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Circolo Miani » News Correnti » Page 20 Flex. La Mandrakata di Muggia. » Inviato da valmaura il 26 May, 2022 alle 10:45 am Vi ricordate il mitico film “Febbre da cavallo”, la scena finale quando Gigi Proietti ed Enrico Montesano alla stazione si perdono le ultime diecimila lire al “gioco delle tre carte” del magliaro di turno?
Bene ieri sera in Consiglio comunale sulla mozione per i lavoratori della Flex (550 dipendenti tra interni ed esterni) presentata dal consigliere comunale Maurizio Fogar la scena si è ripetuta.
E vi consigliamo di seguire con attenzione lo spezzone della seduta del Consiglio sotto riportata.
Quando Fogar depositò la mozione al Protocollo comunale, il 14 maggio, pensò di arrivare in coda ad iniziative simili di altri consiglieri o della Giunta, invece si accorse di essere il primo e, cosa ancor più grave, l'unico ad essere intervenuto a Muggia, dove pur vivono tanti lavoratori che vedono la loro vita futura messa a repentaglio, sulla crisi della Flex.
Stranamente, e contro recenti precedenti, la mozione non fu discussa in Commissione e con fatica, a rispetto del Regolamento del Comune appellato dal Fogar, fu calendarizzata per la discussione nella seduta di ieri, 25 maggio, in Consiglio.
Prima di iniziare i lavori, nella abituale conferenza dei Capigruppo, disertata quasi totalmente dagli esponenti di maggioranza, come la volta precedente, e tenuta in vita nel numero legale garantito solo dai capigruppo di minoranza, e per la seconda volta di seguito, terza se si calcolano pure i lavori dell'ultima Commissione, nessuno ebbe alcunchè da proporre su questa Mozione.
A sorpresa in aula spunta invece un emendamento sbianchettante della consigliera capogruppo Viviana Carboni, di Fratelli d'Italia, che praticamente snatura la realtà dei fatti cancellando ogni riferimento allo scandaloso comportamento della proprietà, la multinazionale Flextronics, pur denunciato pubblicamente e con dure parole perfino dal leghista Fedriga e dalla “patriota” assessora regionale Rosolen (“melina inaccettabile”, assenza di qualsivoglia piano industriale, profitti da delocalizzazione in Romania, ecc.).
Purtroppo, usando una terminologia che troviamo estranea alla amministrazione di una comunità, a Muggia ci è capitata in malasorte non la “destra sociale” ma quella padronale.
Al rifiuto del consigliere Fogar di accettare un emendamento che avrebbe trasformato la sua mozione, cancellando la realtà dei fatti, in una sostanziale presa in giro dei lavoratori: insomma una pacca sulle spalle e tante condoglianze, il Sindaco Polidori mette ai voti l'emendamento Carboni e lo fa approvare con 10 voti contro otto. A questo punto al consigliere Fogar, della Lista civica Muggia, non resta altro per bloccare questo raggiro che ritirare la sua mozione per sottrarla alla beffa.
E oplà a questo punto spunta una Risoluzione prestampata che copia le stesse cose scritte nell'emendamento e presentata dalla stessa esponente di Fratelli d'Italia Carboni.
Ovviamente i custodi, le vestali, del Regolamento del Comune tacciono e consentono, omettendo di rilevare che la Risoluzione, unica scappatoia per saltare l'iter riservato a tutti gli altri atti comunali, inerisce solo ed esclusivamente prese di posizione che esulano dalla unica potestà comunale, e qui non se ne capisce il senso: che il Comune di Trieste e la Regione hanno già preceduto il Comune di Muggia con mozioni sulla Flex, a meno che non si voglia chiedere ai comuni di Ladispoli e Canicattì di pronunciarsi sulla Flex di Trieste-Muggia.
Insomma il giochino delle tre carte, la Mandrakata, per tacere sulle responsabilità di una multinazionale e sulla verità acclarata dai fatti.
Ecco i lavoratori in lotta della Flex non si meritano questa presa per i fondelli di questa politica, e pertanto il Consigliere Fogar, ha annunciato di abbandonare l'aula per non avvallare questa farsa, seguito da tutti i componenti della minoranza.
Telequattro. » Inviato da valmaura il 24 May, 2022 alle 12:01 pm Telequattro.
Un Maurizio Fogar in stile british, versante labour party.
Dateci una mano, anzi una firma. » Inviato da valmaura il 20 May, 2022 alle 1:58 pm No alla mattanza degli alberi ed all'abbandono di aree verdi e giardini, moratoria 5G e piano regolatore delle antenne, contro il degrado dei nostri quartieri e del territorio, contro la malasanità, contro l’emergenza povertà e Ater, per una cultura della partecipazione e dei diritti delle persone.
Per tutto questo ed altro abbiamo bisogno della vostra mano, anzi della vostra firma sul 730, sul Cud, sulla dichiarazione dei redditi, anche su quelle già precompilate.
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Una firma che a voi non costa nulla ma che per noi che viviamo faticosissimamente sull’autofinanziamento, vuol dire tanto. Abbiamo da anni rinunciato ai cospicui finanziamenti regionali per non essere condizionati da questa politica a difesa dell'autonomia e delle libertà dei cittadini. E tre anni orsono Nadia Toffa fece una significativa donazione al Circolo Miani.
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Anche questo è un modo concreto per partecipare e contribuire alle nostre battaglie.
Grazie
Maurizio Fogar Agiografia della SIOT. » Inviato da valmaura il 20 May, 2022 alle 11:28 am Non passa giorno che dalla stampa al Rotary non ci incalzi una vera e propria campagna propagandistica, agiografica e perfino imbarazzante pro Siot. Il suo AD, Lilli, è come Figaro: Lilli di qua, Lilli di là, gli manca solo il San Giusto d'oro ed il cerchio è completo, che la Barcolana di Gialuz l'ha già onorato. Ma mai una parola, una memoria della realtà, ovvero dei decenni di miasmi con cui la Siot impesta mezza provincia: da Muggia e San Dorligo-Dolina a Trieste. Tutti lo sanno, le analisi lo confermano e tutti si girano dall'altra parte facendo finta di niente. La Siot abbozza e tira fuori la storiella che i bilanci non consentono loro certi impegni di spesa. Vien quasi di offrire loro un caffè per solidarietà. Ma la realtà è ben diversa, e si premura di raccontarcelo con il solito contorno di pifferai e tamburini lo stesso Lilli quando tutto orgoglioso presenta i bilanci annuali con utili da favola anche per il biennio Covid. Ora la mozione presentata da Maurizio Fogar in Consiglio comunale a Muggia è stata approvata all'unanimità e ci auguriamo che a brevissimo pure il Comune di San Dorligo-Dolina faccia altrettanto, per quello di Trieste nutriamo seri dubbi vista la perenne premura estatica sempre dimostrata da Dipiazza nei confronti della Siot e di Lilli ed il sostanziale disinteresse fin qui, e da 30 anni, dimostrato da tutte le forze politiche, nessuna esclusa. La riproduciamo qui sotto nella versione originaria. Risoluzione. Al Sindaco di Muggia Con richiesta di invio e condivisione ai Sindaci di San Dorligo-Dolina e Trieste. Oggetto: intervento urgente per cessazione miasmi in uscita dalla Siot. Premesso che gli organi competenti ad intervenire operativamente sono nell'ordine il Ministero per la Transizione Ecologica (ex Ambiente) a cui spetta l'esame ed il controllo degli impianti petroliferi, la Regione Friuli Venezia Giulia e l'Arpa FVG che da questa dipende, l'Autorità Portuale, si ritiene doveroso che il Comune di Muggia assuma l'iniziativa di votare la seguente Risoluzione da inviare per sottoscrizione ai Comuni di San Dorligo-Dolina e Trieste, da tempo del pari pesantemente interessati dal problema, e dunque destinare agli Enti sopra citati per un rapido intervento risolutivo della questione nel senso qui di seguito indicato. Considerato che da anni i territori dei Comuni di Muggia, San Dorligo-Dolina e Trieste sono investiti da una sistemica “famosa puzza” come definita più volte negli articoli della stampa locale, che altro non è che i miasmi dall'inconfondibile tanfo di “benzina marcia” in uscita dagli impianti della Siot e che a seconda dei venti investono vaste porzioni dei comuni sopra citati. Atteso che tali miasmi non si riducono “solamente” ad un impatto olfattivo sgradevolissimo che limita fortemente la qualità della vita di decine di migliaia di persone, ma contengono i feroni di benzene dannosi alla salute. Considerato che uno studio peritale (settembre 2019) realizzato dal Comune di San Dorligo-Dolina, assieme a tecnici della Regione ed altri esperti, ha dimostrato provenienza e responsabilità della Siot. Posto che la medesima società operante con i due pontili dell'oleodotto nel Vallone di Muggia, località Zaule, e con i depositi posti nel Comune di San Dorligo-Dolina, ha sempre orgogliosamente illustrato gli enormi utili ricavati nei suoi bilanci annuali, anche nell'ultimo biennio di crisi pandemica. Posto che una sentenza della Corte Costituzionale, 127/90 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 21/03/1990 ha confermato nel rispetto degli articoli 32 e 41 della Costituzione della Repubblica che in caso di incapacità economica di una società a rientrare nei limiti rispettando le prescrizioni di legge a tutela dell'ambiente e della salute essa deve cessare la propria attività. Il Comune di Muggia approva tramite questa risoluzione la richiesta al Ministero competente, alla Regione FVG ed all'Autorità Portuale, affinchè intervengano prontamente con gli strumenti di legge a loro disposizione per porre fine nel più breve tempo possibile al protrarsi di questa intollerabile situazione assumendo tutti i provvedimenti idonei. Trieste, 22 febbraio 2022. Maurizio Fogar, consigliere Lista civica Muggia. https://www.facebook.com/circolomiani/photos/a.1497907753813521/3372594169678194/ Non farti fregare. Fatti informare! Metti il tuo “Mi Piace” a questa Pagina. Riceverai puntualmente notizia dei nuovi articoli. E destina il tuo 5 X 1000 al Circolo Miani scrivendo il Codice Fiscale 90012740321 nella apposita casella delle associazioni di volontariato sulla tua dichiarazione dei redditi, qualunque essa sia Contro ogni logica di buonsenso e buona economia. Abbattere l'edificio della Piscina Terapeutica. » Inviato da valmaura il 17 May, 2022 alle 11:06 am Settecentomila euro da buttare per abbattere l'attuale edificio della Piscina Terapeutica, non coinvolto si badi bene nel crollo della copertura della vasca del 29 luglio 2019.
Uno spreco di denaro pubblico assolutamente non necessario.
Richiamarsi come fa il Comune ai lavori di manutenzione (tubature dell'acqua marina) che andavano fatti comunque anche se la Piscina fosse stata regolarmente in funzione o ad un allargamento dei servizi offerti (nulla impedisce di costruire una nuova ala all'attuale edificio) per giustificare il cantierone che tra polveri e rumori si trascinerà per mesi e mesi con un costante viavai di camion per asportare le rovine ed ad un ingente investimento finanziario, non giustifica in nessun modo la scelta dell'abbattimento.
Tanto più che il Comune non ha ancora varato e deciso il progetto del nuovo impianto, la cui costruzione necessiterà almeno di un biennio ad essere ottimisti, assai.
Insomma come mettersi le calze sopra le scarpe.
Ma la logica che sottindende a questa scelta allora quale è?
Ad oggi si intuisce solo una cosa, che il Comune non avendo ancora rinnovato la concessione dell'area su cui sorge la Piscina con l'Autorità Portuale, non avendo uno straccio di progetto né individuato la via finanziaria con l'eventuale privato per costruirla e gestirla, ha deciso comunque di spendere questi soldi pubblici per spianare l'attuale edificio. A chi giova?
Una domanda che siamo sicuri resterà senza risposta, anche vista l'inadeguatezza delle attuali opposizioni.
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