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Circolo Miani » News Correnti » Page 171 Il Circolo Miani con Davigo. » Inviato da valmaura il 20 October, 2020 alle 12:16 pm Come soli a Trieste stavamo con i magistrati di Mani Pulite.
Il corpo estraneo
di Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano –
Si attendeva con ansia un segnale di riscatto della magistratura, dopo gli ultimi scandali culminati nel più sfacciato, ma non certo più grave: il caso Palamara. E quel segnale è arrivato: Piercamillo Davigo cacciato dal Csm.
Il simbolo vivente dei valori costituzionali di autonomia e indipendenza della magistratura, il pm di Mani Pulite e poi il giudice di appello e di Cassazione che da 40 anni non piega la schiena e non tira indietro la gamba dinanzi alle pressioni e alle minacce del Potere di ogni tipo e colore, è fuori dall’organo di autogoverno. E già era bizzarro che vi fosse entrato, due anni fa, col record di preferenze: ma era chiaro che quel corpo estraneo, al primo pretesto utile, sarebbe stato vomitato fuori dalla casta politico-togata che infesta il finto “autogoverno” sempre più eterodiretto.
Ora il pretesto è arrivato: il compimento dei 70 anni, cioè il raggiungimento della pensione. Che però vale per la sua attività di magistrato, non certo per quella di consigliere del Csm. In passato diversi membri laici andarono in pensione (da avvocati o da docenti universitari) e nessuno si sognò di cacciarli dal Csm per raggiunti limiti di età. Se i Costituenti e i legislatori avessero voluto fare un’eccezione per i togati, l’avrebbero introdotta come causa di ineleggibilità e incandidabilità, come quella che esclude i magistrati over 66 dai concorsi per gli incarichi direttivi perché non garantiscono almeno 4 anni di funzioni.
Invece i 2.552 colleghi (su 8.010) che nel 2018 elessero Davigo al Csm sapevano benissimo che, a metà mandato, sarebbe andato in pensione da giudice, ma lo votarono lo stesso perché era scontato che durasse in carica fino al termine della consiliatura.
Davigo però è un uomo controcorrente: il partito degli imputati, degli impuniti e dei garantisti pelosi lo considera “giustizialista”. Dunque è finito o rimasto nel mirino dei colleghi invidiosi della sua popolarità, della sua credibilità e del suo rigore morale.
Tra quelli che ieri gli hanno votato contro, anche con voltafaccia imbarazzanti, oltre a un inspiegabile e sconcertante Nino Di Matteo, ci sono i correntocrati della destra e della sinistra giudiziaria che per anni hanno inciuciato e fatto carriera con i vari Palamara, collaborando a brutalizzare e/o punire altri cani sciolti (De Magistris, Forleo, Nuzzi, Apicella, Verasani, Robledo, Woodcock) e a coprire i porti delle nebbie e delle sabbie. Ed erano pronti a tutto, persino a calpestare l’articolo 104 della Costituzione (“I membri del Csm durano in carica 4 anni”), pur di liberarsi di lui. Un giorno si accorgeranno di non aver colpito Davigo, ma l’idea stessa di Magistratura, come non riuscirebbero a fare neppure mille Palamara.
E forse, di nascosto, si vergogneranno. Come scoraggiare il voto. » Inviato da valmaura il 19 October, 2020 alle 2:17 pm Oggi tutta la prima pagina di cronaca locale (la più importante del “quotidiano”) è appaltata ad una non notizia: ad un sondaggio che sarebbe stato commissionato da “ignoti” ad una ditta che sarebbe una di quelle che si occupa di farli sui quattro Totò-sindaci prossimi venturi.
Ovviamente simili sciocchezze producono un solo risultato utile: quello di convincere definitivamente ulteriori migliaia di elettori a disertare le urne.
Poi il foglio locale a dimostrazione della sua accurata “professionalità” mette a corredo di una mezza pagina sulla dichiarazione di ieri del FMI (Fondo Monetario Internazionale) la foto con didascalia : “IL direttore del FMI Christine Lagarde”. Peccato che dal 1 novembre 2019 essa abbia sostituito Mario Draghi al vertice della BCE (Banca Europea).
Ma al piccolo giornale hanno tempi di reazione da bradipi: ci vogliono almeno due annetti per gli aggiornamenti d’archivio.
Il tutto a conforto dei sempre meno triestini che spendono 1 euro e 40 centesimi per acquistare questo modello informativo.
Ma d’altronde ognuno butta i suoi soldi come meglio preferisce.
Mentre più grave invece è la notizia che su pressing dello sceriffo Polidori il Comune in questi tempi di drammatiche vacche scheletriche “prenoti quasi 300.000 euro per acquistare, previa gara, un sistema integrato di armadi certificati, destinati a ospitare il deposito di armi (per i “Tubi”). Con software di gestione e meccanismi di allarme all together.” Oh Yeah! Trieste. Chi è colpa del suo mal … » Inviato da valmaura il 18 October, 2020 alle 3:20 pm Trieste. Chi è colpa del suo mal … E ci riferiamo alla categoria dei pubblici esercenti: bar, pub (una volta si diceva osterie che è molto più bello) e ristoranti, pizzerie ecc…
Per due buone ragioni. La prima e la preponderante è non aver cacciato un presidente della Camera di Commercio che tiene immobilizzati quasi 11 milioni di euro, versati proprio dagli associati, per il defunto Parco del Mare invece di metterli subito a disposizione degli agonizzanti, ma ancora vivi, commercianti ed esercenti triestini.
Una proposta di cui ci prendiamo a tutto tondo la primogenitura avendola scritta mesi orsono alle prime avvisaglie delle inevitabili ripercussioni che le necessarie misure di clausura avrebbero prodotto sul settore a Trieste.
Poi altri indecorosi e scopiazzoni l’hanno riproposta senza citare la fonte, ma dai mone non si cavano neuroni e tantomeno coerenza e continuità.
La seconda: non aver subito cacciato, non esistono vie di mezzo, dalla categoria quei gestori che per fare i furbetti hanno violato, o meglio omesso volutamente di rispettare, le misure anti Covid-19 che hanno fortemente contribuito a facilitare la diffusione del Coronavirus.
Nelle teste vuote degli assembranti senza regole non si può intervenire proprio perché vuote, ma sul portafoglio di chi ha incoraggiato tale stato di cose per proprio miserevole tornaconto sì.
Tutto il resto è solo un inutile pianto greco, che però a Trieste, ed in tutti i campi, va molto di moda.
Teodor.
PS. Vi ricordo che stamane alle 11 al Circolo Miani in via Valmaura 77 a Trieste c'è l'assemblea pubblica di Trieste Verde, venirci può farvi solo del bene. Fermiamoli domani. » Inviato da valmaura il 17 October, 2020 alle 2:23 pm Trieste. Il piccolo giornale fa campagna elettorale, e non è una novità.
Fermiamoli domani. E’ incredibile di come politica ed “informazione” da questa pilotata non imparino mai.
Dal 2001 a Trieste per le elezioni amministrative (Comune e Regione) a votare è andata sempre e solo la metà, con punte di astensionismo e di non voto del 59% alle Regionali, dei Triestini.
Eppure i politici, dopo la solita predichetta che bisogna far tesoro di questi segnali per cambiare, che dura lo spazio di 24ore, proseguono imperterriti come prima.
Ne è plastico esempio le domande dei sondaggisti, della stampa e le dietrologie della politica che invadono le pagine del piccolo giornale, dimenticando una cosa elementare, che qui a maggio 2021 si voterà non per “la riduzione dei parlamentari”, sulle “affinità elettive” tra questo e quel partitino o movimentino ruota di scorta, o su belinate inconfessabili come Ovovia, Parco del Mare, Playa del Mar, nati morti e sepolti..
Qui i triestini saranno chiamati a decidere su come risolvere i tanti problemi concreti che la nostra comunità vive ogni giorno (fermare la mattanza degli alberi e del verde a cominciare dai giardini abbandonati, bloccare il Far West indiscriminato di Antenne e Ripetitori con moratoria del 5G, offrire alla comunità una assistenza sanitaria, ospedaliera e territoriale, degna di questo nome e magari ridiscutere l’assurdo spostamento del Burlo, risolvere la crescente emergenza povertà in città adeguandone i servizi sociali, mettere mano al degrado infinito di quasi tutti i quartieri cittadini, riformare la macchina burocratica pubblica riportando in capo ad essa tutti i servizi regalati ai privati in questi decenni fermando lo sfruttamento dei lavoratori precari, impegnare il Comune, e vale anche per Muggia, a fianco dell’Autorità portuale per costruire il futuro di Trieste “città porto” ma “Green”, recuperare le decine di migliaia di immobili sfitti per risolvere l’emergenza casa, e potremmo continuare:Tram di Opicina, Piscina Terapeutica, come ben sa chi ci legge o segue le iniziative del Circolo Miani).
Bene di tutto questo politica e stampa neanche accennano nel loro riproporre i Totò-sindaci o gli accordicchi tra partiti vecchi e nuovi.
Se Trieste vuole veramente cambiare, rendere sostenibile il presente e garantire un futuro alla città, deve rimboccarsi le maniche, aprire le finestre per dare aria e fare pulizia, perché qui non c’è da attendere un Messia salvifico ma ricordarsi semplicemente di quali siano i nostri diritti, i nostri bisogni e possedere un briciolo di dignità.
Noi ci proviamo con Trieste Verde, a partire da domani, domenica 18 ottobre, alle ore 11 presso il Circolo Miani in via Valmaura 77 a Trieste, augurandoci di vedervi in tanti che di piagnoni e fregnoni (mone: li epitetava Nereo Rocco) la città abbonda. Solo a Trieste, e mentre tutta la politica tace. » Inviato da valmaura il 16 October, 2020 alle 1:40 pm Il Prefetto commissaria di fatto l'Asugi.
E con questa Sanità affrontiamo la “seconda ondata”? I sindacati ospedalieri e della sanità triestina alla fine del vertice con l'Azienda sanitaria universitaria giuliano isontina di ieri nella sede del palazzo del governo in piazza dell'Unità d'Italia a Trieste, hanno deciso di fermare la protesta poiché il Prefetto si è fatto garante dell'applicazione degli accordi e delle misure avanzate dai sindacati.
Di fatto ha posto il Poggiana sotto custodia.
“Pretendiamo trasparenza sui numeri degli operatori in particolare su ingressi e uscite - spiegano Francesca Fratianni (Cgil), Mario Lapi (Cisl) e Fabio Pototschnig (Fials) - anche perché vogliamo la certezza che siano garantiti i Livelli essenziali di assistenza (Lea, ndr).
Nei giorni scorsi, inoltre, è stato aperto il 12esimo piano della torre medica dell'ospedale di Cattinara ed è stato preso personale da altre strutture. L'Azienda, questa estate, aveva tutto il tempo di assumere infermieri, oss e altre figure professionali grazie anche alle indicazioni nazionali e alla fornitura delle risorse da Roma.
Per la gestione dell'emergenza Covid servono almeno 40 infermieri e 20 operatori socio sanitari”.
“I sindacati denunciano inoltre come la Medicina d'urgenza sia stata accorpata alla Pneumologia e l'attività delle sale operatorie ridotta. «Siamo nella situazione paradossale dove all'aumento delle persone ricoverate si procede con l'accorpamento di reparti». Su questo aspetto sta emergendo tra il personale, in particolare quello medico, un certo malessere per la gestione dei turni dei due reparti unificati, vista la mancanza di dottori specializzati.”
Senza dimenticare che durante la prima grave emergenza Covid-19 di pochi mesi orsono i sindacati di tutti i medici ospedalieri e non, e quelli degli operatori sanitari avevano duramente, quanto pubblicamente, criticato i ritardi, le carenze e la mancanza dei dispositivi di protezione che avevano determinato addirittura la chiusura del fondamentale reparto di Medicina d'Urgenza divenuto un focolaio d'infezione. Insomma il vertice di Asugi ne era uscito con le ossa rotte, per non parlare poi della telenovela della nave lazzaretto. Però la Regione, Riccardi, nulla aveva fatto per rimuovere Poggiana e, di conseguenza avallando il suo operato, si era reso corresponsabile della situazione. |
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