Dalla solita graduatoria annuale del giornale di Confindustria, la nostra città risulta nella Top Ten dei centri urbani dove si vive meglio, addirittura al quinto posto.
Ci deve essere sfuggito qualcosa, o molto deve essere invece sfuggito agli estensori di queste patacche statistiche.
Bisognerebbe che qualcuno informi le decine di migliaia di concittadini che vivono nei bengodi del Serpentone, dei Puffi, del Casermone, e nei degradati quartieri periferici di mezza Trieste, che possono festeggiare, non diciamo a caviale e champagne, ma con un calice di malvasia sfuso ed una fettina di mortadella.
E poi a quel quarto di famiglie triestine che vive in povertà assoluta o quasi, che è tutta autosuggestione, che la smettano di rosicare e gufare, e che assaporino il primato di cui godono a loro insaputa.
Ora siamo tutti più felici, rasserenati e contenti: ce lo dice il Sole24ore e dunque siamo a posto.
E domani leggeremo i commenti entusiasti della politica nostrana, e sarà tutta una festa, ma sobria come impone il Covid.