|
|
Home | Notizie | Articoli | Notizie flash | Foto | Video | Collegamenti | Scarica | Sondaggi | Contattaci |
![]() |
|||||||||
|
Circolo Miani » News Correnti » Page 130 Trieste Verde, assemblea costituente. » Inviato da valmaura il 15 February, 2021 alle 2:02 pm Domenica 21 febbraio, alle ore 11, nella sede (g.c.) del Circolo Miani, a Trieste in via Valmaura 77, incontro pubblico aperto a tutti i cittadini.
Dalle parole ai fatti, dalle lamentele alle soluzioni: risposte concrete ai problemi della nostra comunità.
Ma per questo è necessario che le persone investano del proprio tempo, portino il contributo delle loro proposte per superare le tante emergenze che rendono problematica la loro vita e insicura quella di Trieste.
Il Comune è il principale strumento per intervenire sul territorio, o lo capiamo e di conseguenza agiamo per gestirlo oppure preparatevi a cinque anni di future lamentazioni perché nulla cambierà in meglio, anzi. Non comprenderlo o pensare che i responsabili di questo stato di cose siano ancora credibili significa condividere la responsabilità di questo sfascio. Disinteressarsene poi è ancora peggio.
Mi auguro che vorrete accettare il mio invito a partecipare a questo incontro, magari estendendo l’invito e pubblicizzandolo ad amici e conoscenti.
Grazie
Maurizio Fogar Piscina “Terapeutica”: che grulli che siamo! » Inviato da valmaura il 15 February, 2021 alle 2:00 pm Avevamo scritto del nostro sospetto sulla felice stasi ed inerzia del Comune di fronte al prolungarsi del sequestro giudiziario da parte della magistratura, che pare non si sia resa conto della necessità di velocizzare perizie ed incidente probatorio tecnico (sono passati più di 18 mesi dal “fattaccio”) vista la valenza sociale del manufatto per la comunità e soprattutto per la salute dei triestini.
Ora il sospetto diviene certezza con la presentazione di una prima idea progettuale sulla nuova Playà Beach dal modico costo di 30 milioncini, milione più milione meno, di euro in Porto Vecchio. E siccome i soldi dovrebbero, ma il condizionale è d’obbligo visto il penoso trascinamento economico del mai finito “nuovo” Centro Congressi lì accanto dove il Comune ci ha messo del NOSTRO finora il 40% del grisbi senza nessuna apparente contropartita, essere dei privati che li “investono” per guadagnarci e non fare beneficienza. Temiamo dunque che di terapeutico, e dunque pubblico e gratuito, quell’impianto avrà assai poco.
Serve a riempire, in carenza di idee e progetti, lo spazio di Porto Vecchio che dell’Ovovia in queste giornate di venticello non sarebbero rimasti neppure i cavi, e mirabile poi la “zonta” finale del Podestà che con magnanimità padronale soggiunge che se del caso si potrà pensare di recuperare anche la “vecchia” Piscina, per altro donata al Comune “chiavi in mano” dalla Fondazione CRT.
A questo punto forse questo simulacro di politica potrebbe consegnare le chiavi del Municipio al Gruppo Petrucco, arbiter di tutte le Rive da Porto Vecchio alla ciofeca del Parco del Mare e giù fino alla Piattaforma Logistica dello Scalo Legnami con annessa Ferriera.
E giusto per chiarezza sostituire nello stemma comunale l’Alabarda con una motosega intrecciata con il simbolo dell’euro.
Trieste Verde. Caserma di Roiano, come si distorce la verità per salvare questa politica. » Inviato da valmaura il 13 February, 2021 alle 11:58 am Ennesima prova di come l’informazione spacciata ai triestini, che per di più la pagano , operi al servizio di questa politica.
Eclatante il caso dell’articolo di oggi sul piccolo giornale online che finisce con questa frase per giustificare i 19 (diciannove) anni necessari, sempre che bastino, per passare dalla delibera all’approvazione del progetto e dell’appalto.
Scrive il giornale piccolissimo per copie vendute che “L’avvio del procedimento risale addirittura al maggio 2002 con l’accordo quadro sottoscritto da Governo-Regione-Comune. Ma poi è stato necessario attendere il trasloco della Polstrada in via Mascagni per passare finalmente al dunque”.
Ecco, omette, opportunamente per i politici , di ricordare che “il dunque” era il 3 giugno 2015, data in cui la Questura di Trieste ha comunicato l’inizio dell’operatività della Polstrada negli uffici appunto di via Mascagni.
Un “dunque” durato quasi 6 (sei) anni in cui di “passare finalmente” non si è vista esecuzione alcuna se non una patetica falsa inaugurazione quattro anni orsono, con tanto di fanfara dei bersaglieri in pensione, per il primo colpo di piccone di Dipiazza contornato da mezza Giunta.
Siamo felici quanto orgogliosi di essere censurati da questa stampa da cui ci divide tutto.
Alla voce dei padroni preferiamo la nostra dignità e quella dei nostri lettori.
Circolo Miani e Trieste Verde. Le piazze di Trieste. » Inviato da valmaura il 12 February, 2021 alle 1:35 pm Ci sono rioni che non ne hanno una che sia una, ad esempio Valmaura, Monte San Pantaleone e San Sabba, costruiti come quartieri dormitorio ma non sono i soli, ed altri che ne tengono ma che francamente fanno disgusto.
Tre esempi: piazza Vittorio Veneto, piazza Goldoni e piazza Sant'Antonio.
I “rifacimenti” delle prime due gridano vendetta al cielo, mentre l'ultima versa in un degrado inconcepibile, e da anni.
Ovviamente mettere mano a queste realtà significa tenere conto di alcuni fattori imprescindibili.
Il primo è la cronica mancanza di verde nei quartieri circostanti, e dunque andrebbe curata attentamente una progettazione che incentri negli alberi e nelle zone verdi l'arredo urbano.
Il secondo fattore è storico quanto umano: le piazze sono l'Agorà del quartiere, ovvero il luogo di incontro ed aggregazione all'aperto degli abitanti, non necessariamente costringibili a pagare una consumazione per sedersi e parlare.
Far rinascere i quartieri significa pure questo: stimolare la partecipazione, la conoscenza e l'aggregazione di chi ci vive, un imprescindibile percorso per prevenire emarginazione ed isolamento.
Nelle stesse piazze andrebbero poi organizzati momenti di socialità, non imposti da “intellettuali” o politici, ma indicati e scelti da chi ci vive e nel rispetto della quiete pubblica.
Inoltre queste piazze andrebbero messe in rete con luoghi di aggregazione sociale e culturale al “chiuso”, da individuare nei tanti immobili, anche di pregio, di proprietà degli enti pubblici, Comune in primis, e lasciati deperire in completo abbandono da anni. E con le istituzioni culturali presenti nell'area a partire dai musei, gallerie d'arte, teatri, biblioteche-emeroteche di cui molti residenti ne ignorano perfino l'esistenza oppure in tantissimi non vi hanno mai messo piede. Un modo per “aprire” le stesse e ridar loro nuova vita non solo in occasione di sporadici eventi turistici ma per renderle partecipi del benessere della nostra comunità.
Non è poi cosa difficile né costosa da realizzare, ma questa politica non l'ha mai neppure lontanamente pensata e la comica conferma si ha in questa campagna elettorale con le “passeggiate”, le scoperte e riscoperte dei quartieri e delle periferie.
Una ragione in più per scegliere Trieste Verde, collaborare e partecipare in prima persona alla sua realizzazione, anche un domani con il voto sulla scheda elettorale. Villa Stavropulos e le altre (Haggiconsta, Cosulich, Engelmann...). » Inviato da valmaura il 11 February, 2021 alle 1:43 pm Siamo felici che il nostro battere e ribattere su queste pagine, e da anni, sullo scandalo dei “beni abbandonati” al degrado ed all'incuria dal Comune di Trieste abbia prodotto alcuni risultati.
Non dal Comune ovviamente, a cui questi benefattori, che come si evince dai loro cognomi hanno fatto la fortuna ottocentesca della città, ci scuseranno gli italianisti, hanno lasciato in eredità, spesso accompagnando la donazione con un indirizzo d'uso (a favore del mondo dell'arte, della cultura o delle persone più deboli e svantaggiate) le loro sontuose dimore, i parchi annessi ed anche altri beni terreni atti a sostenere il Comune nella loro gestione.
E' notizia di oggi che si è costituito un comitato di cittadini per la salvaguardia di Villa e parco Stavropulos a Grignano nel rispetto delle volontà testamentarie del benefattore. Per Villa Haggiconsta qualcosa si era mosso circa un annetto fa, ma non basta.
Ancora una volta emergono due cose: che la grave responsabilità di questo stato di cose è di una intera classe politica, nessuna esclusa, che da almeno trenta anni si è seduta sui banchi del Consiglio comunale. E che se i cittadini, a livello individuale o raggruppati in comitati spontanei vogliono veder risolto questo scandalo devono, scusate l'imperativo ma preferiamo essere realisti, unire le loro forze all'impegno fin qui profuso dal Circolo Miani ed ora da Trieste Verde.
E che questo sarà uno dei nodi che dopo le elezioni il Comune dovrà sciogliere, a meno che non ci si voglia fidare di chi, il colore non conta, è stato artefice di questo sfascio.
E farsi prendere per i fondelli ancora, ci pare francamente troppo. |
||||||||
|
|||||||||
Copyright © 2005 by Circolo Miani. Powered by: Kreativamente.3go.it - 8 August, 2022 - 9:49 pm - Visitatori Totali Nr. |