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Circolo Miani » News Correnti » Page 168 Ferriera. Venti di crisi dopo la diffida della Regione. » Inviato da valmaura il 1 July, 2017 alle 1:35 pm Quanto poco conoscano dell’argomento su cui pontificano ogni giorno dalle colonne del Piccolo e dagli schermi di Telequattro tutti, politici, comitatini e operatori dell’informazione, che chiamarli giornalisti ci sembra parola troppo grossa, è dimostrato dal sostanziale silenzio con cui è stata accolta la notizia della diffida regionale alla Ferriera. Perché? Perché l’atto emesso il 28 giugno dalla Direzione regionale all’Ambiente, una “diffida immediatamente esecutiva”, pone una prima pietra, anzi un macigno tombale sulla prosecuzione della produzione dell’area a caldo (Altoforno con agglomerato e macchina colare annessi, e Cokeria) della Ferriera. Sappiamo dai bilanci di Siderurgica Triestina prima ed Acciaierie Arvedi poi che la produzione di Ghisa, che raramente supera le 33-34mila tonnellate mensili, dunque sotto il limite praticamente inutile fissato dalle ordinanze sindacali (Cosolini e Dipiazza) costa al Gruppo Arvedi una perdita mensile che oscilla tra i 500mila ed Un milione di euro. Dunque lavora in perdita, e da oltre un quinquennio oramai. Per ciò dal momento che la diffida regionale “immediatamente esecutiva” interviene sulla Cokeria “e la limitazione della produzione di coke a quelle strettamente funzionali alla produzione di ghisa.”, sintassi a parte, significa che l’impianto che oggi distilla in Coke più del doppio del Carbone fossile destinato all’Altoforno per la produzione di ghisa, mentre il resto viene caricato sulle navi e venduto a terzi, dovrà ridurre la produzione di quasi il 60%. Ciò avrà pure un altro riflesso immediato: la necessità per Arvedi di acquistare forti quantità di gas metano per mantenere inalterati i livelli della produzione di energia elettrica della sua centrale di cogenerazione venendo a ridursi del 60% i gas di risulta provenienti proprio dalla Cokeria. Ohè Arpa, occhi aperti, almeno per una volta! Ora, mentre per i posti di lavoro questa diffida regionale non crea alcun rischio (che Cokeria od Altoforno producano 100 o 10 sempre lo stesso numero di lavoratori devono impiegare) il danno economico per un Arvedi che guida una Società non quotata in Borsa e fortemente indebitata, è rilevante assai. Insomma la Regione, sembra incredibile, ha fatto con questa diffida del 28 giugno molti più passi in avanti per la chiusura dell’area a caldo che il Dipiazza del “chiudo in 100 giorni”. E qui sorge pressante una domanda. Vero è che spetta alla Regione l’emissione di “ordinanze” su violazioni tecniche, ma altrettanto è vero che gli sforamenti tecnici determinano, con il superamento dei limiti, un danno alla salute. E perché mai allora il Sindaco in veste di Ufficiale Sanitario del Comune, cui per legge spetta la tutela della salute dei cittadini, non ha emesso analoga ordinanza? Lo abbiamo già scritto. Consigliamo vivamente i “presidianti” a trasferirsi sull’altro lato di piazza Unità, e non sotto ma dentro il Municipio. A proposito che fine ha fatto l’inutile consulenza? Non doveva scadere a fine giugno? Ferriera. Porto. Antidoping. » Inviato da valmaura il 30 June, 2017 alle 11:08 am E dal 2004 che come Circolo Miani e Servola Respira martellavamo, tra un corteo ed una manifestazione, sulle istituzioni, sul Sindaco di allora, Roberto Dipiazza, sulla Giunta Regionale Illy-Cosolini, sulla politica tutta che la soluzione utile a Trieste e lavoratori era destinare l’area occupata dalla Ferriera alla logistica portuale. Non ci hanno degnato di uno sguardo, e non perché avessero, sarebbe chiedere troppo a questa gente, idee e progetti alternativi. Ora, come colpiti da una folgore divina neanche la conversione di San Paolo, tutti si stracciano le vesti (ma rigorosamente su stampa e televisioni) a saltare sul carro del vincitore. Viva il Porto, viva l’allegato Ottavo (che i nove decimi di lorsignori non sanno neppure cosa sia), viva i Punti franchi, che fino a ieri irridevano: vero Pacorini? Sentire Dipiazza confessarsi “commosso ed emozionato” fa sbellicare dalle risa: lui che in dieci anni da Sindaco a Trieste, quattro a Muggia e tre in Regione, più due tentativi di farsi candidare dal centrodestra ai vertici dell’Autorità Portuale, non ha portato a casa nulla che è nulla. Ma lo stesso vale per quasi tutti, di qualunque colore politico e ruolo istituzionale, sentiti pontificare oggi. In realtà i vincitori ai quali va attribuito il merito di questa svolta epocale per Trieste sono due, e due soltanto, più il Ministro Del Rio. I loro nomi fanno Zeno D’Agostino, Presidente Autorità portuale Alto Adriatico, e Debora Serracchiani, Presidente Regione FVG. Due personaggi ai quali in passato, e specificatamente sulle note questioni della Ferriera, non abbiamo fatto sconti. Sul primo, D’Agostino, abbiamo perfino presentato un esposto alla Corte dei Conti per il fermo lavori sulla piattaforma logistica dello Scalo Legnami. Alla seconda non ne abbiamo fatta passare una a partire dalla denuncia in Procura contro l’illegittimo svolgimento dei lavori della Conferenza dei Servizi che ha rilasciato un’AIA viziata di nullità alla proprietà della Ferriera. Ma se oggi uno dei due si candidasse a Sindaco di Trieste lo voteremmo subito, e non ci può fregare di meno la parte politica alla quale appartengono: il PD. Per tutti gli altri che parlano oggi tanto a sproposito, a partire dal Dipiazza accanito sponsor dei rigassificatori: la morte fisica per il futuro del Porto di Trieste, chiederemmo solo l’obbligatorietà del test Antidoping prima di registrare una loro dichiarazione. Il minimo sindacale per non prendere così spudoratamente per i fondelli la gente. Sotto (Facebook Circolo Miani) un esempio dei “fatti”, delle realizzazioni del Sindaco dei “cento giorni”. Siamo in 2802. » Inviato da valmaura il 29 June, 2017 alle 11:10 am Tante sono le persone che hanno messo “mi piace” e seguono le tre nostre pagine su Facebook: Circolo Miani, Circolo Miani Trieste, e NO FERRIERA. Con una buona progressione di crescita costante. Gente normale come noi, che i politici tra i “mi piace” si contano sulle dita di una mano. Chi viene a visitarci sa che qui non trova, né troverà battutine, lazzi, offese gratuite, copia e incolla un tanto al chilo. Sa che invece si imbatterà in informazioni, fonti, articoli basati rigorosamente sui fatti. La memoria è una gran brutta bestia per la politica cialtrona e la stampa disonesta. Ma è indispensabile per capire e giudicare gli accadimenti odierni, la credibilità dei protagonisti delle scelte che governano la nostra comunità e la nostra vita. Certamente noi non abbiamo alcuna intenzione di rinunciare ad avere ed esprimere le nostre opinioni, soprattutto sugli accadimenti di queste terre, a partire dalla Ferriera, che riteniamo di conoscere bene. Ma le nostre opinioni saranno sempre distaccate dai fatti e dalle fonti, in maniera che chi ci legge possa farsene una ragione, condividerle o criticarle. Ci rendiamo conto perfettamente di essere una anomalia per i “social forum” all’italiana e, peggio ancora, alla triestina. Non ci interessa correre dietro ai bulimici della quantità, del “mordi e fuggi”, dell’apparire. Invitiamo sempre le persone che colloquiano con noi ad informarsi, ad approfondire, perché la superficialità che impera sovrana, assieme all’ignoranza, all’acredine ed alla mascalzonaggine, ha ridotto questa città nelle condizioni che viviamo quotidianamente. Di una cosa abbiamo bisogno in uno spazio, quello dell’opinione pubblica, che ha cercato dal 1981, e poi in particolare dalla fine degli anni Novanta, di isolarci, censurarci, diffamarci, facendo, sottobraccio con questa detestabile politica, largo uso dei quattro utili, soliti idioti che non mancano mai di vendersi anche solo per una comparsata televisiva. Abbiamo bisogno di partecipazione e riscontri. Che le migliaia di utenti che vengono settimanalmente (ventimila ed oltre) in contatto con noi, mettano il loro “mi piace” alle nostre pagine e clicchino sulla finestra “segui”, e “condividano” in rete con i loro amici i nostri Post, in modo da essere giornalmente informati del nostro lavoro da poter fare sempre meglio. Se qualcheduno, vincendo la abitudinale pigrizia degli umani, vuole darci una mano, venirci a trovare, iscriversi, sulle nostre pagine troverà tutti i riferimenti per i contatti (indirizzo di posta elettronica: circolomiani@gmail.com e telefono: 334.2169438). Se poi vuole addirittura contribuire anche con un modesto, ma per noi importantissimo, obolo alla campagna di autofinanziamento che ci permette di pagare luce, acqua (gas no che per risparmiare al riscaldamento in sede abbiamo rinunciato dal 2007) e telefono, ben venga, anzi benissimo. La campagna Aiutaci ad aiutarti per la donazione del 5 per mille al Circolo Miani la trovate in apertura delle nostre pagine. Sappiate che a voi costa solo l’inchiostro di una firma. Chiudiamo con il motto di questa pagina: “Questa pagina è severamente vietata ai lecchini e inciucioni dei politici. Ai piagnoni di professione, ai servi per vocazione ed ai dementi.” Un programma chiaro e sintetico. https://www.youtube.com/watch?v=necfujO9cEY Il Porto chiude la Ferriera! » Inviato da valmaura il 28 June, 2017 alle 1:08 pm Lo ripubblichiamo tale e quale solo sostituendo al punto di domanda nel titolo il punto esclamativo. Il Porto chiude la Ferriera? "Il passato non conta, è da stupidi ricordarlo". Ferriera. I becchini: Arpa e Forza Italia. » Inviato da valmaura il 27 June, 2017 alle 12:19 pm A babbo morto e sepolto si fanno vivi i necrofori: da un lato l’Arpa FVG, quella detta del “giorno dopo” che il “prima” non esiste nel loro vocabolario, e dall’altro Piero Camber, detto il “minore” per distinguerlo dal pregiudicato maggiore. Partiamo dalla nuvolata colossale di polveri innalzatasi ieri sotto effetto di un “neverin” ampiamente previsto ed annunciato proprio dall’Osmer-Arpa. L’Azienda, dopo le smisurate dichiarazioni di sensibilità “ambientale” formulate ossequiosamente da Arvedi al vescovo benedicente, non ha fatto pressoché niente per prevenire l’accaduto. Dopo, e solo dopo, ha messo in funzione un idrante per “fissare” i cumuli. Mossa inutile perché parte significativa del polverone si è alzata dalle strade e piazzali interni, che si bagnano quando piove, appunto, e soprattutto dalla linee dei nastri di rifornimento dell’Altoforno che da tempo non si puliscono perché sono una camera a gas delle perdite dell’impianto. Ma l’attenta e vigilante Arpa del giorno dopo anche queste cose ignora. I becchini politici, speriamo per loro abbiano incontrato assai poche persone a Servola, e daje: mai a Valmaura, San Sabba-Monte San Pantaleone, o Chiarbola, per restare in zona, nella loro visita surreale. Capiamo che quando la terra trema uno scappa, come i voti beccati da Dipiazza e centrodestra, dove può. Ma raccontare favole sui “fatti” di questa amministrazione quando basta che la gente aguzzi lo sguardo e la memoria “Ferriera chiusa in 100 giorni” è cosa perfino controproducente. Pigliamone una a caso: Camber sventola “l’ordinanza del Sindaco”, fotocopia esatta meno che nella data e firma, di quella del novembre 2015 di Cosolini, che “limita” la produzione mensile della ghisa a 34.000 tonnellate. Ordinanza peraltro dichiarata decaduta dal TAR dopo il verbale ispettivo del 13 settembre 2016 sottoscritto incredibilmente anche dal Comune, la Polli era evidentemente distratta, dove si concludeva che i lavori fatti dalla proprietà sugli impianti soddisfavano pienamente le prescrizioni dell’AIA. Ma questo Camber omette di dirlo ed il Piccolo di ricordarlo, ci mancherebbe! Ma soprattutto una ordinanza che più che un “limite” era un augurio alla proprietà che raramente, assai raramente riesce a toccare e superare le trentaquattromila tonnellate mensili per l’Altoforno. Occorre altro? E questi sarebbero “i fatti”? Provate a raccontarne un’altra che questa non ci fa proprio ridere, e non solo a Servola. Tutto il resto è silenzio (Amleto) e “solo chiacchiere e distivo” (Al Capone). |
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