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Vietato ai minori di spirito. Il Puttanone
Scritto da: Teodor

(da Saigon era Disneyland in confronto, di Gino e Michele) Abbiamo volutamente lasciato che le acque si calmassero. Volevamo riflettere con serenità. Così è stato, dunque non c'è traccia di emotività o di superficialità nella nostra presa di posizione. Il punto è questo: siamo favorevoli alla pena di morte. Non generalizzata, intendiamoci. Però la signora bionda e altera con la pelliccia di leopardo e il barboncino bianco seduta sulla jeep Cherokee Limited T.D. 4 x 4 verde targata MI 7M0644 che tutti i giorni tra le 12.30 e le 13 parcheggia in seconda fila in viale Majno a Milano davanti all'Istituto Orsoline San Carlo, costringendo chiunque passi di lì ad almeno cinque minuti di coda supplementare e gratuita (sei giorni la settimana per dieci mesi all'anno, da settembre a giugno), ebbene lei deve morire. Non abbiamo niente contro questa signora, non sappiamo neppure come si chiami (noi del giro che abbiamo la fortuna di passare ogni giorno tra le 12.30 e le 13 in viale Majno la chiamiamo simpaticamente «il Puttanone», ma dubitiamo sia il suo vero nome), dunque non si tratta di un fatto personale. Tuttavia deve morire. Deve morire e basta. Riflettendoci meglio e per non essere fraintesi, non vogliamo dire che noi auguriamo la morte alla bionda e altera signora. Noi, più semplicemente, vorremmo procurargliela, passandole sopra con la sua invereconda Cherokee Limited T.D. 4 x 4, per poi infilare pure la marcia indietro, perché nello specchietto ci sembrava che il barboncino bianco desse ancora segni di vita. Questo nonostante il nostro amore per gli animali che è enorme. Ma a quei livelli anche le bestie non possono essere completamente innocenti. Che poi: se al suono della campanella dalle Orsoline uscissero dodici bambini biondi e festanti e prendessero posto sul Cherokee, baciando la madre e prendendo a calci in culo il barboncino (se non lo avete visto mica potete capire), allora pazienza, si potrebbe chiudere un occhio: una jeep per tredici persone e un cane è quasi un risparmio in termini di spazio. Il fatto è, ma lo immaginate già, che sulla Cherokee 4 x 4 sale una pischella bionda di 18-20 chili che, ci si consenta il termine, occupa sì e no il posto di una scorreggetta. Oltre tutto, non per fare i seguaci del Lombroso, ma, a giudicare dall'espressione, la piccola ebete per finire il liceo di anni ce ne mette sette, non cinque come tutti i cristiani, con tutto quel che segue in termini di code. Per la verità questa minuscola figlia del Puttanone (ma, l'abbiamo detto, non siamo sicuri sia il suo vero nome) ci sta procurando delle lacerazioni. Al nostro interno il dibattito è serrato: bisogna giustiziare anche lei o no? Il Fronte del «Sì» non accetta mediazioni: basta chiudere gli occhi per vedersela fra vent'anni parcheggiata in viale Majno in seconda fila con un lussuoso, enorme Camion T.D. che aspetta un bambino biondo, il piccolissimo figlio della figlia di un grandissimo Puttanone (chiamiamola così e non se ne parli più). Meglio dunque non correre rischi. Il Fronte del «No» invece cerca di prendere tempo: non si elimina una creatura per un sospetto. E poi, per dirla tutta, forse qualche attenuante ce l'ha anche la signora bionda e altera. Magari abita in campagna e la jeep per lei è una necessità. Un beatissimo cazzo: il Puttanone abita in via Maggiolini l, esattamente 480 metri appena dall'Istituto Orsoline San Carlo di viale Majno. L'abbiamo seguita e di madonne non ce ne sono. Per questo devono morire tutti: madre, figlia, nipoti, cane, marito e amante (una che si chiama così volete che non ce l'abbia?) Adesso scusate ma dobbiamo andare. È giovedì, sono le 12.47, siamo in viale Majno e stiamo per districarci. Un ultimo sforzo, la freccia a sinistra, un'occhiata se quello dietro ci fa inserire, una frenatina perché l'idraulico sulla R4 rossa che ci sta davanti si sporge verso la signora bionda e altera per urlarle: «Spostati Troione!» (l'idraulico è la prima volta che passa di qui: non la conosce ancora per nome) e poi via a consegnare il pezzo a favore della pena di morte. Pezzo che probabilmente domani, rileggendolo, ci vergogneremo di avere scritto, quindi i garantisti possono pure fare a meno di inviarci una copia di Dei delitti e delle pene. E poi, diciamocelo francamente, ai tempi del Beccaria mica c'erano le Cherokee Limited T.D. 4 x 4.

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