, a ennesima dimostrazione che “la copertura dei parchi minerali”, o più correttamente dei cumuli a parco, e non è una differenza solo linguistica, per questo a nulla serve.
Il sollevamento di polveri infatti proveniva dalla mancata o carente pulizia e manutenzione di nastri trasportatori, strade e piazzali interni. La conferma la si è avuta nelle ripetute giornate di Bora forte, ove alcuna polvere si è dispersa nell’aria.
Inquinamento acustico. Grazie agli interventi da noi suggeriti, ed eseguiti quasi in toto, il livello del rumore percepito nei quartieri limitrofi si è di gran lunga abbassato ben al di sotto dei limiti di legge.
Per completare l’abbattimento delle emissioni acustiche restavano da fare onerosi e costosi lavori sull’impianto di agglomerazione. Orbene la proprietà della Ferriera, insomma il cavalier Arvedi in visita l’altro giorno allo stabilimento, ha approvato l’esecuzione dei lavori da noi richiesti con l’aggiunta dell’installo di un nuovo aspiratore a calze per convogliare e ridurre notevolmente i fumi in uscita dal camino dell’impianto.
Si apre dunque uno scenario nuovo nel ventennale scontro con le proprietà succedutesi alla Ferriera (Lucchini prima e la russa Severstal poi). Certo molto rimane ancora da fare ma la strada intrapresa è quella giusta per dare risposte concrete alla tutela della qualità della vita e salute di cittadini e lavoratori.
Tutto questo, come da noi scritto fino alla noia, non cambia l’obbiettivo di fondo che è quello di arrivare ad una dismissione della Ferriera ed all’integrazione dell’area nella logistica portuale (lo abbiamo indicato dal 2005) per il quale sta lavorando anche il Presidente dell’Autorità Portuale, Zeno D’Agostino, dopo la disponibilità e l’interesse dimostrati dallo stesso Arvedi, ma nell’attesa crediamo che la strada da noi imboccata, ovvero quella della riduzione concreta e rapida del disagio percepito dai triestini, e muggesani, sia quella giusta, vista la totale inaffidabilità della politica: tutta, vecchia e nuova e delle istituzioni di controllo.
La domanda infatti che sorge spontanea è: perché quanto da noi realizzato in pochi mesi non è stato mai ottenuto da Arpe e consulenti vari in tutti questi anni? Già perché?
Regione e Comune, questa è la verità nuda e cruda, hanno finora dimostrato di non conoscere minimamente la questione ma la usano per dare semplicemente “aria ai denti”.
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