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Regione: ve la diamo noi la cronaca!
Scritto da: Teodor

Lunedì scorso c’era tanta gente alle 17.30 davanti al Palazzo del Consiglio regionale in piazza Oberdan, chi li ha contati ha parlato di 400/500 persone: sempre troppo poche rispetto alla gravità, all’urgenza ed all’estensione del problema ma sicuramente tante per Trieste, per i tempi organizzativi (lo si è deciso alle 23 del giovedì prima all’assemblea del Ricreatorio Gentilli) e per la solita censura dei principali organi d’informazione locali.

Gli ultimi dati rilevati dai consulenti del Sostituto Procuratore Federico Frezza sull’inquinamento prodotto quotidianamente dalla Ferriera, per altro assolutamente in linea con quanto sostenuto dai comitati di quartiere e dal Circolo Miani fin dall’oramai lontano 1997, e confermati appunto dalle rilevazioni degli ultimi 9 mesi, sono assolutamente devastanti per i danni arrecati alla salute dei triestini e dei muggesani.

Dieci anni hanno perso, 120 mesi che per la gente si sono misurati in malattie, tumori, morti e sofferenze che potevano almeno in buona parte essere evitati se chi aveva l’obbligo di svolgere i controlli sanitari, i monitoraggi ambientali, i controlli autorizzativi avesse fatto il suo dovere.

L’emergenza salute per Trieste e Muggia è gravissima e di fronte a ciò abbiamo un Sindaco che si limita a parlare cercando tutte le scuse pur di sfuggire all’assunzione delle proprie responsabilità, che per altro gli sono imposte per legge in quanto Ufficiale sanitario del Comune.

Una Provincia che una volta di più conferma la sua assoluta inutilità ed una Regione che non è nemmeno in grado di stabilire i parametri ed ordinare le misure da attuare per rispettare i limiti di legge sull’inquinamento nelle varie zone in cui è diviso il territorio regionale, come una legge dello Stato le imporrebbe.

Un’Azienda Sanitaria che in otto anni non è stata in grado di realizzare quell’indagine epidemiologica richiestale nel 1999 ed un’ARPA che fino a pochi mesi fa continuava a ripetere sui giornali che “a Trieste la qualità dell’aria è ottima”.

Giova solo ricordare che appena nominata la nuova Giunta regionale, correva l’anno 2003, incontrammo il nuovo Assessore all’Ambiente, il Margherita-DL Gianfranco Moretton, incidentalmente pure Vicepresidente, e come prima cosa gli chiedemmo una totale riforma dell’inadeguata ARPA, stiamo ancora aspettando una risposta e notiamo che in tutti questi anni non ha trovato il tempo di occuparsi della Ferriera e di Trieste.

Un’informazione, in particolare i due quotidiani che si stampano a Trieste che tacciono da sette anni oppure scrivono incensando le lodi dell’imprenditore Lucchini, tentando pervicacemente di circoscrivere il problema alle poche case vicine alla Ferriera in modo da isolare Servola dal resto della città. L’articolo, non firmato e quindi ascrivibile alla diretta responsabilità del direttore, apparso oggi poi, a seguito dell’invito ricevuto a partecipare alla Conferenza stampa promossa dal Circolo Miani per “bruciarla”, è un mirabile esempio di mistificazione. Ricalca i tre temi indicati nell’invito ricevuto, stravolgendo totalmente fin nei titoli i contenuti delle notizie. Un esempio? Quando mai il Cigra ha fatto le campionature dei “terreni limitrofi alla Ferriera” i “cui dati sono stati recentemente consegnati alla Procura”? E’ talmente grossolana la tendenziosità dell’articolo da non avere precedenti.

Alla fine della manifestazione di lunedì scorso su nostra richiesta si è svolto un incontro con l’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale al quale hanno partecipato tutti i Capigruppo meno il rappresentante degli Illyani, più alcuni altri consiglieri.

Il risultato è stato l’impegno a riconvocare una riunione urgente la prossima settimana coinvolgendo anche la Giunta regionale che il 30 ottobre dovrebbe decidere sul rilascio o meno, al Gruppo Lucchini-Severstal della Valutazione autorizzativa d’impatto ambientale.

Unica nota stonata dell’incontro le cose dette dal capogruppo della Margherita-DL, il triestino Cristiano Degano che si è sentito “offeso e minacciato” dai contenuti della civile manifestazione in corso sotto la Regione. Evidentemente scosso e toccato nell’amor proprio ha confuso nel suo intervento, tra le altre cose, il Benzene con il BenzoApirene, tra i quali passa la stessa differenza che intercorre tra lo zucchero e l’arsenico, ma tant’è per un ex Assessore alla Sanità che tempo addietro si lamentava di non essere a conoscenza della delibera regionale che depauperava la ricerca dell’ospedale pediatrico della sua città, il Burlo Garofalo, direi che siamo nella norma.

Certo desta preoccupazione la data del 30 ottobre, visto l’orientamento espresso pubblicamente già il 28 marzo nell’ultima seduta dell’inutile Tavolo regionale sulla Ferriera presieduto dall’assolutamente inadeguato Assessore DS Roberto Cosolini. In quell’occasione, il Tavolo come vedete lavora molto e nonostante le nostre richieste non è stato più riconvocato, fu proprio il Cosolini a chiudere la seduta affermando che delle tre condizioni poste dalla Regione alla proprietà della Ferriera per il proseguimento dell’attività dopo il 2009 (data di chiusura chiesta dall’azienda nel protocollo firmato nel 2003 ) “due e mezzo” erano state positivamente risolte, ovvero il piano industriale: quale? Poiché nonostante le sviolinate del Piccolo in quello redatto dal Gruppo Lucchini-Severstal su 90 pagine a Trieste è dedicata una riga e mezza scrivendo che “gli investimenti sulla Ferriera di Servola saranno gli stessi dei livelli produttivi del 2005”. Ovvero l’accordo sulla sicurezza sul lavoro sottoscritto con il sindacato: quale? Poiché qualche giorno dopo il sindacato smentiva sui giornali l’esistenza di un accordo quadro aziendale. Ovvero che “posso anticipare che la Regione concederà il VIA seppure con qualche prescrizione allegata”. Non male come riconoscimento di imparzialità ed affidabilità del Comitato tecnico scientifico che dovrebbe esprimere il parere ufficiale. Ma d’altronde visto il precedente del Cementificio di Cervignano dove in un mese i 12 no tecnicoscientifici si sono d’incanto, come “miracolo a venire”, trasformati in 15 si, siamo tristemente abituati a questo ed altro.

Ecco perché è fondamentale la riuscita della manifestazione di martedì 23 ottobre prossimo, alle ore 17,30 tutti in piazza Oberdan davanti alla Regione “offensivi e minacciosi” così aiutiamo la peristalsi intestinale di qualche consigliere.



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