"L'Eco della serva"

 

Fatti e misfatti della settimana

 

 

 

 

 

Per Giorgio Cociani.


Poco più di due mesi orsono una tragica sorte mi privava di una quarantennale amicizia e solidarietà, lasciava il Circolo Miani attonito per la perdita di uno dei suoi soci fondatori, e l'opinione pubblica cittadina amante degli animali affranta.
Ho chiesto ai promotori di Trieste Verde di inserire, qualora il consenso elettorale confermasse nelle urne l'elezione di suoi rappresentanti in Comune, tra le prime iniziative quella di intitolare l'attuale piccola via della Fontana (un toponimo) dove ha sede la sua storica creatura, il Gattile, a Giorgio Cociani.
Vero è che il regolamento comunale prevede un'attesa decennale per le intitolazioni di strade, vero anche che recentemente è stata fatta una modifica in occasione dell'intitolazione ai due agenti di Polizia uccisi in Questura. Ma sono anche veritiere due considerazioni che renderebbero possibile questo omaggio a Giorgio, che conoscendolo se mi sentisse si schermirebbe imbarazzato: la prima è che in via della Fontana se non vado errato esistono solo due o tre numeri civici, di cui uno è l'entrata secondaria del Carcere. La seconda è che si potrebbe benissimo baipassare l'aggiornamento degli indirizzi sui pochi documenti di identità lasciando l'attuale nome della via a fianco di quello di Cociani, come appunto previsto per gli storici toponimi.
Ritengo sia il minimo che Trieste possa fare per onorarne l'instancabile affettuosa attività verso gli “amici dell'uomo”, che frequentemente non contraccambiano.
Maurizio Fogar

 


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