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Circolo Miani » News Correnti » Page 105 Due paroline ai giardinieri nostrani. » Inviato da valmaura il 16 May, 2021 alle 12:42 pm Quando e come potare il Platano. Ai nostri saputelli che ci insultano sdegnati, consigliamo vivamente per il nostro bene, ed i nostri soldi, di dedicarsi ad altre attivitΰ lavorative, tipo i necrofori, che meno toccano i nostri alberi meno danni fanno alla nostra comunitΰ che li paga.
Idem dicasi a quelli che in Comune, ma anche l'Ater non scherza, si fregiano del sonante titolo di tecnici ambientali o peggio ancora dirigono il verde pubblico.
Prima elementare norma, e non occorreva consultare i nostri esperti universitari di botanica ed agronomia forestale, per saperlo.
Il periodo ideale per potare la chioma di un Platano θ quello compreso tra ottobre e febbraio.
Capito? Non ad aprile o peggio maggio a gemmatura inoltrata!
Poi: Conseguenze della capitozzatura su un platano. Oltre a costituire veicolo per infezioni fungine, l'asportazione di parte di grandi branche, finchι la pianta θ vigorosa, provoca la schiusura di numerose gemme dormienti nella zona prossima al taglio. I rami che si originano da queste entrano in concorrenza tra loro e si sviluppano senza un saldo ancoraggio.
Inoltre: Platano in forma obbligata. Il corretto intervento di potatura, ripetuto ogni anno in inverno, consiste in un diradamento dei nuovi rami sviluppati l'estate precedente. Vengono tagliati alla base tutti i nuovi rami deboli. Dei restanti se ne seleziona un limitato numero (da 3 a 6 in genere) per ogni branca principale.
Corretta operazione di diradamento e cimatura di rami in platano con la tecnica del «taglio di ritorno». E' stata effettuata l'asportazione di tutti i rami piω deboli e di parte di quelli troppo vigorosi, alleggerendo la chioma in modo equilibrato e non privando nessun prolungamento di branca della gemma terminale.
Chiaro?
Ed ora passiamo ai pupoli.
Nella prima foto un lavoro da scannagatti eseguito molto fuori tempo massimo a Trieste.
Nelle altre due il modo corretto di operare.
Trieste Verde.
Ps: per le foto si rimanda alla pagina Circolo Miani su Facebook. Giardino piazza Carlo Alberto. Parole, parole, parole
.. » Inviato da valmaura il 15 May, 2021 alle 1:56 pm Mesi e mesi orsono Lodi e Polli annunciavano all'unisono centinaia di migliaia di euro comunali per l'urgente lavoro di manutenzione del giardino di Piazza Carlo Alberto, abbandonato al degrado totale da anni, probabilmente perchθ pressate dalle migliaia e migliaia di lettori che avevano visto i nostri servizi, anche fotografici.
Abbiamo voluto tornarci a poche ore di distanza dall'incontro pubblico di domani, sabato, alle ore 11 con ritrovo alla Baita in legno di viale Romolo Gessi, dinanzi alla gelateria Viti ed al bar Ariston, promosso da Trieste Verde, muniti di ombrelli che non si sa mai, e non θ stato grande sforzo visto che abitiamo in zona, per verificarne lo status.
La risposta alle balle ed alle insultanti promesse elettorali di questa politica, che nessuno ha mosso dito e fatto concretamente qualcosa, la trovate nelle foto di oggi qui sotto.
Esse descrivono una situazione vergognosa, transenne sfasciate e buttate nel verde, reti di recinzione degli impianti sportivi sbrecciate ed a pezzi, la promenade dei Glicini parla da sola. Insomma una vergogna a cielo aperto.
Ma mandiamoli a casa, cosμ forse cureranno almeno le piante del loro balcone, sempre che ne abbiano e soprattutto sopravvivano a questi pollici neri. Giardini e verde. La veritΰ fa male. » Inviato da valmaura il 13 May, 2021 alle 12:40 pm Questo sabato 15 maggio, sempre alle ore 11, l'incontro promosso da Trieste Verde sarΰ errante, ovvero si svolgerΰ nel quartiere di San Vito, e piω precisamente nella piω vasta area verde e parco giochi del rione, in viale Romolo Gessi. Ritrovo difronte alla baita in legno tra la gelateria Viti ed il bar Ariston, muniti di ombrello che non si sa mai.
Offriremo una plastica dimostrazione e testimonianza di come in questi cinque anni θ stata esercitata la decantata manutenzione da campagna elettorale in una zona centrale e molto frequentata e non solo dai residenti. Villa Haggiconsta a parte, si intende.
Anticipiamo subito che quello che vedrete θ frutto dell'incuria e dell'abbandono, al pari dei giardini di Piazza Carlo Alberto e piazzale Rosmini, come del bel edificio della ex scuola elementare De Amicis in via Combi, almeno quinquennale, e nonostante le tante denunce pubbliche e le segnalazioni dei residenti.
Tutte rimaste inevase e senza risposta pratica alcuna. Ma allora non si era in campagna elettorale.
Ci auguriamo una adeguata copertura di stampa e televisioni, sia pure in assenza di podestΰ ed assessori. Che il colpo d'occhio non manca.
Ne anticipiamo alcuni squarci.
La galleria fotografica sulla Pagina Circolo Miani di Facebook. Insopportabili quanto inquietanti silenzi. » Inviato da valmaura il 12 May, 2021 alle 2:16 pm A Trieste sono annunciate due imponenti operazioni finanziare per due investimenti privati che perς, com'θ strana abitudine in questo nostro Belpaese, contemplano altrettanto consistenti investimenti di denaro pubblico, cioθ nostro.
Ci riferiamo a quello in avanzato stato di elaborazione nella zona una volta occupata dalla Ferriera, ed a quello finora oggetto solo di mirabolanti annunci della nuova acciaieria alle Noghere.
Su ambodue grava una cappa di sostanziale inquietante silenzio che oltre alle dichiarazioni di facciata non permette all'opinione pubblica, ed alla nostra comunitΰ che ci abita e vive attorno, di avere quei chiarimenti indispensabili, quelle rassicurazioni non generiche ma reali, sui rischi insiti a queste imprese.
Parlare per le Noghere di basso impatto ambientale non significa nulla e soprattutto se a dirlo θ questa politica che per oltre venti anni ci ha raccontato che l'aria di Servola θ pulita e la Ferriera non nuoce alla salute.
Sulla questione dei dragaggi a mare nel Vallone di Muggia, i cui fondali specie nell'area prospiciente la Ferriera sono fatti da decine di metri di fanghi tossici stratificati, e sui terreni dove non c'θ centimetro in superficie ed in profonditΰ che non sia pregno dei peggiori inquinanti cancerogeni che esistano al mondo, silenzio, pressapochismo e faciloneria sono gli atteggiamenti finora emersi da parte di chi dovrebbe metterci mano (dalla societΰ proprietaria anche della Piattaforma Logistica Scalo Legnami all'Autoritΰ Portuale).
E se pensano di cavarsela con il solito ritornello dell'Arpa, che cosμ buona prova ha dato anche sulla vigilanza a babbo morto negli abbattimenti in corso nell'ex area a caldo, si sbagliano di grosso, e se ne accorgeranno.
Sulla ventilata acciaieria alle Noghere, per ora poco piω di una ipotesi, mettano subito sul tavolo le carte, sempre che esistano e che le abbiano.
Il basso impatto ambientale a cosa si riferisce e come lo hanno quantificato?
Il supposto Laminatoio a caldo che forni avrΰ in uso? E l'eventuale inquinamento acustico che misure di contenimento troverΰ?
Altrimenti tacciano finchθ non si siano schiariti le idee e non siano in grado di dare risposte certe non ai loro compagnoni politici, ma a noi cittadini che ci viviamo attorno.
Maurizio Fogar per Trieste Verde.
Tomo tomo, cacchio cacchio: la nuova acciaieria alle Noghere. » Inviato da valmaura il 11 May, 2021 alle 3:49 pm Vero θ che si θ sempre nel campo degli annunci e delle chiacchiere, roboanti come usa la politica, ma sempre chiacchiere.
Comunque leggi di qua, sbircia di lΰ qualcosina, assai poco per la veritΰ, ne esce.
Allora il nuovo mega impianto siderurgico che la societΰ Ucraina Metinvest, un nome che si presta a facili ironie in vernacolo cambiando le lettere finali, sta pianificando assieme al Gruppo friulano Danieli, dovrebbe essere un gigantesco laminatoio a caldo, che avrebbe come punto e di riferimento e base logistica il nuovo porto rinfuse che dovrebbe vedere la luce nella zona ex Aquila sul Canale navigabile. E fin qui ci siamo.
Oddio ci siamo per modo di dire perchθ la societΰ governativa dell'ungherese Orban, l'illustre democratico che ha tentato di bloccare l'accesso dell'Italia ai 206 miliardi assegnati al nostro Paese dalla Commissione Europea, ora pretende che ben 45 milioni di questo aiuto vengano impiegati dallo Stato per finanziare il suo terminal.
Roba per stomaci forti!
Ma torniamo alla ulteriore notiziola uscita oggi sulla appena annunciata nuova acciaieria: che potrebbe costituire anche il molo di riferimento del laminatoio a caldo che gli ucraini di Metinvest stanno pianificando alle Noghere assieme al gruppo Danieli.
Le parole chiave sono Laminatoio a CALDO.
Ovvero il riscaldamento dell'acciaio ucraino prima della sua lavorazione.
E come avviene questo riscaldamento, ammorbidimento? Attraverso dei forni, ovviamente dotati di camini per le emissioni.
E come si alimentano i forni? Solitamente in due modi: a gas, quello piω diffuso, ed a idrogeno, quello molto piω costoso.
I forni ad idrogeno non hanno emissioni dannose di alcun tipo, per quelli a gas la situazione θ ovviamente diversa. Ovvero inquinano: producono Co2, ossido di carbonio, in soldoni anidride carbonica.
E leggiamo una letteratura per tutti su cosa ciς significhi.
La produzione in eccesso di anidride carbonica comporta dei danni ambientali in quanto mette in pericolo l'esistenza dell'Ozono, uno strato gassoso presente nell'atmosfera che protegge la terra dall'azione nociva dei raggi ultravioletti UV-C provenienti dal sole. Un altro effetto della presenza in eccesso di anidride carbonica θ il surriscaldamento climatico (in inglese, "global warming"): durante il giorno la superficie terrestre accumula il calore irraggiato dal sole. Nelle ore notturne il calore viene disperso nello spazio. L'eccessiva concentrazione di anidride nell'aria forma invece una sorta di cappa che impedisce l'espulsione del calore assorbito dalla terra nelle ore diurne. Le emissioni di CO2 (produzione di anidride carbonica) in eccesso sono una conseguenza dell'attivitΰ industriale
In piω e soprattutto la zona interessata dal futuribile stabilimento giΰ priva di alberi, assommata alla riduzione (leggi abbattimenti) degli stessi in corso a Trieste e Muggia non aiuta proprio perchθ la deforestazione incontrollata θ pericolosa per il nostro ecosistema in quanto gli alberi assorbono anidride carbonica e rilasciano nell'atmosfera ossigeno.
Perfetto! |
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