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Cercasi “banda degli onesti”.
Scritto da: Maurizio Fogar

URGENTEMENTE!

Per salvare questa nostra Trieste, e Muggia.

“La Ferriera, che piaccia o no, è dal 2000 il nodo centrale della politica cittadina.

La Ferriera non è solo una gravissima emergenza ambientale e un danno senza precedenti per la salute di lavoratori e cittadini. Ma è il tappo che frena ogni sviluppo della nostra città ed in particolare quello legato al rilancio del porto, nella piena applicazione dell’Allegato VIII, come la vicenda della Piattaforma logistica insegna.

Dunque risolvere questo problema, liberando la più vasta area disponibile sul mare che Trieste ancora abbia è nevralgico per il nostro futuro. Significa anche dare prospettive certe di un lavoro dignitoso e sicuro a migliaia di triestini, a partire dai lavoratori della Ferriera.

Altri punti essenziali sono la Sanità (ospedali, territorio, liste di attesa), la cui gestione deve tornare, preso atto dei fallimenti regionali, a livello municipale.

Il Welfare (oltre 25.000 triestini vivono sotto la soglia di povertà) a cui vanno destinate tutte le risorse finanziarie dei comuni, ma proprio tutte.

L’emergenza casa a cui questa Ater è incapace di rispondere perché infeudata dai partiti (il PD), e la cui gestione, anche per la prevalenza di Trieste che da sola detiene quasi il 50% del patrimonio abitativo pubblico della Regione, deve assolutamente essere riportata a Trieste.

Il Territorio: che da decenni vede il degrado dei quartieri assolutamente trascurati nei servizi, nella qualità della vita, nella socialità.

La Cultura dei diritti, della partecipazione e della cittadinanza attiva. Non a parole ma nei fatti, trasformando le defunte ed inutili circoscrizioni in luoghi di incontro, di cultura, di decisione dove le persone che vivono sul territorio possano scegliere assieme il loro futuro”.

Queste le linee essenziali tratteggiate da Maurizio Fogar nel primo incontro tenutosi ieri nella sede, fin che c’è, del Circolo Miani alla presenza di una decina di esponenti di forze politiche intervenuti alla riunione (dall’area che si richiama al Territorio Libero di Trieste, alla lista di Corrado Passera che sostiene Roberto Dipiazza, alla Destra Sociale, al Movimento Cinque Stelle).

Ci sarà tempo fino al 30 gennaio 2016 per verificare se l’iniziativa riuscirà a dare vita, coinvolgendo quante più persone perbene, a quella “banda degli onesti” tanto più necessaria oggi per salvare Trieste e Muggia.

La scossa che ha portato a questa decisione è stata determinata dal clamoroso successo della petizione che in aprile ha raccolto le firme di oltre diecimila concittadini (10.280 per la precisione) e che è stata totalmente vilipesa da una amministrazione comunale capace solo di umiliare la nostra comunità, con arroganza e tradendo anche gli impegni che lei stessa si era data.

Francamente un fatto che la città anche nei momenti peggiori non aveva mai visto e che ha portato alla nascita della lista civica  NO FERRIERA! - SI TRIESTE!

I balletti della politica, i pastoni della stampa sulle beghe di partiti e candidati rappresentano fedelmente tutto quello che la nostra comunità non sopporta e tollera più.

“Il meglio è nemico del bene” (Voltaire) e pertanto oggi tutti noi dobbiamo avere la ragionevolezza di fare un passo indietro, senza per altro rinunciare assolutamente agli ideali in cui si crede, ma nella consapevolezza che ora è prioritario “liberare” Trieste e Muggia per salvare queste nostre comunità. E poi ripartire: “primum vivere deinde philosaphari”, ovvero prima sopravvivere e poi discutere, sostenevano i latini che la sapevano più a lungo di noi.

Post scriptum (vedete sempre i latini): “Giovanni Arvedi, uno dei principali industriali siderurgici italiani impegnato a Trieste nel rilancio della Ferriera di Servola, visiterà domani lo stabilimento triestino” omaggia premuroso e curiale il piccolo giornale.

Una sola svista, una dimenticanza di nessuna importanza. Ricordare che Giovanni Arvedi è uno degli industriali principalmente indebitati della siderurgia. Non sono parole nostre ma del Presidente della Commissione Industria del Senato, Massimo Mucchetti (PD) e numeri dei bilanci 2013 e 2014 della FinArvedi. Come è strana la vita e come è attendibile il giornalismo nostrano.



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