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'L'Eco della Serva'
Fatti e misfatti della settimana

Laminatoio a caldo e “giornalismo” a freddo.
Le sorprese della censura talvolta sono anche divertenti. ..
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Trieste Verde. A cosa diciamo no!
Dicemmo no alla progettata Centrale a Carbone nel Vallone di Muggia, battaglia vinta..
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*Ferriera: le analisi della procura
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Circolo Miani » News Correnti » Page 107

Cari amici e lettori vi scrivo ….. Maurizio Fogar

» Inviato da valmaura il 4 July, 2021 alle 12:28 pm

Dopo un timido segnale di apertura nei confronti delle iniziative del Circolo Miani e di Trieste Verde, appena abbiamo toccato temi che coinvolgono interessi economici forti, con la politica a questi asservita, è subito riscattata la censura totale da parte di quelli che, con una faccia di bronzo da far impallidire le due statue di Riace, si definiscono giornali e televisioni, private e pubbliche.
Lasciamo perdere il fatto che questi sopravvivono con le generose sovvenzioni elargite dalla Stato, pagate ovviamente con i nostri soldi, e con un canone-tassa obbligatorio.
Ma questi stanno né più né meno truccando le prossime elezioni, a favore di quel tavolo di bari che sono tutti gli altri partiti vecchi e nuovi, che ovviamente perculando democrazia e libertà ben si guardano di aprire bocca contenti di sfruttare la possibilità di cancellare un concorrente, e negando all'opinione pubblica la libertà di scegliere nell'urna chi votare.
Ne siamo abituati: per venti e passa anni abbiamo già vissuto questa situazione, a partire dalla questione Ferriera che noi, unici, nel 1998, avevamo sollevato e combattuto.
In quella sceneggiata di bassissimo livello che contraddistingue la campagna elettorale e la propaganda di tutti gli altri e che potete verificare di persona su questa stampa, mai si parla nel merito dei problemi, che d'altronde non conoscono se non forse per averne letto distrattamente qualcosa sulle nostre pagine, che i Triestini intesi come provincia da troppo tempo sono costretti a vivere, e tanto meno mai si propongono soluzioni concrete e fattibili. Si fanno i soliti tour nei quartieri, come ad ogni elezione, si “ascolta” cose che un politico che chiede il voto dovrebbe invece conoscere a menadito, si allestiscono banchetti referendari o per far dimettere ministri, che con i compiti del Comune ci azzeccano nulla, si parla genericamente di “futuro sostenibile”, quando è il presente per moltissimi ad essere insostenibile, e di “sviluppo Green”, che fa tanto moda soprattutto sui ceppi degli alberi tagliati a bizzeffe e sul verde degradato ed abbandonato. Eppoi vuoi mettere il giochino di cui più amano parlare: le alleanze, gli accordicchi tra questo e quel partito, tra questo e quel cespuglio.
E questa stampa, televisioni in testa, a questo dà voce, a questi circoscrive il campo della futura scelta politica per gli elettori, salvo poi domandarsi con l'espressione della bocca a “culo di gallina”, di come mai sempre più cittadini, a Trieste oramai stabilmente oltre il 50%, non siano andati a votare.
Come difenderci e difendere la nostra comunità in questa situazione che si protrarrà, statene certi, fino ad ottobre per lo meno.
Innanzitutto non acquistando i giornali locali: in fin dei conti per le pochissime notiziole che ci servono, a partire dai necrologi e dalle pubblicazioni di matrimonio, possiamo leggerli nel tempo che impieghiamo a mescolare lo zucchero nella tazzina, sfogliandoli sorseggiando un buon caffè, che costa di meno ed almeno ci tira su. E disertando quei ring per pugili suonati che sono gli abusati dibattiti televisivi, o simili trasmissioni narcotizzanti che vedono protagonista la solita compagnia di giro.
Poi aumentando la diffusione e la tiratura delle notizie e delle informazioni che dalle nostre pagine sul social Facebook, gratuitamente, cerchiamo faticosamente di fornire: per farlo è sufficiente che vi sforziate, senza sudare, di mettere il vostro “Mi Piace” non solo ai singoli articoli, ma alla Pagina, diffondiate i Post pubblicati, ed invitiate amici e contatti a fare altrettanto.
Questo è uno dei modi per battere silenzi (vedi questione dragaggi ad esempio) e censure, e vi assicuro che a lorsignori fa venire acidità di stomaco, l'altro è seguire la strada tante volte battuta in questi anni, e che con innegabile successo abbiamo riproposto a Muggia, ovvero impegnarsi volontariamente a distribuire volantini informativi casa per casa, per le strade, le piazze ed i mercati, utilissimo sistema per scambiare pure opinioni a viva voce con i nostri concittadini.
Sarà forse tanticchia faticoso, soprattutto con il caldo, ma anche entusiasmante per recuperare un contatto umano, per sentirsi tutt'uno con la nostra comunità, e soprattutto per la convinzione di difendere la nostra vita, la nostra salute, i nostri interessi ed il futuro di questa terra.
Se uno non sente la necessità di impegnarsi in questo allora, spiace riconoscerlo, è un essere umano senza orgoglio e dignità: un suddito non un cittadino.
Buona domenica dal Circolo Miani e da Trieste Verde.



Un esempio da imitare.

» Inviato da valmaura il 4 July, 2021 alle 12:25 pm

Monfalcone: non nutriamo alcuna particolare simpatia per le posizioni che frequentemente il sindaco di quella città ha espresso in passato, anche se le riconosciamo volentieri che durante l'emergenza pandemica è sempre stata presente in Municipio, molto ma molto di più, tanto per fare un nome, del sindaco di Trieste.
Ma sulla questione della tutela ambientale, della salute e del territorio tanto di cappello per quello che sta facendo.
Ha schierato il Comune contro la riconversione della Centrale elettrica A2A, dal carbone al gas Metano, denunciando con perfetta ragione, che non si può definirla una “decarbonizzazione”, perchè nei fatti si passa dalla padella alla brace, per le copiose emissioni di Co2, ovvero di Anidride Carbonica, e quando i residenti di un quartiere della città vicino alla Centrale hanno giustamente protestato, è corsa ad incontrarli strada per strada (forse a Muggia fischieranno le orecchie a tanti politici), e si è dichiarata con loro solidale.
L'altro giorno è ritornata sul tema, non mollando di un millimetro, nonostante il patron politico del suo partito (Fedriga) abbia schierato la Regione a favore di A2A, e sulla stampa: “Il dibattito sulla centrale A2A, Cisint ai sindaci: Uniamoci per un futuro alternativo” E poi: “Dobbiamo essere uniti per i nostri cittadini, il lavoro, la salute ed il territorio. Dobbiamo avere una visione alta, all’insegna della sostenibilità e di uno sviluppo che, come stiamo dimostrando, a Monfalcone è ben altro: rispetto al progetto di riconversione della centrale termoelettrica nell’impianto a gas, il Comune ha fornito contributi importanti, approfonditi e puntuali per sostenere la contrarietà alla realizzazione del nuovo impianto. Salute e lavoro devono andare di pari passo. Vogliamo guardare oltre.”
Ecco sarebbe stato sufficiente che i nostri quattro amministratori invece di firmare a scatola chiusa quel famigerato Protocollo d'Intesa di entusiastica adesione ad un progetto fantasma di Laminatoio a Caldo con forni a gas metano, avessero imitato il Sindaco di Monfalcone ed avessero detto e fatto almeno la metà delle cose che lei ha detto e fatto.
Trieste Verde.



Muggia. Un bellissimo incontro.

» Inviato da valmaura il 4 July, 2021 alle 12:24 pm

Più di 80 persone hanno voluto partecipare, diversi hanno preso la parola, all'incontro promosso ieri dal Comitato Noghere-Muggia, in collaborazione con il Circolo Miani, ai Giardini Europa di Muggia.
Francamente i muggesani non smettono mai di stupire positivamente. Quando la politica si trasforma in un pubblico esercizio di democrazia, al servizio dei cittadini ed in uno strumento utile al benessere della comunità, le persone partecipano. E senza i rituali ed i segreti, “obblighi di riservatezza” li definiscono in quel famigerato protocollo votato e sottoscritto pure dal Comune di Muggia, di questa politica malata e distante anni luce dai problemi e dalle aspettative della comunità.
Ieri si è formato un gruppo provvisorio di una quindicina di persone che entro venerdì 16 luglio, secondo incontro pubblico ed aperto, sempre alle ore 18 e sempre ai Giardini Europa di via Roma a Muggia, presenterà una “lista della spesa” delle priorità concrete che il nuovo Consiglio Comunale che uscirà dalle prossime elezioni amministrative di ottobre dovrà affrontare e risolvere in tempi certi. Programma che sarà sottoposto al vaglio dei partecipanti del prossimo incontro per tutte le critiche o integrazioni opportune. Oltre ad assumere l'impegno di non cambiare l'attuale Piano regolatore comunale che vincola oltre metà dell'area delle Noghere destinata a questo progetto fantasma di Laminatoio a Caldo, a zona commerciale e verde. Ponendo così fine alla questione che tanta apprensione e giustificata preoccupazione sta sollevando tra i residenti a Muggia. E ad esaminare metodi e proposte alternative per incentivare nuove occasioni imprenditoriali, di media-piccola dimensione, totalmente compatibili con il territorio, in grado di offrire uno sviluppo del lavoro e dell'occupazione.
Nel frattempo si è pensato di cominciare ad individuare i nominativi e le disponibilità dei cittadini a candidarsi per i 21 posti di consigliere comunale ed alla carica di Sindaco. Si è stabilito che essi saranno paritariamente, meno uno ovviamente, divisi tra donne e uomini per dare concreta applicazione alla parità di genere nei fatti e non solo a parole.
Una proposta embrionale di nome e logo del nuovo soggetto civico è stato presentato, e sarà motivo di valutazione ed approvazione futura, e ne trovate lo bozza qui sotto.
La totale assenza di una copertura informativa da parte della stampa e delle televisioni non ci sorprende, anzi, è l'ulteriore conferma del loro asservimento a questo sistema di politica ed affari, e della verticale perdita di credibilità di un giornalismo d'accatto.
Altro non resta che augurare un buon e proficuo lavoro che implacabilmente discuteremo Venerdì 16 luglio alle ore 18, sempre ai Giardini Europa di Muggia.



C'è Teatro e teatri.

» Inviato da valmaura il 3 July, 2021 alle 10:43 am

Si riaccende la questione della Sala Tripcovich, giù-su, come fosse questione privata di Dipiazza, la sua “guerra” l'ha definita, e mai come in questo caso vale il motto reso famoso dal Maggio Parigino nel 1968: quando il dito indica la Luna, l'imbecille guarda il dito.
Non hanno uno straccio di idea sul cosa fare del resto del piazzale, e prima pensano a mettersi le scarpe e dopo le calze.
Mentre chissà perchè di altri due teatri-Auditorium non parlano mai.
Ed allora offriamo noi un contributo al dibattito e un po' di fosforo alla memoria di questa banda di sprovveduti politicanti.
A Trieste esiste un Teatro chiuso esattamente dopo essere stato ammodernato e confortevolmente arredato perchè l'uscita di sicurezza era pure usabile come ingresso dell'abitazione riservata al Questore. Avrete a questo punto capito che parliamo del Teatro Auditorium in via-piazza Tor Bandena. Di lui si sono perse le tracce da alcuni decenni, ma sta sempre lì, in pieno centro ed è stato in passato sporadicamente usato dal Teatro Stabile come sede di prove o guardaroba-magazzino. Dopo essere stato per anni la sala teatrale e convegni più prestigiosa di Trieste.
Rimetterci mano, no? Per riaprirlo alla città magari risolvendo l'intoppo burocratico che ne ha determinato la chiusura forzata.
Poi c'è un altro Auditorium-Teatro di cui proprio stampa e televisioni non vogliono parlarne, nonostante la ventennale battaglia sul territorio e nella Settima Circoscrizione, condotta dal Circolo Miani e dai suoi eletti. Si tratta poi dell'unico spazio pubblico di socialità esistente in una larga porzione del nostro territorio, particolarmente carente, e privo di luoghi di aggregazione per i cittadini, e vale per tutta Trieste.
Fu pensato, costruito e pagato con i nostri soldi dall'allora Iacp, oggi Ater, nell'orrido complessone di cemento armato modello Vallo Atlantico del Serpentone di via Valmaura dove hanno costretto a vivere 1500 persone.
E' stato pretestuosamente chiuso nel 2000 e poi, incredibile a vedersi, è stato murato vivo dall'Asugi con i cui uffici confina, che ne ha pure nascosto in strada le entrate sprangandole con lastroni di ferro saldati. Lui è dentro: disponibile ad ospitare incontri ed assemblee, concerti e quant'altro con i suoi 300 posti ed il grande atrio-foyer, murato pure lui.
Ma di questo, lo ripetiamo, stampa e televisioni non vogliono proprio parlarne nonostante tutti i nostri recenti tentativi, sfociati pure in un esposto-denuncia in Procura, oltre al danno erariale causato alla comunità.
Forse sarebbe il caso di fare un referendum sull'abbattere o meno questa politica, perniciosa oltre ogni dove, ed incapace di risolvere alcunchè.
Com'è quella barzelletta elettorale dell'ascolto del territorio e della rinascita delle periferie?
Trieste Verde.



Malasanità, la magistratura da torto al vertice Asugi. Riccardi: questo (Poggiana) me lo cacci!

» Inviato da valmaura il 3 July, 2021 alle 10:40 am

Sembra passare come un incidente di percorso un fatto che è invece clamoroso.
Il Tribunale di Trieste, su stessa richiesta della Pubblica accusa, ha archiviato le querele presentate da Poggiana, direttore Asugi, nei confronti di Laura Stabile, senatrice e primario medico, e Walter Zalukar, consigliere regionale e medico già direttore del Pronto Soccorso, riconoscendo che i due medici avevano scritto e detto il vero nelle critiche pubbliche rivolte ai vertici Asugi per la gestione dell'emergenza Covid, e dunque non c'era diffamazione alcuna, come pretendeva il Poggiana.
Siccome analoghe osservazioni le avevamo scritte e riscritte anche su queste nostre pagine, in piena sintonia con i due “querelati”, ora si pone un problema che in qualunque civile paese sarebbe già stato affrontato e risolto con un tratto di penna ed una firma, quella dell'assessore regionale alla sanità che ha partorito l'infausta nomina di Poggiana per Trieste.
L'immediata rimozione dall'incarico di direttore Asugi e la sua sostituzione.
E non solo per questo importante specifico caso ospedaliero, a cui va associata l'incapacità di prevenire e frenare la strage di anziani nelle case di riposo, comunali e convenzionate, tutte però sottoposte alle direttive sanitarie ed al controllo di Asugi, alla invereconda barzelletta della nave Lazzaretto fantasma, e prima ancora per aver sostenuto sulla stampa, testuale, che “Il Pronto Soccorso di Cattinara sta bene così com'è”.
Non farlo per le ragioni di lottizzazione politica che tutti conoscono in Regione, significa assumersi e condividere appieno queste gravi responsabilità.
Trieste Verde.




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