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Politica e cittadini: parlano i fatti.
Scritto da: Teodor

Mercoledì 9 dicembre 2009 riunione in Sala Giunta con i capigruppo al Consiglio Comunale di Trieste. Invitati tutti, presenti tutti meno quelli della PDL (Camber-Brandi) e dell’UDC (Sasco).

Su proposta di Omero del PD e di Ferrara della Lega Nord viene deciso di chiedere l’urgente convocazione della Commissione consiliare Urbanistica, Ambiente, ecc., presieduta da Sasco, comunque entro dicembre poiché a norma di regolamento i presenti rappresentano la maggioranza ed hanno i numeri per convocarla d’ufficio. L’oggetto una audizione di Maurizio Fogar, Circolo Miani e Servola Respira, per le inadempienze del Comune alle prescrizioni di legge sull’inquinamento industriale.

Ad oggi, 4 aprile 2010, seppure sollecitati a mantenere il LORO impegno, della riunione non c’è traccia.

Lunedì 1 febbraio 2010, seduta del Consiglio Comunale, passa all’unanimità con il voto favorevole di tutti i gruppi la mozione che impegna il Sindaco, a rispetto pure del prestigio del Comune di Trieste che aveva formalmente chiesto nel giugno del 2008 alla Regione la riconvocazione della Conferenza dei Servizi per la revisione dell’Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata dalla stessa Regione alla allora Lucchini-Severstal, a sollecitare il presidente Tondo a fissare urgentemente la data di convocazione della suddetta Conferenza, il cui iter la Regione ha insabbiato, violando la legge e irridendo la volontà del Comune, dal 28 agosto 2008.

Ad oggi 4 aprile nessuna delle forze politiche, maggioranza ed opposizione, che siedono in Comune ha fatto alcunché di concreto per far rispettare il loro voto e le loro roboanti dichiarazioni pronunciate in aula il primo febbraio, vista l’assoluta inerzia del Sindaco, che seppur impegnato dal voto del Consiglio Comunale non risulta abbia sollecitato alcunché alla Regione.

Né per altro dato vita alla promulgazione di quel Piano d’Azione Comunale nei confronti dell’inquinamento industriale, limiti emissioni, prescrizioni e conseguenti sanzioni, insomma come per il traffico, pur previsto ed obbligato, con assoluta precedenza sugli altri (traffico e riscaldamento) dalla legge 351 del 1999. Piano però a tutt’oggi mai predisposto dalla Giunta Comunale, e stranamente dimenticato ed omesso nelle indicazioni regionali del 2005, con un modesto ritardo di sei anni sugli obblighi di legge, e che la stessa mozione votata il primo febbraio impegnava la Giunta a varare.

Ovviamente tutto quanto sopra accaduto e dichiarato davanti ai cittadini – elettori.

Ma esempi simili che coinvolgono praticamente senza distinzione alcuna ambedue i principali schieramenti politici possono valere per un piano del Traffico che la città, tra costose consulenze esterne (Camus il preferito bipartisan), aspetta dai tempi di Illy Sindaco.

Oppure per un Magazzino Vini che l’allora candidato sindaco Dipiazza promise se eletto di “abbattere entro un mese”, e correva l’anno 2001.

Oppure i gravi disagi causati alle migliaia di famiglie di Chiarbola dall’apertura dell’ipermercato Torri, 2002, (traffico pesante, scomparsa di parcheggi, rumori assordanti) o la mancata copertura delle vasche di decantazione a cielo aperto del Depuratore (sic!) fognario cittadino dove ristagnano le feci di duecentomila triestini e che a poche decine di metri dalle case di Chiarbola e Servola ammorbano la vita di trentamila persone ( l’appalto per la copertura era stato annunciato dall’allora assessore comunale Fortuna Drossi con Illy Sindaco).

Per non parlare degli impegni e delle promesse assunte da centrodestra e centrosinistra sulla soluzione del problema Ferriera, e che da dodici anni è la cartina di tornasole del fallimento e dell’incapacità di una classe politica, amministrativa, manageriale, imprenditoriale e sindacale quale quella che governa la nostra provincia. Pregiudicando per altro ogni possibile sviluppo concreto, al di là delle chiacchiere da Bar Sport, del Porto di Trieste e la realizzazione di una decennale promessa Piattaforma logistica.

In quanto alla Regione fa sorridere il presidente Tondo che dal solenne impegno elettorale di chiudere appena eletto la “priorità” Ferriera, per altro non risolta nella sua precedente esperienza presidenziale (i famosi 21 tavoli di Dressi), e dopo il fallimentare tavolo presieduto per CINQUE anni dall’attuale segretario del PD Cosolini con Illy governatore, oggi pare pervicacemente proteso a chiudere invece quel Circolo Miani che da anni ha dato vita, voce e supporto al più importante movimento, per numeri, partecipazione ed iniziative, di cittadini che Trieste ricordi da dieci anni a questa parte. Per altro perfettamente ignorato quando non attaccato in ogni occasione da quei partiti che ad ogni ora si riempiono la bocca di frasi quali “bisogna ritornare tra la gente, ascoltare e radicarsi sul territorio” ed altri vuoti slogans consimili. Forse pensano ancora che basti un comunicato stampa od una comparsata televisiva per risolvere la questione.

E poi si chiedono perché la gente non va più a votare.



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