» Inviato da valmaura il 23 September, 2017 alle 1:03 pm
Ferriera. Altoforno.
Permettere che fino al momento in cui si scrivono queste righe l’Altoforno possa continuare a “perdere” oltre centomila (100.000) metri cubi di gas al giorno, letale anche se inalato all’aperto, non trova altra aggettivazione che la parola criminale.
I danni provocati nell’organismo umano con il deposito e l’accumulo degli inquinanti contenuti nel gas sono irreversibili. Sia sulla malformazione delle cellule (DNA) e conseguente insorgenza di tumori, sia sull’apparato cardiovascolare (infarti, ischemie ed ictus).
Poco serve che la Procura da anni abbia installato telecamere a ciclo continuo, sostituite alcuni mesi orsono con altre ad alta definizione. Poco serve constatare come le perdite siano perfettamente documentate nelle riprese, se, lo ribadiamo, la magistratura inquirente non emette gli atti conseguenti.
Ogni giorno, ogni ora, ogni minuto che passa, aumenta la tremenda responsabilità dell’inazione.
L’ARPA è un ente che andrebbe disciolto su due piedi. Così com’è appare irriformabile.
Idem dicasi per il ruolo fin qui svolto da un assessore all’Ambiente che è rimasta sorda a tutte le segnalazioni e si è trincerata in una difesa ad oltranza dell’Arpa che a lei fa capo.
Non parliamo poi del Sindaco, nella sua specifica veste di Ufficiale Sanitario, a cui per legge, e ripetiamo la parola legge, spetta l’obbligo ed il compito di tutelare la salute dei suoi cittadini, ed anche i lavoratori lo sono.
Che dire poi dei tecnici, come i Vigili del Fuoco, che hanno ispezionato l’impianto e firmato la liberatoria il 13 settembre 2016. O come l’Azienda Sanitaria che tace a fronte di una situazione che a semplice occhio nudo e naso aperto si vede, e sente, a 360 gradi.
L’emergenza dell’altoforno, con gli impianti collegati: Agglomerato e Macchina colare, è nota da anni, con l’aggravante che più tempo passa più aumenta, per effetto corrosivo, la perdita.
Per tenerlo in piedi, bisognerebbe sostituire il crogiuolo, il refrattario interno al carbonio, e la Bocca. Un lavoro di decine di milioni di euro, più la mancata produzione di ghisa per mesi e mesi.
Tutto il resto sono chiacchiere utili a permettere al “patron” Arvedi di fare il bello e brutto tempo.
Questa la semplice, incontestabile realtà dei fatti. Con buona pace di interrogazioni, mozioni e roboanti dichiarazioni dei politici, tutti e nessuno escluso. E di presidi e tendopoli varie.
Tutto il resto appunto è fumo, criminale.
Incontriamoci.
Lunedì 25 settembre, alle ore 17, al Bar De Marchi, in via di Servola 110, Aurora Marconi di NO FERRIERA Si Trieste invita i cittadini della Settima Circoscrizione (da Aquilinia a Chiarbola compresa) ma se anche viene un residente a Roiano o Muggia ci fa molto piacere, a parlare dei suoi primi 500 giorni in Consiglio Circoscrizionale. Idee e suggerimenti per vivere meglio nei nostri quartieri, sorseggiando un buon caffè.
Incontriamoci.
» Inviato da valmaura il 22 September, 2017 alle 1:11 pm
Lunedì 25 settembre, alle ore 17, al Bar De Marchi, in via di Servola 110, Aurora Marconi di NO FERRIERA Si Trieste invita i cittadini della Settima Circoscrizione (da Aquilinia a Chiarbola compresa) ma se anche viene un residente a Roiano o Muggia ci fa molto piacere, a parlare dei suoi primi 500 giorni in Consiglio Circoscrizionale.
Idee e suggerimenti per vivere meglio nei nostri quartieri, sorseggiando un buon caffè.
Tra le tante cose realizzate dalla nostra consigliera, oltre alla raccolta di 500 firme per il ripristino di uno sportello Bancomat nel rione di Servola, ricordiamo la presentazione delle mozioni, tutte approvate, sull’inquinamento di aree verdi e giardini e l’avvio di una immediata bonifica, sulla messa in sicurezza e pulizia di quella discarica a cielo aperto di diossine a venti passi dal Jolly pattinaggio del vecchio e abbandonato inceneritore, sulla campionatura dell’ acqua del mare del Vallone di Muggia, dove una precedente e datata analisi aveva dato luogo ad un processo contro i vertici della Ferriera, sulla copertura delle vasche di decantazione a cielo aperto del depuratore fognario cittadino (tra via Svevo e Baiamonti) ove ristagna la merda di 205.000 triestini.
Dunque gli atti più importanti presentati ed approvati nell’intero Comune di Trieste, e pertanto mai resi noti da stampa e tivù, oltre ad una miriade di interventi mirati sulle problematiche del territorio amministrato dalla Circoscrizione.
A dimostrazione che anche con un solo consigliere eletto si può fare buona politica.
ATTENZIONE. IMPORTANTE! Facebook non accetta la promozione dell'articolo o post "Incontriamoci" perchè a suo dire contiene un "linguaggio minaccioso e volgare". Abbiamo fatto ricorso ed avvertito che con tutte le difficoltà che ci hanno messo da sempre nell'accettare le nostre sponsorizzazioni, ovvero i nostri sudati e miserrimi quattrini, stiamo pensando di chiudere tutte le nostre cinque pagine ed abbandonare questo social, si fa per dire, forum. Su Facebook accettano tranquillamente tutte le immondizie e le scurrilità del mondo, comprese le manovre pro Trump degli hacker russi e ci vengono a rompere i cabasisi (coglioni tradotto da Andrea Camilleri in Montalbano) a noi. Che si vergognino !!!
» Inviato da valmaura il 21 September, 2017 alle 1:27 pm
Oltre a non servire a niente, se non nel tentativo goffo di raccattare qualche voto, prendono in giro i triestini, ed i muggesani. Non si presentano mozioni o interrogazioni in Regione e Comune solo per mondarsi la coscienza dopo mesi di apatia ed inerzia, e nella speranza di aprire la campagna elettorale. Non si scrivono interrogazioni generiche senza alcun contenuto tecnico preciso ed incontrovertibile permettendo così alla Giunta di farle respingere agevolmente. Non si continua da oltre quattro anni e mezzo a restare nella sostanziale ignoranza sul reale funzionamento degli impianti e sul ciclo produttivo della Ferriera. Così si favorisce solo il gioco di Arvedi e di chi gli tiene bordone nelle istituzioni. Ed i risultati sono sotto gli occhi, il naso, le orecchie ed i polmoni di tutti. Siamo stufi della grassa incompetenza di chi pretende, politicamente, di cavalcare questa tragedia sulla pelle della nostra comunità, pure sulla loro anche se non se ne rendono conto. E non ne possiamo più delle sparute claque che mettono in scena la solita sceneggiata ad uso e consumo degli amici politici e di questa stampa e tivù, conoscendo ancor meno sulla Ferriera dei loro partiti di riferimento. Ripubblichiamo il nostro ultimo contributo, letto da 22.000 e passa persone, ma ignorato dai politici, interrogandi o meno, e dallo loro stampa e tivù.
Ferriera. Riassumendo. Stabilimento. Appare pacifico, anche ad occhio nudo, l’emergenza dell’Altoforno che continua a perdere oltre centomila metri cubi di gas, letale anche se respirato all’aperto, al giorno. Lo stato dei Depolverizzatori di Altoforno, Agglomerato e Cokeria è semplicemente comatoso. Così dicasi per la normale manutenzione. Piazzali e strade coperte da un tappeto di polveri come i nastri trasportatori all’Altoforno. Sono queste le principali cause del sollevamento di nubi polverose ad ogni “neverin”. Gestione delle centraline elettriche in presenza di temporali assolutamente deficitaria come dimostrano le pericolose fumate “colorate” dal camino dell’impianto di agglomerazione e lo spegnimento della Cokeria con l’accensione delle torce d’emergenza. Un impianto, il laminatoio, che per vetustà, eppure è appena installato, e mancanza di pezzi, come ammesso dalla stessa proprietà, funziona a scartamento assai ridotto. Mancata copertura del parco del Coke, unico tra gli altri che è fonte di inquinamento. Comune. Appare acclarato che in quasi 15 mesi questo Sindaco, con Polli e Giunta al seguito, ha fatto tutto quello che doveva fare per non chiudere l’area a caldo, nonostante che le ragioni urgenti per una ordinanza di fermo impianti a tutela della salute pubblica ci fossero tutte. Ha girato attorno al problema con gran dispendio di parole, dopo le promesse non mantenute dei “100 giorni” oramai nel dimenticatoio, e di atti assolutamente roboanti quanto inutili, e molti pure imprecisi. Del “Consulente” Barbieri si sono perse le tracce, poche a dire il vero. Si direbbe quasi che Dipiazza ed Arvedi procedano su di una strada parallela che ha il comune obbiettivo di prendere-perdere tempo lasciando le cose sostanzialmente inalterate. Arpa. Ha ampiamente dimostrato la sua inadeguatezza nel controllare la situazione. Vuoi per scarsissima conoscenza, come da lei stessa ammessa, degli impianti e del ciclo produttivo in Ferriera. Vuoi per la tempistica dei suoi interventi, sempre a cose fatte, sempre dopo e mai prima. Meritandosi pienamente l’appellativo di “Arpa del giorno dopo”. La sua credibilità nel comune sentire dei triestini è sotto zero, con grave nocumento dell’immagine dell’amministrazione regionale. AIA. Un’Aia viziata di nullità, come da immediata denuncia alla Procura del Circolo Miani, per le modalità di convocazione e svolgimento della Conferenza dei Servizi regionale che l’ha rilasciata. In realtà nelle poche prescrizioni veramente efficaci continua ad essere disapplicata. Originale l’elevazione del limite di legge per le polveri sottili europeo ed italiano a 70, contro i 50 giornalieri, per la centralina mezzo mobile di via San Lorenzo in Selva. Da notare che la Comunità Europea ha indicato in 35 il valore limite oltre il quale si verifica un sicuro grave danno alla salute. Della serie: se non riesco a far rispettare la legge cambio le norme, come in passato fatto per il limite di legge per le diossine del Camino 5 dell’Agglomerato, elevato da 1 a 4, con una emissione oraria di 230.000 metri cubi. Regione. Si è impiccata mani e piedi alla scelta Arvedi escludendo qualsiasi altra ipotesi per la riconversione dell’area oggi in realtà approvata dall’Autorità Portuale. Continua a difendere a spada tratta l’indifendibile, leggi Arpa, dopo il grave infortunio ancora irrisolto di Agapito, il direttore del Servizio autorizzazioni dell’assessorato all’Ambiente, quello che dichiarò a Fogar e Pezzetta, alla presenza dell’Assessore Sara Vito, di “aver ricevuto l’ordine dalla politica (?) di rilasciare l’AIA alla Ferriera a prescindere da qualsiasi considerazione tecnica”, parole testuali, in attesa sempre di verifica dalla Procura dopo la tempestiva e documentata denuncia del Circolo Miani. Ha emesso tre mesi fa l’unico atto veramente efficace per avviare il percorso chiusura dell’area a caldo, una diffida su Cokeria ed Altoforno, che se applicata correttamente e rigorosamente incide pesantemente sui conti di Acciaierie Arvedi. La domanda però è: sarà applicata? Visto che a fare i controlli è l’Arpa. Sindacati. Meglio non parlarne così come per la Confindustria. Stampa e TiVù. Idem come sopra. Attentissimi a fiancheggiare partiti, sindacati, amministrazioni e gli interessi di Arvedi. Comitati del Sindaco. Basta la parola, appunto.
E per le foto, impressionanti, vi rimandiamo alla pagina Facebook Circolo Miani, aperta a tutti.
Ferriera. Una verità al giorno.
» Inviato da valmaura il 15 September, 2017 alle 12:53 pm
Leva il medico, ed il becchino, di torno.
Oramai è un vero e proprio lavoro, peccato nessuno ci paghi, e per sovrappiù ci oscurano sistematicamente al Piccolo, Telequattro, Rai regionale (che pure ricevono in copia ogni cosa che pubblichiamo), ed i politici tutti, dal centrodestra al centrosinistra per finire con i 5Stelle ci ignorano come appestati. Certo si capisce è più comodo, per un Sindaco e per queste forze politiche, avvalersi di un consulente, a proposito da mesi lo chiediamo se esista ancora e nessuno di questi “trasparenti” ci risponde, che in quanto chimico degli impianti e del ciclo produttivo della Ferriera non conosce nulla. Oppure di sigle ambientaliste “amiche” e politicizzate, nel senso di consuetudine partitica, che capiscono meno del consulente di cui sopra ma che ambiscono, accontentate e ci mancherebbe, ad “apparire” su questa stampa e tivù. Tutto questo non nasce a caso. Semplicemente fa parte di una strategia che mira a prendere-perdere tempo (vi ricordate la barzelletta dei cento giorni, della “rete di centraline comunali” e così discettando?) in piena sintonia con gli interessi, o affari, di Arvedi. Nel frattempo qualità della vita e tutela della salute, come il futuro dei lavoratori, sono dettagli marginali buoni per l’ennesimo comunicato stampa del tutto inconcludente e logorroico. Anzi più hanno intenzione di nulla fare più usano termini bellicosi, parole ultimative sul vuoto pneumatico per non disturbare chi mena il carro, ovvero Arvedi. Ma oggi dobbiamo scrivere in risposta alle dichiarazioni di Siderurgica Triestina in Acciaierie Arvedi che afferma, e che il piccolo giornale pubblica pedissequamente, che non esiste alcun inquinamento delle acque in atto. Ovviamente i “tecnici e gli esperti” di fiducia della politica non sanno cosa replicare, sempre che lo vogliano, ed allora una domandina secca la facciamo noi, i reietti, eccola: dove finisce l’acqua inquinantissima di lavorazione nel processo di granulazione della Loppa (esce dall’altoforno ad una temperatura media, che varia ad ogni flusso di colata, di 70 gradi con un colore giallo-verdognolo)? Li aiutiamo alla Bartezzaghi da Settimana Enigmistica, con un anagramma facile facile. Nel loneval di iuma (alla triestina). A poi c’è l’ennesima uscita della Sara Vito, l’assessora regionale all’ambiente che tanto si batte per la “decarbonizzazione” del territorio regionale, ma rigorosamente solo fino all’Isonzo, Monfalcone compresa (ci abita). Elogia se stessa e l’ARPA, cioè sempre lei stessa, per i controlli “rigorosi”. Non ci fa ridere, provi con la prossima barzelletta, grazie. E mi raccomando il vostro “Mi Piace” alla PAGINA Circolo Miani di Facebook.
Nelle foto, controllori al lavoro (su Facebook Circolo Miani)
Ferriera. Le balle della politica.
» Inviato da valmaura il 14 September, 2017 alle 12:24 pm
Apriamo riproponendo alcune domande precise.
Oltre due mesi fa la Regione ha emesso una diffida che tra le altre cose limitava la produzione di carbon Coke della Cokeria alle sole necessità d’uso dell’Altoforno.
Ed allora come mai migliaia di tonnellate di Coke sono messe a parco vicino i pontili dove attraccano le navi?
Qualcuno li fa i controlli o chiamiamo la cieca di Sorrento?
Proseguiamo, dopo aver letto tutto il fumo contenuto nell’articolo di oggi sul piccolo giornale.
Che senso ha fare, o meglio annunciare di fare, la sostituzione della Bocca dell’Altoforno senza sostituire anche il Crogiuolo (la culatta) ed il refrattario al carbonio interno all’impianto?
Quanto dureranno i lavori e dove finiranno i due terzi dei dipendenti della Ferriera impegnati negli impianti fermati?
Quale manodopera verrà impiegata e quanto costeranno i lavori?
Ecco questo dovevano pretendere di sapere, nel rispetto delle leggi vigenti, Regione, Arpa, Comune e magari chi pretende di fare il mestiere di giornalista.
Tutto il resto è fumo, peggio di quello emesso dalla Ferriera.
Che il Sindaco poi faccia “filosofia” come qualunque pensionato sulle panchine del Giardino Pubblico, limitandosi ad attendere le scelte di Arvedi, “se non chiude quest’anno, sarà il prossimo” e dichiari di voler continuare la sua “battaglia personale”, spiega tutto.
“Personale”? Questo non è un torneo medievale tra il cavalier Arvedi ed il podestà Dipiazza. Qui il Roberto rappresenta i primari interessi della comunità triestina, in primis la salute e la qualità della vita di cittadini e lavoratori.
Dall’emergenza Altoforno alle acque, come scrive il Piccolo presuntamente inquinate, di ricordarsi di essere l’Ufficiale Sanitario del Comune e di emettere una ordinanza di fermo impianti a tutela della salute non gli passa minimamente per la testa.
E la Regione, e i Vigili del Fuoco, si accontentano delle spiegazioni pubblicate dal giornale?
Allora la conclusione è una sola. Qui si va a rimorchio delle scelte e degli interessi di un privato a discapito di Trieste.