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8 novembre=8 settembre
Scritto da: Maurizio Fogar

Al di là delle più nere previsioni.
Così è andata la riunione del Tavolo organizzato dalla Regione per discutere il famoso e fumoso piano industriale della Ferriera.
Assente ancora una volta la proprietà dello stabilimento, rappresentata da due dipendenti, preso atto dell'ancora mancato pagamento dei debiti per l'occupazione dell'area, dal 1995, del demanio portuale ( 8 milioni di euro!), allontanatosi subito l'assessore regionale all'Industria Bertossi, notata l'assenza di gran parte degli invitati, l'unico fatto nuovo: l'otto settembre della Regione, interprete il rimanente assessore Cosolini.
Soffermarsi sul contenuto del dibattito, infatti è impossibile discutere sul nulla visto che definire "piano" un opuscoletto senza date nè cifre è un insulto all'intelligenza, è tempo perso, tant'è che dopo l'intervento d'apertura di Roberto Cosolini la riunione poteva già chiudersi, battendo probabilmente ogni record di durata (circa venti minuti).
E forse, soprattutto per la Regione e l'assessore Cosolini sarebbe stato meglio, molto meglio così.
Non possiamo infatti esimerci dal rilevare come durante tutto il tempo rimanente, quasi la metà di questo sia stato indebitamente occupato dalle parole di Cosolini, che chiosava, commentava, rispondeva, comiziava, coinvolgendo i pochi presenti non prevenuti in una imbarazzante concione elettorale.
Non si capisce poi l'insano accanimento di voler ad ogni costo rispondere per la Lucchini, a domande ed interventi rivolti alla proprietà della Ferriera rinunciando al suo ruolo "super partes" che l'assessore invece, da ospite e arbitro, avrebbe dovuto avere l'accortezza di mantenere.
Questa sua inguardabile caduta di stile, e non è la prima volta che accade, che ha toccato il massimo quando ha pubblicamente rimpianto la mancata uscita dei quotidiani il giorno dopo, il riferimento al Piccolo era palese vista la sempiterna ampia benevolenza del giornale locale, ha purtroppo coinvolto e pregiudicato pesantemente il ruolo e l'immagine dell'Amministrazione Regionale anche, è ciò è grave, per il futuro.
Del resto silenzio: abituali interventi dei vertici sindacali, i "ragazzi del coro" hanno interpretato il solito spartito (fiducia nell'azienda e nella Regione, ecc...), salvo il provocatorio discorso del segretario provinciale CGIL, a cui qualche estimatore ed amico dovrebbe pietosamente suggerire di non ruminare gomma americana mentre parla da un microfono, che si è permesso di fare dell'ironia tra i termini grave e serio, riferendosi ai problemi creati dalla Ferriera.
Vada a ripeterlo sulle tombe di Sant'Anna, di chi è morto per tumore od efisema polmonare (lavoratori, pensionati o triestini) o chi vive la propria malattia tra indicibili sofferenze, e possibilmente sputi prima la gomma di bocca.
Insomma appare chiaro che la Lucchini-Severstal mira solo a prender tempo, e se possibile quattrini, in attesa di quello che succederà sul mercato tra oggi e la fine del 2006, approfittando di tutte le complicità relazionali, politiche e giornalistiche da un lato e dalla dabbenaggine parolaia di Comune e Provincia dall'altra, la "chiusura" a salve di Dipiazza e Scocimarro.
Se scioperavano i giornalisti della carta stampata, purtroppo lavoravano quelli delle TiVù, ed Antenna Tre a parte, vi posso già anticipare che quello che vedrete o ascolterete è esattamente il contrario di quello accaduto, e se per Telequattro non è una novità per la Rai purtroppo è il ripetersi di uno scivolone professionale già visto in occasione della scorsa tavolata.
L'inviata della TiVù di Stato si e ben guadagnata un invito alla benemerita trasmissione dell'amico Piero Chiambretti, gli telefonerò per raccomandarla caldamente, "Markette" in onda sulla Sette.


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