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E chissenefrega
Scritto da: Teodor

Oramai da settimane le pagine del piccolo giornale di Trieste, a proposito buon caffè a tutti, sia quelle regionali che quelle triestine sono per metà dedicate ai pastoni politici.

A raccontare pettegolezzi e sputtanamenti tra le correnti, i clan, i partiti che compongono il desolante mondo della politica a Trieste, ma anche Muggia non scherza.

Quando va bene si assiste alla cronaca di incontri con un territorio che diserta sistematicamente la partecipazione, e si ripiega su foto di primi piani per non mostrare il vuoto di gente.

Quando va proprio benissimo si riesce a riempire una sala con qualche centinaio di aficionados, precettando iscritti, eletti, parenti e consanguinei.

Metà città non dorme in attesa dei risultati sui sondaggi che si susseguono per verificare il gradimento dei vari candidati e l’altra metà insonne s’aggira per casa fremente di sapere se una corrente di potere spaccherà un partito tanto democratico quanto incapace per un anno di individuare i quaranta nomi da inserire nella sua direzione regionale.

In questi mesi nessuno ha parlato dei problemi veri che accoppano Trieste e la sua gente, o meglio nessuno, a destra come a sinistra, sopra o sotto, ha raccontato quale soluzioni concrete, tempi e modi compresi, propone per risolvere le tante vere emergenze che affossano la città.

Al massimo declamano nei loro programmi una lista della spesa che è identica a quella presentata per le elezioni di cinque e dieci anni fa. Oplà si cambiano le date e il programma è bell che pronto..

E nessuno, e figurarsi con i mediamen e girls, definirli giornalisti sarebbe indecentemente troppo, che girano da queste parti, che chieda a questi signori che fanno politica da una vita divenuta per loro professione assai bene retribuita che cosa di concreto hanno fatto in questi ultimi cinque-dieci anni visto che i problemi sono sempre gli stessi, semmai con l’unica differenza che nel frattempo si sono aggravati.

Chi è stato assessore regionale, chi assessore comunale, chi presidente provinciale, chi consigliere di lungo corso in comune, provincia e regione, chi parlamentare. Ed allora non dovrebbe essere molto difficile chieder loro cosa hanno combinato in tutto questo tempo, non quello che per l’ennesima volta promettono di fare.

Se il bilancio di questa nostra città è così disastroso la colpa sarà pure di qualcuno.

E chi ha governato? Chi ha occupato tutti i posti di potere e sottopotere locale qualche responsabilità la porterà pure o tutti scendono or ora da Marte e scoprono il bisogno impellente di “andare tra la gente nei rioni” per conoscere quale siano i problemi. Dove hanno vissuto, abitato e lavorato in questi anni? Hanno necessità che i cittadini dicano loro cosa non va?

Ecco almeno queste prese in giro potrebbero risparmiarsele. Tanto la gente sa benissimo che i loro “gazebi”, i loro “tavoli” dureranno esattamente lo spazio temporale della campagna elettorale per poi finire in soffitta per i prossimi cinque anni quando torneranno utili per “parlare con la gente, per radicarsi sul territorio” alle elezioni successive.

La parola Ferriera ad esempio, che tanto compariva sulle loro bocche nel 2001, 2006 e 2008, è letteralmente scomparsa da mesi. Nessuno ne parla più, nemmeno la menziona, ed ovviamente nessuno domanda loro il perché.

Ma volete un sintetico promemoria sul fallimento della politica a Trieste?

Sanità ed ospedali. Trieste oggi è messa peggio di venti anni fa. Niente posti letto in ospedale, file di mesi e mesi per esami e visite specialistiche o di ore al semplice pronto soccorso.

L’ospedale pediatrico, l’orgoglio della città, è in via di smantellamento.

Porto. Sorpassati da tempo da Venezia e ora anche da Capodistria, quella che era la maggior fonte di lavoro e ricchezza per la città è ferma da trenta anni, la promessa piattaforma logistica è svanita nel nulla.

Emergenza Ferriera-Sertubi. Da dodici anni non hanno fatto niente lasciando i lavoratori sfruttati e nella paura, condannando la città e Muggia ad ammalarsi e morire nella provincia con il più elevato tasso di mortalità da tumori in Italia e con una qualità della vita vera, non le balle pubblicate sui giornali compiacenti, pessima per decine e decine di migliaia di famiglie.

Per fare un esempio nel 2004 la vituperata Napoli ha chiuso la Ferriera di Bagnoli (550 dipendenti) ed oggi (2010) nell’area scientifica, artigianale e culturale di Bagnoli Futura i lavoratori sono 5.500.

A Trieste non sono stati capaci di fare nulla, nemmeno di copiare

Amianto e Depuratore fognario di Chiarbola a cielo aperto. Nessuno riesce a bonificare gli oltre 40.000 metri quadrati di Eternit di tutta l’area tra la Torre del Lloyd e il colle di Servola.

Il rifacimento e la copertura delle vasche a cielo aperto del depuratore dove ristagnano le feci di 200.000 triestini sono stati nuovamente rinviati, e sono dieci anni.

Piano regolatore cittadino e del traffico. In dieci anni non sono riusciti ad approvarlo. Ma se è per questo non sono capaci di risolvere nemmeno l’emergenza Tir per i traghetti.

I quartieri periferici sono abbandonati a se stessi e la situazione abitativa aggravata pur avendo in città oltre ottomila appartamenti sfitti.

E questo solo per citare alcuni esempi grossolani, che a scendere nel particolare non basterebbe l’enciclopedia Treccani.

Se questo, ed indubbiamente lo è, è il risultato che hanno prodotto i politici di ogni colore e schieramento in questi ultimi anni, capite perfettamente perché nessuno, in questa “mignottocrazia” abbia voglia di chieder loro conto. E perché loro non ne parlino, concentrati come sono a farsi le scarpe a vicenda per arraffare l’arraffabile di quello che ancora resta.

Ora il leitmotiv di queste ore è la battaglia per la sopravvivenza delle circoscrizioni.

Enti assolutamente inutili, buoni solo a far sorridere qualche spettatore sconsolato quando la TiVù non passa il Fantozzi di turno, ma indispensabilmente utili per piazzare a indennità o gettone pubblico una pletora di galoppini elettorali, fatte ovviamente le debite, nobili ma assai rare eccezioni. Se poi qualcuno si è perso una seduta del Consiglio comunale di Trieste peggio per lui.

A cosa servono? Andate a vederVi su questo sito (www.circolomiani.it) nella sezione Video il filmato numero 15, Circoscrizioni, e capirete tutto.

E a ben vedere il “chissenefrega” del titolo alla fine appare un gentile eufemismo nei confronti della politica locale, o no!



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