Si sono chiuse le primarie nazionali e locali del Centrosinistra, Silvio Berlusconi ha annunciato e risolto il problema nel Centrodestra sulla sua autoricandidatura attraverso il mezzo che gli è più consono: ovvero la TiVù.

Purtroppo per lui nel 2001 in Bulgaria, dando in diretta l'ukase per cacciare Enzo Biagi dalla Rai, si era dimenticato di Adriano Celentano, ma, ci rassicura il prete mancato Bondi, quello che ha rinunciato al Pci ed al Seminario per fare il portavoce e borsa dell'Unto, sta tentando di pensarci ora.

 A Trieste il Centrosinistra ha fatto le primarie solo per la scelta del candidato Sindaco, a conferma, se ce ne fosse vieppiù bisogno, quale considerazione portino i partiti di Intesa democratica verso la Provincia ed il Comune di Muggia. Insomma la presidenza dell'ente provinciale è solo una casella da riempire, una sedia da occupare, nella divisione dei posti tra i partiti della coalizione che governa la Regione, lista Illy compresa, ovvero i Cittadini per Trieste. E poichè al Comune è spuntato un petalo della Margherita, alla Provincia dovrà andarci un DS oppure un Illyano.

 Il quotidiano locale "il Piccolo", di nome e di fatto, ha frastornato per settimane l'opinione pubblica con un giornaliero resoconto delle primarie, raccontandoci pure le giornate tipo dei candidati: mancavano solo le descrizioni degli umori corporali e dell'espletamento dei naturali bisogni fisiologici. Pazienza se ha bucato la notizia delle dimissioni del Ministro all'Economia, Domenico Siniscalco, in fin dei conti il quotidiano costa sempre 0,90 centesimi ed i lettori devono accontentarsi, ad una settimana della presentazione delle legge finanziaria, o se ha dimenticato di raccontare, dall'anno 2000 ad esempio, come la gente che vive a Trieste, continui ad ammalarsi ed a morire per colpa delle insopportabili emissioni inquinanti prodotte, dalla Ferriera di Servola.

 Importante invece sapere, come ci descrive l'impavido inviato del giornale in visita turistica alle acciaierie del russo Mordashov, il nuovo padrone dello stabilimento servolano, che la cucina della mensa aziendale, tra larici e betulle exsovietiche, ha un cuoco da cinque stelle. Lo ricordi la Guida Michelin!

 Si è aperto, sempre sul bollettino del Centrosinistra, un appassionante, per pochi intimi di cui si citano per di più nomi e cognomi in prima pagina, dibattito sul ruolo degli intellettuali triestini nella politica locale. Dibattito che si autoalimenta con gli scritti dei citati che si sentono in dovere di rispondersi, sputtanandosi con grazia come agli intellettuali si conviene ma sempre rigorosamente in "prima" del giornale, c'è solo da sperare che vista l'esiguità dei citati la cosa si chiuda presto. Un consiglio: ma non era meglio farsi due telefonate o quattro chiacchiere al bar, magari riascoltando un disco d'epoca del grande Giorgio Gaber?

 In realtà in tutti questi anni non abbiamo mai sentito levarsi una sola voce di questi intellettuali, di cui l'ultima cosa che ci appassiona è conoscere le loro preferenze politiche o calcistiche, anzi ci dormiamo meglio senza quest'ansia, sui drammi sollevati da migliaia di concittadini per le condizioni in cui si vive nei quartieri immediatamente periferici di questa decaduta città mitteleuropea nel secondo millennio.

Mai hanno levato una voce, ma che dico espresso anche un lieve disappunto, un sommesso sussurro, contro l'indecorosa censura che i principali organi d'informazione locale, sui quali appunto beatamente amano citarsi, hanno steso su centinaia di iniziative, di assemblee, di manifestazioni promosse dal Circolo Miani e dai Comitati di Quartiere, quelli veri non quelli creati ad arte dalla politica o dall'informazione. Ma comprendo che la folla, il numero ha sempre fatto loro orrore: mischiarsi assieme a tanta gente poi, sai gli afrori, gli odori, i dialetti. Cinquecento persone in assemblea al Palasport di Chiarbola per parlare dei gravi problemi di quel quartiere, a parteciparvi c'è il rischio di beccarsi un raffreddore, a scriverci magari di propagare un nuovo virus.

 Meglio tacere, silenziare per sopire.