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Circolo Miani » News Correnti » Page 11

Il corteo di ieri cosa ci dice?

» Inviato da valmaura il 4 September, 2022 alle 11:09 am

Le tante migliaia di persone che hanno partecipato alla manifestazione di ieri che prendeva spunto dalle crisi artificiali provocate dalle proprietΰ Wartsila e Flex, per pura aviditΰ: usiamolo questo termine, hanno posto una domanda fondamentale.
Ovvero che la questione lavoro e stato sociale devono essere le prioritΰ della politica e delle istituzioni, dai comuni al parlamento.
Bene hanno fatto i sindaci ad essere presenti con la fascia tricolore e due dei quali, Trieste e Muggia, a farsi accompagnare dal Gonfalone municipale, mentre spiccava l'assenza del gonfalone del comune di Dolina-San Dorligo dove la Wartsila ha sede. E su questo rivendichiamo il merito di averlo sollecitato pubblicamente da settimane.
Ma i 15mila o 12mila che siano stati conteggiati, restano la piω affollata partecipazione da decenni a Trieste.
La questione lavoro a Trieste, e non solo, pone il problema della presenza industriale sul territorio, che non si vive di sola “movida”, e di contratti di lavoro dignitosi, mentre oggi qui come altrove trionfa il lavoro “povero”. E qui si apre il tasto dolente della impreparazione e dell'inadeguatezza di gran parte dei politici, e degli amministratori, ad affrontare e programmare la questione.
Qui si vive alla giornata, anche per la pochezza di interlocutori sindacali ed imprenditoriali.
Si sfruttano al massimo le “esternalizzazioni” condannando migliaia di persone ad un lavoro precario e sottopagato, in media 4 euro all'ora per una media di 600 euro mensili.
Si vive su iniziative estemporanee: dall'Ovovia al parco del Mare, Morto, ed i provvedimenti adottati nel welfare, a Trieste come a Muggia, sono palesemente insufficienti e sottodimensionati.
Invece di correre dietro al turismo “mordi e fuggi” ed alla giungla dei pubblici esercizi, non si pensa minimamente a programmare un piano di interventi per il risanamento urbanistico e sociale dei tanti quartieri della cittΰ abbandonati da decenni, che pure sarebbero una risposta al rilancio occupazionale nell'edilizia e nei servizi.
Ecco se non si comprende la muta ma corale ed emozionale richiesta posta ieri dalle migliaia di persone in corteo si condanna la cittΰ a rivivere purtroppo in futuro le imprese banditesche di una imprenditoria da rapina, comunque si chiami.
Maurizio Fogar



Barcolana “eco”, garantisce la SIOT.

» Inviato da valmaura il 4 September, 2022 alle 11:08 am

"L'approccio "eco". Il messaggio che anche questa volta Barcolana vuole lanciare θ quello di una sensibilizzazione al risparmio energetico».
Ed inoltre: “Una regata speciale, maxi, riservata alle imbarcazioni di oltre 16 metri di lunghezza: quindi una novitΰ assoluta per Trieste.”
Nella foto le concorrenti Siot scaldano i motori.



Anche noi diamo i numeri.

» Inviato da valmaura il 2 September, 2022 alle 1:54 pm

E sono 7.225 le persone che hanno messo “Mi Piace” alle nostre Pagine, di cui 5.591 a quella Circolo Miani. A questi vanno poi aggiunte ulteriori 300 persone che si limitano a “seguirle”.
La media delle “persone raggiunte” ogni 28 giorni, e solo per la pagina Circolo Miani, θ, secondo i report ufficiali di Facebook: 25mila ma, attenzione, vengono conteggiati solo gli “utenti unici”, come spiega l'assistenza del Social. Ovvero se un utente torna a leggere piω articoli o post, viene conteggiato una sola volta come “persona raggiunta”. Un marchingegno diabolico ma che spiega la discrepanza tra la media dei nostri dati (circa ottantamila persone raggiunte sommando le cifre che compaiono sotto ogni Post per 28 giorni) con i numeri “ufficiali” fornitici da Facebook.
Tutto sommato abbiamo una discreta penetrazione nell'opinione pubblica, soprattutto se confrontata con i dati di vendita della stampa locale.
Ma come facilmente comprenderete non ci appaga e pertanto insistiamo nel chiedere la vostra collaborazione per invitare i vostri contatti, i vostri “amici” su Facebook, ad aggiungere i loro “Mi Piace” alla Pagina, che poi θ l'unico modo per aumentare la diffusione delle nostre notizie sul Social.
Poichθ noi operiamo in pauperitΰ e per scelta abbiamo rinunciato dal 2007 ad ogni contributo pubblico per non essere condizionati o peggio ricattati da questo sistema politico, e viviamo solo sull'autofinanziamento, con due sedi da assicurare alle nostre iniziative, non ci stancheremo mai dall'invitarvi a destinare il vostro, e magari di altri amici, 5 X 1000 al Circolo Miani, costa solo il tempo di una firma come spieghiamo sotto.
Destina il tuo 5 X 1000 al Circolo Miani scrivendo il Codice Fiscale 90012740321 nella apposita casella delle associazioni di volontariato sulla tua dichiarazione dei redditi, qualunque essa sia.
Buona lettura
Maurizio Fogar
La foto la dedichiamo ad una nostra amica che a Trieste era di casa al Circolo Miani.



Ma come fanno i Triestini ….

» Inviato da valmaura il 2 September, 2022 alle 11:56 am

A sopportare simili servizi sanitari: ospedali con i letti in corridoio ed in soggiorno e pronto soccorsi perennemente al collasso, prestazioni e visite specialistiche assolutamente normali rinviate di semestri con precedenza alla sanitΰ privata, Distretti territoriali inesistenti che non riescono nemmeno a far riaprire gli ambulatori per i prelievi. E' ovvio che l'assommarsi dell'emergenza Covid-19, per chi ci crede e anche muore, a questo stato di cose ha prodotto i ben noti disastri.
Questi da anni hanno sistematicamente smantellato la sanitΰ pubblica giuliana, tagliato i posti letto, ridotto il personale, tolto risorse al territorio e ciς nonostante, grazie soprattutto a “scienza e coscienza” di medici e personale, Trieste puς contare ancora su alcune eccellenze sanitarie, a partire da quella Cardiologia fondata da Fulvio Camerini.
Ma chi sono i “questi”?
Formalmente i vertici “tecnici” delle Aziende Sanitarie, che hanno cambiato nome ad ogni riforma peggiorativa, sostanzialmente i politici regionali e locali, e di tutti i colori sia bene inteso.
Ad ogni cambio di maggioranza infatti la Regione applica quello che in inglese si chiama spoil system, ovvero piazzare nei posti dirigenziali persone di fiducia, si definiscono spudoratamente di “area”, della maggioranza partitica che in quel momento governa.
E siccome le “riforme” hanno prodotto questi risultati che tutti noi proviamo sulla nostra pelle quando abbiamo bisogno di una qualsiasi prestazione sanitaria, l'unica novitΰ θ consistita nel cambiare nome (ora Asugi, prima Ass triestina, e cosμ via fino ad arrivare indietro nel tempo a Ospedali Riuniti), ma il core business dei "riformatori" era attratto soprattutto dal rendere granitico il controllo politico, anche tenendo conto che quasi il 60% del bilancio regionale θ riservato alle spese sanitarie: insomma “piatto ricco mi ci ficco”.
L'ultimo vertice, quello dell'Asugi, θ il prodotto perfetto, in negativo, di questo sistema.
Ci sono poi tre questioni che gridano vendetta.
Il cantiere infinito dell'Ospedale di Cattinara, nato superato e sfondando ogni preventivo di spesa dopo ventidue anni di progetti e lavori anche con note di scandalosa incapacitΰ: essendo Torri gli ascensori sono fondamentali e cosa ti combinano? Quando li ordinano si accorgono che non possono montarli, che le colonne sono piω piccole delle cabine, e via rifacendo e spendendo, tanto paghiamo noi, mica loro.
Per restare in media, venti anni data anche il progetto di rifacimento dell'ospedale, quello del cantiere bloccato da 18 mesi, dopo aver perς sventrato senza ragione cinque piani di una delle due Torri che poi di corsa hanno dovuto rattoppare con una barcata di milioni per il Covid-19.
Seconda questione il trasferimento del Burlo Garofalo, un ospedale pediatrico che negli anni Sessanta e Settanta era un'eccellenza che tutto il Mondo ci invidiava ed usava, da allora ha subito un costante e progressivo declassamento e non solo strutturale. L'opportunitΰ di mantenerlo nella sua sede naturale in cittΰ potenziandolo ed allargandolo si presentς in occasione della chiusura del prospiciente ex ospedale infettivi della Maddalena. Ed invece no, con una spesa doppia se ne decise il trasferimento a Cattinara., a spese della Pineta. Ma forse proprio per questo.
Terza ed ultima questione. La sanitΰ pubblica θ pagata con i soldi dei Triestini, il Sindaco per legge, e dal 1934, θ pure l'Ufficiale Sanitario del Comune ma negli ultimi decenni tutti i sindaci ed i politici locali hanno accuratamente evitato di assumersi responsabilitΰ e rivendicare il ruolo sostanziale di tutela della salute dei triestini, intesi come provincia, assistendo a queste disgraziate vicende come semplici spettatori. Tanto se stanno male mica fanno fila e trafila.
Ecco, ma come fanno i Triestini a sopportare ed accettare passivamente da anni ed anni questa situazione che li riguarda, eccome, quando hanno necessitΰ e bisogno di assistenza e cure sanitarie?
Si certo, inondavano in passato di lettere sdegnate giornali e televisioni, quando questi esistevano e non erano le voci dei padroni politici ed affaristici, ora si sfogano sui “Social”. Mugugnano al bar, ma tranquilli torneranno a votare, come sempre, anche se molti, piω della metΰ, hanno sepolto la tessera elettorale, i soliti partiti.
Ecco come fanno.
Ps: Articolo del 25 settembre 2020: θ cambiato qualcosa?



A Trieste ci vuole il Servizio veterinario gratuito.

» Inviato da valmaura il 2 September, 2022 alle 11:54 am

Partiamo dai dati ufficiali: quasi 25mila cani registrati all'anagrafe comunale, ed almeno a Muggia e presumiamo nel resto della provincia i dati sono similari in proporzione ai residenti.
Un quarto delle famiglie, dati Istat, sopravvive in povertΰ assoluta o relativa.
Sulla stampa locale ieri la notizia che con il rifacimento della farmacia comunale in piazza Oberdan il Comune intende aprile una clinica-ambulatorio veterinario ove praticare prestazioni a prezzi “contenuti”.
Ma per quanto “popolari” siano queste tariffe sono sempre irraggiungibili per chi campa con meno di 800 euro mensili e che si trova nelle impossibilitΰ economica di dare la giusta assistenza al compagno a quattro zampe, cane o gatto che sia.
Mesi e mesi addietro in Consiglio comunale a Muggia Maurizio Fogar, dopo aver sentito positivamente il dipartimento Asugi che si occupa del Servizio Veterinario, aveva proposto una mozione in cui si impegnava quella Amministrazione comunale a favorire appunto l'apertura di un centro per l'assistenza gratuita (interventi, terapie e cure farmacologiche), assieme proprio ad Asugi, degli animali d'affezione i cui proprietari avessero un Isee inferiore ai 10mila euro.
La mozione era stata respinta a maggioranza con il voto contrario del Sindaco Polidori e del centrodestra.
Due mesi dopo, accortosi che la questione “animali” intercetta il favore di gran parte dell'opinione pubblica, d'altronde i numeri parlano da soli, Polidori si inventς di sana pianta una nuova delega assessorile, quella per “il benessere animale”, nei cui compiti perς non una riga θ riservata alla loro salute e cura.
Nel Comune di Trieste, grazie alla presenza dell'assessore Lobianco, noto zoofilo, la situazione θ in partenza diversa. Ed allora realizzi lui questa gratuitΰ per reddito e faccia da apripista anche per i comuni poco sensibili della provincia.
Quando si parla di Welfare, di stato sociale e si incentivano le campagne di adozione degli animali meno fortunati, garantire questa opportunitΰ a tutti θ fondamentale, e non costa poi molto anche per la continua scoperta nei bilanci comunali di “tesoretti” inutilizzati.




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