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Circolo Miani » News Correnti » Page 103 Elezioni col trucco. » Inviato da valmaura il 16 July, 2021 alle 1:39 pm Stanno semplicemente truffando i cittadini possibili elettori.
Questi organi di informazione scritta e televisiva (pubblica e privata) stanno esercitando un filtro sulle notizie mirando nemmeno tanto velatamente a falsare le prossime elezioni.
In sostanza stanno negando ai cittadini tutte quelle informazioni e notizie che permetterebbero il formarsi di un giudizio obbiettivo, e soprattutto di un convincimento personale sulle proposte e soluzioni che le forze concorrenti propongono, quando, assai raramente, lo fanno.
Questo giornalismo sta volutamente cancellando e facendo sparire (vedi il totale silenzio sull'incontro di oggi pomeriggio alle 18, ai Giardini Europa di via Roma a Muggia) le notizie che risultino scomode a questa politica ed ai non nobili interessi che rappresenta. Riducendo la partita a tre protagonisti, si fa per dire, che di antagonista hanno poco o nulla: Dipiazza, Russo, Richetti (destra-sinistra e il residuale pentastellato), con i due cespugli, uno di sinistra e l'altro di destra (Adesso e Futura), e magari riesumando fantasmi scomparsi da un ventennio, a Trieste come a Muggia, che si definiscono verdi senza aver mai mosso dita sul territorio e su vicende come Ferriera, Siot, dragaggi, Laminatoio, ecc, ma utili per disturbare e disorientare.
Queste elezioni rischiano di essere come le precedenti una solita triste partita tra bari, dove non a caso nessuno propone soluzioni concrete e fattibili per un presente che non θ piω sostenibile per molti concittadini, e questi fanno il controcanto in farsetto con i soliti discorsi generici e fumosi che sono perfettamente sovrapponibili.
E non per niente piω della metΰ dei Triestini, intesi come provincia, ha smesso da venti anni di recarsi ai seggi, ma a lorsignori non importa anzi θ meglio, cosμ la torta si spartisce tra i soliti pochi noti.
Occhio!
Trieste Verde. Due notizie: una cattiva ed una buona. » Inviato da valmaura il 16 July, 2021 alle 1:37 pm Via al raddoppio della centrale Nucleare di Krsko, a poco piω di 100 chilometri da Trieste. Lo ha votato a maggioranza il parlamento di Lubiana in una seduta contestatissima.
Dunque a nulla sono servite le analisi sull'alta sismicitΰ della zona e le richieste austriache di chiuderla, nel totale vergognoso silenzio della Regione FVG e del Governo italiano.
Una decisione che si aggiunge a quella del grande cantiere infrastrutturale che lambirΰ il Parco naturale della Val Rosandra.
Non si direbbe proprio che la svolta green tanto strombazzata trovi qui conferma nei fatti.
Ed ora la buona notizia.
La Commissione Europea per combattere l'effetto Gas Serra, e ridurre da subito le emissioni di Anidride Carbonica Co2 nell'atmosfera, tra le altre misure ha deliberato di dare via ad una grande campagna di riforestazione nei paesi europei, dovranno essere piantati tre miliardi di alberi per raggiungere la neutralitΰ climatica entro il 2035.
Sorge una domanda: Trieste che spicca invece per la deforestazione del suo territorio, con diverse centinaia di alberi abbattuti all'anno, e il Comune di Muggia dove si plaude ad un nuovo mega Laminatoio a Caldo alle Noghere, con copiose emissioni di Co2, fanno parte dell'Europa?
Trieste Verde. Porto Vecchio e le sette zitelle. » Inviato da valmaura il 14 July, 2021 alle 3:46 pm Il nulla fatto notizia, oggi paginata sul piccolo giornale, che da alcuni giorni riesuma in chiave elettoralistica pure i fantasmi politici dei verdi, mai riscontrati da 20 anni sul territorio a Trieste come a Muggia, sulla lettera delle sette sorelle dell'ambientalismo come definisce le variopinte sigle il foglio locale, al curatore progettuale di Porto Vecchio.
Parlano di un generico piano del traffico basato sulle rotaie di un tram, ed allora visto che copiano, pure male e senza pagare i diritti d'autore, dalle proposte del single Circolo Miani che da solo rappresenta mille volte mille piω persone che quel cartello di sigle, ripubblichiamo un sintetico piano operativo lanciato assieme a Trieste Verde per il recupero di quell'area, a partire proprio dal Tram, ma quello storico e caro al cuore di noi tutti: quello di Opicina.
Un Tram chiamato desiderio.
Venezia-Miramare-Opicina una possibilitΰ.
Da cinque anni, pagando le negligenze di una amministrazione pubblica incapace, i Triestini aspettano il giorno in cui il Tram di Opicina rientrerΰ in funzione e nella nostra normalitΰ.
Ma come da noi, Circolo Miani e Trieste Verde, proposto il percorso dello stesso Tram va allungato, di poco, portandone il capolinea cittadino all'interno di Porto Vecchio, l'area della Centrale idrodinamica per esempio, a fianco del polo museale e soprattutto dietro a quello che dovrebbe divenire, proposta da Costa Crociere ed accolta dall'Autoritΰ Portuale, la sede permanente del nuovo Terminal Crociere.
Terminal che su oculata iniziativa ventilata da Zeno D'Agostino andrebbe collegato via mare con rotta turistica a Venezia. Tutte scelte che porterebbero ad uno sviluppo anche marittimo di Porto Vecchio, darebbero vita a numerosi posti di lavoro non aleatori legati ai servizi logistici necessari al nuovo Terminal, e soprattutto metterebbero un importante punto fermo nella sarabanda di proposte strampalate che questa politica erutta a ciclo continuo sull'intera area, tipo Ovovia.
Ma manca ancora un tassello importante, diciamo noi: ovvero ripristinare il trenino interno che dal nuovo capolinea del Tram di Opicina arrivi fino a Barcola e studiare la possibilitΰ di prolungarne il tracciato fino a Miramare, altro che Copacabane o Playa Beach di Russiane fantasie.
Insomma una rete di trasporto su rotaia di particolare fascino storico che colleghi Venezia al nostro Carso ed al Parco di Miramare lungo la nostra costa.
Pertanto appare fuori luogo la scelta annunciata dal Comune di investire fior di quattrini per l'astruso capolinea attuale del Tram in piazza Oberdan.
E la Piscina terapeutica? Sta bene lμ dov'era e dove dovrΰ tornare ad essere.
E la ciofeca del Parco del Mare? Sta altrettanto bene dove θ, ed θ sempre stato in questi 17 anni: sulla carta e negli scarsi neuroni cerebrali dei proponenti.
Trieste Verde. Acciaieria Noghere, CGIL e PD si leggano i documenti almeno. » Inviato da valmaura il 14 July, 2021 alle 3:44 pm Stupefacente θ l'ignoranza o la nessuna comprensione dei documenti, in questo caso il Protocollo d'Intesa, approvato con delibera della Regione del 14 maggio scorso, e sottoscritto da Comune di Muggia, Autoritΰ Portuale e Consorzio ex Ezit, rappresentati da un'unica persona, Zeno D'Agostino, oltre la Regione e naturalmente i privati proponenti (Danieli e Metinvest). Poi anche la presentazione striminzita del progetto in dieci paginette dai due gruppi industriali continua ad essere ignorata da CGIL e partiti, tutti (Sinistra, Centro, Destra, 5Stelle, e gruppetti sedicenti ambientalisti).
E' quanto emerge dall'ennesima uscita della CGIL, che da mesi detta la linea ad una politica assente e silente, e che conferma che oltre all'attuale vicesindaco piddino e candidato sindaco dalle poche speranze, questi parlano senza cognizione di causa alcuna e pure firmano impegnando la comunitΰ che dovrebbero tutelare.
Lo scorso maggio, la Giunta regionale ha approvato il protocollo d'intesa attraverso il quale ha dato il via libera all'approfondimento tecnico del progetto, che ha aperto la strada anche alla verifica della sua fattibilitΰ ambientale. Il segretario della Fiom Fvg, Maurizio Marcon, ha spiegato che, secondo le informazioni note, dovrebbe trattarsi di un impianto «di prima grandezza» e «a caldo», perciς «le persone dell'area si sono sentite calare dall'alto un investimento di cui non capiscono la natura e di cui non possono prevedere l'impatto».
Questo riporta il piccolo giornale nel perdurante silenzio invece sulle iniziative promosse dal Comitato Noghere-Muggia e dal Circolo Miani, che hanno portato tante centinaia di persone in piazza (poche decine per questa stampa).
Cominciamo con il dire che il Protocollo non apre alcuna strada alla verifica della sua fattibilitΰ ambientale, anzi non ne scrive proprio nθ la menziona neppure per sbaglio: θ un forte e quasi imperativo impegno a favorire tout court il progetto semplicemente annunciato a scatola chiusa, anche perchθ a tutt'oggi non θ stato ancora discusso nι approvato da Metinvest, come pure ammesso sulla stampa dall'AD del Gruppo Danieli, ed a garantire la riservatezza degli atti mantenendo l'assoluto riserbo su ogni informazione.
Cosa abbiano letto e di cosa parlino bisognerebbe chiederlo ad uno pranoterapeuta, ma ciς dimostra solo che i cittadini di Muggia, Aquilinia, Noghere, San Dorligo e Trieste sono molto piω informati e fondatamente preoccupati, anche rispetto ai tre vasti dragaggi nel Vallone, rispetto a questa politica da avanspettacolo, scadente assai, che si rifugia nelle menzogne e negli insulti televisivi.
E la gente capisce benissimo la natura dell'investimento che va ad occupare la piω grande area esistente nella provincia di Trieste per uno sviluppo economico, e l'unica a Muggia, con un uso sproporzionato del territorio per l'eventuale ricaduta occupazionale (un posto di lavoro per 1200 metri quadri) e se ne chiede giustamente le ragioni magari collegandole agli interessi legati al punto franco lμ trasferito proprio da Zeno D'Agostino, che firma in duplice veste il Protocollo, e, cosa mai vista prima, si presenta al Consiglio Comunale di Muggia per illustrare un progetto inesistente di terzi privati, con uno scambio di ruoli inconcepibile. Tanto valeva far fare il volo di fantasia illustrativa al sindaco di Muggia che al pari di D'Agostino θ tra i firmatari. Sempre sappiano cosa hanno sottoscritto ed a sentire le parole sconclusionate del vicesindaco in televisione pare proprio di no.
Tutti in Assemblea, meno i politici e loro portavoce si intende, Venerdμ 16 luglio alle ore 18, ai Giardini Europa in via Roma a Muggia, per la nostra vita ed il nostro futuro. C'θ un unico modo! » Inviato da valmaura il 13 July, 2021 alle 10:28 am Per salvare il nostro verde, i nostri alberi, i nostri giardini, per combattere nel nostro piccolo questa emergenza climatica qui a Trieste, intesa come provincia, ed θ quello da noi indicato con proposte concrete: riformare da capo a piedi tutta la gestione del Verde pubblico, ma per questo bisogna gestire il Comune: ecco perchθ θ nata Trieste Verde.
Rifondare il servizio oggi ridotto a meno di un decimo dell'organico che possedeva all'inizio degli anni Novanta, chiudere con la scelta di appalti e gare esterne, perizie comprese, e finalmente applicare il Regolamento del Verde che il Comune si θ dato e rispettare le leggi dello Stato che impongono ai comuni sopra i 15.000 residenti di impiantare un nuovo albero per ogni neonato entra sei mesi dalla sua registrazione all'anagrafe.
Certo ci sono tante altre cose da fare correlate a questo: a partire dal Piano regolatore comunale per la collocazione di antenne e ripetitori di telefonia mobile, oggi un Far West, lontano da strutture pubbliche e sociosanitarie e da zone densamente abitate, la questione della moratoria sul 5G, la drastica riduzione della cementificazione del nostro piccolo territorio. Sono questioni nettamente collegate a ridare dignitΰ ed efficacia ad ogni amministrazione che abbia a cuore il bene della nostra comunitΰ,
Vigilare sulla riconversione dell'area ex Ferriera per scongiurare il pericolo di massivi inquinamenti per la dispersione di polveri altamente cancerogene durante i lavori, idem dicasi per le tre vaste aree marine prossimamente interessate dai dragaggi. Cancellare l'infausta ipotesi di una nuova mega Acciaieria alle Noghere e porre fine ai pestilenziali miasmi in uscita dalla Siot.
Tutelare il Parco naturale della Val Rosandra dai rischi connessi ai cantieri annunciati in Slovenia, cosμ come il nostro Carso dal riaffiorare periodico del progetto di prolungamento del TAV che lo sventrerebbe. E poi spingere la Regione e lo Stato ad allinearsi alla posizione dell'Austria sulla chiusura di una Centrale Nucleare, a Krsko in Slovenia a poco piω di 100 chilometri da Trieste, costruita su di una zona ad alto rischio sismico.
Si, in questo campo che θ uno dei dieci impegni assunti da Trieste Verde nel suo Manifesto per la Cittΰ, la soluzione θ una sola, il modo θ unico: avere il consenso degli elettori per gestire il Comune, che le chiacchiere le lasciamo volentieri ad altri. |
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