Bollette Acqua, Luce e Gas.
Altro che libero mercato sembra il cartello dei nuovi narcos, ma legalizzato.
Diciamolo subito che rispetto al consumo reale gli utenti, cioθ noi, finiscono con il pagare quasi tre volte tanto. E lacqua poi θ un bene comune, cioθ pubblico e di cui noi terrestri siamo tutti proprietari.
Le bollette, o fatture, poi sono incomprensibili e nascondono sotto varie voci, la piω usata θ oneri, o spese, di sistema, le fregature.
Prima di sviscerarne alcune merita commentare lodierno annunciato aumento in doppia cifra per la fornitura di energia elettrica e gas a partire dal primo ottobre, cioθ domani.
Lo motivano, udite udite, con laumento dei consumi determinato dalla fine della clausura da Covid-19.
E questo sarebbe il libero mercato? Il prezzo del petrolio θ in costante calo (θ la materia prima a cui si sintonizza landamento del prezzo energetico) e laumento delle vendite, come da loro annunciato, solo in un mercato italiota e drogato porta ad un aumento invece che ad una riduzione dei costi e delle tariffe (piω vendo e piω guadagno ergo ho tutto linteresse a tenere i prezzi bassi per incentivare proprio il guadagno).
Ma torniamo a noi. Partiamo dallacqua dove non cθ questa finta concorrenza ma il monopolio di Acegas-Aps Gruppo Hera, la fu municipalizzata. Qui non si paga il consumo, lacqua lo ripetiamo θ di tutti, ma solo le spese di trasporto e smaltimento piω accise e tasse.
Trieste θ la cittΰ in Regione, e tra le prime cinque in Italia, con le bollette piω care. E si che gli impianti, di raccolta, convogliamento e smaltimento sono stati tutti costruiti dal Comune di Trieste, ergo pagati con i soldi nostri, e dunque ne deriverebbe che le tariffe richieste agli utenti per lordinaria manutenzione dovrebbero essere bassissime.
Poi per anni e anni le tubature perdevano oltre il 40% del trasportato per mancati interventi di riparazione, ma nessun problema tanto pagavamo noi. Infatti la voce piω inaccettabile che ci viene fatta pesare θ il rimborso delle perdite, e vale pure per energia elettrica e gas, per strada, ovvero PRIMA del nostro contatore. Ergo noi garantiamo ai nostri fornitori un indebito ma assicurato guadagno: insomma il tutto venduto, un parco clienti doppio quanto immaginario che frutta perς ai fornitori denaro reale.
Ovvio che a questo punto nessun di questi θ spinto a fare accurata manutenzione delle reti, anzi, tutto quello che perde per strada θ un guadagno garantito e pagato da noi in bolletta. Oltre che un danno all'ambiente.
Un furto, un pizzo, una tangente o chiamatela come vi pare, ma risparmiateci almeno il libero mercato.
Poi ci sono altre voci incomprensibili, e questo vale per tutte e tre le forniture, quanto ingiustificate: a partire dal canone di nolo del contatore che rimane perennemente di proprietΰ dei fornitori.
In sostanza ti fanno pagare vita natural durante e ben oltre il costo dellapparecchio, scelto ed imposto da loro, lo strumento del loro guadagno. Un po come al bar ti facessero pagare per il caffθ una percentuale dei costi per lacquisto della cassa che emette gli scontrini.
Poi le famose accise e tasse.
Il caso piω eclatante θ quello di una fornitura di gas per meno di un metro cubo allanno: il costo sarebbe pari a meno di un euro ma allanno. Lutente perς si trova a pagare oltre 100 euro annuali divisi su sei bollette solo di spese fisse, accise, perdite di sistema e tasse.
OK il prezzo θ giusto!
Voi questo sistema come lo chiamate?