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Circolo Miani » News Correnti » Page 103 Trivelle a gogò. » Inviato da valmaura il 22 May, 2021 alle 11:00 am Ma non era “grillino” il Ministro per la Transizione Ecologica?
Trivelle nell'Adriatico, via libera del governo. L'ira dei sindaci: "Così scivoliamo sotto l'acqua. Addio a vongole e turismo"
La Giustizia è uguale per tutti?
A leggere le notizie non sembra proprio.
Ruba tre occhiali da Coin, per 309 euro, ma viene bloccato da un addetto alla sicurezza e finisce in carcere al Coroneo.
Arrestato sindaco leghista dimissionario di Foggia. “Chiesta mazzetta da 500mila euro per appalto”: l’imprenditore ha registrato tutto. Finito ai domiciliari con l’accusa di corruzione e tentata concussione.
E per chiudere in bellezza e povertà.
"Con la pandemia cresce il numero di poveri: gli assistiti dalla Caritas a Trieste sono il 13 % in più".
Eppoi diciamocela tutta, come scrive il noto giornalista della Stampa, “chi di noi non è cresciuto ed ha abitato in una casa da un milione di euro?”
Vabbè allora c'erano le lire e dunque un appartamento da due miliardi del vecchio conio.
Già, chi di noi? Siamo alle solite. Ancora fermi i lavori in Ponterosso. » Inviato da valmaura il 22 May, 2021 alle 10:53 am Nulla di nuovo sulle capacità del Comune. Rimangono bloccati i lavori sui ponti del Canale di Ponterosso che dovevano essere ultimati per giugno e la data di ultimazione slitta sine die.
Come riportato dalla stampa “Il Comune annuncia che una nuova riunione sarà prevista all'inizio della prossima settimana, per fare il punto sulla situazione, e che si va verso una proroga dei lavori. Fino a quando, al momento, non si sa. Finora non è stata ancora ultimata la parte propedeutica all'inizio vero e proprio dell'intervento.”
Ma state tranquilli “il Comune annuncia una nuova riunione per la prossima settimana”. E allora siamo a posto, questi si riuniscono per discutere su cosa hanno sbagliato, confidiamo, fin dall'inizio, a partire dal non aver fatto una elementare ispezione del basso fondale.
Ma come assicurava l'assessora Lodi in dicembre a giugno i lavori saranno ultimati: la nuova maledizione del Canal, come per il Ponte “corto” di Cosoliniana memoria.
Ricordatevi che la Chiesa degli Schiavoni è lì a due passi, una benedizione proprio no?
Solo a Trieste, della serie Tram di Opicina due.
Trieste Verde. 1067 metri quadri per dipendente. Acciaieria Noghere. » Inviato da valmaura il 21 May, 2021 alle 12:41 pm Ne avevamo accennato nel finale dell'articolo di ieri, quando scrivevamo “dell'uso spropositato di territorio per manodopera impiegata nel nuovo stabilimento (450 dipendenti su 480.000 metri quadrati)”. Appunto un chilometro e passa per lavoratore, calcolato a metro quadro.
La domanda che ci poniamo è conseguente: può Trieste, e Muggia, permettersi questo spreco di territorio per simili risultati operativi?
Qualcuno dirà che però altrimenti l'area, inquinata ed in parte occupata da rottami industriali, rimane appunto inquinata con i serbatoi ex Aquila arrugginiti. Giusto, ma se permettete questa è un'altra storia che riguarda ed investe la totale incapacità di una intera classe dirigente (politica, industriale, manageriale e sindacale) a progettare uno sviluppo tecnologicamente moderno e non impattante, favorendo l'insediamento di aziende di medie piccole dimensioni ma di alta qualificazione professionale e di nullo impatto ambientale.
Altrimenti parlare sempre, riempirsi la bocca di abusati slogan in campagna elettorale, di Trieste capitale della ricerca scientifica (Sincrotrone, Area di Ricerca, Sissa solo per citarne alcuni) è puramente dare aria ai denti, truffare i cittadini-elettori, se si non si è capaci di dare concretezza operativa tra questa “eccellenza” e lo sviluppo del nostro territorio.
Pertanto abbiamo deciso di dedicare l'incontro pubblico settimanale di Trieste Verde, alle ore 11 di domani, sabato 22 maggio, nella sede (g.c.) del Circolo Miani a Trieste in via Valmaura 77, proprio alla questione della annunciata Acciaieria “Green ma non troppo” alle Noghere.
Ne parleremo anche in vista dell'assemblea pubblica che si terrà in loco, ovvero in via Flavia di Stramare, domenica 30 maggio, con ritrovo alle ore 10.30 all'uscita della Galleria di Aquilinia dinanzi all'Officina meccanica Walter, nei pressi di un Autolavaggio, luogo da cui raggiungeremo lo spazio in cui si terrà l'incontro aperto ai Muggesani, ma anche Triestini e abitanti di Dolina-San Dorligo sono i benvenuti. Tutti meno i soliti politici ed i loro abituali lacchè, che non abbiamo tempo da perdere. L'annunciata acciaieria “green” ma non troppo alle Noghere. » Inviato da valmaura il 21 May, 2021 alle 12:39 pm Oggi sulla stampa dopo le consuete vagonate di chiacchiere della politica stimolate anche dalla prossima campagna elettorale (si vota per il Comune a Trieste e Muggia) compare una paginata con foto-mappa a cura del Gruppo proponente Metinvest e Danieli.
Al di là della descrizione del sito colpisce il poco, assai poco, spazio dedicato al processo produttivo.
Ma in questo poco spuntano due parti, descritte in modo succinto quanto generico, che interessano da vicino chi risiede nell'area coinvolta da uno stabilimento che dovrebbe estendersi per 48 ettari, su 480.000 metri quadri.
Partiamo dal rumore prodotto. Essi dichiarano che “Sul piano dell’impatto acustico, il documento assicura emissioni entro i 55 decibel all’esterno della fabbrica.”
E non è un buon dato, considerato che di solito viene misurato sulla media delle 24ore, notte compresa, e che il valore è pari al limite massimo di legge consentito per le aree “miste”, ovvero a presenza residenziale e industriale. E che con l'usura dei macchinari il rumore tende naturalmente ad aumentare.
Arriviamo a quanto scrivono sull'impatto ambientale: “Il ciclo produttivo prevede che le bramme siano riscaldate a 1.250 gradi in forni da 340 tonnellate all’ora, alimentati a metano o idrogeno: parte della Co2 prodotta sarà riutilizzata per ridurre le emissioni in atmosfera.”
Allora per il riutilizzo pratico del Co2, Anidride carbonica, se ne hanno trovato e sperimentato la soluzione sono da Premio Nobel (leggete i costi e le ricerche in merito facilmente recuperabili su Internet).
I forni o sono a gas metano, inquinanti, o vanno ad idrogeno, puliti ma molto più costosi per la gestione attualmente in sperimentazione, vedi laminatoi svedesi. Esiste una forma mista ma allo stato attuale essa contempla una presenza minima di idrogeno e preponderante di metano, dunque sempre a forte impatto inquinante.
Proseguiamo: “I forni possono funzionare a idrogeno: l’ipotesi è di arrivare gradualmente alla «completa decarbonizzazione del processo produttivo». Sempre lì siamo: il “possono funzionare ad idrogeno” scritto così non chiarisce nulla.
“L’acciaio verrà successivamente lavorato a caldo: ne deriverebbero laminati spessi fino a 2 centimetri che verranno avvolti in coils, dopo essere stati raffreddati con acqua «non scaricata all’esterno»: 420 metri cubi per ogni ora di lavorazione, costituiti anche da acque reflue civili. Contaminanti come olii, grassi e acidi saranno separati e «conferiti presso appositi centri di raccolta»”.
Per queste rassicurazioni (circuito chiuso per l'acqua di raffreddamento con uso di quella industriale, e smaltimento a norma di legge di “oli, grassi ed acidi”) dobbiamo credere loro perchè se i controlli saranno affidati a quell'orpo che Arpa allora siamo messi male.
Un'ultima osservazione che magari approfondiremo in seguito: l'uso spropositato di territorio per manodopera impiegata nel nuovo stabilimento (450 dipendenti su 480.000 metri quadrati).
Trieste Verde.
Transizione enologica » Inviato da valmaura il 20 May, 2021 alle 1:57 pm di Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano Chi di voi non ha mai sognato un mini-reattore nucleare nel suo giardino, balcone, terrazzo o tetto accanto all’antenna della tv e all’aggeggio dello split? Ora quel sogno sta per diventare realtà grazie al Superministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, quello che Grillo ha scambiato per grillino. Per lanciare la sua ideona senza farsene accorgere, il Superministro ha scelto il rag. Cerasa del Foglio (che è sempre un’ottima garanzia di clandestinità): “Tra le opzioni per produrre energia col nucleare, la più concreta è l’utilizzo di mini-reattori nucleari a fissione, quelli generalmente usati sulle grandi navi, che con poche scorie arrivano a produrre qualcosa come 300 MW”. E ora, pensate, “possono essere riconosciuti dall’Ue come sorgenti di energia verde, rinnovabile e pulita anche fuori dal perimetro di una nave”. A questo pensavamo un anno fa, quando si iniziò a parlare di un Recovery fund di ripresa e resilienza post-pandemia: a una ridente fungaia di mini-centrali atomiche verdi, pulite e profumate. È vero, il nucleare a fissione l’avevamo bocciato in 2 referendum, ma cos’è mai la sovranità popolare dinanzi a un Superministro, per giunta dei Migliori?
Si potrebbe indire un concorso a premi: “Fatti anche tu il tuo minireattore personalizzato, spesa modica”. Chi ha il giardino potrà piazzarlo accanto al barbecue, da alimentare con la nuova energia pulita senza più puzze di carbonella bruciata, per grigliate da favola e soprattutto ecosostenibili. La carne si colorerà di verdastro fosforescente (il famoso “green”), ma ci si farà l’abitudine. Per i bimbi, poi, sarà meglio del parco giochi: ogni casa avrà il suo giardino tematico-didattico per replicare in miniatura Hiroshima, Nagasaki, Chernobyl e Fukushima evitando ore di documentari su Netflix, History Channel e Sky. Basterà avvertire i vicini che la simpatica nuvoletta a forma di fungo che si sprigiona a una cert’ora non è nulla di allarmante, anzi è l’ultimo grido dell’energia pulita, verde e soprattutto rinnovabile. Infatti il mini-prodigio atomico, a gentile richiesta del pubblico, sarà replicabile anche più volte al giorno, prima e dopo i pasti. Ogni reattorino sarà caricato con cialde per garantire un’ampia gamma di colori, sapori, odori. E allietare feste di compleanno, lauree, comunioni, cresime e matrimoni col funghetto atomico al posto dei fuochi d’artificio. Quando la cagna o la gatta faranno i cuccioli, potrà uscirne qualcuno con tre teste, ma sarà un’altra attrazione da venderci i biglietti: più gente entra, più teste si vedono. E chi vorrà farla finita, anziché avviarsi verso la solita clinica svizzera, potrà farsi un aerosol dal minireattore: transizione all’altro mondo, però ecologica. |
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