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Circolo Miani » News Correnti » Page 129 Maurizio Fogar: perchè sì. » Inviato da valmaura il 20 February, 2021 alle 1:52 pm Ho dato la mia disponibilità a Trieste Verde, solo se questa Lista civica sarà capace con la collaborazione di tanti, me lo auguro, di portare ad un deciso cambiamento di questa marcia e frantumata apparentemente, politica.
Ovvero se questa esperienza sarà utile a dare risposte e soluzioni ai problemi che investono la nostra comunità, a partire dalle vere e proprie emergenze come quella della povertà crescente tra i triestini.
Non occorre che qui, ora, vi faccia l'elenco dei problemi che chi ci legge, e sono decine di migliaia di persone, oramai li conosce a memoria e li trova descritti su queste nostre pagine, assieme alle soluzioni concrete e percorribili in breve tempo.
Sono disponibile solo se Trieste Verde sarà distinta e distante da questo disgustoso connubio politica-affari-giornalismo, da questo sistema che ha prodotto in tutti i campi i risultati che tutti vediamo e soffriamo.
Solo se sarà interprete nei fatti e nei modi di quella “diversità” che in una storica intervista ad Eugenio Scalfari del luglio 1981 Enrico Berlinguer sulla “questione morale” rivendicava come centrale per il nostro Paese.
Ma attenzione, Trieste Verde non si muove su posizione ideologiche prestabilite, essa ha a cuore esclusivamente la soluzione dei nostri problemi, a partire da quelli sociali, che non dovrebbero essere affrontati con spirito di parte ma solo nell'interesse dei Triestini.
Se io sto male al Pronto Soccorso, che per Trieste quel “Pronto” è stato una bestemmia lessicale per anni, non chiedo al medico per chi voti e di quale partito ha la tessera, chiedo solo che esso sia capace e possibilmente bravo per tirarmi fuori dai guai.
Dobbiamo essere pronti a sopportare una censura informativa totale ma questo aspetto che può sembrare a prima vista una debolezza è invece il nostro punto di forza, la conferma di quanto siamo temuti e detestati da un sistema che ci vede come unico pericolo ai suoi affari.
Le persone sempre più oggi pretendono chiarezza, non sopportano quel pappa e ciccia costante tra sigle politiche vecchie, seminuove e nuovissime che fingono di litigare sulla stampa, che li ospita generosamente proprio perchè recitano una invereconda parte in commedia, ma che non mettono minimamente in discussione questo andazzo.
Ed il fatto di non partecipare a questo teatrino della politica rafforza nei cittadini la nostra diversità.
Un' ultima cosa, a 67 anni d'età, e con il mio impegno passato, dall'adolescenza fino a questo quarantennale con il Circolo Miani, ritengo di aver abbondantemente “già dato”.
Il mio carattere può sembrare duro e talvolta insopportabile anche perchè non sopporto l'ignoranza, la disinformazione e l'incapacità di chi si candida a gestire la nostra vita, ed il tempo che mi rimane è sempre meno per sprecarlo in queste situazioni.
Ma voi non dovete fermarvi al carattere, dovete invece domandarvi se posso essere un utile interprete per la soluzione dei problemi di Trieste. E su questo che vi chiedo gentilmente di esprimere il vostro giudizio e dunque di comportarvi di conseguenza.
E domani, domenica 21 febbraio, alle ore 11 all'assemblea pubblica di Trieste Verde nella sede (g.c.) del Circolo Miani in via Valvaura 77 a Trieste, ne avremo una prima verifica, almeno per me importantissima.
E non preoccupatevi, con l'età e le patologie pregresse, sono il primo a pretendere che l'incontro avvenga all'aperto, il meteo lo permette, con tutte le attenzioni del caso.
La Dignità è una cosa che nessuno ci può togliere, solo noi possiamo rinunciarvi.
Maurizio Fogar
Dov’è finita la Ferriera? » Inviato da valmaura il 19 February, 2021 alle 2:11 pm A 80 metri dalle case del quartiere Cavatigozzi Comune di Cremona.
E sì, in un’area che allo stato attuale risulta priva di autorizzazioni, ma per noi triestini non è una novità, migliaia di tonnellate di ferraglie varie prodotte dall’abbattimento degli impianti dell’ex area a caldo dello stabilimento triestino vengono accumulate senza troppi complimenti a poche decine di metri dal centro abitato. Ed anche questo per noi di Trieste e Muggia non è una novità.
Idem dicasi per il silenzio e l’assenza sulla vicenda sollevata dai preoccupati residenti da parte di Comune, Provincia, lì esiste ancora: paese che vai usanze che trovi, e dai soliti organi di controllo a partire dall’Arpa lombarda. E qui siamo alla fotocopia della cronistoria triestina.
Restano un’incognita ed un mistero.
L’incognita riguarda l’Altoforno della Ferriera, vetusto ma funzionante, mentre il secondo spento da anni si reggeva in piedi assemblato con la ruggine ed il fil di ferro. Ovvero se viene semplicemente “tagliato” e smontato per essere altrove riutilizzato oppure se farà la fine di rottame ferroso.
Un quesito non da poco, per le sorti della comunità cremonese, visto il mistero fin ora impenetrabile che circonda la richiesta autorizzativa presentata da Acciaierie Arvedi di aprire un nuovo Centro Siderurgico accanto allo stabilimento esistente a Cremona, dove eventualmente l’altoforno di Trieste potrebbe venire destinato.
Pare impossibile ma tutte le richieste di accesso agli atti avanzate dai “portatori di interesse” (comitati di cittadini, associazioni, ecc.) anche con il supporto di legali non hanno mai ricevuto risposta alcuna, in barba alle leggi esistenti. Ma anche questo per noi qui a Trieste non è una novità ma una consuetudine.
Trieste Verde.
Sei mesi! » Inviato da valmaura il 18 February, 2021 alle 1:26 pm Si, oltre sei mesi ci ha messo il Comune per riaprire il sottopassaggio di piazza Libertà rifatto nuovo ed inaugurato a fine giugno dello scorso anno per essere subitaneamente richiuso per “allagamento” neanche un mese e mezzo dopo.
Altro nastrino, ma della disfatta di un metodo di lavoro, che torna utile per la campagna elettorale, confidando sulla smemoratezza della gente, dell’assenza di opposizioni degne di questo nome e di una stampa meno che decente.
E sentite cosa dichiarava il Podestà allora: “Nuovo sottopasso piazza Libertà, Dipiazza: «Tutto in marmo, telecamere, luci dappertutto. Questi sottopassi sono un fiore all'occhiello”.
Ecco quello che scrivevamo il 2 agosto del 2020 dando notizia dell’accaduto. A Trieste si lavora così. 2 agosto 2020
Inaugurato a fine giugno, in ritardo, il nuovo sottopassaggio pedonale che porta alla Stazione ferroviaria, è già chiuso per “allagamento”.
Ora a parte che in città non c’è stata alcuna alluvione e le piogge la hanno quasi risparmiata, ma in un cantiere costato oltre 5 milioni di euro per rifare la viabilità di una piazza Libertà che andava benissimo com’era, che alla prima pioggia degna di questo nome si allaghi il nuovo manufatto per “guasto alle pompe” a quanto è dato di conoscere, mentre non si conosce il nome della ditta esecutrice dei lavori, né il suo costo, né il nome del tecnico che li avrebbe controllati, è sconsolante.
Sconsolante si, ma assolutamente in linea con la tradizione dei soldi pubblici, cioè nostri, buttati quanto invece negati ad altre e più cogenti priorità: l’emergenza povertà è la prima di una lunga lista che ci viene in mente.
La casistica è lunga assai e pertanto ci terremo stretti nell’elenco: si va dai bidoni, di nome e di fatto, a scomparsa di piazza della Borsa (un milioncino di euri), al Tram elettrico di via Mazzini, al rifacimento del Teatro Rossetti (lì si veleggia sui 5 e passa milioni), al Ponte Curto, da cui il nome, al Tram di Opicina (abbiamo perso il conto dei milioni), alla fu Piscina Terapeutica, nata e crollata nel giro di dieci anni, alla ex Caserma di Roiano, abbattuta, meravigliosi alberi per primi, due anni orsono e trasformata in discarica di laterizi, per finire con un tocco di comicità, con il Vate corto, ovvero con il piastrellone posto in fretta e furia sotto la sfortunata statua.
Ma lasciamo ai lettori arricchire l’elenco.
Che a pagare, tanto non sono lorsignori ma i triestini. Che nella foto ieri l’altro “tagliavano il nastro” in Porto Vecchio, che Iddio ce la mandi buona.
Teodor per Trieste Verde. Lavori in Ponterosso. » Inviato da valmaura il 17 February, 2021 alle 3:28 pm Tempi a parte il cantiere sul Canale di Ponterosso sembra una fotocopia del Tram di Opicina.
Nell’arco di tre giorni prima volano in mare due container per i lavori e poi “scoprono” che le palafitte metalliche per gli sbarramenti non si possono impiantare sul fondale causa una vasta presenza rocciosa.
Ora bastava leggere il bollettino meteo che annunciava in anticipo l’arrivo di forte Bora su Trieste per magari fissare a terra i due container, non ci voleva Leonardo Da Vinci per capirlo, e forse bastava fare un rapido carotaggio subacqueo per scoprire la presenza di roccia sul fondo PRIMA di iniziare a fissare i pali e non dopo.
Ma dove li scelgono i tecnici qui a Trieste, al concorso per MasterChef?
E la chiamano “P O T A T U R A” » Inviato da valmaura il 16 February, 2021 alle 2:32 pm In corso a Trieste zona San Luigi sopra Orto Botanico. I divieti di sosta sono comunali come le ordinanze appiccicate sul retro, ma che sia opera del Comune o dell'Ater poco importa che è stessa ciccia politica.
Alcuni residenti sono stamane scesi in strada per salvare il salvabile ma la ditta di tagliaboschi non si è vista.
Certo fare la Croce Rossa è utile e lo facciamo volentieri da anni, noi, gli altri: politici di ogni colore e “ambientalisti più o meno verdini” mai pervenuti.
Ma il problema è intervenire a “babbo vivo”, ovvero a monte, impedendo questi scempi che hanno tappezzato la nostra città, e l'altopiano, in questi anni di gestione Cosolini-Dipiazza.
Il problema è far rispettare le leggi oggi disattese o spudoratamente violate come quella sull'obbligo per il Comune di impiantare un nuovo albero per ogni neonato registrato all'anagrafe (vedi nostra denuncia in Procura), o di applicare le norme che lo stesso comune si è dato (vedi Regolamento sul Verde), rimaste lettera morta.
Per fare ciò esiste un unico modo legale: eleggere in Comune alle prossime amministrative una forte rappresentanza di Trieste Verde. Tertium non datur, dicevano i latini.
Poi scegliete voi se venire e partecipare all'assemblea costituente di Trieste Verde, domenica 21 febbraio, questa prossima domenica, alle ore 11, in via Valmaura 77 a Trieste presso la sede (g.c.) del Circolo Miani.
Perchè è proprio vero che ognuno, anche se non se ne rende conto, è padrone del proprio destino.
Le foto degli alberi abbattuti sulla pagina Facebook Circolo Miani. |
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